And the wind blows hard,
But the scaffold never falls,
We hold our dirty, ugly faces to the rain.
All the good wives sway,
They heckle so profane,
They bring out all their beautiful babies in the rain.
Who’s going to feed my dog?
Who’s going to pray the rain away?
Who’s going to pull on my ankles when I swing?
The one-legged lady’s crutch is sinking in the mud,
Don’t let our bodies touch, if we swing too much.
Let the rope be quick and fierce, let my neck snap fast,
And if I fight too much, give me a little pull.
Who’s going to dig my grave?
Who’s going to wash the dirt away?
Who’s going to spend the winter days, singing?
Who’s going to feed my dog?
Who’s going to pray the rain away?
Who’s going to pull on my ankles when I’m swinging?
I’ve got no king, I’ve got no wedding ring,
I’ve got no hope, I’ve got no beautiful little baby of my own.
But the scaffold never falls,
We hold our dirty, ugly faces to the rain.
All the good wives sway,
They heckle so profane,
They bring out all their beautiful babies in the rain.
Who’s going to feed my dog?
Who’s going to pray the rain away?
Who’s going to pull on my ankles when I swing?
The one-legged lady’s crutch is sinking in the mud,
Don’t let our bodies touch, if we swing too much.
Let the rope be quick and fierce, let my neck snap fast,
And if I fight too much, give me a little pull.
Who’s going to dig my grave?
Who’s going to wash the dirt away?
Who’s going to spend the winter days, singing?
Who’s going to feed my dog?
Who’s going to pray the rain away?
Who’s going to pull on my ankles when I’m swinging?
I’ve got no king, I’ve got no wedding ring,
I’ve got no hope, I’ve got no beautiful little baby of my own.
Contributed by Dead End - 2013/1/15 - 14:36
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Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were executed for witchcraft in the eastern counties of Essex, Suffolk and Norfolk.
The album deals with fear and isolation, the way we use our own terror in times of trouble to lash out at the weak. It’s about how societies persecute otherness and outsiders.
The Violence “it’s about how violence frightens us and how fear just leads to greater violence,” says Hayman.
‘The Violence’ è un concept album di 20 canzoni che raccontano i processi per stregoneria che si tennero nell’Essex inglese nel 17° secolo, durante il periodo delle guerre civili.
Tra il 1644 ed il 1646, nelle contee dell’Essex, del Suffolk e del Norfolk, circa 300 donne furono giustiziate come streghe.
I temi dell’album sono la paura e l’isolamento sociale, il modo in cui nelle epoche di particolare difficoltà gli essere umani usano il terrore sopraffacendo ed eliminando i più deboli tra di loro, perseguitando quelli che appaiono diversi, i marginali, gli estranei/stranieri alle loro comunità.
“Con ‘The Violence’ – dice Darren Hayman – ho voluto spiegare come la violenza ci terrorizzi e come la paura indotta porti soltanto ad una violenza ancora maggiore”
Poco si sa di lui prima della sua auto-investitura a “Witch-Finder General” …
Sappiamo però che questo giovane uomo di poco più di 20 anni (anche se viene sempre raffigurato come più anziano) fu il responsabile della morte di almeno 300 donne, giustiziate come streghe tra il 1644 ed il 1646.
I metodi di “indagine” di Hopkins erano in parte assai moderni, molto simili a quelli recentemente utilizzati dagli USA a Guantanamo ed Abu Ghraib... La tortura non era legale nell’Inghilterra del 600 ma il nostro Hopkins si inventò la deprivazione del sonno, un metodo che si rivelò estremamente efficace per estorcere confessioni alle vittime, tutte donne povere e ignoranti, giovani e sole, oppure vecchie ed invalide, marginali ed emarginate dalle loro comunità. Una di loro, tal Rebecca West, per scampare alla tortura e aver salva la vita, non esitò a denunciare amiche e congiunte, financo la madre e la sorella, che vennero poi impiccate…
Altri metodi erano invece assai più arcaici e a sfondo religioso, come l’ordalìa dell’acqua, dove la sventurata, ben legata, veniva gettata in acqua: siccome l’acqua è segno del battesimo e le streghe la aborriscono, se la poveretta affondava era innocente ma se galleggiava… O come la ricerca di segni visibili o invisibili del “marchio del demonio”: tali erano inequivocabilmente considerati, per esempio, malformazioni come la politelìa (presenza di capezzoli accessori) o la polimastìa (mammella sovrannumeraria) perché è da lì che si credeva la strega allattasse gli emissari del demonio, individuati quasi sempre in poveri animali domestici, soprattutto gatti e cani.
In solo un paio d’anni di attività Matthew Hopkins trovò più streghe che nei 100 precedenti. In pochi gli si opposero, tra questi il religioso puritano John Gaule, che manifestò anche per iscritto scettismo ed opposizione all’azione del Witch-Finder General.
