WORD over all, beautiful as the sky,
Beautiful that war and all its deeds of carnage must in time be utterly lost,
That the hands of the sisters Death and Night incessantly softly
wash again, and ever again, this soil'd world;
For my enemy is dead, a man divine as myself is dead,
I look where he lies white-faced and still in the coffin—I draw near,
Bend down and touch lightly with my lips the white face in the coffin.
Beautiful that war and all its deeds of carnage must in time be utterly lost,
That the hands of the sisters Death and Night incessantly softly
wash again, and ever again, this soil'd world;
For my enemy is dead, a man divine as myself is dead,
I look where he lies white-faced and still in the coffin—I draw near,
Bend down and touch lightly with my lips the white face in the coffin.
Contributed by Bartleby - 2011/11/10 - 10:45
Language: Italian
Traduzione italiana da it.wikipedia
RICONCILIAZIONE
Parola sopra ogni altra, bella come il cielo,
Bello che la guerra e tutte le sue gesta di carneficina debbano con il tempo andare interamente perdute,
Che le mani delle sorelle Morte e Notte incessantemente dolcemente
lavino di nuovo e ancora di nuovo questo mondo insozzato;
Poiché il mio nemico è morto, un uomo divino come me è morto,
Io guardo dove egli giace sbiancato e immobile nella bara... m'avvicino,
Mi chino e tocco leggermente con le labbra il volto bianco nella bara.
Parola sopra ogni altra, bella come il cielo,
Bello che la guerra e tutte le sue gesta di carneficina debbano con il tempo andare interamente perdute,
Che le mani delle sorelle Morte e Notte incessantemente dolcemente
lavino di nuovo e ancora di nuovo questo mondo insozzato;
Poiché il mio nemico è morto, un uomo divino come me è morto,
Io guardo dove egli giace sbiancato e immobile nella bara... m'avvicino,
Mi chino e tocco leggermente con le labbra il volto bianco nella bara.
Contributed by Bartleby - 2011/11/10 - 10:48
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Versi del grande poeta e scrittore statunitense, nell’ottava ed ultima edizione della raccolta “Leaves of Grass”, 1891-92.
Musica del compositore e direttore corale canadese Larry Nickel, dalla sua opera forse più famosa, il “Requiem for Peace” composto nel 2006 (e che verrà eseguito a Torino il prossimo anno nell’ambito del festival Europa Cantat XVIII).
In realtà la poesia di Whitman fu già trasposta in musica nel 1936 dal compositore inglese Ralph Vaughan Williams per la sua cantata “Dona nobis pacem”.
Walt Whitman era un convinto antischiavista e salutò con entusiasmo l’elezione di Lincoln ma, da figlio di madre quacchera, al tempo stesso ripudiava la violenza e la guerra. La secessione degli Stati del Sud e lo scoppio della guerra civile non gli impedirono tuttavia di scrivere componimenti patriottici (poi pubblicati nella raccolta “Drum-Taps”) ma soprattutto Whitman scelse di vedere con i suoi occhi quella guerra fratricida. Accorso al capezzale del fratello ferito durante la battaglia di Fredericksburg, dal 1862 al 1864 il poeta prestò opera di soccorso come infermiere volontario negli ospedali da campo dell’Unione e lì descrisse la carneficina, la sofferenza, la morte con grande compassione per tutti coloro che vi erano coinvolti e travolti, convinto – pur da buon patriota qual era – che “War can never be to us what it has been to the nations of all ages down to the present; never the main fact--the paramount condition, tyrannizing over all the affairs of national and individual life; but only an episode, a passing interruption.” (fonte: en.wikipedia)