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Angélica

Chico Buarque de Hollanda
Langue: portugais


Chico Buarque de Hollanda

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‎[1976]‎
Scritta da Miltinho (nome d’arte di Milton Lima dos Santos Filho, classe 1943), cantante e ‎compositore membro del gruppo musicale MPB4, e Chico Buarque de Hollanda
Musica di Miltinho e Magro, nome d’arte di Antônio José Waghabi Filho (1943-2012)‎

Nell’album dei MPB4 intitolato “Bons tempos, hein?!” del 1979.‎

R-3173670-1319063372.

Nell’album di Chico Buarque intitolato “Almanaque” del 1981.‎

chico almanaque 1981 252822529





Zuleika Angel Jones, meglio conosciuta come Zuzu Angel (1921-1976) è stata ‎un’importante stilista brasiliana. Al culmine della sua carriera vestiva celebrità come Joan ‎Crawford, Liza Minelli e Kim Novak. Sposata con un cittadino statunitense, ebbe da lui due figli, ‎Hildegard (1949-, che diventò prima attrice ed è oggi giornalista) e Stuart (1946-1971). ‎



Quest’ultimo, studente di economia, militante di sinistra, poco tempo dopo l’avvento della dittatura ‎entrò in un gruppo di resistenza armata, l’MR-8. Sequestrato il 14 aprile del 1971 da agenti del ‎Centro de Informações da Aeronáutica, Stuart Angel fu barbaramente torturato, ucciso e fatto ‎sparire. Al suo assassinio si riferisce precisamente Chico Buarque nei versi finali della sua ‎stracensurata Cálice.‎
La madre, Zuzu Angel, da quel momento dichiarò guerra alla dittatura che gli aveva strappato il ‎figlio senza nemmeno riconsegnarle il corpo. Zuzu Angel, folle di dolore, fece davvero il diavolo a ‎quattro pur di riavere i resti di Stuart. Avendo la doppia cittadinanza ed essendo molto nota negli ‎USA, Zuzu disegnò addirittura una collezione in cui campeggiavano macchie rosso sangue, uccelli ‎ingabbiati e motivi bellici. E poi fece sfilate di protesta, una delle quali addirittura nel consolato ‎brasiliano a New York, e durante una visita in Brasile di Kissinger, il grande burattinaio dei regimi ‎latinoamericani dell’epoca, Zuzu riuscì ad eludere la sorveglianza e a consegnare al segretario di ‎Stato americano un dossier sulla scomparsa del figlio.‎

Zuzu Angel, ‎locandina del film di Sérgio Rezende, 2006‎‎
Zuzu Angel, ‎locandina del film di Sérgio Rezende, 2006‎‎



Troppo determinata, troppo inferocita, una madre ferita a morte divenuta una belva indomabile: ‎andava abbattuta…‎
Nel giorno del quinto anniversario del rapimento del figlio Stuart, il 14 aprile del 1976, mentre ‎percorreva in auto un’arteria di Rio de Janeiro, all’uscita di un tunnel, Zuzu Angel trovò la morte in ‎uno spaventoso incidente. Qualche giorno prima aveva fatto visita a Chico Buarque al quale aveva ‎lasciato dei documenti con questa raccomandazione: “Se dovessero trovarmi morta, in un ‎incidente o in un altro modo, si sappia che è stata opera degli assassini del mio amato figlio”.‎
Nel 1998 la commissione speciale di indagine sui desaparecidos della dittatura brasiliana ha ‎concluso che Zuzu Angel fu uccisa in un finto incidente orchestrato dal regime.‎
I resti di Stuart Angel non sono mai stati ritrovati.‎
Si sa però con certezza l’orribile fine che gli fecero fare: legato dietro ad una jeep, con un tubo ‎infilato in bocca e collegato allo scappamento, fu trascinato nel cortile della Centro de Informações ‎da Aeronáutica di Rio de Janeiro finchè morì per asfissia...
Quem é essa mulher
Que canta sempre esse estribilho?

Só queria embalar meu filho
Que mora na escuridão do mar

Quem é essa mulher
Que canta sempre esse lamento?

Só queria lembrar o tormento
Que fez o meu filho suspirar

Quem é essa mulher
Que canta sempre o mesmo arranjo?

Só queria agasalhar meu anjo
E deixar seu corpo descansar

Quem é essa mulher
Que canta como dobra um sino?

Queria cantar por meu menino
Que ele já não pode mais cantar

Quem é essa mulher
Que canta sempre esse estribilho?

Só queria embalar meu filho
Que mora na escuridão do mar

envoyé par Bernart - 2/4/2013 - 12:01



Langue: italien

Traduzione italiana di Alessandro Andreini (con limitatissimi interventi di Bernart) da MusiBrasilnet
ANGELICA

Chi è questa donna
Che canta sempre questo ritornello?
Volevo solamente cullare mio figlio
Che abita nell'oscurità del mare.

Chi è questa donna
Che canta sempre questo lamento?
Volevo solo ricordare il tormento
Che ha fatto gemere mio figlio.

Chi è questa donna
Che canta sempre il solito arrangiamento?
Volevo solo rivestire il mio angelo
E lasciar riposare il suo corpo.

Chi è questa donna
Che canta come suonano le campane?
Volevo cantare per il mio bambino
Perché lui non lo può più fare.

envoyé par Bernart - 2/4/2013 - 22:44




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