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Aquí me quedo

Víctor Jara
Langue: espagnol


Víctor Jara

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‎[1973]‎
Versi di Pablo Neruda
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Negli album postumi “Tiempos que cambian” (1974) e “Canciones Postumas - Chile Septiembre ‎‎1973” (1975).‎

0153
Yo no quiero la Patria dividida
ni por siete cuchillos desangrada,
quiero la luz de Chile enarbolada
sobre la nueva casa construída.

Yo no quiero la Patria dividida
cabemos todos en la tierra mía
y que los que se creen prisioneros
se vayan lejos con su melodía.

Siempre los ricos fueron extranjeros
que se vayan a Miami con sus tías.
Yo no quiero la Patria dividida,
se vayan lejos con su melodía.

Yo no quiero la Patria dividida
cabemos todos en la tierra mía
yo me quedo a cantar con los obreros
en esta nueva historia y geografía.‎

envoyé par Dead End - 26/2/2013 - 12:12




Langue: italien

Versione italiana di Flavio Poltronieri
RIMANGO QUI

Io non voglio la patria divisa
né da sette coltelli dissanguata,
voglio che la luce del Cile risplenda
sulla casa appena costruita.
Io non voglio la patria divisa
né da sette coltelli dissanguata.

Io non voglio la patria divisa
c'è posto per tutti nella terra mia
e chi dovesse sentirsi prigioniero
vada lontano con la sua melodia.
Sempre I ricchi furono degli stranieri
vadano pure a Miami con le loro zie.
Io non voglio la patria divisa
se ne vadano lontano con la loro melodia.

Io non voglio la patria divisa
c'è posto per tutti nella terra mia.
Io rimango a cantare con gli operai
in questa nuova storia e geografia.
Io rimango a cantare con gli operai
in questa nuova storia e geografia.
In questa nuova storia e geografia.

envoyé par Flavio Poltronieri - 12/2/2014 - 16:53




Langue: anglais

Traduzione inglese da Spanish Poems
I DON’T WANT MY COUNTRY TO BE DIVIDED

I don’t want my Country divided
nor bleeding from seven knife wounds.
I want the light to be hoisted
over new homes.
We all can fit in this land of mine.

And those that don’t feel that they fit here
can just take their songs and go far away:
the rich ones always acted differently from us,
so let them go live with their relatives in Miami.

I don’t want my Country divided.
Let them take their songs and go far away.

I don’t want my Country divided.
There is enough space here for all of us.
And I will remain to sing with the workers
songs of our history and our land.‎

envoyé par Dead End - 26/2/2013 - 12:12


"Aquí me quedo..."




A breve verrà riesumato il corpo del Nobel per la letteratura Pablo Neruda per un'autopsia che possa chiarirne le cause reali della morte. Così è stato disposto dal giudice a capo delle indagini, Mario Carroza. Tutto è cominciato con le parole di Manuel Araya, ex assistente e autista del poeta, che nel 2011 ha dichiarato che ad uccidere Neruda furono sicari mandati da Pinochet.
Il poeta cileno morì solo alcuni giorni dopo il golpe militare del 1973 (fonte: La Repubblica)

Dead End - 26/2/2013 - 15:53




Langue: allemand

La versione tedesca cantata dall’attore, regista e cantautore statunitense Dean Reed (Denver 1938 – Berlino Est 1986) nel film “El Cantor”, prodotto in Germania Est nel 1978 e da lui diretto ed interpretato. La pellicola è ispirata alla figura di Víctor Jara, cui è dedicata.

La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.



Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro la povertà e l’oppressione delle masse lavoratrici ed indigene, partecipò a proteste contro l’escalation nucleare e contro la politica estera statunitense, tenne concerti gratuiti nei barrios più poveri delle grandi città. Il suo atteggiamento gli guadagnò l’ostilità dei potenti, tanto che nel 1966 il generale Juan Carlos Onganía - che aveva appena deposto il leggittimo presidente Illia con un colpo di Stato militare – lo espulse dall’Argentina.



Dean Reed visse per qualche tempo a Roma, interpretando alcuni spaghetti-western, tra i quali “Adiós, Sabata” (il cui fantasioso titolo italiano fu “Indio Black, sai che ti dico: Sei un gran figlio di...”) diretto da Gianfranco Parolini e con Yul Brynner come star… Poi, convinto della bontà del comunismo reale e allettato dal successo ottenuto nei paesi del blocco socialista, si trasferì a Berlino Est. Nella DDR recitò in una ventina di film e realizzò una dozzina di album, cimentandosi prevalentemente in cover di grandi successi occidentali. Come si è detto all’inizio, nel 1978 diresse ed interpretò il film “El Cantor” dedicato a Víctor Jara, nel quale suonava e cantava alcuni celebri brani del grande cantautore cileno.
Dean Reed – soprannominato ormai “The Red Elvis” - aderì in pieno al comunismo sovietico, arrivando a difendere l’invasione dell’Afghanistan ed il Muro di Berlino, ma continuò sempre a professare il proprio amore per la terra natale, di cui mantenne la cittadinanza e dove continuò a pagare le tasse.



Il 13 giugno 1986 - sei settimane dopo una dirompente intervista a “60 Minutes” della CBS nel corso della quale aveva difeso a spada tratta l’ormai agonizzante regime comunista – il corpo di Dean Reed fu ritrovato nelle acque del Zeuthener See a Berlino. Solo dopo la caduta del blocco sovietico si seppe che un biglietto d’addio era stato ritrovato nell’auto dell’attore. Fu suicidio? Così pare, ma anche in anni recenti si sono inseguite varie teorie “complottiste” che danno Reed per ammazzato dalla CIA, o dalla Stasi (per cui lavorò alla fine degli anni 70), o dal KGB.
HIER BLEIBE ICH

Ich will mein Vaterland weder geteilt,
noch ausgeblutet durch sieben Messer,
ich wünsche mir das Licht von Chile gehisst
über das neu errichtete Haus.
Ich will mein Vaterland weder geteilt,
noch ausgeblutet durch sieben Messer.

Ich will mein Vaterland nicht geteilt,
wir haben alle Platz in meinem Land,
und die, die sich gefangen glauben,
weit sollen sie gehen mit ihrer Melodie.
Immer waren die Reichen Ausländer,
sie sollen nach Miami gehen mit ihren Tanten.
Ich will mein Vaterland nicht geteilt,
weit sollen sie gehen mit ihrer Melodie.

Ich will mein Vaterland nicht geteilt,
wir haben alle Platz in meinem Land.
Ich bleibe, um mit den Arbeitern zu singen
in dieser neuen Geschichte und Geographie.
Ich bleibe, um mit den Arbeitern zu singen
in dieser neuen Geschichte und Geographie.
In dieser neuen Geschichte und Geographie.

envoyé par Bernart Bartleby - 4/3/2015 - 10:42




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