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Elisa raccontava

Mauro Arnò
Langue: italien


Mauro Arnò

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Cominciai a scrivere questa canzone dopo aver assistito ad una puntata del Costanzo Show in cui Elisa Springler raccontava la sua esperienza di sopravvissuta miracolosamente ai campi di sterminio nazisti!!la abbondanai, perchè reputai molto difficile scrivere una canzone su una tale tragedia senza incorrere in offensive banalizzazioni. La ripresi quando venni a conoscenza della morte di questa coraggiosissima donna la quale, dopo aver trovato il coraggio di raccontare la sua storia al figlio, fino ad allora ignaro, dedicò gli ultimi anni della sua vita a condividere la sua assurda esperienza soprattutto con i giovani, come monito per il futuro, affinchè tali orrori non si possano ripetere nella storia!!!! contro tutte le discriminazioni!!!
Mauro Arnò
Elisa Springer


Elisa Springer (Vienna, 12 febbraio 1918 – Matera, 20 settembre 2004) è stata una scrittrice austriaca naturalizzata italiana.

Figlia unica di una famiglia ebrea di origine ungherese di commercianti austriaci, Elisa Springer trascorse l'infanzia e l'adolescenza in una fervente Vienna ricca di stimoli culturali e artistici. Dopo l'arresto del padre (1938), in seguito alle violente persecuzioni verso gli ebrei, della madre e di gran parte della sua grande famiglia, si rifugiò a Milano nel 1940 dopo aver contratto matrimonio con un italiano. Qui intraprende l'attività di traduttrice privata. Tradita da una donna, spia fascista, viene arrestata e deportata nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1944. Rimane prigioniera fino al maggio del 1945 riuscendo a sopravvivere alle terribili condizioni di vita del campo. Conobbe personalmente Anna Frank nel campo di concentramento di Bergen Belsen.

Nel 1946 si trasferì definitivamente in Italia e trascorse il resto della vita a Manduria in provincia di Taranto, dove è stata anche sepolta dopo la sua morte. A memoria della sua sofferenza e degli orrori del nazifascismo nei confronti degli ebrei, scrisse un'autobiografia, Il silenzio dei vivi, edita da Marsilio editore (Venezia, 1997) grazie al fondamentale e prezioso aiuto dell'unico figlio Silvio. Nel maggio del 1999 furono eseguiti in anteprima mondiale al Teatro Politeama Greco di Lecce due valzer di Elkan Bauer (1952-1942) nonno materno di Elisa, ucciso all'età di novant'anni nel campo di concentramento di Terezin. Le partiture di "Diana walzer" ed "Aeroplan walzer" scampate alla notte dei cristalli di Vienna furono affidate al direttore d'orchestra Realino Mazzotta che le revisionò e diresse. Il concerto fu presentato dal giornalista televisivo e scrittore Corrado Augias e dall'ambasciatore d'Austria in Italia Guenter Birbaum. Degli ultimi anni della sua esistenza vissuti in Puglia, si ricordano l'impegno, il coraggio e la determinazione nell'inculcare ai giovanissimi l'etica della pace e l'esaltazione della uguaglianza tra i popoli e le religioni, come quando parlò ai giovani cattolici siciliani riuniti a Caltanissetta il 17 marzo 2002. Questo impegno è culminato nella pubblicazione, un anno prima della morte, del suo secondo libro, L'eco del silenzio. La Shoah raccontata ai giovani. Il 10 dicembre 2002 le è stata conferita la cittadinanza onoraria di Matera.

In suo onore è stata istituita a Matera la Fondazione Elisa Springer A-24020 (il marchio di Auschwitz sulla sua pelle) che ha raccolto il suo archivio personale, ed il Premio internazionale Elisa Springer, assegnato nella sua prima edizione al sindaco di Roma Walter Veltroni.

La sua testimonianza è riportata anche nel commovente documentario "Memoria - I sopravvissuti raccontano" (1997) di Ruggero Gabbai; Durata 86 minuti, dove insieme ad altri sopravvissuti all'olocausto racconta la sua terribile esperienza ad Auschwitz.
Elisa raccontava la sua tremenda storia
vita poi nascosta alla sua vita nuova
50 lunghi anni trascorsi a soffocare
le lacrime gli affanni per dimenticare

che il cielo era deserto e invano lei pregava
soffiava forte il vento, le suppliche spazzava
colpevole di niente gettata nell'orrore
da uomini impazziti, sordi al suo dolore
a quello di una madre dei bimbi sterminati
di un'altra fede e il mondo stava lì a guardare

Elisa che chiedeva rispetto e non pietà
per consegnare a tutti la sua verità
sopravvissuta al male, inferno e atrocità
fingeva di star bene, per non morire là
che il cielo era deserto e invano lei pregava

soffiava forte il vento, le suppliche spazzava
colpevole di niente gettata nell'orrore
da uomini impazziti, sordi al suo dolore
a quello di una madre dei bimbi sterminati
di un'altra fede e il mondo stava lì a guardare

Elisa benedetta, dal sonno richiamata
dio quel giorno assente, infine l'ha salvata
per ricordare ai vivi e a quelli che verranno
ignobili delitti e il visionario inganno
per contrastare i vili che tramano nel buio
distruggono confini e semianno il dubbio
che è tutto esagerato o che non è mai stato
ed oggi come allora rimangono a guardare

envoyé par DoNQuijote82 - 31/7/2012 - 15:09


Grazie Mauro Arno' per aver regalato, con tale delicatezza e rispetto, un brano così commovente. Per non dimenticare!

28/1/2013 - 12:19


Poesia che merita un posto trai i grandi cantautori.
Intensa e profonda, un vero capolavoro.

17/6/2014 - 15:40


grazie per l'apprezzamento che per me significa aver centrato l' obiettivo e cioe' cantare di una tragedia senza pari,cercando di rispettare "sommersi e salvati", senza alcun recondito fine commerciale (sono uno sconosciuto privo di contratto discografico) bensi' reale rabbia e dolore e voglia di comunicare in fondo anche il mio punto di vista circa il silenzio della chiesa cattolica"di un altra fede il mondo restava li a guardare" e circa il tentativo "negazionista" che negli ultimi anni, complice una mancanza di riferimenti politici seri, ha cercato una nuova ascesa di consenso!
Grazie ancora

arno.mx@gmail.com - 24/6/2014 - 19:09




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