O, father dear I often hear you speak of Erin's Isle
Her lofty scenes, her valleys green, her mountains rude and wild
They say it is a lovely land wherein a prince might dwell
So why did you abandon it, the reason to me tell
My son, I loved my native land with energy and pride
Till a blight came over all my crops and my sheep and cattle died
The rents and taxes were to pay and I could not them redeem
And that's the cruel reason why I left old Skibbereen
'Tis well I do remember that bleak November (/December) day
When the bailiff and the landlord came to drive us all away
They set the roof on fire with their cursed English spleen
And that's another reason why I left old Skibbereen
Your mother, too, God rest her soul, lay on the snowy ground
She fainted in her anguishing seeing the desolation round
She never rose, but passed away from life to immortal dreams
And that's another reason why I left old Skibbereen
Then sadly I recall the days of gloomy forty-eight.
I rose in vengeance with the boys to battle again' fate.
We were hunted through the mountains as traitors to the queen,
And that, my boy, is the reason why I left old Skibbereen.
Oh you were only two years old and feeble was your frame
I could not leave you with my friends for you bore your father's name
So I wrapped you in my cóta mór at the dead of night unseen
And I heaved a sigh and I said goodbye to dear old Skibbereen
Well father dear, the day will come when on vengeance we will call
And Irishmen both stout and tall will rally unto the call
I'll be the man to lead the van beneath the flag of green
And loud and high we'll raise the cry, "Revenge for Skibbereen!"
Her lofty scenes, her valleys green, her mountains rude and wild
They say it is a lovely land wherein a prince might dwell
So why did you abandon it, the reason to me tell
My son, I loved my native land with energy and pride
Till a blight came over all my crops and my sheep and cattle died
The rents and taxes were to pay and I could not them redeem
And that's the cruel reason why I left old Skibbereen
'Tis well I do remember that bleak November (/December) day
When the bailiff and the landlord came to drive us all away
They set the roof on fire with their cursed English spleen
And that's another reason why I left old Skibbereen
Your mother, too, God rest her soul, lay on the snowy ground
She fainted in her anguishing seeing the desolation round
She never rose, but passed away from life to immortal dreams
And that's another reason why I left old Skibbereen
Then sadly I recall the days of gloomy forty-eight.
I rose in vengeance with the boys to battle again' fate.
We were hunted through the mountains as traitors to the queen,
And that, my boy, is the reason why I left old Skibbereen.
Oh you were only two years old and feeble was your frame
I could not leave you with my friends for you bore your father's name
So I wrapped you in my cóta mór at the dead of night unseen
And I heaved a sigh and I said goodbye to dear old Skibbereen
Well father dear, the day will come when on vengeance we will call
And Irishmen both stout and tall will rally unto the call
I'll be the man to lead the van beneath the flag of green
And loud and high we'll raise the cry, "Revenge for Skibbereen!"
envoyé par Bartleby - 21/10/2010 - 11:27
Langue: italien
Versione italiana di Alice Bellesi
SKIBBEREEN
Oh, caro babbo io sovente ti sento parlare dell’Isola di Erin
I suoi nobili scenari, le sue verdi valli, i suoi monti aspri e selvaggi
Dicono che sia una terra incantevole dove un principe abiterebbe
Così perché la abbandonasti, dimmene la ragione
Figlio mio, io amavo la mia terra natìa con veemenza ed orgoglio
Fino a che una piaga calò su tutti i miei raccolti e le mie pecore e mucche morirono
C’erano gli affitti e le tasse da pagare ed io non potei riscattare
E quella è la crudele ragione per cui lasciai la vecchia Skibbereen
Ricordo bene quella tetra giornata di Novembre (/Dicembre)
When il balivo ed il padrone di casa vennero a cacciarci via tutti
Diedero fuoco al tetto con il loro maledetto umor nero inglese
E quella è un’altra ragione per cui lasciai la vecchia Skibbereen
Tua madre, pure, Dio l’abbia in gloria, giacque sul terreno innevato
Era svenuta nell’angoscia di vedere quella desolazione lì intorno
Non si rialzò più, ma trapassò dalla vita ai sogni immortali
E quella è un’altra ragione per cui lasciai la vecchia Skibbereen
Poi rammento tristemente i giorni del lugubre quarantotto.
