Il dottor Ernesto
Lo senti il rumore che fa
La laringe dei popoli
Senza storia?
Lo senti il rumore che fa
Il ventricolo pazzo
Di chi ha paura?
Lo senti il rumore che fa?
Sembrava niente,
Ma ora quel suono non mi è più
Del tutto
Indifferente.
Lo senti il rumore che fa
Lo stomaco vuoto
Della gente?
E che bella figura che fa
Il doppiopetto
Dell’uomo potente?
Lo senti il rumore che fa
Com’è insistente?
Non riesco a mandarlo più via
Dalla mia mente.
Bella non è colpa tua
Ma il mondo è così sbagliato,
Che il mio camice l’ho dato via
Per la divisa da soldato.
Lascerò questa corsia
E gli sciroppi per la tosse,
Per il mondo me ne andrò via
A curare ferite più grosse.
Finchè avrò
Bocca per parlare,
Occhi per guardare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Sensi per sentire,
Cervello per pensare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Lo senti il rumore che fa
Il femore rotto
Dei torturati?
E la puzza di odio che ha
Il sudore sul corpo
Degli aguzzini?
Non senti l’odore che ha
Com’è presente?
M’impregna i vestiti di sé
Quest’aria stagnante.
Domani me ne andrò via,
Non ci restare male.
Ti lascio una fotografia
E quel mio sigaro speciale.
Bella ti lascio di me
Ancora qualche frammento
E carico di utopia
Corro incontro ai mulini a vento.
Finchè avrò
Bocca per parlare,
Occhi per guardare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Sensi per sentire,
Cervello per pensare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Orecchie per sentire,
Occhi per guardare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Occhi per guardare,
Cervello per pensare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Lo senti il rumore che fa
La laringe dei popoli
Senza storia?
Lo senti il rumore che fa
Il ventricolo pazzo
Di chi ha paura?
Lo senti il rumore che fa?
Sembrava niente,
Ma ora quel suono non mi è più
Del tutto
Indifferente.
Lo senti il rumore che fa
Lo stomaco vuoto
Della gente?
E che bella figura che fa
Il doppiopetto
Dell’uomo potente?
Lo senti il rumore che fa
Com’è insistente?
Non riesco a mandarlo più via
Dalla mia mente.
Bella non è colpa tua
Ma il mondo è così sbagliato,
Che il mio camice l’ho dato via
Per la divisa da soldato.
Lascerò questa corsia
E gli sciroppi per la tosse,
Per il mondo me ne andrò via
A curare ferite più grosse.
Finchè avrò
Bocca per parlare,
Occhi per guardare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Sensi per sentire,
Cervello per pensare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Lo senti il rumore che fa
Il femore rotto
Dei torturati?
E la puzza di odio che ha
Il sudore sul corpo
Degli aguzzini?
Non senti l’odore che ha
Com’è presente?
M’impregna i vestiti di sé
Quest’aria stagnante.
Domani me ne andrò via,
Non ci restare male.
Ti lascio una fotografia
E quel mio sigaro speciale.
Bella ti lascio di me
Ancora qualche frammento
E carico di utopia
Corro incontro ai mulini a vento.
Finchè avrò
Bocca per parlare,
Occhi per guardare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Sensi per sentire,
Cervello per pensare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Orecchie per sentire,
Occhi per guardare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
Occhi per guardare,
Cervello per pensare,
Aria nei polmoni
Per dire di no.
envoyé par DonQuijote82 - 28/12/2011 - 16:34
Come mai solo questa canzone degli U.N.O. è stata accettata?
A volte non capisco (e non lo dico assolutamente per polemica, ma eventualmente per migliorare la qualità degli inserimenti) i criteri di accettazione o rifiuto di un inserimento: cito esempi sempre da me proposti.
Da un lato di questo disco molto ricco è accettata una sola canzone, dall'altro, vengono accettate canzoni quantomeno discutibili come Peace is Dead (o almeno il loro contesto il gruppo si dichiara "pioneer of wartime rock n'roll" o appartenenti al "war metal" nel,a canzone Genocide fields all'ultima strofa dichiarano "I'm gona tell you now the Kalashnikov philosophy / Fuck the human rights / We want genocide" per cui anche accettando la canzone andrebbero inseriti in destra contro la guerra o scritta una dissociazione da chi ha scritto quella canzone.
Se ritenete che possa essere una discussione utile lasciatela pubblica, altrimenti è comunque gradita una risposta privata.
E intanto buon anno a tutti voi e "tanta tanta fortuna perché perché perché ce la meritiamo" (Marino Severini)
A volte non capisco (e non lo dico assolutamente per polemica, ma eventualmente per migliorare la qualità degli inserimenti) i criteri di accettazione o rifiuto di un inserimento: cito esempi sempre da me proposti.
Da un lato di questo disco molto ricco è accettata una sola canzone, dall'altro, vengono accettate canzoni quantomeno discutibili come Peace is Dead (o almeno il loro contesto il gruppo si dichiara "pioneer of wartime rock n'roll" o appartenenti al "war metal" nel,a canzone Genocide fields all'ultima strofa dichiarano "I'm gona tell you now the Kalashnikov philosophy / Fuck the human rights / We want genocide" per cui anche accettando la canzone andrebbero inseriti in destra contro la guerra o scritta una dissociazione da chi ha scritto quella canzone.
