Η σκλαβιά πικρό φαρμάκι
μαύρη κι άραχλη ζωή
φασιστάδες μαύροι δράκοι
μας πατήσανε τη γη
Σφάζουν, δέρνουν κι ατιμάζουν
και μας καίνε τα χωριά
κι ο, τι βρούν όλα τα αρπάζουν
μαθημένοι στην κλεψιά
Εις την Πίνδο τρέχει πρώτη
στα τετράψηλα βουνά
και χτυπάει την πρώτη νότα
λαογέννητη η Π.Ε.Ε.Α.
Μα πετούνται λεοντάρια
απο μέσα απ τη σκλαβιά
αντριομένα παλληκάρια
και ζητούν ελευτεριά
Ελευτεριά, ουράνιο δώρο
ελευτεριά, τρανή θεά
στενό πια δεν θάχεις χωρό
θάχεις πάντα σύνορα πλατειά
Μακεδόνες, Μωραίτες
Ηπειρώτες, Θεσσαλοί
Ρουμελιώτες, Θράκες, Κρήτες
Η πατρίδα μας καλεί
μαύρη κι άραχλη ζωή
φασιστάδες μαύροι δράκοι
μας πατήσανε τη γη
Σφάζουν, δέρνουν κι ατιμάζουν
και μας καίνε τα χωριά
κι ο, τι βρούν όλα τα αρπάζουν
μαθημένοι στην κλεψιά
Εις την Πίνδο τρέχει πρώτη
στα τετράψηλα βουνά
και χτυπάει την πρώτη νότα
λαογέννητη η Π.Ε.Ε.Α.
Μα πετούνται λεοντάρια
απο μέσα απ τη σκλαβιά
αντριομένα παλληκάρια
και ζητούν ελευτεριά
Ελευτεριά, ουράνιο δώρο
ελευτεριά, τρανή θεά
στενό πια δεν θάχεις χωρό
θάχεις πάντα σύνορα πλατειά
Μακεδόνες, Μωραίτες
Ηπειρώτες, Θεσσαλοί
Ρουμελιώτες, Θράκες, Κρήτες
Η πατρίδα μας καλεί
Contributed by Gian Piero Testa - 2012/4/25 - 18:19
Language: Italian
Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italkiankielinen versio: Gian Piero Testa
Dal video con l’interpretazione di Theodorakis del 1947 si evince che la canzone dovrebbe provenire da un album “Τα τραγούδια της Ευρωπαϊκής Αντίστασης / Songs of the European Resistance”, pubblicato nel 2010 e contenente venti canti. Dev’essere senz’altro l’album a cui accenna Gian Piero Testa nella sua introduzione, dicendo di non ricordarne il nome. Dalla pagina del medesimo video proviene anche l’indicazione della “canzone popolare russa” che dovrebbe essere alla base della melodia.
Dal video con l’interpretazione di Theodorakis del 1947 si evince che la canzone dovrebbe provenire da un album “Τα τραγούδια της Ευρωπαϊκής Αντίστασης / Songs of the European Resistance”, pubblicato nel 2010 e contenente venti canti. Dev’essere senz’altro l’album a cui accenna Gian Piero Testa nella sua introduzione, dicendo di non ricordarne il nome. Dalla pagina del medesimo video proviene anche l’indicazione della “canzone popolare russa” che dovrebbe essere alla base della melodia.
