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C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones

Gianni Morandi
Language: Italian


Gianni Morandi

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Versione originale di Gianni Morandi



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La guerra è un mestiere
(Stil Novo)
Cassius Clay
(Gianni Morandi)
Impantanato nel Vietnam
(Fabrizio Tavernelli)


[1966]
Testo di Franco Migliacci
Musica di Mauro Lusini
Intepretazione di Gianni Morandi
Arrangiamento di Ennio Morricone
Coro: I Cantori Moderni di Alessandroni
Orchestra: Ennio Morricone e il suo complesso

Copertina del 45 giri


Un brano storico per Gianni Morandi, all'epoca il più famoso cantante e interprete della musica italiana, ma con un repertorio che era partito dal giovanile e spensierato per arrivare al melodico tradizionale ("In ginocchio da te", "Se non avessi più te"). Erano esercitate su di lui vere e proprie pressioni per abbracciare il movimento beat e dire "qualcosa di protesta", in particolare dalle riviste giovanili Ciao Big e Giovani, anche perché era noto il suo interesse per le nuove tendenze del mondo giovanile (e giovane lo era anagraficamente). Il passo fu compiuto con questa canzone del cantautore Mauro Lusini (ritratto alla chitarra con Morandi sulla copertina del 45 giri), scritta in collaborazione con l'esperto Migliacci, che sarebbe poi diventata un classico. La casa discografica temeva un flop, in quanto Morandi rischiava di perdere il suo pubblico e di essere troppo in ritardo per accreditarsi come cantante beat, per i giovani, quindi prudenzialmente inserì come retro una classica (e bella) canzone d'amore, una cover del cantante americano Neil Diamond (Solitary Man) tradotta con il titolo "Se perdo anche te". I risultati di vendita furono controversi, "C'era un ragazzo" entrò nella top-10, ma agli ultimi posti, mentre in seguito "Se perdo anche te" raggiunse le prime posizioni. Se ne rammaricarono in particolare le riviste giovanili che avevano sponsorizzato la operazione.

(da Musica e memoria)


«In quel periodo io cantavo delle canzoni molto melodiche e tradizionali, come La fisarmonica, In ginocchio da te, Non son degno di Te, Se non avessi più te…Arrivò questo ragazzo da Siena, Mauro Lusini, con questo brano cantato in un inglese un po' maccheronico.

Franco Migliacci, nel giro di dieci minuti, in maniera molto rilassata e sentita, scrisse questo testo. Eravamo in piena guerra del Vietnam e lui la scrisse così come gli venne, non cambiò, credo, nemmeno una parola. Poi me la fecero sentire... Io mi innamorai disperatamente della canzone e decisi, io per la prima volta, che volevo farla (fino ad allora era Franco che decideva). Lottai moltissimo e un po' anche contro la discografia, che non voleva sentirmi cantare canzoni di protesta, e poi contro la censura della RAI, perché la canzone diceva "…adesso è morto nel Vietnam". La canzone andò in onda un po' di volte alla radio ma, per le esibizioni alla televisione, fummo costretti a sostituire il Vietnam con rattattatta.»
(Gianni Morandi intervistato da Vincenzo Mollica)

«"C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones", scritto da Migliacci per Gianni Morandi, incappò nella scure della censura televisiva per i versi "mi han detto va nel Vietnam e spara ai Vietcong", e un po' per tutta l'atmosfera antiamericana che vi si leggeva. Vi fu persino un'interrogazione parlamentare che venne notificata all'autore: ci si chiedeva infatti come "si permettesse ad un autore di musica leggera di criticare la politica estera di un paese amico come gli Stati Uniti". Vi furono penosi suggerimenti da parte di funzionari Rai, nel corso di trasmissioni televisive in cui era programmato il pezzo, tendenti a far sostituire le parole incriminate (Vietnam e Vietcong) con Corfù e Cefalù; Migliacci si rifiutò di storpiare il pezzo e suggerì a Morandi di cantare, proprio per sottolineare l'avvenuta censura, "gli han detto va' nel tatatà e spara ai tatatà", cosa che Gianni fece.»
(da Canzoni e censura)

joan baez in italy


Fu un cavallo di battaglia di Joan Baez nelle calde tournées del 1967 e del 1970, nelle quali la cantava in italiano.
Il soggetto della canzone, pur nel suo semplicismo contenutistico, ben esprimeva e rifletteva le idee pacifiste della cantante di fronte all'escalation della Guerra del Vietnam. Anche negli anni ottanta e novanta viene ancora cantato questo classico antimilitarista, il cui messaggio, lo sradicamento di un giovane per essere mandato al macello in guerra, è sempre universale. Il brano compare sull'omonimo 45 giri, in coppia con Un mondo d'amore e sugli album "live In Italy" e "Arena civica Milano" (storico concerto del 1970).
Un rammarico... La guerra di Piero sarebbe stata forse una scelta migliore.
(adattato da Joan Baez e la canzone italiana)
C'era un ragazzo
che come me
amava i Beatles
e i Rolling Stones

girava il mondo,
veniva da
gli Stati Uniti d'America.

Non era bello
ma accanto a sé
aveva mille donne se
cantava "Help" e "Ticket to ride"
o "Lady Jane" o "Yesterday".

Cantava "Viva la libertà"
ma ricevette una lettera,
la sua chitarra mi regalò
fu richiamato in America.

