Βαρέθηκα τη μίζερη μου φύση
κανένας πια δε λέει να ξεκουνήσει
κανένας πια δε λέει να ξεκουνήσει
αναμφιβόλως
δε με χωράει ο τόπος ρε παιδιά.
Βαρέθηκα τα ίδια και τα ίδια,
τα δάκρυα να κάνω μπιχλιμπίδια,
τα λόγια, μοναχά, μας απομείναν κι οι θεωρίες
στην πράξη μας χαλάνε οι θεσμοί.
Βαρέθηκα να λέω πως θα αλλάξει
το σύστημα μας έχει επιτάξει
απόκληρα απομείναμε πουλάκια
κυνηγημένα
με ξεπουπουλιασμένα τα φτερά
Απόκληρα απομείναμε πουλάκια
με ξεπουπουλιασμένα τα φτερά
Βαρέθηκα κι αυτό το μονοπάτι
ακόμα και σαν βρω κάνα κομμάτι
πώς είναι δυνατό να μαστουριάζεις
εξήγησέ μου
άμα σου περιφράξαν την καρδιά.
Για πες μου ,πως μπορείς και μαστουριάζεις
άμα σου περιφράξαν την καρδιά.
Συνέχεια μου έρχεσαι από πίσω
δεν έχω πια το σάλιο να σε φτύσω
πως γίνεται στον ένα παλαβιάρη
εξήγησέ μου
κουτόχορτο χιλιάδες να βοσκάν.
Πως γίνεται στον κάθε παλαβιάρη
κουτόχορτο χιλιάδες να βοσκάν.
κανένας πια δε λέει να ξεκουνήσει
κανένας πια δε λέει να ξεκουνήσει
αναμφιβόλως
δε με χωράει ο τόπος ρε παιδιά.
Βαρέθηκα τα ίδια και τα ίδια,
τα δάκρυα να κάνω μπιχλιμπίδια,
τα λόγια, μοναχά, μας απομείναν κι οι θεωρίες
στην πράξη μας χαλάνε οι θεσμοί.
Βαρέθηκα να λέω πως θα αλλάξει
το σύστημα μας έχει επιτάξει
απόκληρα απομείναμε πουλάκια
κυνηγημένα
με ξεπουπουλιασμένα τα φτερά
Απόκληρα απομείναμε πουλάκια
με ξεπουπουλιασμένα τα φτερά
Βαρέθηκα κι αυτό το μονοπάτι
ακόμα και σαν βρω κάνα κομμάτι
πώς είναι δυνατό να μαστουριάζεις
εξήγησέ μου
άμα σου περιφράξαν την καρδιά.
Για πες μου ,πως μπορείς και μαστουριάζεις
άμα σου περιφράξαν την καρδιά.
Συνέχεια μου έρχεσαι από πίσω
δεν έχω πια το σάλιο να σε φτύσω
πως γίνεται στον ένα παλαβιάρη
εξήγησέ μου
κουτόχορτο χιλιάδες να βοσκάν.
Πως γίνεται στον κάθε παλαβιάρη
κουτόχορτο χιλιάδες να βοσκάν.
Contributed by Gian Piero Testa - 2010/12/21 - 21:20
Language: Italian
Versione italiana di Gian Piero Testa
Ripeto: ho avuto diverse esitazioni nella traduzione, perché questo Asimos ha composto una canzone zeimbekika pura, e ha usato un gergo manghiko. Mi appello ai sintrofi grecisti...sia per questa, sia per le prossime canzoni. Che diano anche loro un'occhiata alle mie traduzioni. Grazie.
NON NE POSSO PIÚ
Non ne posso più della mia misera natura
più nessuno ormai si dice pronto a darsi una mossa
più nessuno ormai si dice pronto a darsi una mossa
indubitabilmente
non mi contiene questo posto, cari miei.
Non ne posso più sempre delle stesse cose
delle lacrime voglio farne dei lustrini,
le parole, solamente, ci son rimaste e le teorie
ma nel fare hanno ceduto le nostre basi.
Non ne posso più di dire che cambierà
il nostro sistema ci ha messi in riga
siamo rimasti uccellini cacciati
diseredati
con le ali spennate ad una ad una.
Siamo rimasti uccellini cacciati diseredati
con le ali spennate ad una ad una.
Non ne posso più di questo vicoletto
anche se ci trovo qualche bel tòcco
come è possibile prendersi uno sballo
spiegami
quando ti hanno messo un recinto intorno al cuore.
Dimmi un po', come ci riesci tu a farti
quando ti hanno messo un recinto intorno al cuore.
Continuamenti mi arrivi da dietro le spalle
non ho più la saliva per sputarti
come accade a uno fuori di testa
spiegalo
che in migliaia lo bruchino come un'erba ipnotica.
Come accade a uno fuori di testa
che in migliaia lo bruchino come un'erba ipnotica.