LA SCHIAVITÙ
La schiavitù veleno amaro
nera e ragnata vita
fascistacci neri mostri
ci avete calpestato la terra
Uccidono, bastonano, violentano
e ci bruciano i villaggi
e ciò che trovano tutto rubano
addestrati alla razzia
Al Pindo corre per prima
su quegli eccelsi monti
e batte la prima nota
la P.E.E.A figlia del popolo
Ma s'avventano come leoni
dal cuore della schiavitù
intrepidi ragazzi
e chiedono libertà
Libertà dono celeste
libertà massima dea
non più avrai uno spazio angusto
sempre larghi avrai i confini
Macedoni, Moraiti
Epiroti, Tessali
Rumelioti, Traci, Cretesi
La nostra patria chiama
La schiavitù veleno amaro
nera e ragnata vita
fascistacci neri mostri
ci avete calpestato la terra
Uccidono, bastonano, violentano
e ci bruciano i villaggi
e ciò che trovano tutto rubano
addestrati alla razzia
Al Pindo corre per prima
su quegli eccelsi monti
e batte la prima nota
la P.E.E.A figlia del popolo
Ma s'avventano come leoni
dal cuore della schiavitù
intrepidi ragazzi
e chiedono libertà
Libertà dono celeste
libertà massima dea
non più avrai uno spazio angusto
sempre larghi avrai i confini
Macedoni, Moraiti
Epiroti, Tessali
Rumelioti, Traci, Cretesi
La nostra patria chiama
Contributed by Gian Piero Testa - 2012/4/25 - 18:21
Language: Greek (Modern)
Versione alternativa / Alternative version / Autre version / Muu versio
Interpretazione / Sings / Interprétation / Ερμηνεία: Mikis Theodorakis (1947)
Il testo interpretato nel 1947 da Mikis Theodorakis (accompagnato da Marcello Pietropaoli) differisce soltanto lievemente dalla versione data da Gian Piero Testa (e di cui fa cenno nell’introduzione). Si può dire che la differenza consista nell’aggiunta di una strofa con eliminazione successiva del riferimento diretto alla P.E.E.A (sostituita da un’assai ellenica “bellissima Dea”). E’, in pratica, il testo che avevo cercato inutilmente nel 2006, costruendo una pagina contenente esclusivamente una traduzione italiana reperita da un sito ora non più esistente (ma per questo rimando meglio alla relativa sezione). Tale pagina è stata conseguentemente eliminata. Segnalo che, per il 25 aprile 2020 (25 aprile di lockdown…), tale versione, presentata come “inno della resistenza greca”, è stata utilizzata per un video con interpretazione di Aris Karamanos accompagnato alla chitarra da Enrico Osvaldi. Tale video è reperibile soltanto da una pagina Facebook (disturbata da una pletora di caratteri cinesi), e non è quindi riproducibile qui. [RV 26-6-2024]
Interpretazione / Sings / Interprétation / Ερμηνεία: Mikis Theodorakis (1947)
Il testo interpretato nel 1947 da Mikis Theodorakis (accompagnato da Marcello Pietropaoli) differisce soltanto lievemente dalla versione data da Gian Piero Testa (e di cui fa cenno nell’introduzione). Si può dire che la differenza consista nell’aggiunta di una strofa con eliminazione successiva del riferimento diretto alla P.E.E.A (sostituita da un’assai ellenica “bellissima Dea”). E’, in pratica, il testo che avevo cercato inutilmente nel 2006, costruendo una pagina contenente esclusivamente una traduzione italiana reperita da un sito ora non più esistente (ma per questo rimando meglio alla relativa sezione). Tale pagina è stata conseguentemente eliminata. Segnalo che, per il 25 aprile 2020 (25 aprile di lockdown…), tale versione, presentata come “inno della resistenza greca”, è stata utilizzata per un video con interpretazione di Aris Karamanos accompagnato alla chitarra da Enrico Osvaldi. Tale video è reperibile soltanto da una pagina Facebook (disturbata da una pletora di caratteri cinesi), e non è quindi riproducibile qui. [RV 26-6-2024]
Η σκλαβιά
Η σκλαβιά, η σκλαβιά πικρό φαρμάκι
μαύρη κι άραχλη ζωή
φασιστάδες μαύροι δράκοι
μας πατήσανε τη γη.
Σφάζουν δέρνουν, σφάζουν δέρνουν κι ατιμάζουν
και μας καίνε τα χωριά
κι ότι βρουν όλα τ' αρπάζουν
μαθημένοι στην κλεψιά.
