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Nada, la ragazza di Bube

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nada giorgi

Nada Giorgi nasce a Pontassieve, alle porte di Firenze, da una famiglia della campagna toscana di umili origini. Durante l'adolescenza incontra Renato Ciandri (il partigiano Bube), soprannominato Baffo, che riuscirà a sposare solo nel 1951 presso il carcere di Alessandria.

Renato infatti viene accusato di aver ucciso un carabiniere e suo figlio durante una sparatoria avvenuta vicino a Pontassieve il 13 maggio 1945 in una zona chiamata la Madonna del Sasso. Dopo una breve fuga all'estero, in Francia, viene arrestato e condannato a 19 anni per duplice omicidio. Renato si professerà sempre innocente.

La vita di Nada, che ha ispirato il romanzo di Cassola La ragazza di Bube, ruota sempre attorno alla figura del futuro marito, al quale la lega un affetto profondo. I due rimangono infatti sempre in contatto tramite lettere, colloqui e scambi di fotografie. Dalla loro unione nasce il figlio Moreno.

Nada muore a Bagno a Ripoli, all'ospedale di Ponte a Niccheri, il 24 maggio 2012.
Quanto tempo dovremo aspettare
e io amore vedrai aspetterò
lungo i giorni di guerra e dolore
il mio amore ti regalerò
Di un delitto poi ti hanno incolpato
ti hanno detto di scappare via
alla fine sei tu che hai pagato
dentro il fango della falsità

Nada Giorgi questo è il mio nome
la ragazza di Bube non c'è
e Renato è il mio unico amore
e ha lottato per la libertà

Partigiano nei monti hai sognato
bella ciao devo andare lassù
per un giorno diverso hai lotttato
ma quel giorno poi non c'era più
Passerai tanto tempo lontano
e in prigione io ti sposerò
e per starti vicino ogni giorno
ogni giorno io ti scriverò

Nada Giorgi questo è il mio nome
la ragazza di Bube non c'è
e Renato è il mio unico amore
e ha lottato per la libertà

Io non sono la donna del libro
e per questo non ti lascerò
tutti gli anni passati in prigione
questi anni io ti aspetterò

Sono Nada Giorgi, ho ottant'anni e oggi mi sento felice
non ho paura perché nella mia vita ho avuto solo ferite
e oggi mi sento contenta di essere stata la donna del partigiano Ciandri Renato
Io Renato l'ho aspettato per 19 anni per un fatto che non aveva commesso
ci si scriveva tre lettere alla settimana
l'ho sposato in carcere perché c'è stato tanto amore

envoyé par DoNQuijote82 - 21/10/2012 - 12:36


Dal libro "Fiore di cappero" di Antonella Zucchini una ricostruzione del battibecco che precedette i fatti.
...don Scipione si fece verde di rabbia e dall'alto del suo scalino li apostrofò con durezza:
"O voi,indò vu credete di andare? Vu vorreste entrare in casa di Nostro Signore in queste condizioni?" tuonò accennando ai loro abiti.
Uno di questi gli si parò dinnanzi, senza paura.
"O bella,io in chiesa ci posso entrare quando mi pare" e mosse un passo.
Don Scipione gli si parò davanti. "un t'azzardare, sai? In pantaloni corti non si entra!"
Una ragazza mora con un fazzoletto rosso al collo intervenne.
"La settimana passata, in chiesa, c'erano i muratori coi pantaloni corti eppure vu siete stato zitto"
"E un vu gli avete detto nulla nemmeno a' fascisti quando gli entravano co' i gagliardetto!" rincarò un altro.
"E a' tedeschi quando sono entrati armati fino a' denti!" abbaiò un altro ancora
..................
La voce di Baffo tuonò sopra tutte le altre.
"Ma un vu l'avete capito che un sono i calzoni corti che gli danno noia? Gli dà noia questi!" e sciogliendosi il fazzoletto rosso dal collo, lo sventolò sul naso del prete.

Silva - 6/3/2018 - 10:14




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