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Arriba quemando el sol, o Y arriba quemando el sol

Violeta Parra
Langue: espagnol


Violeta Parra

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L'unica registrazione che si conosca della canzone da parte di Violeta Parra.


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Questa è la Canzone Contro la Guerra n° 3500.
This is the AntiWar Song nr 3500.
Esta es la Canción Contra la Guerra n° 3500.


[1960/1963]
Testo e musica di Violeta Parra
Lyrics and music by Violeta Parra
Letra y música de Violeta Parra
In album: Testimonio (1983)
Süd- und mittelamerikanische Volksmusik, 1965
Recordando a Chile (Una chilena en París), 1965
parratest
Altre interpretazioni:
Víctor Jara, 1966
Ángel Parra, 1967, "De Violeta Parra", "Ángel Parra en Alemania", "Violeta se fue a los cielo"
Inti-Illimani, 1975, "Hacia la libertad"
Mercedes Sosa, 1971, "Homenaje a Violeta Parra"


Huaicán, Chile. Paso por un pueblo muerto...
Huaicán, Chile. Paso por un pueblo muerto...


Le CCG giungono a quota 3500. Siamo soliti sottolineare i "traguardi", anche mediani, con testi particolari (a volte neanche propriamente canzoni: si vedano a tale riguardo le CCG n° 1000 e n°2000), e vogliamo farlo anche stavolta con una delle più belle e tragiche canzoni della grande Violeta Parra di cui, nel 1975, gli Inti-Illimani diedero una memorabile interpretazione nell'album "Hacia la libertad" (però in una versione mancante di due strofe rispetto all'originale, che qui invece presentiamo nella sua interezza); ma la canzone è stata interpretata da tutti i più grandi nomi della musica latinoamericana. Una canzone terribile come poche altre, dall'andamento filmico (basterebbe la strofa delle file di catapecchie e delle donne in fila all'unica fontana, una delle più belle cose scritte da Violeta Parra).

Y arriba quemando el sol non è una canzone contro la guerra. E' una canzone che parla delle durissime condizioni di povertà in cui vivevano i minatori del Cile centrale, ricchissimo di rame, oro, carbone. Le vicende delle miniere cilene, che formarono una delle più sensibili classi operaie fin dagli inizi del XX secolo e che ebbero a patire stragi e repressioni a non finire da parte della polizia e dell'esercito al soldo del padronato e delle multinazionali USA, sono note, così come è nota la misura della nazionalizzazione delle miniere decisa dal governo di Unidad Popular di Salvador Allende nel 1971, poco dopo il suo insediamento. Dopo il golpe di Augusto Pinochet dell'11 settembre 1973, una delle prime misure fu ovviamente l'annullamento della nazionalizzazione. I padroni nordamericani poterono tirare un sanguinoso sospiro di sollievo.

Violeta Parra era una grande viaggiatrice, e viaggiare per il Cile, lungo 4500 chilometri, non è semplice. Ovunque viaggiava, osservava e registrava. "Y arriba quemando el sol", come tante sue altre canzoni (Si pensi a Run-Run se fue pa'l norte e a La exiliada del sur), sono diari di viaggio. Diari di miseria, di oppressione, di repressione; oppure la geografia che segue un'illusione e la sua crudele disillusione.

Chuqui e Santa Juana, nominate nella canzone, sono tra le principali miniere di rame cilene.

Crediamo con questo che sia abbastanza chiaro perché abbiamo voluto inserire questa canzone, e darle anche l'onore di un traguardo importante per il nostro sito.

Riccardo Venturi, 18 febbraio 2006.

