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Scarpe di colla

Eugenio Ripepi
Language: Italian


Eugenio Ripepi


Un demonio mi ha promesso
le tenebre a Natale
avvolgendo un silenzio spesso
nei salmi dei telegiornali

Sorge un sole nucleare
dal marciume di un mondo piatto
e il ritratto che ci appare
ha il profilo di un uomo distratto

E' morto un gatto col volto disfatto
da un impotente miagolare
I topi ballano al suo cospetto
E alle politiche sale il migliore

Arriva un cane Chiede perdono
per il suo lungo e inatteso ritardo
e per scusarsi dirige in dono
sette concerti per arpa e petardo

L'alba tra gli alberi
assale la folla
Piovono ai poveri
scarpe di colla

Nel deserto della domenica
come un plotone d'esecuzione
prende luce una scatola cubica
che regala una cieca visione

Dopo gli uomini sono le immagini
a governare la nazione
e simulare una somma d'indagini
dove è incastrata l'alienazione

E' in straduncole private abbandonate
che si incontrano un politico e un magnate
con i soldi di ragazzi colabrodo
che domandano alle vene un mondo nuovo

Dalle due fanno la ronda i clandestini
a un centimetro dal chiosco dei panini
schiavizzati in strategie terrificanti
dietro i santi i monumenti e i pagamenti

Una splendida camicia dalla Grecia
come simbolo di un patto suggellato
In regalo da una mente della mafia
a una mente raffinata dello Stato

C'è il guadagno su un bambino minatore
alto il giusto per cercare ferro ed oro
C'è una terra che ci insulta grida e muore
Molti soffrono Altri vivono su loro

L'alba tra gli alberi
assale la folla
Piovono ai poveri
scarpe di colla



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