Stop! coi Rolling Stones!
Stop! coi Beatles. Stop!
Gli han detto vai nel Vietnam
e spara ai Vietcong...

C'era un ragazzo
che come me
amava i Beatles
e i Rolling Stones

girava il mondo,
ma poi finì
a far la guerra nel Vietnam.

Capelli lunghi non porta più,
non suona la chitarra ma
uno strumento che sempre dà
la stessa nota ratatata.

Non ha più amici, non ha più fans,
vede la gente cadere giù:
nel suo paese non tornerà
adesso è morto nel Vietnam.

Stop! coi Rolling Stones!
Stop coi Beatles. Stop!
Nel petto un cuore più non ha
ma due medaglie o tre...



Language: Italian

Versione censurata dalla RAI, 1967 (in corsivo i versi modificati)
da "E sottolineo e" - 14 gennaio 1967

C'era un ragazzo
che come me
amava i Beatles
e i Rolling Stones

girava il mondo,
veniva da
gli Stati Uniti d'America.

Non era bello
ma accanto a sé
aveva mille donne se
cantava "Help" e "Ticket to ride"
o "Lady Jane" o "Yesterday".

Cantava "Viva la libertà"
ma ricevette una lettera,
la sua chitarra mi regalò
fu richiamato in America.

Stop! coi Rolling Stones!
Stop! coi Beatles. Stop!
Mi han detto vai nel tatatà
e spara ai tatatà.

C'era un ragazzo
che come me
amava i Beatles
e i Rolling Stones

girava il mondo,
ma poi finì
a far la guerra nel tatatà.

Capelli lunghi non porta più,
non suona la chitarra ma
uno strumento che sempre dà
la stessa nota ratatata.

Non ha più amici, non ha più fans,
vede la gente cadere giù:
le sue canzoni non canta più
nel suo paese non può tornar
.

Stop! coi Rolling Stones!
Stop coi Beatles. Stop!
Nel petto un cuore più non ha
ma due medaglie o tre...

Contributed by Dq82 - 2017/1/3 - 00:37




Language: English

Versione inglese

Qualcuno ha sostenuto che Joan Baez abbia cantato anche questa versione inglese, ma mi sembra improbabile. Infatti Joan Baez era solita cantare alcune canzoni nella lingua del paese dove si esibiva in concerto.
HE WAS A KID WHO JUST LIKE ME LOVED THE BEATLES AND THE ROLLING STONES

He was a kid who just like me loved The Beatles and The Rolling Stones
He hanged around always singing the good things of America
He wasn't handsome, but anyaway there were a thousand girls after him
He used to sing Help and Ticket to Right Oh Lady Jane in Yesterday
He used to say freedom is great, but he didn't expect a letter
To take him away from his guitar he was called by America

Stop with Rolling Stones! Stop with Beatles songs!
He was sent to Vietnam to fight with Vietcongs.
rata tatata means rata tatata

He was a kid who just like me loved The Beatles and The Rolling Stones

He hanged around but he ended up in the Vietnam war
He has no long hair anymore or play his guitar but
An instrument that plays only one note ratatata
He has no friends he sees no girls but dead people on the ground
He won't come back to his country because he's dead in the Vietnam

Stop with Rolling Stones! Stop with Beatles songs!
There is no heart in his chest but two medals



Language: French

Version française de banlieue
par Riccardo Venturi, 17 mars 2010
Y AVAIT UN KEUM QUI COMME MOI ETC

Y avait un keum
qui, comme moi,
aimait les Beatles
et les Rolling Stones

Y courait l' monde,
venait des
Étazunis d'Ameriqu'.

Y était pas beau
mais à son côté
avait mille meufs si
y chantait Helpe et Tiquetouraïde
ou Lédidjeïne ou Gouesterdé.

Y chantait Vive la liberté
mais y a reçu une lettre,
m'a fait cadeau de sa guitar',
on l'a rapp'lé aux Étazunis.

C'est fini avec les Stones!
C'est fini avec les Beatles!
On lui a dit, Va-t'en au Viêt-Nam
Tirer sur les Viêt-Congs...

Y avait un keum
qui, comme moi
aimait les Beatles
et les Rolling Stones

Y courait l' monde
mais y est fini
fair' la guéguerr' au Viêt-Nam.

Y n'arbor' plus ses cheveux longs
y joue plus de sa guitare, mais
un instrument qui sonn' toujours
la même note, ra-ta-ta-ta.

Y a plus d' copains, y a plus d' fans,
y voit les gens qui tombent morts,
va pas revenir dans son pays,
y est raid' mort là bas au Viêt-Nam.

C'est fini avec les Stones!
C'est fini avec les Beatles!
Y a plus de cœur dans sa poitrin',
mais deux médailles ou trois...

