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Pasta nera

Modena City Ramblers
Langue: italien (Emiliano modenese)


Modena City Ramblers

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2013
Niente di nuovo sul fronte occidentale
MCR-niente di nuovo

Niente di nuovo sul fronte occidentale è un doppio album studio dei Modena City Ramblers, il tredicesimo della loro carriera. Sono diciotto le canzoni contenute nell'album: scritte, arrangiate e prodotte dai Modena City Ramblers.

Lato A: Niente di nuovo: Niente di nuovo sul fronte occidentale - Occupy World Street - È primavera - C'era Una Volta - La Guèra D'L Baròt - Pasta nera - Fiori d'Arancio e Baci di Caffè - La luna di Ferrara- Beppe e Tore
Lato B: Sul fronte occidentale: Il Violino di Luigi - Due magliette rosse - Tarantella Tarantò - La Strage delle fonderie - Afro - Kingstown Regatta - Il giorno che il cielo cadde su Bologna - Nostra Signora dei Depistati - Briciole e spine



Tra il 1945 e il 1952 più di 70.000 bambini del Sud più svantaggiato furono ospitati temporaneamente da famiglie del Centro-Nord. Quei bambini presero in quegli anni il primo treno della loro vita, per lasciarsi alle spalle la povertà e le macerie del dopoguerra e vivere un’esperienza che non avrebbero mai più dimenticato. Pasta Nera riporta alla luce uno dei migliori esempi di solidarietà e spirito unitario nella storia del nostro Paese.

La Pasta nera era fatta con quei pochissimi chicchi di grano arso che rimanevano a terra dopo la trebbiatura, i poveri se li contendevano con gli animali, dalla gente miserabile era considerata l’ultima risorsa per nutrirsi. La scoperta di un'alimentazione non di pura sussistenza è l’aspetto che forse è più rimasto impresso nella memoria dei bambini dopo il viaggio, e il contrasto con l’impasto immacolato delle tagliatelle emiliane è diventato un po’ il simbolo di Pasta Nera, il ricordo della miseria lasciata alle spalle.

Con lo stesso titolo c'è un documentario di Alessandro Piva

PastaNera


Finalmente (2/5/2020) viene trovato il testo completo con le parti in modenese, il testo completamente in italiano viene inserito come nuova versione
Sui treni del bestiame oggi partono i bambini,
sui treni per l'Emilia un bambino per famiglia,
è festa, i canti e poi bandiere rosse,
il tricolore e un treno unisce la Nazione.

Da Napoli, da Roma, per Modena o per Reggio,
non si aprono le ville abbandonate dai ricconi
ma il cuore e le case di onesti lavoratori
che accolgon questi figli spediti sui vagoni.

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è
parchè indu's magna in sie,
as magna anch'in sett!

Attenti in Alta Italia si mangiano i bambini,
ma la fame fa più paura, non c'è leggenda che può fermare
questa nuova rivoluzione, una Italia da ricucire,
che ora sud rimanga solo un punto cardinale!

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è
parchè indu's magna in sie,
as magna anch'in sett!

len negar i gran ad forment strinaa dai ragg dal sol,
a tera par la ventura al temp dal racolt.
Sciancheé da la sò spiga, laseè brusar acsé,
cumpagn a fa guera ch'io ta scésa e lat mola tè.

Immagina che notte, le facce ai finestrini,
urla, risa, giochi, semplicemente bambini.
Ora sui binari viaggia la speranza,
ora sui binari arriva la coscienza.

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è
parchè indu's magna in sie,
as magna anch'in sett!

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è
parchè indu's magna in sie,
as magna anch'in sett!

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è
parchè indu's magna in sie,
as magna anch'in sett!

envoyé par DoNQuijote82 - 14/2/2013 - 19:38




Langue: italien

Il testo italiano è tratto dal libretto del disco, dove le parti in dialetto sono solo tradotte in italiano
Sui treni del bestiame oggi partono i bambini,
sui treni per l'Emilia un bambino per famiglia,
è festa, i canti e poi bandiere rosse,
il tricolore e un treno unisce la Nazione.

Da Napoli, da Roma, per Modena o per Reggio,
non si aprono le ville abbandonate dai ricconi
ma il cuore e le case di onesti lavoratori
che accolgon questi figli spediti sui vagoni.

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è
perché dove si mangia in sei
si mangia anche in sette!

Attenti in Alta Italia si mangiano i bambini,
ma la fame fa più paura, non c'è leggenda che può fermare
questa nuova rivoluzione, una Italia da ricucire,
che ora sud rimanga solo un punto cardinale!

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è perché dove si mangia in sei
si mangia anche in sette!

Sono neri i chicchi di grano bruciati dai raggi del sole,
caduti a terra durante la mietitura in tempo di raccolto, strappati dalla spiga, lasciati bruciare così,
come la guerra che ti schiaccia e ti lascia lì.