Insorsi in vendetta con i ragazzi a combattere contro il fato.
Fummo braccati su per i monti come traditori della regina,
E quella, ragazzo mio, è la ragione per cui lasciai la vecchia Skibbereen.
Oh tu avevi solo due anni ed eri debole di costituzione
Non potevo lasciarti con i miei amici perché portavi il nome di tuo padre
Così ti imbacuccai nel mio mantellone nel cuore della notte di nascosto
E tirai un sospiro e dissi addio alla cara vecchia Skibbereen
Ebbene caro babbo, verrà il giorno in cui chiederemo vendetta
E gli irkandesi alti e robusti accorreranno alla chiamata
Io sarò l’uomo che guiderà l’automezzo sotto la bandiera verde
E forte e chiaro leveremo il grido, "Vendetta per Skibbereen!"
Oh, caro babbo io sovente ti sento parlare dell’Isola di Erin
I suoi nobili scenari, le sue verdi valli, i suoi monti aspri e selvaggi
Dicono che sia una terra incantevole dove un principe abiterebbe
Così perché la abbandonasti, dimmene la ragione
Figlio mio, io amavo la mia terra natìa con veemenza ed orgoglio
Fino a che una piaga calò su tutti i miei raccolti e le mie pecore e mucche morirono
C’erano gli affitti e le tasse da pagare ed io non potei riscattare
E quella è la crudele ragione per cui lasciai la vecchia Skibbereen
Ricordo bene quella tetra giornata di Novembre (/Dicembre)
When il balivo ed il padrone di casa vennero a cacciarci via tutti
Diedero fuoco al tetto con il loro maledetto umor nero inglese
E quella è un’altra ragione per cui lasciai la vecchia Skibbereen
Tua madre, pure, Dio l’abbia in gloria, giacque sul terreno innevato
Era svenuta nell’angoscia di vedere quella desolazione lì intorno
Non si rialzò più, ma trapassò dalla vita ai sogni immortali
E quella è un’altra ragione per cui lasciai la vecchia Skibbereen
Poi rammento tristemente i giorni del lugubre quarantotto.
Insorsi in vendetta con i ragazzi a combattere contro il fato.
Fummo braccati su per i monti come traditori della regina,
E quella, ragazzo mio, è la ragione per cui lasciai la vecchia Skibbereen.
Oh tu avevi solo due anni ed eri debole di costituzione
Non potevo lasciarti con i miei amici perché portavi il nome di tuo padre
Così ti imbacuccai nel mio mantellone nel cuore della notte di nascosto
E tirai un sospiro e dissi addio alla cara vecchia Skibbereen
Ebbene caro babbo, verrà il giorno in cui chiederemo vendetta
E gli irkandesi alti e robusti accorreranno alla chiamata
Io sarò l’uomo che guiderà l’automezzo sotto la bandiera verde
E forte e chiaro leveremo il grido, "Vendetta per Skibbereen!"
envoyé par Alice Bellesi - 2/10/2014 - 12:23
La prima pubblicazione della canzone si ritrova nel The Irish Singer’s Own Book (Noonan, Boston, 1880) e la paternità è stata attribuita a Patrick Carpenter nativo di Skibbereen. Ci sono un certo numero di differenti versioni di questo canto tradizionale, tuttavia sostanzialmente simili. In particolare nella versione di Sinéad O'Connor e The Chieftains in Long Journey Home (1998 Mini-serie per la Televisione) si tralasciano la V e la VI strofa che rispettivamente ricordano la ribellione del 48 e la promessa di una nuova rivolta.
ulteriori osservazioni http://terreceltiche.altervista.org/sk...