2010/3/17 - 21:20




Language: Portuguese

Versione portoghese degli Os Incrìveis (1967)



Ripresa dagli Engenheiros do Havai (1990)

ERA UM GAROTO QUE COMO EU AMAVA OS BEATLES E OS ROLLING STONES

Era um garoto que como eu amava os Beatles e os Rolling Stones
Girava o mundo sempre a cantar as coisas lindas da América
Não era belo mas mesmo assim havia mil garotas afim
Cantava Help e Ticket to Right oh Lady Jane e Yesterday
Cantava "Viva a liberdade" mas uma carta sem esperar
Da sua guitarra se separou, fora chamado na América
Stop com Rolling Stones!Stop com Beatles songs!
Mandado foi ao Vietnám lutar com vietcongs.
rata tatata rata tatata rata tatata rata tatata
rata tatata rata tatata rata tatata

Era um garoto que como eu amava os Beatles e os Rolling Stones
Girava o mundo mas acabou fazendo a guerra do Vietnám
Cabelos longos não usa mais, não toca sua guitarra e sim
Um instrumento que sempre dá a mesma nota, ratatata
Não tem amigos, não ve garotas, só gente morta caindo ao chão
Ao seu país não voltará pois está morto no Vietnám
Stop com Rolling Stones! Stop com Beatles songs!

No peito coração não há mas duas medalhas sim
rata tatata rata tatata rata tatata rata tatata
rata tatata rata tatata rata tatata



Language: Portuguese

La versione portoghese (brasiliana) letterale di Pino Ulivi dal suo sito e dalla pagina di ascolto della canzone:
TINHA UM GAROTO QUE COMO EU AMAVA OS BEATLES E OS ROLLING STONES

Tinha um garoto
que como eu amava os Beatles
e os Rolling Stones,
girava o mundo, veio dos
Estados Unidos da América.

Não era belo
mas em volta de si
havia mil mulheres e
cantava «Help» e «Ticket to ride»
ou «Lady Jane» ou «Yesterday».

Cantava «Viva a liberdade»
mas recebeu uma carta,
a sua guitarra me presenteou
foi convocado na América.
Stop! com os Rolling Stones!
Stop! com os Beatles. Stop!
Me disseram vai pro Vietnam
e dispara nos Vietcong...

ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta ta ta ta ta

Tinha um garoto
que como eu amava os Beatles
e os Rolling Stones,
girava o mundo, mas acabou
fazendo a guerra no Vietnam.

Cabelos longos não porta mais,
não toca a guitarra mas
um instrumento que sempre dá
a mesma nota
ratatata.

Não tem mais amigos, não tem mais fãs,
vê as pessoas caírem ao chão,
para seu país não voltará
pois está morto no Vietnam.
Stop! com os Rolling Stones!
Stop! com os Beatles. Stop!
No peito não há mais um coração
mas duas medalhas ou três...

ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta ta ta ta ta
........

Contributed by Riccardo Venturi - 2006/9/7 - 13:21




Language: Hebrew

Versione ebraica cantabile di Daniel Shalev
היה בחור ,כמוני, גם אהב הוא BEATLES
ו-ROLLING STONES


היה בחור,
כמוני, גם
אהב הוא Beatles
ו-Rolling Stones
סָבב עולם
,הוא בא משם:
ארצות הברית של אמריקה.
הוא לא בלט
בְיוֹפיו
ֹאך אלף בחורות סביבו
כשהוא שר "Help" ו-"Ticket to ride"
או "Lady Jane" או "Yesterday".
שר לַחֵרוּת ולשלום
,אבל מכתב הוא קיבל פתאֹם
,את הגיטרה השאיר לי שַי,
והוא חזר לאמריקה.
דַי, עם Rolling Stones
דַי, עם Beatles, סטופ
.אמרו לו "לֵך לויאט-נם,
תירה בויאט-קונג..."
היה בחור,
כמוני, גם
אהב הוא Beatles
ו-Rolling Stones
סָבב עולם,
הלך הוא שָם,
להִלחם שם, בויאט-נם.
שיער ארוך עכשיו כבר אין,
גיטרה גם לא מנגן,
אך כלי משחית שרק נותן
אותו הצליל, הוא: רַה-טַה-טַה-טַה.
אין חברים שרים איתו,
רק חיילים שנופלים סביבו
הוא לא ישוב שוב לעולם:
הוא נהרג שם בויאט-נם.

דַי, עם Rolling Stones
דַי, עם Beatles, סטופ.
במקום הלב, על החזה,
רק כמה עיטוּרים...

Contributed by Daniel Shalev - 2006/4/25 - 10:10




Language: Hebrew

La precedente versione cantabile di Daniel Shalev, ma coi nomi dei complessi e delle canzoni traslitterati anch'essi nell'alfabeto ebraico:
היה בחור,
כמוני, גם
אהב הוא ביטלס
ורולינג-סטונס
סָבב עולם,
הוא בא משם:
ארצות הברית של אמריקה.
הוא לא בלט
בְיוֹפיוֹ
אך אלף בחורות סביבו
כשהוא שר הֶלפּ וטיקט טו רייד
או ליידי ג'יין או יאסטרדיי.
שר לַחֵרוּת ולשלום,
אבל מכתב הוא קיבל פתאֹם,
את הגיטרה השאיר לי שַי,
והוא חזר לאמריקה.
דַי, עם רולינג-סטונס
דַי, עם ביטלס, סטופּ.
אמרו לו לֵך לויאט-נם,
תירה בויאט-קונג...
היה בחור,
כמוני, גם
אהב הוא ביטלס
ורולינג-סטונס
סָבב עולם,
הלך הוא שָם,
להִלחם שם, בויאט-נם.
שיער ארוך עכשיו כבר אין,
גיטרה גם לא מנגן,
אך כלי משחית שרק נותן
אותו הצליל, הוא: רַה-טַה-טַה-טַה.
אין חברים שרים איתו,
רק חיילים שנופלים סביבו
הוא לא ישוב שוב לעולם:
הוא נהרג שם בויאט-נם.
דַי, עם רולינג-סטונס
דַי, עם ביטלס, סטופּ.
במקום הלב, על החזה,
רק כמה עיטוּרים...

