A mezzanotte in punto
si sente un grande rumor
sono gli scariolanti lerì lerà
che vengono al lavor.
Volta, rivolta
e torna a rivoltar.
noi siam gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar.
A mezzanotte in punto
si sente una tromba suonar
sono gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar.
Volta, rivolta
e torna a rivoltar.
noi siam gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar.
Gli scariolanti belli
son tutti ingannator
vanno a ingannar la bionda lerì lerà
per un bacin d'amor.
Volta, rivolta
e torna a rivoltar.
noi siam gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar.
si sente un grande rumor
sono gli scariolanti lerì lerà
che vengono al lavor.
Volta, rivolta
e torna a rivoltar.
noi siam gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar.
A mezzanotte in punto
si sente una tromba suonar
sono gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar.
Volta, rivolta
e torna a rivoltar.
noi siam gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar.
Gli scariolanti belli
son tutti ingannator
vanno a ingannar la bionda lerì lerà
per un bacin d'amor.
Volta, rivolta
e torna a rivoltar.
noi siam gli scariolanti lerì lerà
che vanno a lavorar.
Contributed by Dead End - 2012/10/10 - 14:18
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Canzone nata dopo il 1880 fra i braccianti addetti ai lavori di bonifica delle paludi costiere della Romagna e della provincia di Ferrara (e cantata poi anche durante le analoghe bonifiche dell’Agro Romano e Pontino). Quell'opera richiamava nella zona masse enormi di contadini poveri e di braccianti, attratti dalla nuova possibilità di impiego: è proprio dalla concentrazione di province diverse che nasce un canto in italiano, anziché in dialetto. Protagonisti sono gli "scariolanti", cioè i braccianti che trasportavano la terra per mezzo di carriole durante i lavori di bonifica nel territorio del fiume Reno. Gli scariolanti venivano arruolati dai caporali ad ogni inizio settimana. Alla mezzanotte di domenica il caporale suonava un corno: era il segnale che chi voleva avere un lavoro doveva raggiungere al più presto l’argine dove avveniva l'arruolamento. Gli ultimi ad arrivare restavano senza lavoro per un’altra settimana, fino al tentativo successivo…
(Giuseppe Vettori, “Canzoni italiane di protesta 1794 – 1974”, da Il Deposito)
Interpretata da Orietta Berti, Il canzoniere delle Lame, Nuovo Canzoniere Italiano