Son già tre anni che faccio il minatore
e guadagnarmi il pane col sudor
traforando le lunghe gallerie
sempre sotto l'acqua e ‘l fumo del vapor.
E traforando il monte a poco a poco
e già le mine presero a scoppiar
su fratelli compagni aiutatemi
per pietà, correte, portém all'ospedal.
e guadagnarmi il pane col sudor
traforando le lunghe gallerie
sempre sotto l'acqua e ‘l fumo del vapor.
E traforando il monte a poco a poco
e già le mine presero a scoppiar
su fratelli compagni aiutatemi
per pietà, correte, portém all'ospedal.
Contributed by Dead End - 2013/3/13 - 12:50
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Canto di minatori facente parte del repertorio del Gruppo spontaneo “La Fésia” di Monchio delle Corti, provincia di Parma, e anche del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro Giorgio Vacchi.
Raccolto nel 1985 da Giacomo Rozzi a Monchio delle Corti, Parma, dalla voce di Anna Monicelli, classe 1930.
Dal disco del oro Stelutis intitolato “Ci vuol pazienza”
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis
Il canto “Son già tre anni” era legato al lavoro dei minatori e subì una rilevante trasformazione quando, durante la guerra '15-'18, gli alpini, mutandone il testo, diedero inizio al «nuovo» canto che da quello era nato e che prese il nome di «Monte Canino». Non ne risultò cambiato, però, il lento, doloroso andamento. (dll’introduzione sul sito del Coro Stelutis)