Contributed by Daniel Shalev - 2006/4/25 - 10:10




Language: Spanish

Versione spagnola di "Kara Hidden" tratta dal video youtube
HABIA UN MUCHACHO QUE COMO YO AMABA A LOS BEATLES Y A LOS ROLLING STONES

Había un muchacho
que como yo
amaba a los Beatles y a los Rolling Stones,
recorría el mundo
venía de los Estados Unidos de América.

No era guapo,
pero junto a él
tenía a mil mujeres si
cantaba Help, Ticket to Ride,
o Lady Jane, o Yesterday,
cantaba: Viva la Libertad,
pero recibió una carta.
Su guitarra me regaló,
le hicieron volver a América.

Stop! Con los Rolling Stones!
Stop! Con los Beatles stop!
Me han dicho "se va a Vietnam
y dispara a los Vietcong"
tatatatatatatatata...

Había un muchacho
que como yo
amaba a los Beatles y a los Rolling Stones,
recorría el mundo y después acabó
haciendo la guerra en Vietnam.

Cabellos largos
no lleva sueltos,
no toca la guitarra sino
un instrumento
que siempre da
la misma nota "ta-ra-ta-ta".
Ya no tiene amigos,
ya no tiene fans,
ve a la gente caer,
a su país no volverá,
ahora ha muerto en Vietnam.

Stop! Con los Rolling Stones!
Stop! Con los Beatles, stop!
En el pecho ya no tiene un corazón,
sino dos o tres medallas...
tatatatatatatatatatata...

2009/10/17 - 14:48




Language: Korean

La versione coreana proveniente da Cliomedia
(fornisce anche un link diretto al video YouTube)
나처럼 비틀즈와 롤링 스톤즈를 좋아하던 한 소년이 있었지

세상을 돌아가다니고 있었던 그 친구는 미국에서 왔었지.
잘 생기지는 않았지만 "Help" 나 "Ticket to ride"
그리고 "Lady Jane" 아니면 "Yesterday".같은 노래를
부를때면 아가씨들이 주위에 가득 했었지.

"자유 만세"를 부르던 (어느 날) 한 통의 편지를 받았어.
그리고는 자기 기타를 나에게 선물하고 미국으로 불려갔지.
롤링 스톤즈와도 그만! 비틀즈와도 이제 그만.
그들은 이 소년에게 베트남에 가서 베트콩을 쏘라고 명령했다네.
타타타타타타(총소리)

나처럼 비틀즈와 롤링 스톤즈를 좋아하던 한 소년이 있었지.
세상을 돌아가니고 있었던 그는 결국 베트남에서 전쟁을 하게 되었어.
더 이상 머리도 기를 수 없었고 기타도 연주할 수 없었지.
대신 언제나 '라타타타' 똑같은 소리만 내는 악기를 연주해야 했었어

더 이상 친구도 없었고 팬도 없었어. 그리고 늘 사람들이 쓰러지는 것을 보았지.
이제 더 이상 그는 자신의 나라에 돌아가지 못하게 되었어. 베트남에서 죽었거든.
롤링스톤즈와도 그만! 비틀즈와도 이제 그만.
그의 가슴에는 심장 대신에 두 세개의 훈장이 달렸지.

Contributed by Riccardo Venturi - 2007/10/5 - 03:13




Language: Russian

Versione Russa dei Поющие Гитары/Singing Guitars

Был Один Парень

Был один парень и он, как и я,
Любил и Beatles и Rolling Stones,
Ходил с гитарой, пел песни их,
Приехав к нам из Америки.
И пел он Girls и *** to Right,
И Yesterday и Lady Jaine,
И трудно было его понять,
Но все говорили: «Вот молодец!»
Но вот пришло письмо ему:
«Срочно вернись ты в Америку!»
Но вот пришло письмо ему:
«Срочно вернись ты в Америку!»

СТОП для Rolling Stones,
СТОП для Beatles, СТОП.
«Ты должен ехать во Вьетнам,
Стрелять и убивать,
Сдирать штаны с убитых дам,
И черепа ломать.»
Сменил прическу ратный шлём,
Гитару — новый инструмент.
Хотел он крикнуть: «Долой войну!»
Но слышно было лишь: «Та-та-та-та-та-та…»

Contributed by dq82 - 2015/7/1 - 21:30


Versione greca dei We five:
Σαν ήμουν στρατιώτης / Κάποιο Αγόρι Όπως Κι Εγώ, Λάτρευε Μπήτλς Και Ρόλλινγ Στόουνς - (1966)
kapoio


dq82 - 2015/7/2 - 10:02




Language: Italian (Veneto Veneziano)

Versione dei Pitura Freska da "Fatti e rifatti" (1994)

Fatti e rifatti



Nel caso della rivisitazione della canzone di Morandi, i Pitura non smentiscono la loro vena polemica e trasgressiva: se il testo di Mauro Lusini cantato da Morandi parla del sogno infranto di libertà e fratellanza di fronte alla guerra del Vietnam, e si conclude con la morte del soldato, quello dei Pitura presenta la diserzione come soluzione di tutti i mali: il protagonista invece di arruolarsi sale su una nave e raggiunta un' isola al centro dell'Oceano se ne sta pacifico sotto il sole tra belle donne e, ovviamente, odorosi spinelli di marijuana. "Forse ci ha salvati il dialetto: C' era un ragazzo era un inno pacifista, e tale resta" racconta Skardy, che oltre a cantare continua a lavorare in una scuola come bidello "solo che il protagonista qui si rifiuta di arruolarsi. Forse trent'anni fa un testo così, "canne" comprese, non l'avrebbero accettato, ma l' Italia resta pur sempre un paese di bigotti sottosviluppati, dove si ha più paura di un gatto nero che di una bomba atomica". 