Μα πετιούνται, μα πετιούνται λεοντάρια
από μέσα απ' τη σκλαβιά
αντρειωμένα παλικάρια
και ζητούνε λευτεριά.
Εις την Πίνδο, εις την Πίνδο βγαίνει πρώτα
στα τετράψηλα βουνά
και χτυπάει την πρώτη νότα
η πεντάμορφη Θεά.
Λευτεριά, λευτεριά ουράνιο δώρο
λευτεριά τρανή θεά
στενό πια δε θα 'χεις χώρο
θα 'χεις σύνορα πλατειά
Μακεδόνες, Μακεδόνες Μωραΐτες
Ηπειρώτες Θεσσαλοί
Ρουμελιώτες Θράκες Κρήτες
η πατρίδα μας καλεί.
Η σκλαβιά, η σκλαβιά πικρό φαρμάκι
μαύρη κι άραχλη ζωή
φασιστάδες μαύροι δράκοι
μας πατήσανε τη γη.
Σφάζουν δέρνουν, σφάζουν δέρνουν κι ατιμάζουν
και μας καίνε τα χωριά
κι ότι βρουν όλα τ' αρπάζουν
μαθημένοι στην κλεψιά.
Μα πετιούνται, μα πετιούνται λεοντάρια
από μέσα απ' τη σκλαβιά
αντρειωμένα παλικάρια
και ζητούνε λευτεριά.
Εις την Πίνδο, εις την Πίνδο βγαίνει πρώτα
στα τετράψηλα βουνά
και χτυπάει την πρώτη νότα
η πεντάμορφη Θεά.
Λευτεριά, λευτεριά ουράνιο δώρο
λευτεριά τρανή θεά
στενό πια δε θα 'χεις χώρο
θα 'χεις σύνορα πλατειά
Μακεδόνες, Μακεδόνες Μωραΐτες
Ηπειρώτες Θεσσαλοί
Ρουμελιώτες Θράκες Κρήτες
η πατρίδα μας καλεί.
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 2024/6/26 - 20:50
Language: Italian
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös / Ιταλική μετάφραση [1]
Si tratta della traduzione italiana che, per diciott’anni, ha formato una pagina autonoma che è “convissuta” con questa pagina (e che è stata oggi eliminata). La traduzione si adatta perfettamente alla versione cantata nel 1947 da Theodorakis -accompagnato da un chitarrista e fischiatore italiano, Marcello Pietropaoli); l’autore è però, almeno per ora, sconosciuto. Nel 2006 avevo ripreso questa traduzione da “La Musica dell’Altra Italia” (sezione “Canzoniere Internazionale”), che è stata una fonte importante nei primissimi anni di questo sito; come già detto, il sito non è più esistente da anni. La traduzione è quindi trasmigrata qui -anche perché, con l’eliminazione della vecchia pagina e con la scomparsa della fonte, si tratta dell’unica testimonianza rimasta di questo testo. “La Musica dell’Altra Italia” avvertiva che il testo proveniva dai “Canti della Resistenza Europea 1933-1963”, senz’altra specificazione. Si tratta, evidentemente, del disco pubblicato nel 1963 da Sergio Liberovici e Michele L. Straniero, con introduzione del grande musicologo Massimo Mila (disco EMI GLP81004).
Schiavitù
Schiavitù, amaro veleno,
nera e grama vita,
i fascisti, neri mostri,
calpestarono la nostra terra.
Sgozzano e colpiscono, disonorano
e bruciano i nostri villaggi,
e tutto ciò che trovano razziano,
abituati al furto.
Ma balzano i leoni
da dentro la schiavitù,
coraggiosi e bravi
chiedono la libertà.
Verso il Pindo escono dapprima,
sugli altissimi monti,
e risuona la prima nota
per la bellissima dea.
Libertà, celeste dono,
libertà, coraggiosa dea,
più non avrai stretto il cammino,
ma larghe frontiere avrai.