Scena dal film “Witchfinder General” di Michael Reeves, 1968. Vi si mostra un altro dei metodi utilizzati anche da Hopkins, quello del cosiddetto “Witch pricking” che consisteva nel bucherellare la sventurata con dei lunghi aghi per trovare i punti di insensibilità che erano considerati come marchi del demonio.
Per fortuna Matthew Hopkins morì nel 1647, ufficialmente di tubercolosi, ma secondo alcune fonti fu lui stesso sospettato e indagato per stregoneria o quanto meno per falsa testimonianza. La leggenda vuole che fece la fine delle sue vittime.
Purtroppo però Hopkins fece scuola ed i suoi metodi furono ancora usati nel famoso caso di stregoneria a Salem, Massachusetts, del 1692-93.
E’ vero che a partire dal 18° secolo la caccia alle streghe fu soltanto più sporadica ma bisogna ricordare che proprio nell’Essex, a Sible Hedingham, nel 1863, un vecchio sordo muto conosciuto come Dummy (non si conoscono le sue vere generalità) fu torturato ed ucciso da una folla inferocita aizzata contro di lui da due compaesani che lo avevano accusato di essere uno stregone, lui che per sbarcare il lunario s’improvvisava indovino. I suoi accusatori vennero poi condannati per falsa testimonianza alla terribile pena di… sei mesi di galera!
Questa l’introduzione che il suo autore fa del brano:
“Pulling on someone’s ankles as they swung from the gallows was seen as an act of mercy although it was also thought that touching someone in the moment of death allowed their spirit to escape. It was often deemed important that the swinging bodies of witches should not be allowed to touch each other for this reason.”
Si credeva che fermare il dondolìo del corpo del giustiziato per impiccagione fosse un atto di misericordia o che toccare il malcapitato in punto di morte consentisse alla sua anima di andare libera… Per questo le streghe, quando venivano giustiziate, non dovevano essere assolutamente toccate: nessuna pietà e guai a liberarne lo spirito!
27 luglio 1645. Impiccagione di 36 donne di Manningtree, riconosciute come streghe.
Elizabeth Clarke è il nome della donna che fu la prima vittima di Matthew Hopkins, il “Comandante in capo della caccia alle streghe” nell’Essex inglese.
All’inizio del 1645, nel ridente paesino di Manningtree (forse il più piccolo d’Inghilterra), il rispettabile sarto John Rivet raccontò che una sua vicina di casa, una vecchia e povera vedova senza una gamba di nome Elizabeth Clarke, era la responsabile dell’incantesimo che all’improvviso aveva gravemente ammalato la di lui consorte. Hopkins ed il suo assistente John Stearne furono incaricati dal giudice di indagare e, trascorsi alcuni giorni, i due riferirono che la vecchia Clarke era in effetti una strega, che aveva confessato loro di aver giaciuto più volte con il Diavolo e che lei stessa aveva loro indicato gli animali demoniaci di cui si circondava chiamandoli per nome: Jarmara, Vinegar Tom, Polecat ecc. In realtà la presunta confessione della Clarke era stata ottenuta con la tortura, sequestrando, terrorizzando e privando del sonno per tre giorni una vecchia ottantenne. E per giunta i carnefici indussero la Clarke a chiamare in causa delle complici, tal Anne West e sua figlia Rebecca di 15 anni, altre donne povere e sole cui venne riservato lo stesso brutale trattamento. Così anche Rebecca West confessò e, per aver salva la vita, fece altri nomi e poi altri ancora e confermò addirittura che la stessa propria madre era una strega. E gli abitanti della piccola comunità, spaventati da Hopkins ancor più che dal demonio, fecero a gara per confermare le false accuse e possibilmente estenderle ad altre donne incapaci di difendersi perché sole o vedove o povere o malate, comunque già condannate ai margini della società…
La vecchia Elizabeth Clarke fu la prima a salire sul patibolo ma nei due anni che seguirono furono quasi 300 le donne condannate all’impiccagione sulla base dei riscontri del “Witchfinder General” Matthew Hopkins…
L’elenco delle canzoni dall’album. Le più significative verranno progressivamente inserite.
1. The Violence
2. Impossible Times
3. How Long Have You Been Frightened For?
4. We Are Not Evil
5. The She-Cavaliers
6. Elizabeth Clarke
7. Vinegar Tom
8. Parliament Joan
9. The Word and the Word Alone
10 I Will Hide Away
11. When the King Enjoys His Own Again
12. Henrietta Maria
13. A Dogge Called Boye
14. Outsiders
15. Arthur Wilson’s Reverie
16. Rebecca West
17. Desire Lines
18. Kill the King
19. A Coffin for King Charles, a Crown for Cromwell and a Pit for the People
20. The Laughing Tree