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A trenta miglia di mare

Assalti Frontali
Language: Italian


Assalti Frontali

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(1999)
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assalti frontali


Scritta durante i bombardamenti NATO sulla Serbia
È radio Assalti che parla
su tutte le bande
sul cielo rovesciato della Serbia
la terra urla
ferma la guerra

mi sento una belva lottare
arriva dal cielo il potere
a trenta miglia di mare
e io non ho nazione
nell’ora della verità se verrà per me
sarò un disertore un sabotatore
quale strada mi risparmia dalla scelta infame
di votarmi all’assassino migliore?

È radio Assalti che parla
sotto questo tono cupo un pensiero bandito
un ribelle al dovere
se ora il dovere è solo arte di obbedire
come il "bene"a volte è solo un altro modo in cui si fa chiamare chi è più forte
nella guerra umanitaria l’invenzione è buona
l’occasione per regnare sulla polveriera della storia
è un inganno da morire

aprile da non dimenticare
guerra da manuale
quando più nessuno ha più un’alternativa all’alternativa all’Europa bianca che finalmente mette ordine in cantina
peccato per le vittime di mezzo
ma che facevano lì sotto al centro di tante bombe in cerca di bersaglio?

È radio Assalti che parla
fai la ninna bimbo finchè ti credi in salvo
tutto il benessere da qualche parte qualcuno doveva pur pagarlo

a distanza di gommone però
a trenta miglia di mare
puoi anche andare in gita lì a guardare che effetto fa morire
riempi le collette collettive
i capi spendono miliardi
per tutte le bombe e le rovine
è già tardi

dormi tranquillo
la propaganda di guerra culla il tuo cervello
fai ciao con la mano all’aereo che parte
ogni notte nel vento della morte
forse domani non ricorderai neppure il nome
di quella regione
mentre la guerra rimane
nel buco di un millennio
speso con impegno a riparare ogni frontiera artificiale
nell’odio sceso dentro le coscienze umane
la guerra chiede sempre il conto a chi rimane

ogni strada ha la sua porta da violare
oggi faccio il mio dovere:sabotatore
perché non ho nazione



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