Alla traduzione riportata aggiungo solo alcune osservazioni
1)Isola di Erin:"L'Irlanda viene chiamata Erin in gaelico: questa parola significa "terra di Ériu", l'antica dea-terra della verde isola. [...] Maga senza pari, viveva sopra una collina al centro dell'isola. Man mano che invecchiava la collina diventava più grande. Era in grado di scagliare delle zolle estratte dalla montagna contro i soldati nemici: le zolle si trasformavano in guerrieri ed Ériu, inevitabilmente, vinceva." Silvia Calamati in "Figlie di Erin. Voci di donne dell'Irlanda del Nord"
2) anche scritto come demon yellow spleen: "Spleen" significa "milza", quindi "bile"; in senso esteso diventa sinonimo di "malinconia", "disgusto". Termine utilizzato nelle espressioni per indicare un uomo di buon cuore, compassionevole, in questo contesto è una "bile gialla" e quindi sta a indicare un uomo senza cuore. I proprietari nei loro sgomberi forzati preferivano danneggiare la proprietà bruciandone il tetto di paglia che lasciarle abitare dai contadini non più in grado di pagare l'affitto della terra
3) il 1848 fu l'anno dei moti d'insurrezione che divamparono un po' in tutta Europa (e il 48 è un numero proverbiale quale simbolo di grande scombussolamento, confusione, sovvertimento), fu la "Giovane Irlanda" (Young Ireland ispirata anche nel nome alla Giovane Italia di Mazzini) a capeggiare una rivolta per l'indipendenza. William Smith O'Brien, Michael Doheny e Thomas Meagher viaggiarono nella contea di Wexford, Kilkenny e Tipperary, per sobillare il popolo; imbracciavano il nuovo vessillo tricolore che diventerà poi la bandiera dell'Irlanda e volevano indire un raduno a Ballingarry nei pressi delle miniere. La rivolta però fallì in un nulla di fatto .. (e lo scontro tra "rivoltosi" e polizia passò alla storia come "la battaglia nell'orto dei cavoli della vedova MacCormack")
4)the queen: la Regina Vittoria fu soprannominata dagli irlandesi "Famine Queen";
5) cóta mór è in gaelico irlandese per great coat, data l'epoca si poteva trattare di un cappotto con la pellegrina, (cioè una mantella) tipicamente da viaggio
6) probabilmente salparono da Queenstown (oggi Cobh, sull'isolotto alla foce del fiume Lee proprio davanti a Cork) su una coffin ship come venivano comunemente chiamate queste navi per l'alta mortalità dei passeggeri
7)la bandiera irlandese prima di quella ufficiale tricolore era la croce di Sant'Andrea rossa in campo bianco detta Bandiera di San Patrizio (dal 1783 al 1922), ma quelle utilizzate nelle ribellioni erano per lo più verdi, a memoria della bandiera dell'Irlanda confederata (arpa oro in campo verde) come ad esempio quella del 1779
ulteriori osservazioni http://terreceltiche.altervista.org/sk...
