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El pueblo unido

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Langue: italien


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[2009]

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primadellafine
El pueblo unido jamás será vencido, el pueblo unido jamás será vencido!

Strano, mi sento strano ora che con la mente vado, e dove vado? vado lontano, via da quà, da ‘sta città, palestra di quest’anima che si allena e scorre come un fiume in piena. La rabbia non si attenua. Una speranza ingenua mi lega a questa vita e stringe come ai polsi una catena. Chi ride a malapena, chi col sorriso t’avvelena e aspetta di infilzarti come un toro in un’arena. Potessi dalla solitudine trarne vantaggio, trovassi le parole per spiegare il mio disagio. Prendo coraggio in questo quadro disarmante ma mi accorgo di aver perso l’entusiasmo adolescente. Sguardi pesanti incazzati con la vita, sole che brucia sulla pelle come sale sopra una ferita. La via di uscita è l’immaginazione: chiudo gli occhi li riapro e leggo lo stesso copione per la mia generazione persa tra metropoli, seghe mentali e sperma sui portatili. Proteste impercettibili ma voglio andare avanti, inseguendo quel sorriso, dimenandomi tra i pianti.

El pueblo unido jamás será vencido, el pueblo unido jamás será vencido!

A chi si ribella solo se autorizzato, cu pensa megliu sulu ca male accumpagnato. Chi lecca il culo e il suono vende allo stato ma ora basta, per la merda non spreco più fiato.

Respiro, penso mentre scrivo. In testa c’ho un progetto che mi fa sentire ancora vivo. Ho il petto squarciato da un animo ribelle che si muove da sé, con i fratelli e le sorelle di sempre, accanto in ogni situazione, per ogni pugno chiuso alzato al cielo in manifestazione, per ogni volta che vedo il sole nei vostri occhi, quel bagliore di luce che proietta nuovi attacchi.

Siamo stelle in rivolta, eredità raccolta da chi è morto lottando gridando invano una svolta. Abbiamo amore da dare che nasce dal basso, l’odio per chi sta in alto cresce di pari passo. E tu che ascolti resti perplesso, ma ricorda: la prima lotta si fa a casa, la seconda è con te stesso. E adesso scendi in strada e segna il tuo cammino, cadi, suda e ridi in faccia al destino. La nostra felicità in questa società, come militant A, non si paga si strappa. Sentirsi costantemente sotto tiro, a volte sembra finta pure l’aria che respiro. Qui capita che in piazza ci scappa il morto, capita pure che chi uccide per lo stato viene assolto e chi picchia con spranghe e accoltella ancora per strada cammina.. ed in galera ci finisce chi per rabbia spacca una vetrina. Ma resistiamo, sai? Bisogna farlo, per vendicare Dax, per vendicare Carlo e i nostri morti. Bisogna unirci per loro affinchè ciò che sentite non sia solo un nostalgico coro: EL PUEBLO UNIDO JAMAS SERA’ VENCIDO!

envoyé par adriana - 21/3/2013 - 18:28




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