Se ritenete che possa essere una discussione utile lasciatela pubblica, altrimenti è comunque gradita una risposta privata.
E intanto buon anno a tutti voi e "tanta tanta fortuna perché perché perché ce la meritiamo" (Marino Severini)
DQ82 - 4/1/2012 - 16:31
Caro DonQuijote, solo questa è stata accettata (le altre sono in attesa e magari verranno approvate in seguito) perché in questo caso un amministratore se l'è letta ha pensato "sì ci può stare" e ha cliccato "approva".
Sull'altra canzone non capisco la polemica se la canzone l'hai proposta tu. E che ci invii le canzoni a tranello per vedere se le approviamo anche se sono guerrafondaie ? :)
Comunque non ti preoccupare, tutto quello che andrà approvato lo sarà, nei limiti del tempo che abbiamo da dedicare al sito. Come sai tutti noi non ci possiamo dedicare a tempo pieno al sito perché come tutti i comuni mortali dobbiamo guadagnarci da vivere, dobbiamo andare a far la spesa, far dei figli, mangiare, bere, leggere, amare, grattarci.
Un saluto e grazie
Sull'altra canzone non capisco la polemica se la canzone l'hai proposta tu. E che ci invii le canzoni a tranello per vedere se le approviamo anche se sono guerrafondaie ? :)
Comunque non ti preoccupare, tutto quello che andrà approvato lo sarà, nei limiti del tempo che abbiamo da dedicare al sito. Come sai tutti noi non ci possiamo dedicare a tempo pieno al sito perché come tutti i comuni mortali dobbiamo guadagnarci da vivere, dobbiamo andare a far la spesa, far dei figli, mangiare, bere, leggere, amare, grattarci.
Un saluto e grazie
Lorenzo - 4/1/2012 - 16:41
No l'inserimento è stato fatto "erronemente" tanto che la prima canzone del gruppo in questione l'ho attribuita ai Kalashnikov già esistenti. In un secondo momento mi sono accorto che era un caso di omonimia e che il gruppo in questione era guerrafondaio. Mai e poi mai vi farei dei tranelli, grattacapi con inserimenti "difficili" o fatti male ve ne do già abbastanza.
DonQuijote82 - 4/1/2012 - 16:49
×
Poi dice che U.N.O. si butta a sinistra
Poi dice che U.N.O. si butta a sinistra (ovvero il declino del capitalismo reale) è un disco marxista, ma in un duplice senso: risente delle teorie del filosofo tedesco, ma anche dell’ironia dei fratelli Marx; l’ironia è fondamentale quando si vuole trattare certi temi in una sede poco adeguata come la canzone. Non è un disco politico, nel senso che non prende alcuna posizione politica, anche perché la politica ha smesso già da un pezzo di dare risposte agli interrogativi che il mondo attuale pone all’uomo. «Poi dice che uno si butta a sinistra» è una battuta che il grande Antonio De Curtis in “Totò e i re di Roma” ripete molte volte. Una battuta per gente battuta. Buttarsi a sinistra significa qui, per noi, riconoscersi in tutte quelle realtà storiche (uomini, movimenti o partiti) che hanno lottato affinché la “ragione” dei pochi non prevalesse sui diritti dei tanti. È un disco nel quale a parlare, da posti e tempi diversi, sono gli sconfitti: Geronimo che torna a riprendersi il suo teschio, uno degli 81 passeggeri che persero la vita sul cielo di Ustica, un reduce degli anni di piombo, un noto dottore argentino che, diventato soldato, dimostrò al mondo come non si debba sempre chinare la testa davanti ai potenti e poi un contadino boliviano che ha lottato nella “prima guerra dell’acqua” a Cochabamba. Al centro di ogni discorso però c’è sempre il punto di vista degli emarginati: di chi nelle storia non rientra, in quanto irriducibilmente diverso; il punto di vista dei popoli che abitano le “Repubbliche senza storia”, come direbbe Rimbaud. La storia è protagonista anche nella suite finale. La storia d’Italia dal dopoguerra ad oggi, che viene riletta – per quanto sia possibile farlo nello spazio sintetico di un disco – dal punto di vista di queste sensibilità emarginate.
Prefazione
Ma(t)rx
Silenzio
Teschi e ossa
Geronimo
Il dottor Ernesto
Cochabamba (la prima guerra dell'acqua)
Gli anni di pongo
Verità elastica
CCCP (Cresci Consuma Crepa Porco)
Sentieri di versi
(Piccola storia d'Italia dal dopoguerra a oggi: racconti e ricordi)
Sentieri di versi (pt. 1): La guerra è finita (?)
Sentieri di versi (pt. 2): 10Q
Sentieri di versi (pt. 3): Il boom
Sentieri di versi (pt. 4): La contestazione
Sentieri di versi (pt. 5): Una mattina di Novembre
Sentieri di versi (pt. 6): M.o.n.d.o. Bazar
parte 7: Il potere si rinnova
Sentieri di versi (pt. 8): Come gli uccelli nel cielo
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