Il testo è stato trascritto all'ascolto, con qualche difficoltà, soprattutto di grafia

I Pitura Freska fanno più o meno la stessa operazione che i Destir avevano fatto con La guerra di Piero, avevano preso una canzone che era di per se un inno contro la guerra e sono andati oltre: negli originali il protagonista va in guerra e muore (perché è poi questo quello che accade in guerra), nelle "cover" (anche se L'alba di Piero non può essere definita una cover, quella dei PF sì) il protagonista diserta.
Ero un ragazzo che come te amava Marley e Peter Tosh
giravo il mondo venivo da un posto marso come ....
Non xero belo ma vesin de mi, gavevo tante mone si
cantando Jamin' o Legalize o Kinky reggae o Equal Rights
cantavo viva ea libertà e un giorno i riva, cosa vol sti qua
la me chitara butata in tera e i me vol mandar in guera
Stop co Peter Tosh, Stop co Marley Stop
fermo in pie come un campanil, par microfono un fusil
pampapam pampapam pampapam pampapam ....

Eri un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
godevi il mondo ed eccoti lì co na divisa e co des fusil
i me cavaei xè ancora qua xè sta chea volta che mi son scapà
.... me so' imbarcà, nea mea città non so più tornà
non me [bisongo] gli anni mii par dei nemighi che no xè i mii
son nell'oceano, che spiaggia go qua, mone sol erba a volontà
Stop coi coffe shop, Stop coe guere stop
Sto co zente che sa cantar ni sa cosa xè odiar
pampapam pampapam pampapam pampapam ...

Contributed by dq82 - 2015/7/2 - 12:31




Language: Italian

La versione di Giulia Luzi feat. Raige con una parte rappata



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C'ERA UN RAGAZZO CHE COME ME AMAVA I BEATLES E I ROLLING STONES

Visto dall'alto non siamo nient'altro che una palla blu nello spazio
un'acquamarina sul tuo decolleté
e l'amore è la prova che Dio c'è
ma è l'odio a salare la terra
lo stesso che sala la guerra
E c'era un ragazzo che era come me
che amava una donna che era come te

C'era un ragazzo
che come me
amava i Beatles e i Rolling Stones
girava il mondo
veniva da gli Stati Uniti d'America

Non era bello
ma accanto a sé
aveva mille donne se
cantava Help, Ticket to Ride,
o Lady Jane, o Yesterday

Cantava viva la Libertà
ma ricevette una le-ttera
la sua chitarra mi regalò
fu richiamato in America

Stop! Coi Rolling Stones!
Stop! Coi Beatles stop!

M'han detto "va nel Vietnam
E spara ai Viet Cong"
ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta

Amore fa freddo, tienimi stretto
cullami forte, mi brucia il petto
dicono la morte sia come un sogno
io chiamo sempre il tuo nome nel sonno
e non so se dormo davvero
o se svengo, selle nel nero
Mi aggrappo ai ricordi più forti che avevo
se non ce la faccio tu digli chi ero
non ero Parigi, Bruxelles o Berlino
ero un ragazzo e prima un bambino
ho avuto la fortuna immensa di sentirmi vivo
anche senza motivo
dì a mio pade e a mia madre
che ho una foto di noi dove sorrido
e qualunque cosa mi accada io vi sarò vicino

Stop! Coi Rolling Stones!
Stop! Coi Beatles, stop!

Nel petto un cuore più non ha.
ma due medaglie o tre
a ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta
ta ta ta ta ta

2019/1/3 - 05:24


Bellissimo

Costanza & Eleonora - 2006/4/20 - 19:01


Las canciones no si escriben más nascen por si
Son las cosas que acontecen, cada día al nuestra vuelta
Las canciones bastan collerlas,tener una también a tí
Qué tiene sofrimiento a viver y no consegue más sorrir
Las conciones no guardan, amor y dolores
Más aquelle pequeño dolore que insiste en la ciudad
Pasará, pasará si un muchacho y una guitarra están allí con los porqués y toda via
De la angustia de una rica pobresa.