Ristrutturando l'intera sezione dedicata a Violeta Parra, è sicuramente necessario “reintrodurre” un po' questa canzone che, senz'altro, è tra le più belle, drammatiche e dure di Violeta Parra. Al momento del suo inserimento nel sito, sette anni e mezzo fa, non esisteva ancora il percorso sulla “Guerra del lavoro e dell'immigrazione” e, quindi, poteva apparire un po' off-topic; da qui l'introduzione dalla quale, però, poco potrebbe essere cambiato per il resto. Ci sono, invece, diverse cose da aggiungere e specificare per quanto riguarda la canzone stessa. Fu scritta da Violeta Parra tra il 1960 e il 1963; la versione completa di otto strofe, che qui si presenta, compare esclusivamente nell'album tributo Testimonio del 1983; in altre incisioni di Violeta Parra vengono invece omesse delle strofe (la 4a, la 5a e la 6a in Süd- und mittelamerikanische Volksmusik; la 4a e la 5a in Recordando a Chile). Dagli altri interpreti viene cantata generalmente una versione di sei strofe, priva della quarta e della quinta della “versione completa” (quelle che iniziano, rispettivamente, con Fuimos a la pulpería e Zona seca de la pampa); tra queste, la versione interpretata dagli Inti-Illimani è senz'altro la più celebre, tanto da far considerare la canzone come di loro fattura; ciò è dovuto anche al particolare arrangiamento, molto elaborato e coinvolgente. Nel ristrutturare la pagina si è dato conto delle numerose varianti che ha il testo di questa canzone a seconda dei vari interpreti. Un ultimo appunto sul titolo: persino l'esattissimo e "definitivo" Cancioneros de Trobadores si è dovuto, in questo caso, arrendere. La "Y" del titolo è fluttuante e così, anche in questa pagina, lo abbiamo registrato nelle sue due varianti. [RV, 12 luglio 2013]
Cuando fui para la Pampa
llevaba mi corazón
contento como un chirigüe,
pero allá se me murió. 1
Primero perdí las plumas
y luego perdí la voz.
Y arriba quemando el sol.

Cuando vide los mineros
dentro de su habitación,
me dije: "Mejor habita
en su concha el caracol,
o a la sombra de las leyes
el refinado ladrón".
Y arriba quemando el sol.

Las hileras de casuchas
frente a frente, sí, señor;
las hileras de mujeres
frente al único pilón,
cada una con su balde 2
y con su cara de aflicción. 3, 4
Y arriba quemando el sol.

Fuimos a la pulpería
para comprar la ración,
veinte artículos no cuentan
la rebaja de rigor.
Con la canasta vacía
volvimos a la pensión.
Y arriba quemando el sol.

"Zona seca de la Pampa",
yo leo en un cartelón. 5
Sin embargo, van y vienen
las botellas de licor.
Claro que no son del pobre, 6
contrabando, o qué sé yo.
Y arriba quemando el sol.

Paso por un pueblo muerto,
se me nubla el corazón, 7
aunque donde habita gente
la muerte es mucho mayor. 8
Enterraron la justicia
enterraron la razón.
Y arriba quemando el sol.

Si alguien dice que yo sueño
cuentos de ponderación,
digo que esto pasa en Chuqui,
pero en Santa Juana es peor.
El minero ya no sabe
lo que vale su dolor.
Y arriba quemando el sol.

Me volví para Santiago
sin comprender el color
con que pintan la noticia 9
cuando el pobre dice "no".
Abajo, la noche oscura,
oro, salitre y carbón. 10
Y arriba quemando el sol.
VARIANTES TEXTUALES
Varianti testuali


[1] Pero allí se me murió, Ángel Parra, “De Violeta Parra”
[2] Cada una con un balde, Mercedes Sosa, “Homenaje a Violeta Parra”
[3] Y su cara de aflicción, Inti-Illimani, “Hacia la libertad”
[4] Y con su cara de dolor, Violeta Parra, “Temas Inéditos – Homenaje Documental”,
“Süd- und mittelamerikanische Volksmusik”
[5] Escrito en un cartelón, Violeta Parra, “La magía de Violeta Parra”
[6] Claro que no son p'al pobre, Ángel Parra, “Violeta se fue a los cielos”
[7] Se me nubla la razón, Ángel Parra, “Ángel Parra en Alemania”
[8] La muerte es mucho peor, Inti-Illimani, “Hacia la libertad”
[9] Con que pintan las noticias, Mercedes Sosa, “Homenaje a Violeta Parra”
[10] Oro sale del carbón, Mercedes Sosa, “Homenaje a Violeta Parra”

envoyé par Riccardo Venturi - 18/2/2006 - 23:40



Langue: italien

Nuova versione italiana integrale di Riccardo Venturi
12 luglio 2013



Della canzone esiste la classica traduzione italiana del poeta sardo-catalano algherese Ignazio Delogu, pubblicata nell’oramai introvabile volumetto « Newton Compton Paperback » nel 1976 dedicato alle canzoni degli Inti-Illimani. Si tratta di una traduzione adattata alla versione degli Inti-Illimani, che come molte (v. introduzione) è priva della 4a e della 5a strofa (altre, come alcune interpretate dalla stessa Violeta Parra, sono prive anche della 7a). Già nel 2006 avevo deciso di dare una nuova veste italiana alla canzone, seguendo la versione completa di otto strofe; per questa ristrutturazione della pagina ne ho effettuata una ulteriore, nuova traduzione corredata da note esplicative e con rendiconto delle varianti testuali. Una nota sul titolo-ritornello: nella traduzione del 2006, ora eliminata e sostituita da questa, lo avevo reso in una maniera "originale" ("e il sole arde in cielo"), intendendo appunto arriba come "in alto". Mi sono reso poi definitivamente conto che arriba si riferisce invece alla posizione geografica del Cile settentrionale: "lassù", nel Cile arido e bollente del Nord dove si trovano le miniere. Ho ripristinato quindi la lezione "Lassù dove brucia il sole" della traduzione di Delogu.
LASSÙ DOVE BRUCIA IL SOLE

