Sacrati al fuoco, nella mischia orrenda
Si getteran superbi, disperati:
Non ombra di viltà. Ognun l'intenda:
Son l'armata dei diseredati.
La quale stanca degli orrori immani,
Commessi dai fascisti, dai ladroni
Che straziano le plebi, rende inani
Le ultime difese dei padroni.
I quali, impauriti, hanno assoldato
Delinquenti, selvaggi ed incoscienti,
Credendo, idiotamente, frenare il fato
Della storia e delle umane genti.
Aveano alcuni, è ver, pensato - e tanto -
Che ormai le lotte tra padroni e servi
Si svolgessero senza sangue e pianto,
Per la pace tra il popolo e i protervi.
E snervarono le plebi, fin nel cuore,
Da renderle vigliacche, insensitive,
Da non sentir nè dignità, nè onore,
E d'altruismo e sacrificio prive.
Ma or son sorte, alfin, le audaci schiere
De gli arditi del popolo, che danno
Coraggio ai vili, e fondono sincere
Unioni, che proficue saranno.
Salve, o prodi soldati! A voi la gloria
Delle battaglie, che la Dea Ragione
Vuole per fare la novella istoria
Perchè sorga l'Umana Redenzione!
Si getteran superbi, disperati:
Non ombra di viltà. Ognun l'intenda:
Son l'armata dei diseredati.
La quale stanca degli orrori immani,
Commessi dai fascisti, dai ladroni
Che straziano le plebi, rende inani
Le ultime difese dei padroni.
I quali, impauriti, hanno assoldato
Delinquenti, selvaggi ed incoscienti,
Credendo, idiotamente, frenare il fato
Della storia e delle umane genti.
Aveano alcuni, è ver, pensato - e tanto -
Che ormai le lotte tra padroni e servi
Si svolgessero senza sangue e pianto,
Per la pace tra il popolo e i protervi.
E snervarono le plebi, fin nel cuore,
Da renderle vigliacche, insensitive,
Da non sentir nè dignità, nè onore,
E d'altruismo e sacrificio prive.
Ma or son sorte, alfin, le audaci schiere
De gli arditi del popolo, che danno
Coraggio ai vili, e fondono sincere
Unioni, che proficue saranno.
Salve, o prodi soldati! A voi la gloria
Delle battaglie, che la Dea Ragione
Vuole per fare la novella istoria
Perchè sorga l'Umana Redenzione!
envoyé par The Lone Ranger - 25/6/2010 - 14:42
Gli Arditi del Popolo c'erano anche nella mia città: ecco il loro labaro ritrovato non molto tempo fa in Val Chiusella, dove era stato nascosto.
Dead End - 30/7/2012 - 11:33
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Dopo Figli dell'officina, Giovinezza, Stornello antifascista livornese, Siam del popolo gli arditi, [Dei fatti ch'io vi narro ricordate], un’altra canzone riconducibile alla breve ma intensa esperienza di resistenza contro il nascente fascismo di cui furono protagonisti gli Arditi del Popolo.
Testo di Guglielmo (qui Gulielmo) Boldrini, classe 1872, sindacalista anarco-libertario già dirigente della Camera del Lavoro di Siena e perseguitato politico sotto il fascismo.
Pubblicato dalla rivista “Il Seme” del 20 luglio 1921.
Trascritto da questa pagina.