Gueux, qu’avions-nous jusqu’à ce jours ?
–De l’or, pas un sou ! Du sol, pas un pouce !
Notre âge nous livre l’amour,
Blond trésor et vigne aux vendanges douces !
Mais voici qu’on veut nous voler
Trois ans de bonheur éclos hier à peine.
Et voici qu’on veut affubler
Nos tendres vingt ans d’oripeaux de haine !
Les gros, les grands !…Si c’est à vous
Écus sonnants et bonne terre
Les gros, les grands !…Si c’est à vous
Vous les gardez pour vous !
Mais nos vingt ans, ils sont à nous
Et c’est notre seul bien sur terre.
Mais nos vingt ans, ils sont à nous
Nous les gardons pour nous !
Pourquoi des clairons, des tambours ?…
Le violon jase au fond des charmilles.
Les galons et les brandebourgs
Ça fait mieux autour du jupon des filles !
Notre cœur dans un cœur aimé
Reposera mieux qu’au sein de l’histoire
Car nous nous flattons d’estimer
Une nuit d’amour plus qu’un jour de gloire.
Notre bonheur n’est pas jaloux
Du bonheur de ceux qui disent :“je t’aime”
Dans un autre patois que nous.
Nous ne voulons pas troubler leur poème.
Et fiers d’épeler à présent
Dans un livre plein de douces paroles,
Pour apprendre à verser du sang
Nous ne voulons pas aller à l’école
Le mensonge en l’amour prend corps,
Mais il prête une âme aux drapeaux qui bougent
Alors, nous préférons encor
Le mensonge rose au mensonge rouge.
Et sur ce, bourgeois impotents
Dont le champ fleurit, dont le coffre brille,
Ne demandez plus nos vingt ans :
Ils sont promis pour le prochain quadrille.
–De l’or, pas un sou ! Du sol, pas un pouce !
Notre âge nous livre l’amour,
Blond trésor et vigne aux vendanges douces !
Mais voici qu’on veut nous voler
Trois ans de bonheur éclos hier à peine.
Et voici qu’on veut affubler
Nos tendres vingt ans d’oripeaux de haine !
Les gros, les grands !…Si c’est à vous
Écus sonnants et bonne terre
Les gros, les grands !…Si c’est à vous
Vous les gardez pour vous !
Mais nos vingt ans, ils sont à nous
Et c’est notre seul bien sur terre.
Mais nos vingt ans, ils sont à nous
Nous les gardons pour nous !
Pourquoi des clairons, des tambours ?…
Le violon jase au fond des charmilles.
Les galons et les brandebourgs
Ça fait mieux autour du jupon des filles !
Notre cœur dans un cœur aimé
Reposera mieux qu’au sein de l’histoire
Car nous nous flattons d’estimer
Une nuit d’amour plus qu’un jour de gloire.
Notre bonheur n’est pas jaloux
Du bonheur de ceux qui disent :“je t’aime”
Dans un autre patois que nous.
Nous ne voulons pas troubler leur poème.
Et fiers d’épeler à présent
Dans un livre plein de douces paroles,
Pour apprendre à verser du sang
Nous ne voulons pas aller à l’école
Le mensonge en l’amour prend corps,
Mais il prête une âme aux drapeaux qui bougent
Alors, nous préférons encor
Le mensonge rose au mensonge rouge.
Et sur ce, bourgeois impotents
Dont le champ fleurit, dont le coffre brille,
Ne demandez plus nos vingt ans :
Ils sont promis pour le prochain quadrille.
envoyé par Riccardo Venturi - 12/2/2006 - 00:29
Langue: italien
Versione italiana / Version italienne / Italian version / Italiankielinen versio:
Flavio Poltronieri
Un vero e proprio canto corale in versi contro il servizio militare, una esaltazione fiera e pagana della gioventù, questa lirica. Qui non ci sono parole in patois perchè quelle preferisce riservarle a quando tratta motivi, personaggi, scene della vita quotidiana rurale, a quelli ignorati da una società che parla perfino un'altra lingua. Anche in versi Couté è coerente nel trattare sia l'indignazione che la miseria: parlare beauceron significa rifiutare l'integrazione.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri
Un vero e proprio canto corale in versi contro il servizio militare, una esaltazione fiera e pagana della gioventù, questa lirica. Qui non ci sono parole in patois perchè quelle preferisce riservarle a quando tratta motivi, personaggi, scene della vita quotidiana rurale, a quelli ignorati da una società che parla perfino un'altra lingua. Anche in versi Couté è coerente nel trattare sia l'indignazione che la miseria: parlare beauceron significa rifiutare l'integrazione.
