Esse mundo é meu
Esse mundo é meu
Fui escravo no reino
E sou
Escravo no mundo em que estou
Mas acorrentado ninguém pode
Amar
Saravá Ogum
Mandinga da gente continua
Cadê o despacho pra acabar
Santo guerreiro da floresta
Se você não vem eu mesmo vou
Brigar
Esse mundo é meu
Esse mundo é meu
Esse mundo é meu
Fui escravo no reino
E sou
Escravo no mundo em que estou
Mas acorrentado ninguém pode
Amar
Saravá Ogum
Mandinga da gente continua
Cadê o despacho pra acabar
Santo guerreiro da floresta
Se você não vem eu mesmo vou
Brigar
Esse mundo é meu
Esse mundo é meu
envoyé par Bartleby - 7/10/2011 - 08:45
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Parole di Ruy Guerra
Musica di Sérgio Ricardo
Nell’album di Sérgio Ricardo “Um SR. Talento” del 1963 e poi nella colonna sonora del film “Esse mundo é meu” da lui stesso diretto nel 1964.
Nell’album di Elis Regina “O Fino do Fino” del 1965 (con il Zimbo Trio)
Nel film che prende il titolo dalla canzone i due protagonisti, l’operaio Pedro – un bianco - e il ciabattino Toninho – un nero - sono due sfruttati e malpagati che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, tanto meno a realizzare i loro modesti sogni, che per Pedro è quello di sposarsi e per Toninho quello di comprarsi una bicicletta. Così la frustrazione, l’impotenza e la rabbia li porteranno a ribellarsi contro il sistema che li rende schiavi in un mondo che non appartiene loro…
“Saravá Ogum”, “Salute a te Ogum”, è un’invocazione ad una divinità, un “orixá” della mitologia yoruba, il potente fabbro-guerriero Ogum che nella religione sincretica candomblé brasiliana è spesso identificato con San Giorgio o Sant’Antonio.
Ho preferito attribuire la canzone ad Elis Regina perché, secondo me, è stata la più grande voce della musica brasiliana.