Quando andai nella Pampa 1
portavo con me il mio cuore,
contenta come un chirigüe 2
però là mi ebbe a morire. 3
Prima persi le piume,
e dopo persi la voce,
lassù dove brucia il sole.

Quando vidi i minatori
nei tuguri dove stavano
mi dissi: “Vive meglio
nel suo guscio la lumaca,
o al riparo delle leggi
il ladrone d’alto bordo”,
lassù dove brucia il sole.

Le file di catapecchie,
fronte a fronte, sissignore!
E file di donne in coda
all’unica fontanella,
ognuna col suo secchio 4
e con l'afflizione in faccia, 5, 6
lassù dove brucia il sole.

Ce ne andammo allo spaccio
per comprarci da mangiare,
venti generi non hanno
lo sconto che si dovrebbe.
Quindi con la sporta vuota
siam tornati alla pensione,
lassù dove brucia il sole.

"Zona arida della Pampa",
leggo su un cartello, 7
però, eh, che andirivieni
di bottiglie di liquore.
Chiaro che non son del povero: 8
contrabbando o che so io,
lassù dove brucia il sole.

Passo in un villaggio morto
mi si offusca il cuore, 9
però dove ci sta gente
di morte ce n'è assai di più. 10
Han sepolto la giustizia,
han sepolto la ragione,
lassù dove brucia il sole.

Qualcuno dirà che m’invento
racconti ben studiati.
Dico: Questo accade a Chuqui, 11
però a Santa Juana è peggio. 12
Il minatore non sa più
quel che vale il suo dolore,
lassù dove brucia il sole.

Me ne tornai a Santiago
senza sapere di che colore
dipingono la notizia 13
quando il povero dice No.
Là sotto c’è notte scura,
oro, salnitro e carbone, 14
lassù dove brucia il sole.
NOTE ALLA TRADUZIONE E VARIANTI TESTUALI (in traduzione)

[1] In Cile, il termine Pampa è adoperato in un senso molto diverso da quello delle più famose Pampas argentine. La Pampa è, in Cile, la zona arida e desertica del Settentrione che si estende su alcuni altipiani e che forma quella che è chiamata generalmente Pampa de Atacama (ma ci sono anche la Pampa de Vallenar e altre). All'interno si trovano deserti veri e propri come la Puna de Atacama, la zona più arida del mondo (l'ultima notizia di una precipitazione piovosa risale al XVI secolo). E' in questa zona che si concentrano le principali miniere cilene, dove i minatori hanno vissuto nelle condizioni terrificanti raccontate da Violeta Parra in questa sua canzone di denuncia.

La Pampa de Atacama.
La Pampa de Atacama.


[2] Al posto del generico “passerotto” delle traduzioni esistenti, meglio lasciare la denominazione autoctona della Sicalis luteola, che è comunque un passeraceo.

Sicalis luteola (Chirigüe)
Sicalis luteola (Chirigüe)


[3] “Però lì mi ebbe a morire”. Ángel Parra, “De Violeta Parra”.

[4] “Ognuna con un secchio”. Mercedes Sosa, “Homenaje a Violeta Parra”.

homenviol


[5] “Afflitte in faccia”. Inti-Illimani, “Hacia la libertad”.

[6] “E con il dolore in faccia”. Violeta Parra, “Temas Inéditos – Homenaje Documental”,
“Süd- und mittelamerikanische Volksmusik”

[7] “Sta scritto su un cartello”. Violeta Parra, “La magía de Violeta Parra”

[8] “Chiaro che non sono per il povero”. Ángel Parra, “Violeta se fue a los cielos”

[9] “Mi si offusca la ragione”. Ángel Parra, “Ángel Parra en Alemania”

[10] “La morte è assai peggiore”. Inti-Illimani, “Hacia la libertad”.

[11] La miniera di Chuquicamata, detta generalmente “Chuqui”, è la più grande miniera di rame del mondo.

