Langue   

Isola ribelle

Istentales
Langue: italien


Istentales

Peut vous intéresser aussi...

Disonestade
(Istentales)
La ballata di Teresina
(Matteo Salvatore)


Dedicata ai lavoratori dell'ALCOA

Istentales-Operai


Saluta i sardi, Roberto Vecchioni. Il tour estivo con gli Istentales è finito, stagione chiusa. «Ma tornerò, devo tornare» promette. «Lotterò con voi sardi, con i pastori, con gli operai, non vi dimentico, e se necessario scenderò ancora una volta in piazza come ho già fatto nel 1977 quando in Lombardia rischiava di chiudere lo stabilimento di Arese dell'Alfa Romeo».


Intanto, l'autore di Samarcanda, un regalo ai sardi lo ha già fatto, cantando con gli Istentales l'inno di protesta dell'isola che non si dà per vinta: l'Isola ribelle, appunto... colonna sonora di un'estate davvero calda per l'economia sarda.
Costretti ad occupare
miniere e ciminiere
di tute blu che sembrano in galera
con tante cineprese.
Sulla torre aragonese
un simbolo di lotta e di speranza
all’orizzonte adesso
la cassa integrazione
l'anticamera della sconfitta
di un popolo che ha sempre lavorato
guadagnandosi il pane che ha sudato.
Vertenze disperate
rabbia e desolazione
potranno mai passare inosservate?
Politici di turno
fanno promesse eterne
venuti solo a vendere indulgenze.
Ma adesso tutti insieme con una voce sola
la voce che sta diventando un coro
di chi deluso e maltrattato
Pretende solo d’essere ascoltato.

Uniti nella lotta in quest’isola ribelle
il lavoro non si tocca
confidiamo nelle stelle.
Le luci all’orizzonte
delle nostre ciminiere
Illuminano il cielo
contro queste nubi nere.

La famiglia non si arrende
da lontano ci sostiene
l’orgoglio sardo scorre nelle vene.
Uniamo i nostri cuori
sotto questi quattro mori
che son bandiera dei lavoratori
di nuovo tutti insieme
con una voce sola
la voce che sta diventando un coro
di un popolo che ha sempre lavorato
guadagnandosi il pane che ha sudato.
Saranno gesti estremi
gli scioperi e i suicidi
a fare da padroni in questa guerra.
Insieme padri e figli
con forza e decisione
combattono la disoccupazione
le urla disperate
e battendo i caschi a terra
risvegliano lo spirito guerriero
di chi deluso e maltrattato
aspetta e pretende un risultato.

Uniti nella lotta in quest’isola ribelle
il lavoro non si tocca
confidiamo nelle stelle.
Le luci all’orizzonte
delle nostre ciminiere
Illuminano il cielo
contro queste nubi nere.

envoyé par DoNQuijote82 - 8/12/2012 - 14:26




Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org