Cuando en tierras extrañas miro triste
la lejanía azul del horizonte,
siento clarito al Olimar que pasa
y la brisa me trae olor a monte.
Este cielo no es el cielo de mi tierra,
esta luna no brilla como aquella,
como aquella que alumbró mis sueños altos,
más altos que el temblor de las estrellas.
Tantas voces y miradas tan queridas
ya no están en el boliche, en los asados;
otros vagan sin consuelo por el mundo.
Ay, paisito, mi corazón ’ta llorando.
Adiós, sierras, montes, ríos y llanuras;
adiós, Meco, Pelao, Rubio y Serrano;
chau Bilbao, Manuel y el Laucha van conmigo.
Ay, paisito, mi corazón ta’ llorando.
la lejanía azul del horizonte,
siento clarito al Olimar que pasa
y la brisa me trae olor a monte.
Este cielo no es el cielo de mi tierra,
esta luna no brilla como aquella,
como aquella que alumbró mis sueños altos,
más altos que el temblor de las estrellas.
Tantas voces y miradas tan queridas
ya no están en el boliche, en los asados;
otros vagan sin consuelo por el mundo.
Ay, paisito, mi corazón ’ta llorando.
Adiós, sierras, montes, ríos y llanuras;
adiós, Meco, Pelao, Rubio y Serrano;
chau Bilbao, Manuel y el Laucha van conmigo.
Ay, paisito, mi corazón ta’ llorando.
envoyé par Maria Cristina Costantini - 24/3/2013 - 16:43
Langue: italien
Versione italiana di Maria Cristina Costantini
STA PIANGENDO
Quando in terre estranee guardo triste
l'ultima linea azzurra dell'orizzonte,
sento chiaramente l'Olimar che scorre
e il vento mi porta l'odore dei boschi.
Questo cielo non è il cielo della mia terra,
questa luna non brilla come quella,
come quella che illuminò i miei sogni alti,
più alti del tremolìo delle stelle.
Tante voci e sguardi tanto amati,
non sono più nel bar, alle grigliate;
altri vagano senza consolazione per il mondo,
paese mio, il mio cuore sta piangendo.
Addio montagne, boschi, fiumi e pianure;
addio Meco, Pelao, Rubio e Serrano;
ciao Bilbao, Manuel e il Laucha li porto con me.
Paese mio, il mio cuore sta piangendo.
Quando in terre estranee guardo triste
l'ultima linea azzurra dell'orizzonte,
sento chiaramente l'Olimar che scorre
e il vento mi porta l'odore dei boschi.
Questo cielo non è il cielo della mia terra,
questa luna non brilla come quella,
come quella che illuminò i miei sogni alti,
più alti del tremolìo delle stelle.
Tante voci e sguardi tanto amati,
non sono più nel bar, alle grigliate;
altri vagano senza consolazione per il mondo,
paese mio, il mio cuore sta piangendo.
Addio montagne, boschi, fiumi e pianure;
addio Meco, Pelao, Rubio e Serrano;
ciao Bilbao, Manuel e il Laucha li porto con me.
Paese mio, il mio cuore sta piangendo.
envoyé par Maria Cristina Costantini - 15/8/2015 - 15:58
Ciao Maria Cristina, come stai? Ho letto che sei addirittura sopravvissuta ad un frontale... Mica da tutti...
Non è che anche tu, come me, sei una devota del Gauchito Gil? Il santito protegge assai...
Un abbraccio. Guarisci presto.
Non è che anche tu, come me, sei una devota del Gauchito Gil? Il santito protegge assai...
Un abbraccio. Guarisci presto.
Bernart Bartleby - 15/8/2015 - 20:59
Fino ad oggi no, ma credo sia il caso di dedicargli un bel mazzo di fiori rossi...
Grazie per gli auguri! In realtà è stato un frontale al rallentatore, visto che andavamo piano, altrimenti forse non starei qui a raccontarlo. C'è di buono che mi si è liberato un bel po' di tempo che posso passare con voi.
Besos
Grazie per gli auguri! In realtà è stato un frontale al rallentatore, visto che andavamo piano, altrimenti forse non starei qui a raccontarlo. C'è di buono che mi si è liberato un bel po' di tempo che posso passare con voi.
Besos
Maria Cristina Costantini - 15/8/2015 - 23:19
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Una canzone sul lungo esilio (1974-1984):il ritorno in Uruguay culminerà con il grande concerto nell'Estadio Centenario, davanti a 50.000 persone.