Tristeza que se levanta
Del fondo ‘e las tradiciones,
Del toldo traigo esta zamba
Como un retumbo en malones.
Con una nostalgia fuerte
De ranchería incendiada,
De lanzas, de boleadoras
Y de mujeres robadas
Yo di mi sangre a la tierra
Como el gaucho en los fortines
Por eso mi zamba tiene
Sonoridad de clarines.
Estruendo de los malones,
Ardores de las correrías,
Tostada de amores indios,
Cobriza es la tierra mía.
Amansada de distancia
De largo tiempo sufrido
Mi zamba viene avanzando
Del toldo donde ha nacido.
Del fondo ‘e las tradiciones,
Del toldo traigo esta zamba
Como un retumbo en malones.
Con una nostalgia fuerte
De ranchería incendiada,
De lanzas, de boleadoras
Y de mujeres robadas
Yo di mi sangre a la tierra
Como el gaucho en los fortines
Por eso mi zamba tiene
Sonoridad de clarines.
Estruendo de los malones,
Ardores de las correrías,
Tostada de amores indios,
Cobriza es la tierra mía.
Amansada de distancia
De largo tiempo sufrido
Mi zamba viene avanzando
Del toldo donde ha nacido.
envoyé par Dead End - 21/3/2013 - 13:09
Langue: italien
Tentativo di traduzione italiana di Dead End
([*?] Non mi è riuscito di dare un senso chiaro a questa strofa centrale, forse il ritornello…
Trattandosi di una canzone dalla parte dei nativi perseguitati e sterminati, credo che “el gaucho en los fortines” fosse il nemico… Quindi, probabilmente, il verso doveva essere “Contra el gaucho…”, o qualcosa del genere… Ma non ho trovato riscontri sul punto.
Se qualcuno si fa avanti con una traduzione migliore…)
([*?] Non mi è riuscito di dare un senso chiaro a questa strofa centrale, forse il ritornello…
Trattandosi di una canzone dalla parte dei nativi perseguitati e sterminati, credo che “el gaucho en los fortines” fosse il nemico… Quindi, probabilmente, il verso doveva essere “Contra el gaucho…”, o qualcosa del genere… Ma non ho trovato riscontri sul punto.
Se qualcuno si fa avanti con una traduzione migliore…)
ZAMBA DELL’ACCAMPAMENTO
Tristezza che si leva
Dal fondo delle tradizioni
Dall’accampamento porto questa zamba
Come un frastuono di imboscata
Con una tristezza profonda
Per i villaggi incendiati
Le lance, le boleadoras
Le donne rapite
Ho dato il mio sangue alla terra
Come il gaucho nei fortini
Per questo la mia zamba possiede
La sonorità di trombe [*?]
Strepito degli assalti
Impeto delle scorrerie
Scura di amori indigeni
Ramata è la mia terra
Abituata alla distanza
e ad un lungo tempo di sofferenza
La mia zamba se ne viene
Dall’accampamento dove è nata
Tristezza che si leva
Dal fondo delle tradizioni
Dall’accampamento porto questa zamba
Come un frastuono di imboscata
Con una tristezza profonda
Per i villaggi incendiati
Le lance, le boleadoras
Le donne rapite
Ho dato il mio sangue alla terra
Come il gaucho nei fortini
Per questo la mia zamba possiede
La sonorità di trombe [*?]
Strepito degli assalti
Impeto delle scorrerie
Scura di amori indigeni
Ramata è la mia terra
Abituata alla distanza
e ad un lungo tempo di sofferenza
La mia zamba se ne viene
Dall’accampamento dove è nata
envoyé par Dead End - 21/3/2013 - 13:10
×
Nel disco di Yupanqui intitolato “Magia y misterio del folklore” del 1965, con Ramona Galarza, Los Cantores de Quilla Huasi e Santiago “El Chucaro” Ayala.
Una canzone su La Conquista del Desierto, la lunga e sanguinosa campagna militare che il governo argentino portò avanti tra il 1869 ed il 1888 contro gli indios mapuche e tehuelche con l’obiettivo di estendere il proprio dominio sulle regioni della Pampa e della Patagonia che i nativi ancora controllavano. Il bilancio della guerra fu spaventoso: circa 100.000 nativi furono uccisi, decine di migliaia imprigionati e deportati. Molti storici sono oggi propensi a ritenere che durante la “Conquista del Desierto” venne attuato un vero e proprio genocidio, secondo l’accezione del moderno diritto internazionale.