Alla traduzione riportata aggiungo solo alcune osservazioni
1)Isola di Erin:"L'Irlanda viene chiamata Erin in gaelico: questa parola significa "terra di Ériu", l'antica dea-terra della verde isola. [...] Maga senza pari, viveva sopra una collina al centro dell'isola. Man mano che invecchiava la collina diventava più grande. Era in grado di scagliare delle zolle estratte dalla montagna contro i soldati nemici: le zolle si trasformavano in guerrieri ed Ériu, inevitabilmente, vinceva." Silvia Calamati in "Figlie di Erin. Voci di donne dell'Irlanda del Nord"
2) anche scritto come demon yellow spleen: "Spleen" significa "milza", quindi "bile"; in senso esteso diventa sinonimo di "malinconia", "disgusto". Termine utilizzato nelle espressioni per indicare un uomo di buon cuore, compassionevole, in questo contesto è una "bile gialla" e quindi sta a indicare un uomo senza cuore. I proprietari nei loro sgomberi forzati preferivano danneggiare la proprietà bruciandone il tetto di paglia che lasciarle abitare dai contadini non più in grado di pagare l'affitto della terra
3) il 1848 fu l'anno dei moti d'insurrezione che divamparono un po' in tutta Europa (e il 48 è un numero proverbiale quale simbolo di grande scombussolamento, confusione, sovvertimento), fu la "Giovane Irlanda" (Young Ireland ispirata anche nel nome alla Giovane Italia di Mazzini) a capeggiare una rivolta per l'indipendenza. William Smith O'Brien, Michael Doheny e Thomas Meagher viaggiarono nella contea di Wexford, Kilkenny e Tipperary, per sobillare il popolo; imbracciavano il nuovo vessillo tricolore che diventerà poi la bandiera dell'Irlanda e volevano indire un raduno a Ballingarry nei pressi delle miniere. La rivolta però fallì in un nulla di fatto .. (e lo scontro tra "rivoltosi" e polizia passò alla storia come "la battaglia nell'orto dei cavoli della vedova MacCormack")
4)the queen: la Regina Vittoria fu soprannominata dagli irlandesi "Famine Queen";
5) cóta mór è in gaelico irlandese per great coat, data l'epoca si poteva trattare di un cappotto con la pellegrina, (cioè una mantella) tipicamente da viaggio
6) probabilmente salparono da Queenstown (oggi Cobh, sull'isolotto alla foce del fiume Lee proprio davanti a Cork) su una coffin ship come venivano comunemente chiamate queste navi per l'alta mortalità dei passeggeri
7)la bandiera irlandese prima di quella ufficiale tricolore era la croce di Sant'Andrea rossa in campo bianco detta Bandiera di San Patrizio (dal 1783 al 1922), ma quelle utilizzate nelle ribellioni erano per lo più verdi, a memoria della bandiera dell'Irlanda confederata (arpa oro in campo verde) come ad esempio quella del 1779
Cattia Salto - 15/5/2015 - 01:35
“Ohh Ahh Up the ‘Ra” (Celtic Symphony) seconda in classifica
Gianni Sartori
Qualcuno ha già parlato di “effetto Streysand”.
A volte capita di ottenere esattamente l’effetto contrario di quanto ci si proponeva.
Per esempio voler cancellare, reprimere un evento, ma in realtà favorirne la diffusione.
Un esempio da manuale quanto sta accadendo con la “Celtic Symphony” nella versione del gruppo irlandese “The Wolfe Tones”. Incriminata per il ritornello “Ohh Ahh Up the ‘Ra” inteso come un omaggio all’IRA (Irish Republican Army).
I fatti risalgono a circa due mesi fa quando la squadra femminile della Repubblica d’Irlanda aveva intonato l’inno per festeggiare la vittoria sulla Scozia (1 a 0) alla Coppa del Mondo. Registrando il tutto in un video destinato a suscitare scandalo e indignazione in Gran Bretagna.
A quanto sembra si sta ancora indagando in merito, ma nel frattempo la canzone ha raggiunto il secondo posto tra quelle ascoltate e scaricate dalla rete (al primo un inedito dei Queen).
Niente male per un motivo risalente al secolo scorso e rimasto finora sostanzialmente circoscritto agli ambienti sportivi irlandesi. Viene infatti regolarmente intonato negli stadi quando gioca il Celtic e agli incontri del pugile irlandese, nato a Belfast, Michael Conlan.
Quanto a Theobald Wolfe Tones, il personaggio a cui il gruppo musicale è dedicato, fu un rivoluzionario repubblicano indipendentista irlandese di religione protestante.
Esponente di Cumann na nÉireannach Aontaithe (Società degli irlandesi Uniti) venne condannato a morte per l’insurrezione del 1798.
Gianni Sartori
Gianni Sartori
Qualcuno ha già parlato di “effetto Streysand”.
A volte capita di ottenere esattamente l’effetto contrario di quanto ci si proponeva.
Per esempio voler cancellare, reprimere un evento, ma in realtà favorirne la diffusione.