La miniera di Chuquicamata nel 1925.
La miniera di Chuquicamata nel 1925.


Si trova poco distante dall'abitato di Calama, 215 km a nord-est di Antofagasta e 1240 km a nord di Santiago. E' di proprietà di un'impresa statale cilena, la Codelco, fin dalla fine degli anni '60; a tale riguardo, si crede generalmente che la nazionalizzazione delle miniere di rame sia avvenuta con la Unidad Popular di Allende, mentre in alcuni casi era precedente alla sua elezione. Con il golpe militare del 1973, che ha nella nazionalizzazione del rame una delle sue presunte cause, si crede ancora che le miniere furono di nuovo privatizzate: questo è vero in alcuni casi, ma le maggiori, come “Chuqui”, furono mantenute di proprietà dello Stato. Naturalmente con l' “apporto di capitali esteri”. La miniera fu visitata nel 1953 da due viaggiatori non ancora molto famosi, durante un giro in motocicletta per il Sudamerica: Ernesto Che Guevara e Alberto Granado.

chuq


La miniera di Chuquicamata è una vera e propria buca infernale a cielo aperto: è profonda 850 metri, con temperature che sul fondo sfiorano i 50 gradi.

[12] A Santa Juana, presso Vallenar nel distretto di Huasco si trova invece la miniera di rame "Los Colorados":

minacol


[13] “Dipingono le notizie”. Mercedes Sosa, “Homenaje a Violeta Parra”.

[14] “Oro spunta dal carbone”. Mercedes Sosa, “Homenaje a Violeta Parra”.



19/2/2006 - 00:26


Süd- und mittelamerikanische Volksmusik (1965)

sudund


Süd- und mittelamerikanische Volksmusik ("Musica popolare del Sudamerica e dell'America Centrale") è un album-collezione (in diversi volumi), pubblicato nel 1965 nella Repubblica Democratica Tedesca. Contiene diverse canzoni di Violeta Parra e fu realizzato nel gennaio 1965 a partire da alcune incisioni originali (e fino ad allora inedite) effettuate a Berlino Est dalla casa discografica statale della DDR VEB Deutsche Schallplatten Berlin nel luglio del 1962. Una caratteristica del disco è che i gruppi e i titoli delle canzoni vi sono presentati esclusivamente in traduzione tedesca: così, ad esempio, Violeta Parra Sandoval und ihre Gruppe. Nel disco tedesco-orientale, la sezione cilena può essere considerata come della famiglia Parra: a parte il chitarrista Enrique "Quico" Bello, gli interpreti sono infatti Violeta Parra, sua figlia Isabel e suo figlio Ángel. L'importanza del disco è enorme: contiene infatti le uniche registrazioni dove Violeta Parra canta assieme ai suoi figli. Nel disco, che fa parte di una collana statale "Lieder der Völker" ("Canzoni dei popoli"), il prof. Jürgen Elsner traccia un'esposizione di stile molto accademico sulla musica popolare latinoamericana in generale, mettendo però in grande risalto -esclusivamente riguardo alla parte musicale- l'autenticità con cui Violeta Parra tratta la "materia prima". Del folklore cileno, Elsner dice che gli appare particolarmente "esotico" a causa della strana consistenza sonora, delle melodie curiose e della sua "tendenza modale".

Riccardo Venturi - 12/7/2013 - 18:18


Arriba quemando el sol dal film Violeta se fue a los cielos

Riccardo Venturi - 12/7/2013 - 19:59


Umilmente ma dopo alcune ricerche sul web credo di poter affermare che in questo caso arriba significa arriva,
Il sole ardente arriva.
Acabo de arrivar, cerco di arrivare...

6/1/2019 - 15:14


secondo me no perché arribar in spagnolo credo che abbia solo il significato di originario di "arrivare a riva, attraccare" e che si usi solo in ambito della navigazione, mentre il generico "arrivare" si dice llegar. Comunque lascio la parola a chi ne sa più di me.

Lorenzo - 6/1/2019 - 15:23


Ignazio Delogu nel volumetto 53 Newton Compton Editori dedicato agli Inti Illimani, del marzo 1977, traduceva "E lassù bruciando il sol". Nel volumetto 75 dedicato, nel maggio 1979, a Violeta Parra aggiungeva una "e" finale: "E lassù bruciando il sole". Anche nei testi riportati dalla busta interna al 4 volume degli Inti (Hacia la Libertad)uscito per la EMI nel 1975, Delogu traduce "E lassù bruciando il sole".

Flavio Poltronieri - 6/1/2019 - 18:49




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