(Le canzoni non si scrivono ma nascono da sé. Sono le cose che succedono, ogni giorno intorno a noi.
Le canzoni basta coglierle, ce n'è una anche per te.
Perchè se fai fatica a vivere e non riesci a sorridere, le canzoni non guariscono, amore e dolori.
Ma quel piccolo dolore che resiste in città
Passerà passerà se un ragazzo e una chitarra sono lì con i perché e tuttavia
della piccolezza di una ricca povertà)

Peter de las Vegas


yo tambien soy dacuerdo con peter!

cecilia - 2005/5/20 - 16:38


questo intero sito è una ricchezza :-)
complimenti

chee - 2006/5/26 - 13:18


gran bel sito......come faccio per gli spartiti di C'era un ragazzo? grazie

Grazie a te per le tue parole, ed eccoti lo spartito della canzone (tratto da questa pagina):

Mi       Si
C'era un ragazzo che, come me,
La Si
amava i Beatles e i Rolling Stones.
Mi
Girava il mondo,
Si La Si
veniva dagli Stati Uniti d'America.
Mi Si
Non era bello ma accanto a sé
La Si
aveva Mille donne se
Mi Si
cantava Help, Ticket to Ride,
La Si
o Lady Jane, o Yesterday.
Mi La
Cantava "viva la libertà",
Si Mi
ma ricevette una lettera
Mi La
la sua chitarra Mi regalò,
Fa# Si
fu richiamato in America.

Mi Sol Re La Si
Stop! Coi Rolling Stones!
Mi Sol Re La Si
Stop! Coi Beatles, stop!
La So1#m Fa#m Mi
M'han detto: "Va nel Viet-Nam
La Sol#m Si
e spara ai Viet-Cong".
Mi La Si Mi Si
TRA-TA-TA-TA-TA...
Mi Si

C'era un ragazzo che, come me,
La Si
amava i Beatles e i Rolling Stones.
Mi Si
Girava il mondo e poi fini
La Si
a far la guerra nel Viet-Nam.
Mi Si
Capelli lunghi non porta più,
La Si
non suona la chitarra ma
Mi Si
uno strumento che sempre dà
La Si
la stessa nota - tra la la ta!
Mi La
Non ha più amici, non ha più fans,
Si Mi
vede la gente cadere giù,
Mi La
nel suo paese non tornerà,
Fa# Si
adesso è morto nel Viet-Nam.
Mi Sol Re La Si

Stop! Coi Rolling Stones!
Mi Sol Re La Si
Stop! Coi Beatles, stop!
La So#m Fa#m Mi
Nel petto un cuore più non ha,
La So#m Si
ma due medaglie o tre...
Mi La Si Mi Si
TRA-TA-TA-TA-TA...

Riky - 2007/1/7 - 17:34


grazie,sei un amico

Ma che ti pare, è un piacere poter aiutare chi chiede le cose con gentilezza! :-) Saluti cari! [RV]

riky - 2007/1/12 - 21:12


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I have just sent you an e-mail, but again, I want to write here that I loved it!

I am Brazilian, my name is Gabriel, io non parlo molto bene italiano ma io amo questa lingua italiana!

But I really would like to know where I can find the version " He was a kid who just like me loved The Beatles and The Rolling Stones" in MP3 song.
I really wanna listen to it in English, because I first knew it in Portuguese, my native language and I loved to listen to it in Italian, but I do feel like I HAVE TO LISTEN TO IT IN ENGLISH AND HAVE IT SAVED IN ENGLISH!

where can I find it? in MP3

Gabriel - 2008/3/30 - 23:43


è una bella canzone

jiul.igh - 2008/4/8 - 13:55


Da un'intervista a Franco Migliacci, autore del testo:

http://tivulandia.sigletv.net/intervis...

"Le idee spesso vengono spontaneamente. Puoi avere la testa per aria ma le antenne sempre dritte. Mi basta un ricordo improvviso, un oggetto, un'immagine, un colore, una notizia, una atmosfera musicale e devo trovare subito carta e penna altrimenti le idee se ne tornano via offese perché poi me le dimentico. Per esempio quando nel 1967 lessi che i ragazzi americani strappavano le cartoline precetto rifiutandosi di partire per il Viet Nam scrissi di getto, sulla musica di Mauro Lusini, C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. Non volevo e non potevo ragionarci sopra per il semplice fatto che in una guerra la ragione non esiste. Ho scritto spietatamente una realtà illogica, che non ha senso, raccontando il susseguirsi drammatico di fatti assurdi che tolgono il respiro, la vita. Mi ricordo l'abbraccio e il ringraziamento di Joan Baez alla libreria Feltrinelli quando decise di inciderla anche in italiano e volle incidere anche Un mondo d' amore".

Alberta Beccaro - Venezia - 2008/7/20 - 16:41


ciao a tutti e complimenti per questo sito!

2008/11/14 - 10:49


DAI BEATLES A EROS?

Qualcosa è cambiato. Basta una frase, in una canzone che da 42 anni è sempre la stessa, forse la sua più celebre, per lasciare di stucco chi la conosce da sempre così. Gianni Morandi, splendido 64enne, canta per la centomillesima volta C'era un ragazzo ma con una modifica significativa: cambia un passaggio, ed è una piccola rivoluzione. Il ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones e che è morto nel Vietnam, oggi diventa un ragazzo che ama Eros e Vasco Rossi e finisce a far la guerra in Afghanistan.

da Repubblica.it

*

Ora mi chiedo: come si fa a sostituire i Rolling Stones con Vasco e, soprattutto, i Beatles con Eros Ramazzotti??