Non ne posso più della mia misera natura
più nessuno ormai si dice pronto a darsi una mossa
più nessuno ormai si dice pronto a darsi una mossa
indubitabilmente
non mi contiene questo posto, cari miei.
Non ne posso più sempre delle stesse cose
delle lacrime voglio farne dei lustrini,
le parole, solamente, ci son rimaste e le teorie
ma nel fare hanno ceduto le nostre basi.
Non ne posso più di dire che cambierà
il nostro sistema ci ha messi in riga
siamo rimasti uccellini cacciati
diseredati
con le ali spennate ad una ad una.
Siamo rimasti uccellini cacciati diseredati
con le ali spennate ad una ad una.
Non ne posso più di questo vicoletto
anche se ci trovo qualche bel tòcco
come è possibile prendersi uno sballo
spiegami
quando ti hanno messo un recinto intorno al cuore.
Dimmi un po', come ci riesci tu a farti
quando ti hanno messo un recinto intorno al cuore.
Continuamenti mi arrivi da dietro le spalle
non ho più la saliva per sputarti
come accade a uno fuori di testa
spiegalo
che in migliaia lo bruchino come un'erba ipnotica.
Come accade a uno fuori di testa
che in migliaia lo bruchino come un'erba ipnotica.
Contributed by Gian Piero Testa - 2010/12/21 - 21:44
Quasi sette anni fa, Gian Piero Testa temeva, a proposito del titolo dell'album di cui è stata ripresa questa canzone, di "avere preso una cantonata"; naturalmente, non era così. Lo spiega lo stesso Asimos sulla copertina dell'album: ΞΑΝΑΠΕΣ = αυτός που δε μπήκε ("colui che non è entrato", o "che non è riuscito a entrare"). Casomai, vista l'immagine della coppa del mondo di calcio che sta sulla medesima copertina, si potrebbe rendere: "Chi non si è qualificato".
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 2017/5/12 - 18:24
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Στίχοι: Νικόλας Άσιμος
Μουσική: Νικόλας Άσιμος
Πρώτη εκτέλεση: Νικόλας Άσιμος
Ο ξαναπές - 1982
Αυτό είναι ροκ ΙΙ - 2001
Testo, musica e prima interpretazione di Nikolas Asimos.
Dal CD (con quattro brani) "O Xanapés" (provvisoriamente traduco con "Colui che è rimasto fuori": ma potrebbe essere una bella cantonata) - 1982
Al disco parteciparono anche Vassilis Papakonstandinou e Haris Alexiou.
La canzone si trova anche in "Aftò ine rok II" (Questo è rock II) - 2001
Ζωή και Κίνηση. με τον καθένα στο καβούκι του, που δεν είναι καν προσωπικό, κλεισμένοι στον τάφο, χωρίς καν τη δύναμη του τυμβωρύχου, μ ένα βιβλίο στο χέρι να κόβει το φως. Ό,τι κι αν κατέγραψα ως τα τώρα (κασσέττες κλπ.) έγιναν ύστερα απ το θάνατο της ζωής και της λειτουργίας των κομματιών, που κατάληξαν στραγάλια και πιπίλα άλλων πιο αδύναμων από μένα, που η βολεμένη τους απραξία τους οδηγεί στο να περνάν την ώρα και να εκτονώνονται και μέσα από μένα. Εκτονώ τονώ Δονήσεις. Εκτονούν τονούν Δονήσεις. Τσιμπιές. Δονήσεις. Τρύπες, τρυπάρες, τρυπίτσες... όλο αυτό με καταστέλλει. Θα γίνω ξανά το σουρωτήρι;
-Αναζητώντας Κροκανθρώπους-
"Vita e Movimento, ciascuno con il suo turbante, che non è nemmeno personale, chiusi nella tomba, senza neppure la forza di chi le tombe le profana, con un libro in mano che non lasci passare la luce. Qualunque cosa abbia finora registrato (cassette, ecc.) è proceduta dalla morte della vita e della funzione dei pezzi, che sono finiti col diventare noccioline e biberon di altri più deboli di me, la cui comoda inerzia li conduce a ingannare il tempo e a tonificarsi anche attraverso di me. Io mi do tono e forza con Scuotimenti. Loro si danno tono e forza con Scuotimenti. Punture di spillo. Scuotimenti. Buchi, buconi, buchetti...tutto questo mi deprime. Tornerò ad essere un colabrodo?"
Da: "Alla ricerca dei Krokàntropi" - E' un libro scritto da N.A., il quale secondo informazioni trovate nel sito asimos.gr, che devo ancora quasi del tutto esplorare, si considerava il fondatore del KROK (parola combinata con Rock e Kοιλοκέφαλος Πόνος - Mal di pancia e testa). Va da sé che i Krokantropi sono i rari umani capaci di soffrire da entrambi i lati.
Il testo mi sta dando qualche difficoltà di traduzione: conto sui grecisti di AWS per dare ai visitatori quella più corretta. (gpt)