Non stiamo nemmeno più in piedi... un po' di pietà
Invece tu invece fumi con grande tranquillità
Così sta a me che debbo parlare fidarmi di te
Domani domani domani chi lo sa domani sarà
Oh oh chi non lo so quale Dio ci sarà
io parlo e parlo solo per me
Va bene
io credo nell'amore
l'amore che si muove dal cuore
Che ti esce dalle mani
e che cammina sotto i tuoi piedi
L'amore misterioso anche dei cani
e degli altri fratelli animali
delle piante che sembra che ti sorridono
anche quando ti chini per portarle via
l'amore silenzioso dei pesci
che ci aspettano nel mare
l'amore di chi ci ama e non ci vuol lasciare
Ok ok lo so che capisci
ma sono io che non capisco cosa dici
Troppo sangue qua e là sotto i cieli di lucide stelle
Nei silenzi dell'immensità
Ma chissà se cambierà
oh non so se in questo futuro nero buio
Forse c'è qualcosa che ci cambierà
Io credo che il dolore
è il dolore che ci cambierà
Oh ma oh il dolore che ci cambierà
E dopo chi lo sa
se ancora ci vedremo e dentro quale città
Brutta fredda buia stretta
o brutta come questa sotto un cielo senza pietà
Ma io ti cercherò
anche da così lontano ti telefonerò
In una sera buia sporca fredda
Brutta come questa
Forse ti chiamerò
perché vedi
Io credo che l'amore
è l'amore che ci salverà
Vedi io credo che l'amore
è l'amore che ci salverà
Contributed by Lorenzo Masetti - 2013/3/4 - 23:47
Marghe - 2015/8/27 - 08:28
D'altra parte non sono l'unico a dirlo, per esempio Fabretti su Onda Rock scrive:
Nel complesso, però, il disco è uno stanco ripetersi di stili, suoni e perfino parole (stelle, lune, occhi, mare, mani, telefoni...)
Lorenzo - 2015/8/27 - 08:58
Marcello - 2015/9/20 - 00:44
Gaspard de la Nuit - 2016/3/3 - 01:57
Già l'album con Morandi era il preludio alla svolta pop avvenuta con Cambio: di lì in poi c'è stato qualche buon pezzo ogni tanto, ma ormai i guizzi autoriali degli anni '70-'80 rimanevano un ricordo sempre più lontano a mio avviso.
D'altro canto se avesse continuato a comporre solo su testi di Roversi non avrebbe certo venduto migliaia di dischi: interessanti, per carità, ma non certo di facile fruizione - a parte Nuvolari, che non a caso di quella fase rimane la sua canzone più nota presso il vasto pubblico.
Alessandro - 2016/12/13 - 00:05
esistono canzoni e musica che ci piacciono, personalmente, e che non ci piacciono
NON esistono canzoni e musiche 'belle' - in 'assoluto' - e 'brutte' - in 'assoluto' -
ragionare in quest'ultimo modo è fanatismo, intolleranza (caratteristiche sempre in connubio con la scarsa intelligenza)
le mie canzoni preferite di Dalla (cioé create da lui) sono Henna e Le Rondini : questo è il mio personalissimo gusto
chiunque altro può 'legittimamente' avere altri gusti, altre preferenze
degustibus NON DISPUTANDUM EST
giovanni - 2017/10/3 - 11:47
Guglielmo - 2017/11/10 - 21:36
Alex967 - 2018/4/8 - 11:48
Non ho mai amato la musica italiana in generale. Ho scoperto Lucio Dalla con un certo ritardo e posso dire che non tutto è di mio gradimento. Siamo tutti diversi, diverso il nostro orecchio ed ognuno di noi è un mondo a se’.
sergio falcone - 2019/6/6 - 06:12
D'altra parte come dice bene Sergio è un fenomeno comune, pensiamo per esempio a Venditti, scivolato verso il peggiore pop italiano. Nonostante trovi alcune delle sue ultime canzoni semplicemente inascoltabili, non per questo nutro verso Venditti un odio personale, anzi lo ritengo comunque una persona intelligente e simpatica.
Lorenzo - 2019/6/7 - 10:41
sergio falcone - 2019/6/8 - 08:12
Giorgio - 2021/9/2 - 12:24
Henna di Lucio Dalla, il testo e il significato della canzone contro la guerra
Riccardo Venturi - 2022/3/1 - 19:43
Carlo Vannoni - 2022/3/16 - 13:20
Una cazzata di dimensioni apocalittiche.
Ci sono brani come:” se io fossi un angelo”
“Soli io e te”, “liberi”, “don’t touch me”, “tutta la vita”, “Caruso” etc…
Brani come “canzone” o “attenti al lupo” per voi sono canzonette da dimenticare?
Non so boh, hanno fatto storia! Hanno venduto milioni di dischi.
Non so come si possano dire certe cose se si è padroni di una coscienza funzionante…
Giovanna - 2023/9/29 - 02:57
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da "Henna" (1993)
A detta di molti critici, e non possiamo che dirci d'accordo, la carriera di Lucio Dalla è stata segnata negli ultimi trent'anni della sua vita da un progressivo declino, un'involuzione terrificante. Intendiamoci, la preparazione del musicista e l'estrosità del personaggio erano ancora lì ma sembravano scontrarsi con una mancanza di ispirazione o con le frequenti scivolate nel pop facile facile ("Attenti al lupo", "Canzone"...). Gli album si riempivano di canzoni che non lasciavano il segno, di altre proprio brutte, non degne di uno che negli anni '70 aveva scritto degli autentici capisaldi della musica d'autore italiana.
Però anche negli ultimi lavori si trovano delle eccezioni. Sicuramente Henna è una di queste. Come scrive Marco Alemanno:
Come lo stesso Dalla ha raccontato introducendo il brano in concerto, la canzone è stata scritta mentre sulla sua barca in mezzo all'Adriatico fu svegliato dal boato degli aerei che andavano a bombardare la Jugoslavia.