Macedoni, Peloponnesiaci,
Epiroti, Tessali,
Rumelioti, Traci, Cretesi,
è la patria che vi chiama.
Schiavitù, amaro veleno,
nera e grama vita,
i fascisti, neri mostri,
calpestarono la nostra terra.
Sgozzano e colpiscono, disonorano
e bruciano i nostri villaggi,
e tutto ciò che trovano razziano,
abituati al furto.
Ma balzano i leoni
da dentro la schiavitù,
coraggiosi e bravi
chiedono la libertà.
Verso il Pindo escono dapprima,
sugli altissimi monti,
e risuona la prima nota
per la bellissima dea.
Libertà, celeste dono,
libertà, coraggiosa dea,
più non avrai stretto il cammino,
ma larghe frontiere avrai.
Macedoni, Peloponnesiaci,
Epiroti, Tessali,
Rumelioti, Traci, Cretesi,
è la patria che vi chiama.
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 2024/6/26 - 21:42
Language: Italian
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös / Ιταλική μετάφραση [2]
A complemento di questa pagina “vecchionuova” (come la sinagoga di Praga…), ho pensato di riprodurre anche la traduzione offerta nel video Facebook per il 25 aprile 2020, cui si è già accennato. Avverto però che si tratta di una versione abbastanza sommaria, e priva di una delle sei strofe. [RV]
Schiavitù
Schiavitù, veleno amaro,
Vita misera e grama:
I fascisti, neri mostri
Calpestano la nostra terra.
Colpiscono, massacrano, disonorano,
Bruciano i nostri villaggi.
Qualunque cosa trovino, la afferrano,
Come hanno imparato a rubare!
Ma irrompono
Giovani coraggiosi e bravi,
Infrangono la schiavitù
E, come leoni, cercano libertà.
Libertà, dono del cielo,
Libertà, dea del coraggio.
Davanti a te non più un sentiero stretto
Ma una larga pianura si aprirà.
Macedoni, Peloponnesiaci,
Epiroti, Tessali,
Rumelioti, Traci, Cretesi,
E’ la vostra terra che vi chiama.
Schiavitù, veleno amaro,
Vita misera e grama:
I fascisti, neri mostri
Calpestano la nostra terra.
Colpiscono, massacrano, disonorano,
Bruciano i nostri villaggi.
Qualunque cosa trovino, la afferrano,
Come hanno imparato a rubare!
Ma irrompono
Giovani coraggiosi e bravi,
Infrangono la schiavitù
E, come leoni, cercano libertà.
Libertà, dono del cielo,
Libertà, dea del coraggio.
Davanti a te non più un sentiero stretto
Ma una larga pianura si aprirà.
Macedoni, Peloponnesiaci,
Epiroti, Tessali,
Rumelioti, Traci, Cretesi,
E’ la vostra terra che vi chiama.
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 2024/6/26 - 22:39
Le traversie di questa pagina sono raccontate nelle varie sezioni di cui si compone: ci sono voluti diciott'anni per ristrutturarla e, soprattutto, riunificarla. Segnalo che Gian Piero Testa aveva inserito questa canzone nel sito per un 25 aprile, quello del 2012. Mi piace ricordarlo. E il Testa ci dà da fare anche dal Vastissimo Nulla: Αθάνατος!
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 2024/6/26 - 22:51
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
[1944]
Ανώνυμου ( ? ) / Anonymous (?)
Αnonimo ( ? ) / Anonyme (?)
Musica / Music / Musique / Sävel / Μουσική:
Canzone popolare russa (?) / Russian folksong (?) / Chanson populaire russe (?) /
Venäläinen kansanlaulu (?) / Ρωσικό λαϊκό τραγούδι (?)
Mi capitò negli anni Sessanta di ascoltare questa canzone, per la voce di Mikis Theodorakis, in un disco resistenziale che non ho più e di cui non ricordo né il titolo né la provenienza. (gpt)