Lorenzo - 2008/11/24 - 09:28


però Afghanistan metricamente ci sta meglio di Vietnam

Silva - 2008/11/26 - 20:35


é semplicemente stupenda é la mia canzone preferita

2009/1/25 - 12:19


Voglio questo testo in francese

Di fronte a questa imperiosa richiesta della Martina, come non ubbidire? Però il tipo di francese l'ho scelto io, e non consiglio alla Martina di farlo vedere agli amici o alla prof dicendo che l'ha fatto lei. [RV]

martina fadini - 2010/3/17 - 19:29


Gianluca Spirito e i Ned Ludd tutti hanno ormai stretto una grande amicizia e una collaborazione artistica con i Gang. Negli ultimi anni avranno suonato insieme più di una decina di volte; Gianluca è stato anche in tour coi Gang. Domenica scorsa in occasione della presentazione del nuovo album dei Gang, Gianluca ha presentato la sua "Calibro 77". La prima canzone che ha presentato è questa.

dq82 - 2017/3/2 - 09:30




Languages: English, Italian

Where have all the flowers gone,
long time passing?
Where have all the flowers gone,
long time ago?
Where have all the flowers gone?
Gone to young girls, every one!
When will they ever learn,
when will they ever learn?

C'era un ragazzo
che come me
amava i Beatles
e i Rolling Stones

girava il mondo,
veniva da
gli Stati Uniti d'America.

Non era bello
ma accanto a sé
aveva mille donne se
cantava "Help" e "Ticket to ride"
o "Lady Jane" o "Yesterday".

Cantava "Viva la libertà"
ma ricevette una lettera,
la sua chitarra mi regalò
fu richiamato in America.

Stop! coi Rolling Stones!
Stop! coi Beatles. Stop!
Gli han detto vai nel Vietnam
e spara ai Vietcong...

C'era un ragazzo
che come me
amava i Beatles
e i Rolling Stones

girava il mondo,
ma poi finì
a far la guerra nel Vietnam.

Capelli lunghi non porta più,
non suona la chitarra ma
uno strumento che sempre dà
la stessa nota ratatata.

Non ha più amici, non ha più fans,
vede la gente cadere giù:
nel suo paese non tornerà
adesso è morto nel Vietnam.

Stop! coi Rolling Stones!
Stop coi Beatles. Stop!
Nel petto un cuore più non ha
ma due medaglie o tre...

Contributed by Dq82 - 2021/1/2 - 16:39


Tocca a noi. Musica per la pace

Gianni Morandi con La Rappresentante di Lista e tutti gli ospiti della serata

2022/4/7 - 23:18


A sciambere [*]: Hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato pace
di Sergio Rossi, Elbareport, Quotidiano online di informazione dall'Isola d'Elba, 8 aprile 2022.

pragaDi anni ne avevo compiuti appena 20 da qualche settimana e appresi in una mattina di agosto, dalla radio, che i carri armati dell'Unione Sovietica, allora governata proprio da un ucraino (Leonid Breznev), avevano invaso la Cecoslovacchia che Alexander Dubcek e Josif Svoboda (Nomen omen - in lingua ceka svoboda è "libertà") stavano traghettando dal comunismo moscovita - quello in cui il KGB allevava dei mascalzoni di stato come Putin - verso il cosiddetto "socialismo dal volto umano", in sintonia con le idee pluraliste di quello che pochi anni dopo sarebbe stato chiamato l'"eurocomunismo" di Santiago Carrillo, George Marchais e, soprattutto Enrico Berlinguer. Ma già allora, prima del suo definitivo "strappo" con Mosca, il PCI condannò immediatamente e con assoluta fermezza il soffocamento della democrazia sotto i cingoli russi (e ucraini) .

Dubcek, che avrebbe potuto decidere di resistere magari chiamando ad armarsi il popolo ceco-slovacco (e sarebbe stato un bagno di sangue, come in precedenza - nel 56 - accaduto in Ungheria in situazione non uguale ma assimilabile), ma non lo fece, trattò con gli invasori accettando lo smantellamento di alcuni dei capisaldi di quella che era stata definita "Primavera di Praga", finché gli fu consentito resistette al suo posto, continuando a trattare finchè poi venne esautorato e, pochi mesi dopo, espulso dalla vita politica, costretto ad accettare un lavoro in una azienda agricola nell'est del paese. La parabola di Dubcek si chiudeva con una personale sconfitta, in Cecoslovacchia si fermava il cammino verso la democrazia, ma (relativamente) pochi erano stati i lutti, restava in piedi il suo paese, salva la sua economia.

La "normalizzazione" ebbe luogo dopo lunghissime proteste popolari, si contarono anche delle vittime (140 circa, il più noto Jan Palach lo studente che si sacrificò dandosi fuoco a Praga in piazza San Venceslao) ma niente a che vedere con le carneficine susseguenti ad altri attacchi a "stati sovrani" o popoli soggiogati da parte dai satrapi moscoviti, pechinesi o turchi o dai "benedettissimi occidentali" con ovvi capintesta statunitensi: (Irak, Kurdistan, Yemen, Siria, Cile, Afghanistan, Libia, Grenada, Georgia, Palestina, Cecenia, Viet Nam, Tibet, Yugoslavia tanto per citarne qualcuno) e un ladrone non muore di meno di Gesù, cantava De André, così come un profugo Afghano (respinto a calci nel culo a morire di freddo dai polacchi, ora accoglienti e generosi, sì, ma solo con chi pare a loro) non muore di meno di un ucraino sotto le bombe di Putin. Non muore di meno un bambino annegato nel Mediterraneo, assiderato in Bielorussia, massacrato nei lager libici da aguzzini pure pagati da noi "generosissimi buonissimi italiani".

