Stucky xe un palasson
in fondo a la Giudeca
coi muri a picolon
che par che no'l resista
vardandolo cussì
te fa da maravegia
ch'el possa esser sta
el pan de 'na famegia.
El g'ha dà da lavorar
a tanta e tanta gente
che se g'ha consumà
e no xe restà niente.
'Na rabia che te sera
la gola co ti ricordi
speranze e paure
in 'sti bruti momenti.
Quando che i lo g'ha fato
un sogno, 'na speranza
barconi che rivava
col gran de l'abondanza
lavoro, tanto lavoro
la paga xe al sicuro
te masena 'sto mulin
'na farina che xe oro.
Un oro mal goduo
dentro a 'sti casarmoni
col gran spacà ne l'aria
che entra nei polmoni.
Bianchi semo restai
più bianchi de la farina
quando che i te g'ha dito
«La fine xe vissina».
No ti volevi creder
né ti, né tuti 'st'altri
dentro ve se serai
sperando in tuti i santi
più de sinquanta giorni
vegno matina e sera
te porto da cambiar
e l'aria de la to famegia.
Po un giorno quei barconi
fermi e intristii
s'ha impegnio de novo
in aqua i xe tornai
ma sora no ghe gera
i sachi de farina
ma tuti i operai
ognun co la so famegia.
E tanta, tanta zente
de la riva ne sigava
«Coragio fioi ste duri
xe vostra la vitoria».
Soeranze ancora e dopo
a uno a uno tuti
se g'ha trovà un lavoro
e i g'ha serà 'sto Stucky.
Adesso tutti i giorni
ti va fin a Marghera
ti te g'ha abituà
ma la xe stada dura
e duro anca par mi
vederte sempre manco
e averte qua vissin
sempre più stanco.
in fondo a la Giudeca
coi muri a picolon
che par che no'l resista
vardandolo cussì
te fa da maravegia
ch'el possa esser sta
el pan de 'na famegia.
El g'ha dà da lavorar
a tanta e tanta gente
che se g'ha consumà
e no xe restà niente.
'Na rabia che te sera
la gola co ti ricordi
speranze e paure
in 'sti bruti momenti.
Quando che i lo g'ha fato
un sogno, 'na speranza
barconi che rivava
col gran de l'abondanza
lavoro, tanto lavoro
la paga xe al sicuro
te masena 'sto mulin
'na farina che xe oro.
Un oro mal goduo
dentro a 'sti casarmoni
col gran spacà ne l'aria
che entra nei polmoni.
Bianchi semo restai
più bianchi de la farina
quando che i te g'ha dito
«La fine xe vissina».
No ti volevi creder
né ti, né tuti 'st'altri
dentro ve se serai
sperando in tuti i santi
più de sinquanta giorni
vegno matina e sera
te porto da cambiar
e l'aria de la to famegia.
Po un giorno quei barconi
fermi e intristii
s'ha impegnio de novo
in aqua i xe tornai
ma sora no ghe gera
i sachi de farina
ma tuti i operai
ognun co la so famegia.
E tanta, tanta zente
de la riva ne sigava
«Coragio fioi ste duri
xe vostra la vitoria».
Soeranze ancora e dopo
a uno a uno tuti
se g'ha trovà un lavoro
e i g'ha serà 'sto Stucky.
Adesso tutti i giorni
ti va fin a Marghera
ti te g'ha abituà
ma la xe stada dura
e duro anca par mi
vederte sempre manco
e averte qua vissin
sempre più stanco.
Contributed by Dead End - 2013/3/5 - 14:03
Language: Italian
Traduzione italiana da La Musica de L’Altra Italia
STUCKY
Stucky è un palazzone
in fondo alla Giudecca
coi muri cadenti
che sembra non resista
guardandolo così
ti meravigli
che possa essere stato
il pane di una famiglia.
Ha dato da lavorare
a tanta e tanta gente
che si è consumata
e non ne è rimasto niente.
una rabbia che ti chiude
la gola quando ricordi
speranze e paure
in quei brutti momenti.