Flavio Poltronieri
I NOSTRI VENT'ANNI
Miserabili, che abbiamo avuto fino ad oggi?
Oro, nemmeno un soldo! Terra, neanche un pollice!
La nostra età ci dona l'amore:
Tesoro biondo e vigna dalla vendemmia dolce!
Ma ecco che ci vogliono rubare
Tre anni di una felicità schiusa appena ieri:
Ecco che vogliono vestire di ridicolo
I nostri vent'anni con orpelli d'odio!
Voi grandi e potenti!...se possedete
Moneta sonante e buoni terreni
Voi grandi e potenti!...se li possedete
Teneteveli!
Ma i nostri vent’anni sono nostri
Ed è la nostra unica ricchezza sulla terra.
Ma i nostri vent’anni sono nostri
E ce li terremo per noi!
Perché dei clarini, dei tamburi?...
Il violino giace in fondo al pergolato.
I galloni e gli alamari
Stanno meglio intorno alla sottoveste delle ragazze!
Il nostro cuore in un cuore amato
Riposerà meglio che in seno alla storia
Poiché noi siamo fieri di apprezzare più
Una notte d'amore che un giorno di gloria.
La nostra felicità non è gelosa
Della felicità di quelli che dicono “ti amo”
In un dialetto diverso dal nostro.
Non vogliamo turbare la loro poesia
E fieri di sillabare oggi
In un libro pieno di dolci parole,
Per imparare a versare sangue
Non vogliamo andare a scuola
La menzogna, nell'amore prende corpo,
E presta l'anima a bandiere al vento
Ma preferiamo sempre le bugie d'amore
A quelle insanguinate.
E perciò, borghesi impotenti
Che avete campi fioriti e casseforti piene,
Non domandateci più i nostri vent'anni:
Sono già promessi alla prossima quadriglia.
Miserabili, che abbiamo avuto fino ad oggi?
Oro, nemmeno un soldo! Terra, neanche un pollice!
La nostra età ci dona l'amore:
Tesoro biondo e vigna dalla vendemmia dolce!
Ma ecco che ci vogliono rubare
Tre anni di una felicità schiusa appena ieri:
Ecco che vogliono vestire di ridicolo
I nostri vent'anni con orpelli d'odio!
Voi grandi e potenti!...se possedete
Moneta sonante e buoni terreni
Voi grandi e potenti!...se li possedete
Teneteveli!
Ma i nostri vent’anni sono nostri
Ed è la nostra unica ricchezza sulla terra.
Ma i nostri vent’anni sono nostri
E ce li terremo per noi!
Perché dei clarini, dei tamburi?...
Il violino giace in fondo al pergolato.
I galloni e gli alamari
Stanno meglio intorno alla sottoveste delle ragazze!
Il nostro cuore in un cuore amato
Riposerà meglio che in seno alla storia
Poiché noi siamo fieri di apprezzare più
Una notte d'amore che un giorno di gloria.
La nostra felicità non è gelosa
Della felicità di quelli che dicono “ti amo”
In un dialetto diverso dal nostro.
Non vogliamo turbare la loro poesia
E fieri di sillabare oggi
In un libro pieno di dolci parole,
Per imparare a versare sangue
Non vogliamo andare a scuola
La menzogna, nell'amore prende corpo,
E presta l'anima a bandiere al vento
Ma preferiamo sempre le bugie d'amore
A quelle insanguinate.
E perciò, borghesi impotenti
Che avete campi fioriti e casseforti piene,
Non domandateci più i nostri vent'anni:
Sono già promessi alla prossima quadriglia.
envoyé par Flavio Poltronieri - 7/3/2020 - 23:14
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[Verso il 1905]
Testo e musica di Gaston Couté
Paroles et musique de Gaston Couté
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Nos vingt ans” si trova nel terzo volume).
Messa in musica da diversi artisti, tra cui Marc Ogeret nel 1980. La sua versione è inclusa nell’edizione in CD (1988) del suo album “Chansons "contre"” risalente al 1968.
“Grandi, potenti! Se vostri sono i denari sonanti e le terre fertili, soltanto nostri sono i nostri vent’anni, e sono il nostro unico bene sulla terra. E li difendiamo. E preferiamo una notte d’amore ad un giorno di gloria… Quindi, non chiedeteci più i nostri vent’anni: sono nostri, e li abbiamo promessi per il prossimo ballo!”
(Bernart)