E gli elbani di oggi che si mobilitano, che dimostrano tanta bontà (e meno male che lo fanno, hanno la mia gratitudine) verso il popolo ucraino, sono particolarmente "italiani", sono infatti gli stessi che poco tempo fa plaudivano al sindaco che ostacolava l'accoglienza (privata) di uno sparuto gruppetto di donne incinte... ma già quelle non erano "vere profughe" erano troppo abbronzate e in fondo erano state solo torturate e violentate sull'altra sponda del Mediterraneo, solo sopravvissute alla fame e alla sete dei deserti, al mare che aveva inghiottito loro sorelle e i loro cuccioli d'uomo nero.

La pietà, la misericordia e lo sdegno sarebbe bene non esercitarli a corrente alternata, ed il pacifismo o è universale o non è.

Ma torniamo a quella che oggi si chiama Cekia, a Praga, dove giunsi qualche anno dopo (ma prima che cadesse il muro di Berlino) scoprendo un paese contraddittorio, dove apparentemente comandavano ancora tutto i filo-sovietici, ma dove trovavo tanta gente (soprattutto giovani) palesemente orientata altrimenti, che lo manifestava apertamente: non c'era (ancora) una stele che ricordasse Jan Palach ma ne trovai una, un simulacro di tomba con su scritto "Johna Lennona" con la data di nascita e di morte del musicista pacifista di "Imagine", letteralmente sommersa di fiori.

La vera democrazia a Praga sarebbe arrivata successivamente, tardi certo, ma avrebbe trovato tantissime persone in vita, una intera generazione (la stessa mia) salvata, una delle più belle città del mondo intatta, i ragazzi che riempivano i caffè o pomiciavano sul Ponte Carlo sulla Moldava (quello in foto) anche per merito di chi, venti anni prima aveva trattato con l'ìnvasore, di chi aveva avuto il coraggio di arrendersi alla prepotenza di russi (e ucraini).

Sì penso che la guerra faccia schifo sempre, e sono certo che Putin sia un guerrafondaio particolarmente esecrabile, inequivocabilmente dalla parte del torto, ma io non trovo moralmente accettabile costruire e vendere armi, strumenti di morte (come facciamo noi "bravi ragazzi" italiani che abbiamo commerciato in armi micidiali con russi, con ucraini e perfino con gli sceicchi tagliagole) figuriamoci farle arrivare in un teatro di guerra, come aiuti (aiuti ad essere più certi che ci siano più cadaveri?).

Tutto per trovarci di nuovo a scrivere "... hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato Pace"?

Sì, "felice è quel paese che non ha bisogno di eroi", e con il passare del tempo, ora che sono anziano, nella galleria degli eroi della mia vita, le fotografie degli "eroi armati" si sbiadiscono sempre di più, e si illuminano quelle di chi ha fatto guerra alla guerra ed alla violenza, nei modi più diversi: i Ghandi come i Gino e Teresa Strada, i Lennon, i Francesco, i Dalai Lama, i Martin Luther King, le Anna Politkovskaja e questo elenco che sarebbe, per fortuna, sterminato, comprende pure Alexander Dubcek, lo sconfitto di Praga.

Il fatto è che la storia non si replica mai esattamente, ma spesso tende a somigliarsi, e conoscerla non fa male, se non altro aiuta a capire che la linea di confine tra i carnefici e le vittime non è sempre cosi marcata e profonda, e che spesso, nel tempo, i ruoli dei popoli nei giochi di dominio, si invertono.

Chiedo scusa ai pochi lettori che hanno resistito a leggere uno dei miei più lunghi "pippettoni", che però credo resti il mio unico intervento sul martirio del popolo ucraino e su quello dei ragazzini russi mandati da un dittatore spietato a farsi strumenti di morte e poi crepare lontano da casa, per la "gloria" della Grande Russia. Accetto in anticipo qualsiasi (probabile) critica e non penso che replicherò, perché, su questa tragica vicenda, non ho altro da aggiungere.

(... ubi solitudinem faciunt, pacem appellant... - Tacito)
Sergio Rossi

[*]. "A sciambere": modo di dire elbano che significa, grosso modo, "urlando, berciando qua e là". Pare abbia origine da un mercante marsigliese, tale Jérôme Delavardieux, che, trovandosi a Rio Marina per affari, al termine di una serata di bisboccia, non trovava più il suo alloggio e cominciò quindi a vagare per i vicoli del paese gridando: "Chambre! Chambre!" (camera! camera!) svegliando tutto il paese. Da qui "sciàmbere", storpiatura di "chambre".

Riccardo Venturi - 2022/4/9 - 23:36


Sull'Arrivederci Franco Migliacci!
Scrisse nel 1966 "C'era un ragazzo che, come me, amava i Beatles e i Rolling Stones".

Volevano imporgli "a far la guerra tarattatà"
invece di "a far la guerra nel Vietnam" ..

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Morto Franco Migliacci, scrisse Nel blu dipinto di blu

Tra i suoi successi brani per Morandi: "Andavo a cento all'ora", "Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte", "In ginocchio da te" e "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones"

2023/9/15 - 14:05


2024/1/14 - 19:40




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