Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
Contributed by Bartleby - 2012/5/23 - 09:50
perché questa canzone è stata attribuita a Gianmaria Testa, anziché a Gianni Rodari, mentre gli altri brani di Rodari, seppure musicati da altri gli sono stati attribuiti, così come tra l'altro è stato fatto per Oltre il ponte e Dove vola l'avvoltoio di cui Calvino è l'autore del testo ma non della musica?
(DoNQuijote82)
(DoNQuijote82)
Perché sì. Comunque Oltre il ponte è attribuita ai Cantacronache che sono stati i primi interpreti.
Nel disco di Attilio Zanchi in questione nel quale Gianmaria Testa fa quella che si definisce "un'ospitata", i credits di Gianni Rodari sono chiaramente indicati
paola - 2012/5/30 - 18:47
poesia tratta dal volume: Il secondo libro delle filastrocche, edito da Einaudi nel 1985. E' una raccolta preparata dall'editore, scegliendo tra brani apparsi su riviste o ancora inediti.
Franz - 2018/12/28 - 18:33
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Musica di Ars3
C’è una certa faciloneria in Rete nell’usare le opere di Gianni Rodari, quasi che le sue filastrocche non siano degne di venir riportate citando l’opera e l’anno in cui furono pubblicate… Così non sono riuscito a capire in quale delle tante opere, pubblicate nell’arco di più di trent’anni, compaiano questa strofe.
Ho scoperto però che questa filastrocca è stata interpretata da Gianmaria Testa in una sua collaborazione con la formazione jazz degli Ars3 (Attilio Zanchi, Marco Castiglioni e Mauro Grossi).
All’esecuzione di “Promemoria” – così s’intitola anche il disco – Testa unisce quella di Monte Canino, cui fa seguire pure quella de Il disertore di Boris Vian nella versione di Giorgio Calabrese (quella più nota, che è anche di Fossati)
Interpretata anche da Federico Cimini in L'importanza di chiamarsi Michele (2013)