Voy a cantar un corrido
de esos que hacen padecer
y les suplico, señores,
me perdonen, por favor.
Desde que los españoles
vinieron a este lugar
quedamos esclavizados
sin tener tierra ni hogar.
Tres siglos largos, señores,
el indio triste sufrió,
hasta que luego, en Dolores,
la libertad lo alumbró.
Del cura de Guanajuato
toditos se han de acordar:
murió como buen soldado
por darnos la libertad.
Pero el veintiuno, el Gobierno,
la Independencia nos dio
quedando los españoles
dueños de nuestra nación.
Toda la tierra tomaron
y al indio nada quedó,
sin pensar que por ser dueño
durante once años peleó.
Por eso el indio ha sufrido
miserias, hambre y dolor
esperando le devuelvan
sus tierras que tanto amó.
Ya mejor le pide al cielo
que lo quite de vivir
con eso que, mejor muerto,
ya no tiene que sufrir.
de esos que hacen padecer
y les suplico, señores,
me perdonen, por favor.
Desde que los españoles
vinieron a este lugar
quedamos esclavizados
sin tener tierra ni hogar.
Tres siglos largos, señores,
el indio triste sufrió,
hasta que luego, en Dolores,
la libertad lo alumbró.
Del cura de Guanajuato
toditos se han de acordar:
murió como buen soldado
por darnos la libertad.
Pero el veintiuno, el Gobierno,
la Independencia nos dio
quedando los españoles
dueños de nuestra nación.
Toda la tierra tomaron
y al indio nada quedó,
sin pensar que por ser dueño
durante once años peleó.
Por eso el indio ha sufrido
miserias, hambre y dolor
esperando le devuelvan
sus tierras que tanto amó.
Ya mejor le pide al cielo
que lo quite de vivir
con eso que, mejor muerto,
ya no tiene que sufrir.
envoyé par Dead End - 22/3/2013 - 09:41
Langue: italien
Traduzione italiana di Meri Lao da “Basta: storia rivoluzionaria dell'America Latina attraverso la canzone”.
GLI OPPRESSI
Canterò un corrido
di quelli che fanno soffrire
e vi supplico, signori,
di perdonarmi, per favore.
Da quando gli spagnoli
sono venuti in questo luogo
ci hanno resi schiavi
senza terra né focolare.
Tre lunghi secoli, signori,
l'indio tristemente ha patito,
finché dopo, a Dolores,
la libertà lo illuminò.
Del prete di Guanajuato
tutti dovranno ricordarsi:
è morto da buon soldato
pr darci la libertà.
E nel ’21, il Governo
l'Indipendenza ci diede
ma rimasero gli spagnoli
padroni della nostra nazione.
Tutta la terra si presero
e all'indio niente rimase,
senza pensare che per esser padrone
per undici anni aveva lottato.
Per questo l'indio ha sofferto
miserie, fame e dolore
aspettando che gli restituissero
le sue terre, che ha tanto amato.
Ormai chiede al cielo
che smetta di farlo vivere
ché è meglio esser morto
per non aver più da soffrire.
Canterò un corrido
di quelli che fanno soffrire
e vi supplico, signori,
di perdonarmi, per favore.
Da quando gli spagnoli
sono venuti in questo luogo
ci hanno resi schiavi
senza terra né focolare.
Tre lunghi secoli, signori,
l'indio tristemente ha patito,
finché dopo, a Dolores,
la libertà lo illuminò.
Del prete di Guanajuato
tutti dovranno ricordarsi:
è morto da buon soldato
pr darci la libertà.
E nel ’21, il Governo
l'Indipendenza ci diede
ma rimasero gli spagnoli
padroni della nostra nazione.
Tutta la terra si presero
e all'indio niente rimase,
senza pensare che per esser padrone
per undici anni aveva lottato.
Per questo l'indio ha sofferto
miserie, fame e dolore
aspettando che gli restituissero
le sue terre, che ha tanto amato.
Ormai chiede al cielo
che smetta di farlo vivere
ché è meglio esser morto
per non aver più da soffrire.
envoyé par Bernart - 14/5/2013 - 10:41
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Corrido dell’indipendenza messicana ma anche di come il processo di liberazione, culminato nel 1821, lasciò di fatto i “gachupines”, la classe dominante di origine spagnola, padroni di tutto. E i nativi, che pure fin dall’inizio avevano partecipato alle guerre d’indipendenza (fin dal “Grito de Dolores” lanciato nel 1810 da Miguel Hidalgo y Costilla) come carne da cannone, con la speranza che i nuovi dirigenti (e la Virgen de Guadalupe!) riconoscessero il loro diritto alla terra, si trovarono con un pugno di mosche e ancora più “oprimidos” di prima…