Un esempio da manuale quanto sta accadendo con la “Celtic Symphony” nella versione del gruppo irlandese “The Wolfe Tones”. Incriminata per il ritornello “Ohh Ahh Up the ‘Ra” inteso come un omaggio all’IRA (Irish Republican Army).
I fatti risalgono a circa due mesi fa quando la squadra femminile della Repubblica d’Irlanda aveva intonato l’inno per festeggiare la vittoria sulla Scozia (1 a 0) alla Coppa del Mondo. Registrando il tutto in un video destinato a suscitare scandalo e indignazione in Gran Bretagna.
A quanto sembra si sta ancora indagando in merito, ma nel frattempo la canzone ha raggiunto il secondo posto tra quelle ascoltate e scaricate dalla rete (al primo un inedito dei Queen).
Niente male per un motivo risalente al secolo scorso e rimasto finora sostanzialmente circoscritto agli ambienti sportivi irlandesi. Viene infatti regolarmente intonato negli stadi quando gioca il Celtic e agli incontri del pugile irlandese, nato a Belfast, Michael Conlan.
Quanto a Theobald Wolfe Tones, il personaggio a cui il gruppo musicale è dedicato, fu un rivoluzionario repubblicano indipendentista irlandese di religione protestante.
Esponente di Cumann na nÉireannach Aontaithe (Società degli irlandesi Uniti) venne condannato a morte per l’insurrezione del 1798.
Gianni Sartori
Gianni Sartori - 17/11/2022 - 10:17
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Album “Rifles of the I.R.A.” (1969).
Canzone attribuita a tal Patrick Carpenter, poeta e nativo di An Sciobairín (Skibbereen), città nella contea di Cork in Irlanda.
Un figlio chiede al padre, immigrato in America dall’Irlanda, di spiegargli perché ha abbandonato la sua bella terra natale. La carestia, la fame, l’affitto e le tasse imposte dai padroni inglesi, le loro angherie e violenze, la morte per stenti della moglie, tutto questo ha spinto quell’uomo prima alla resistenza contro i landlords e i loro scherani e poi all’emigrazione. Ma il figlio tornerà in Irlanda per riprendere la lotta contro gli inglesi che li affamarono, uccisero, scacciarono…
Nel cimitero di Skibbereen ci sono circa 10.000 tombe dove riposano gli abitanti che tra il 1845 e il 1852 morirono di fame nel corso della “Gorta Mór”, la “Grande Fame”.
Se la carestia fu causata da un parassita infestante che distrusse i raccolti di patata, i suoi effetti furono moltiplicati dalla soggezione politica e commerciale dell'Irlanda alla Corona inglese, tant'è che qualche storico (p.e. Francis A. Boyle) si spinge a dire che in quel periodo l'Inghilterra realizzò di fatto un genocidio per fame della popolazione irlandese.
Fatto sta che fu proprio "La Grande Fame" a dare un forte impulso alla ribellione irlandese contro la dominazione britannica (le organizzazioni repubblicane come i Young Irelanders e l'Irish Republican Brotherhood nacquero proprio durante o subito dopo la carestia)
Durante la "Great Famine", una considerevole parte della popolazione morì, un'altra grandissima fetta lasciò il paese dando vita a una delle più ingenti emigrazioni della storia: milioni di profughi si imbarcarono verso l'America e la Gran Bretagna, spesso sulle cosiddette Coffin ships (Bare galleggianti), imbarcazioni non adatte a salpare per l'Oceano Atlantico e che causarono un numero elevatissimo di morti. Tra morti ed emigranti la Grande Carestia portò la popolazione irlandese da circa 8 milioni di persone a circa 4,4 nel 1911.
(en.wikipedia)
Ho attribuito la canzone ai Wolfe Tones perché, tra le molte interpretazioni di artisti di un certo rilievo (Dubliners, The Chieftains, Sinéad O'Connor … solo per citarne alcuni) questa mi sembra l’incisione più risalente nel tempo.
A proposito della “Grande Fame” si vedano anche Famine, Erin's Lovely Home e As I Roved Out.