Quando lo han fatto
un sogno una speranza
barconi che arrivavano
col grano dell'abbondanza
lavoro, tanto lavoro
la paga è al sicuro
macina questo mulino
una farina ch'è oro.
Un oro goduto male
dentro a questi stanzoni
con la farina nell'aria
che entra nei polmoni.
Bianchi siamo rimasti
più bianchi della farina
quando ci hanno detto
«La fine è vicina».
Non ci volevi credere
né tu né tutti gli altri
vi siete chiusi dentro
sperando in tutti i santi
più di cinquanta giorni
vengo la mattina e la sera
ti porto la roba da cambiare
e l'aria della tua famiglia.
Poi un giorno quei barconi
fermi e intristiti
si sono nuovamente riempiti
in acqua sono tornati
ma sopra non c'erano
i sacchi di farina
ma tutti gli operai
ognuno con la sua famiglia.
E tanta tanta gente
dalla riva ci gridava
«Coraggio ragazzi, tenete duro
che è vostra la vittoria».
Speranze ancora e dopo
a uno a uno tutti
si sono trovati un lavoro
hanno chiuso questo Stucky.
Adesso tutti i giorni
vai fino a Marghera
ti sei abituato
ma è stata dura
e dura anche per me
vederti sempre meno
e averti accanto
sempre più stanco.
Stucky è un palazzone
in fondo alla Giudecca
coi muri cadenti
che sembra non resista
guardandolo così
ti meravigli
che possa essere stato
il pane di una famiglia.
Ha dato da lavorare
a tanta e tanta gente
che si è consumata
e non ne è rimasto niente.
una rabbia che ti chiude
la gola quando ricordi
speranze e paure
in quei brutti momenti.
Quando lo han fatto
un sogno una speranza
barconi che arrivavano
col grano dell'abbondanza
lavoro, tanto lavoro
la paga è al sicuro
macina questo mulino
una farina ch'è oro.
Un oro goduto male
dentro a questi stanzoni
con la farina nell'aria
che entra nei polmoni.
Bianchi siamo rimasti
più bianchi della farina
quando ci hanno detto
«La fine è vicina».
Non ci volevi credere
né tu né tutti gli altri
vi siete chiusi dentro
sperando in tutti i santi
più di cinquanta giorni
vengo la mattina e la sera
ti porto la roba da cambiare
e l'aria della tua famiglia.
Poi un giorno quei barconi
fermi e intristiti
si sono nuovamente riempiti
in acqua sono tornati
ma sopra non c'erano
i sacchi di farina
ma tutti gli operai
ognuno con la sua famiglia.
E tanta tanta gente
dalla riva ci gridava
«Coraggio ragazzi, tenete duro
che è vostra la vittoria».
Speranze ancora e dopo
a uno a uno tutti
si sono trovati un lavoro
hanno chiuso questo Stucky.
Adesso tutti i giorni
vai fino a Marghera
ti sei abituato
ma è stata dura
e dura anche per me
vederti sempre meno
e averti accanto
sempre più stanco.
Contributed by Dead End - 2013/3/5 - 14:03
Giromini-Lega-Rovelli-Baldoni-Rosignoli
DALLO SPETTACOLO "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
DALLO SPETTACOLO "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
adriana - 2016/6/11 - 17:45
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Album “Mi voria saver”, I Dischi del Sole, 1975.
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Il Molino Stucky (dal nome del suo ideatore, il finanziere Giovanni Stucky) è un imponente edificio industriale in stile neogotico costruito nel 1895 sull’isola veneziana della Giudecca. L’idea di Stucky fu quella di utilizzare il canale di Venezia per un trasporto veloce del grano destinato ad un impianto che, a pieno regime, era in grado di macinare fino a 2.500 quintali di farina al giorno, dando lavoro a 1500 operai.
La produzione cominciò ad andare in crisi già negli anni 10 del 900…
Proprio nel 1910 Giovanni Stucky fu ucciso nella sua fabbrica da un operaio che era stato licenziato…
La Stucky chiuse definitivamente i battenti nel 1955 dopo una tribolata vicenda sindacale che vide lo stabilimento occupato per 45 giorni da centinaia di operai…
Oggi lo Stucky fa parte della catena di alberghi Hilton…