Quem cala sobre teu corpo
Consente na tua morte
Talhada a ferro e fogo
Nas profundezas do corte
Que a bala riscou no peito
Quem cala morre contigo
Mais morto que estás agora
Relógio no chão da praça
Batendo, avisando a hora
Que a raiva traçou no tempo
No incêndio repetido
O brilho do teu cabelo
Consente na tua morte
Talhada a ferro e fogo
Nas profundezas do corte
Que a bala riscou no peito
Quem cala morre contigo
Mais morto que estás agora
Relógio no chão da praça
Batendo, avisando a hora
Que a raiva traçou no tempo
No incêndio repetido
O brilho do teu cabelo
envoyé par Bernart - 2/4/2013 - 17:36
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Scritta da Milton Nascimento e Ronaldo Bastos
Nell’album intitolato “Geraes”
Edson Luís era originario del Pará, veniva da una famiglia povera che con molti sacrifici l’aveva mandato a Rio de Janeiro per frequentare le superiori.
Il 28 marzo del 1968 gli studenti di Rio inscenarono una protesta nella mensa scolastica, il Restaurante Central dos Estudantes detto “Calabouço”, perchè i prezzi dei pasti erano aumentati in modo insostenibile. La polizia militare, intervenuta in forze, disperse gli studenti davanti all’edificio, ma non quelli che si erano asserragliati dentro il Calabouço, resistendo con bastoni e lanci di pietre. Mentre la polizia retrocedeva, da un edificio attiguo, che ospitava un’associazione di ex-combattenti della seconda guerra mondiale, partirono dei colpi d’arma da fuoco. La provocazione diede l’occasione alla polizia per invadere la mensa studentesca e nelle prime fasi dell’assalto il comandante Aloísio Raposo sparò a bruciapelo da breve distanza a due studenti, Edson Luís, che morì all’istante, e Benedito Frazão Dutra, che morì in ospedale poco dopo.
A questo punto accadde una cosa incredibile: gli studenti non scapparono e fecero cordone intorno al corpo del loro compagno per impedire che i militari lo portassero via. Poi Edson Luís fu portato in corteo fino al palazzo dell’assemblea parlamentare dello Stato di Rio, dove avvenne anche un’autopsia indipendente che accertò l’assassinio a sangue freddo.
Il 2 aprile successivo (45 anni ad oggi) si tennero i funerali, accompagnati da manifestazioni di protesta in tutto il Brasile durante le quali erano scanditi slogan come “Mataram um estudante. Podia ser seu filho!” o “Os velhos no poder, os jovens no caixão”.
Anche nel giorni successivi si tennero altre messe di suffragio e altre manifestazioni.
Il 4 aprile, davanti alla chiesa di Nossa Senhora da Candelária a Rio de Janeiro, la cavalleria attaccò a colpi di spada i partecipanti alla funzione, con un bilancio di decine di feriti.
Così fu decisa una nuova messa di ricordo e di protesta per la sera stessa. Vietata dalle autorità, la celebrazione si tenne lo stesso, anche per volontà del vicario generale Castro Pinto. All’uscita gli astanti si trovarono di fronte i fucilieri con le armi spianate. A quel punto i sacerdoti che avevano officiato fecero cordone per consentire agli intervenuti di mettersi al sicuro ma, non appena questi furono un po’ distanti, la cavalleria attaccò di nuovo mietendo altre decine di feriti…
(fonte: pt.wikipedia)