Immagina che notte, le facce ai finestrini,
urla, risa, giochi, semplicemente bambini.
Ora sui binari viaggia la speranza,
ora sui binari arriva la coscienza.

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è perché dove si mangia in sei
si mangia anche in sette!

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è perché dove si mangia in sei
si mangia anche in sette!

E Pasta nera c'è,
per gli ultimi,
per gli umili,
per chi Stato non è.
E Pasta nera è perché dove si mangia in sei
si mangia anche in sette!

envoyé par Dq82 - 2/5/2020 - 18:58




Langue: français

Version française – PÂTES NOIRES – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson italienne – Pasta nera – Modena City Ramblers – 2013



« Rien de nouveau sur le front occidental » est un double album des Modena City Ramblers, le treizième de leur carrière.Les dix-huit les chansons contenues dans l'album ont été écrites, arrangées et produites par les Modena City Ramblers.

Face A: Niente di nuovo: Niente di nuovo sul fronte occidentale - Occupy World Street - È primavera - C'era Una Volta - La Guèra D'L Baròt - Pasta nera - Fiori d'Arancio e Baci di Caffè - La luna di Ferrara- Beppe e Tore
Face B: Sul fronte occidentale: Il Violino di Luigi - Due magliette rosse - Tarantella Tarantò - La Strage delle fonderie - Afro - Kingstown Regatta - Il giorno che il cielo cadde su Bologna - Nostra Signora dei Depistati - Briciole e spine

Entre 1945 et 1952, plus de 70.000 enfants du Sud (de l'Italie) plus mal en point, furent reçus temporairement par des familles du Centre-Nord. Ces enfants prirent ces années-là le premier train de leur vie pour laisser derrière eux, la pauvreté et les décombres de l'après-guerre et vivre une expérience que jamais plus ils n'oublieraient. « Pâtes Noires » rapporte un des meilleurs exemples de solidarité et d’esprit unitaire dans l'histoire de notre Pays.

Les pâtes noires étaient faites de ces très peu de grains de blé brûlés qui restaient à terre après la récolte ; les pauvres les disputaient aux animaux ; pour les gens misérables, c'était la dernière ressource pour se nourrir. La découverte d'une alimentation de pure subsistance est l'aspect qui peut-être est resté le plus marqué dans la mémoire des enfants après le voyage, et le contraste avec la texture immaculée des tagliatelles d'Émilie est devenu un peu le symbole des pâtes noires, le souvenir de la misère laissée derrière soi.
PÂTES NOIRES

Sur les trains du bétail, les enfants partent aujourd'hui ,
Sur les trains d'Émilie, un enfant par famille.
Il y a la fête, les chants et puis, les drapeaux rouges,
Le tricolore et un train qui unissent le pays.

De Naples, de Rome, pour Modène ou pour Reggio,
Ne s'ouvrent pas les villas abandonnées par les riches
Mais le coeur et les maisons des travailleurs honnêtes
Accueillent ces enfants expédiés dans les wagons à bestiaux.

Les pâtes noires sont là
Pour les pauvres,
Pour les humbles,
Pour qui n'est pas l'État.
Ce sont des pâtes noires
Car où on mange à six,
On mange à sept aussi !

Attention en Alta Italia, on mange les enfants,
Mais la faim fait plus peur encore, une légende
Ne peut arrêter cette nouvelle révolution, une Italie à recoudre,
Le sud n'est plus qu'un point cardinal, maintenant.

Les pâtes noires sont là
Pour les pauvres,
Pour les humbles,
Pour qui n'est pas l'État.
Ce sont des pâtes noires
Car où on mange à six,
On mange à sept aussi !

Ils sont noirs les grains de blé brûlés par les rayons du soleil,
Tombés à terre pendant la moisson en temps de récolte, arrachés de l'épi, laissés ainsi,
Comme la guerre qui écrase et qui laisse là.

Imagine quelle nuit, les visages aux fenêtres,
Les enfants rient jouent hurlent.
Maintenant sur les rails voyage l'espérance,
Maintenant sur les rails arrive la conscience.

Les pâtes noires sont là
Pour les pauvres,
Pour les humbles,
Pour qui n'est pas l'État.
Ce sont des pâtes noires
Car où on mange à six,
On mange à sept aussi !

Les pâtes noires sont là
Pour les pauvres,
Pour les humbles,
Pour qui n'est pas l'État.
Ce sont des pâtes noires
Car où on mange à six,
On mange à sept aussi !

Les pâtes noires sont là
Pour les pauvres,
Pour les humbles,
Pour qui n'est pas l'État.
Ce sont des pâtes noires
Car où on mange à six,
On mange à sept aussi !

envoyé par Marco Valdo M.I. - 6/8/2014 - 21:42




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