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Figli di Nessuno

anonyme
Langue: italien


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[1921?]
Sull’aria dell'Inno dei lavoratori
Il testo di questo canto è presente negli atti del processo intentato nel 1927 a tal Natale Prina, imputato per attività antifasciste di fronte ad un tribunale speciale per la sicurezza dello Stato (quando il potere giudiziario era asservito alla dittatura, così come vorrebbe nuovamente oggi il Dvce Berlusconi).
Trovato su Umanità Nova, n.16 del 26 aprile 2009, a margine di un articolo dedicato all’organizzazione armata antifascista “I Figli di Nessuno”.

Quando nel 1921 l’anarchico romano Argo Secondari, ex tenente dei reparti d’assalto del regio esercito, fondò l’organizzazione di autodifesa degli Arditi del Popolo raccolse intorno a sé gruppi preesistenti già attivi nel corso del “biennio rosso” del 1919-1920. I nomi di questi gruppi erano eloquenti: Arditi Rossi (Trieste), Centurie Proletarie (Torino e Friuli), Gruppi Rivoluzionari d'Azione (Torino), Abbasso la Legge (Carrara), Squadre d'Azione Antifascista (Livorno), Lupi Rossi (Genova), Figli di Nessuno (Genova e Vercelli)…

Riprendo dal citato articolo a firma “emmerre” da Umanità Nova:

“[…] I Figli di nessuno, sulla base dei rapporti di polizia dell'epoca, risultano essere stato il nome prescelto da aggregazioni sostanzialmente spontanee tra militanti di base, di tendenza anarchica e comunista, accomunati dalla pratica dell'azione diretta.
La denominazione stessa sembra sottolineare la mancanza di una specifica paternità politica che, peraltro, neanche gli organi di polizia furono in grado di indicare in modo preciso, inducendo quindi a ritenere tali gruppi come espressione del diffuso antagonismo sociale e dell'avversione di classe verso i poteri costituiti. […]”


Sempre da Umanità Nova, lo statuto dei Figli di Nessuno/Squadre di Azione Proletaria, sezione di Genova:

“I - Chiunque aderisce al suddetto gruppo deve sapere affrontare le sevizie della borghesia, cioè la fame, il carcere e con stoicismo, la morte.
II - Ogni affiliato deve giurare di non tradire i compagni, e non palesare ciò che viene deliberato in assemblea segreta.
III - Chiunque tradirà il gruppo verrà punito a seconda della deliberazione del gruppo.
IV- Per l'azione di piazza contro qualunque associazione patriottica, saranno impartiti ordini dal Comandante del Gruppo, e se qualcuno degli affiliati per viltà tentasse di fuggire, il compagno vicino lo dovrà percuotere al viso e questi oltre ad essere radiato verrà messo alla gogna di tutta la classe proletaria per mezzo di giornali sovversivi.
VI - Ricordarsi che in reazione di piazza oppure sulle barricate se venisse a noi anche il padre o la madre od altri congiunti di non retrocedere, ma colpire, perché chi è contro il proletariato è nemico nostro.
VII - Sapere agire in caso di aggressione.
VIII - Incendiare e distruggere palazzi e navi se bruciassero la Camera del Lavoro o altre istituzioni proletarie.
IX - Uccidere senza pietà qualora venisse assassinato un compagno.
X - Proteggere i propagandisti proletari.
XI - Abbattere con violenza i gruppi borghesi e chi li protegge.
XII - Gli affiliati al gruppo devono agire con disciplina, lavorare, per insegnare ai vigliacchi che sappiano vivere lavorando e che si sa difendere i diseredati della Terra.”


“Figli di Nessuno” è anche – e significativamente - il titolo di un canto dei gruppi partigiani operanti tra Liguria e Piemonte, proprio i luoghi in cui fu attiva l’organizzazione antifascista degli anni ’20.
Primavera di bellezza
Il fascismo è una gran teppa,
Ma la nuova società
Quanto prima si vendicherà.

Noi non siamo detenuti
Né teppisti né malviventi,
Ma siam figli di onesta gente
Che il nostro istinto vuol vendicar.

Noi siam figli di nessuno
E la morte è per ciascuno;
I fascisti ad uno ad uno
Li vogliamo decimar.

I flagelli che han fatto
Fan risorgere una nuova aurora
Ma è questa per i fascisti
Che sparire li farà.

Un giuramento l'abbiam fatto:
E le armi sappiam impugnar
E della vile tirannia
Ci vogliamo liberar.

Noi siam figli di nessuno;
Dal governo non siam protetti
Dai fascisti siam maledetti
Ma li vogliamo liquidar.
Olà – libertà.

envoyé par The Lone Ranger - 29/6/2010 - 09:41



Langue: français

Version française - FILS DE PERSONNE – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Figli di Nessuno – Anonyme – 1921 (environ)
Sur l'air de l'Inno dei lavoratori (Hymne des travailleurs)



Le texte de ce chant est présent dans les actes du procès intenté en 1927 à Natale Prina, accusé d'activités antifascistes devant un tribunal spécial pour la sécurité de l’État (quand le pouvoir judiciaire était inféodé à la dictature comme le voudrait à nouveau aujourd'hui le Duce Berlusconi).Quand en 1921, l'anarchiste romain Argo Secondari, ex-lieutenant des sections dassaut de l'armée royale, fonda l'organisation d'autodéfense des Arditi del Popolo, il rassembla autour de lui des groupes préexistants déjà actifs au cours du « bienno rosso » 1919-1920. Les noms de ces groupes étaient éloquents : Arditi Rossi (Trieste), Centurie Proletarie (Torino e Friuli), Gruppi Rivoluzionari d'Azione (Torino), Abbasso la Legge (Carrara), Squadre d'Azione Antifascista (Livorno), Lupi Rossi (Genova), Figli di Nessuno (Genova e Vercelli)…« Fils de personne » est également – et significativement – le titre d'un chant des grouipes aprtisans opérant en ligurie et au Piémont, justement dans les lieux où s'activa l'organisation antifasciste des années 1920.
FILS DE PERSONNE

Printemps de beauté
Le fascisme est une grande pègre
Mais la nouvelle société
Bientôt se vengera

Nous ne sommes ni des détenus
Ni des bandits ni des voyous
Nous sommes des fils de gens honnêtes
Que notre instinct veut venger

Nous sommes les fils de personne
Et la mort est pour chacun
Nous voulons décimer
Les fascistes un à un

Les fléaux qu'ils ont faits
Font ressurgir une aurore nouvelle
Mais c'est elle, fascistes,
Qui vous fera disparaître.

Nous en avons fait le serment
Et nous savons empoigner nos armes
Et nous voulons nous libérer
Des fascistes et de leur vile tyrannie

Nous sommes les fils de personne
Jamais protégés des gouvernements
Maudits par les fascistes
Mais nous les liquiderons
Holà – liberté !

envoyé par Marco Valdo M.I. - 30/6/2010 - 12:37




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