Uno sparo nel buio, l’angoscia sul collo e incollo dettagli da sbagli, nella mente il presente è dura paura, lama tagliente, gente venduta per niente, bastoni, fucili, uccisioni, rabbioso dolore, rosso colore, strade di sangue bagnate, giornate graffiate, massacrate da una normalità senza pietà, senza volontà di cambiare, di lottare insieme per liberare dalle catene chi sta male: sfruttati, emarginati, torturati, malati, abbandonati, disperati che nei buchi neri del mondo continuano ad andare a fondo, tra morsi senza rimorsi di una globale esclusione, espressione di chi ha il potere, ma non la ragione, legge di stato, economia di mercato, valore stimato, prezzo pagato, furto legalizzato, non ci sono mai sconti in fondo ai conti, il dolore degli sconfitti brucia piano dentro ai profitti e non hanno mai tremori le mani lunghe degli speculatori, disarmi lontani, sempre domani, e armi nelle mani di bambini assassini, rapinatori di tesori, lenti serpenti latenti massacratori di parenti perché comunque guadagnare senza faticare e senza lavorare è diventata l’unica legge da imparare, nella giungla fatta città; omertà, morte, regola del più forte e contorte idee di democrazia: l’unica vita che conta è la mia; onore rapinato, valore trafugato, etica venduta, morale prostituta davanti al potere che cambia le bandiere e il dio denaro sull’altare da onorare, da rimborsare, da pagare, da intascare i suoi frutti: tutti sono contro tutti; televisioni che regalano milioni e tg confezionati per fare stare buoni, oppressione, disoccupazione, cattiva distribuzione dei profitti, poveri sempre più poveri, ricchi sempre più ricchi, conflitti, delitti, sconfitti i diritti e castigo esemplare, legge criminale, risultato: Caino assassinato da un boia di Stato; sentenze asettiche, celle ermetiche, dove le sedie elettriche sono le mimetiche di certe politiche, dove chi muore forse non è l’autore del reato, ma di sicuro non ha i soldi per pagare un avvocato, è sempre lo stesso rituale: la legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale, è questo solo che vale dal tribunale alla gabbia di cemento e non si sente nemmeno un lamento, mentre un altro uomo è spento, in questo tempo, tempo, tempo, tempo violento, tempo, tempo, tempo, tempo violento…
Emarginare massacrare saccheggiare in nome del denaro e della guerra, sulla terra il vento della distruzione brucia gli innocenti, centrati da bombe intelligenti, mentre ingegneri attenti preparano armi più efficienti, per togliere ogni ostacolo bombe a grappolo, l’uranio impoverito resta appeso nel vento per ammazzare dopo tanto tempo, il male di vivere è il non credere, è nella cenere delle ideologie, utopie fatte a pezzi dal mercato, calpestato ogni affetto, dimenticato ogni rispetto, arti, organi, parti, venduti ai migliori offerenti: pezzi di ricambio per malati ricchi, potenti, e in giro troppi senza diritto, sconfitto il sole della libertà dal buio della viltà e marcisce il senso del reale, in un Mondo drogato, malato, virtuale, dove si nasconde bene il male, pensieri di averi supremi, senza freni l’odio svuota la mente, mentre riempie il ventre; intanto padroni ladroni, lunghi denti, macinano genti, soldi su bambini innocenti, Dottor Jeckill regala mitra e caramelle e Mister Hyde brucia la pelle e stupri nella notte delle botte, pagare, baciare, tagliare, usare, vendere e comprare, fare stare male, sfogare i sadismi latenti di ricchi potenti e impotenti, insospettabili e con l’alibi della provocazione; disperazione di ogni ragione, tra i poveri senza ricoveri, senza pane, miseria infame, strade latrine, sogni e vetrine sui prodotti indotti dalla pubblicità, simboli di alta società, beni inutili, futili, surrogati costosi della felicità, la seduzione dell’oro, ma i senza lavoro possono solo guardarli in TV, per loro niente di più, sognare di acquistare, aspettare e crepare o rubare e scontare dentro prigioni le loro illusioni, niente pietà in questa realtà, mentre nel Mondo, dal cielo fino al fondo, i poteri trasversali totali delle multinazionali con le loro immonde azioni governano nazioni; dettano legge, dirigono il gregge, innalzano il vitello d’oro in mezzo al coro e il Mondo gira in tondo sopra gente malata mai curata, vita sfinita, svilita, finita dentro tane, è la fame l’epidemia più vasta e, se non basta, veleno di strategie politiche, di nuovo pulizie etniche e campi di concentramento e di nuovo quel fumo che sale nel vento di questo tempo, tempo, tempo, tempo violento, tempo, tempo, tempo, tempo violento…
E’ un atto di guerra contro la Terra l’inquinamento, i venti di rapina del profitto un infame delitto sulla speranza che avanza verso un muro di cose sbagliate, insabbiate, in faccia alla storia, come se fosse senza memoria, scorie radioattive, vive di calore malato, incrostato di danni per mille anni, periferie reticoli di miseria dentro le vie, quarto mondo che affonda sotto l’onda dell’oppressione, depressione, desolazione, desertificazione, distruzione di antiche culture, trame oscure, ingoiano risorse le borse dei paesi più ricchi e forti, ci sono morti sulla via, ovunque sia il liberismo massacra la libertà: è normale cinismo da capitalismo, qualunquismo da servi del potere senza sapere, impegnati a detenere soprattutto il verbo avere, clandestini dai confini, fughe della speranza arrestate, in stanze bagnate, la disperazione di gente comprata, braccata, circondata, tenerezza tagliata, onestà rinviata, stagioni di macelleria in mezzo alla via, si regolano conti, racconti di vittime, dignità che non c’è più, tutto buono per la TV, nessuna vergogna, scolo verso la fogna, manipolazione genetica per un’estetica perfetta della razza eletta, aspetta: l’etica è finita nel modo peggiore, in fondo all’orrore, vita derisa, recisa da chi è sempre bene nascosto, da chi comanda ad ogni costo la banda della propaganda bugiarda che rimanda l’evoluzione, di chi ha fermato il vento del cambiamento con un muro di gomma e di potere, con le bombe, le tombe di chi è caduto sotto la repressione, assassini senza nome, Piazza Fontana, ormai così lontana, Piazza della Loggia, nessun indiziato, stragi di Stato, Italicus, San Benedetto Val di Sambro, Bologna Stazione, solo tanta parole sui morti e sulla distruzione, vergogna della democrazia, sabbia su sabbia e così sia, su Ustica e su Cavallese inchieste arrese, non si può fare di più, resta il sangue in bianco e nero TV, diritto archiviato, segreto di Stato, mentre tutto tace, ma senza giustizia non c’è pace e l’amore brucia piano nel dolore, mentre il “nuovo” avanza tra eleganza e Finanza, ma sui confini della speranza c’è chi resiste e insiste e spera nella vita infinita che cresce ancora dentro questo nostro tempo, tempo, tempo, tempo violento, tempo, tempo, tempo, tempo violento…
Emarginare massacrare saccheggiare in nome del denaro e della guerra, sulla terra il vento della distruzione brucia gli innocenti, centrati da bombe intelligenti, mentre ingegneri attenti preparano armi più efficienti, per togliere ogni ostacolo bombe a grappolo, l’uranio impoverito resta appeso nel vento per ammazzare dopo tanto tempo, il male di vivere è il non credere, è nella cenere delle ideologie, utopie fatte a pezzi dal mercato, calpestato ogni affetto, dimenticato ogni rispetto, arti, organi, parti, venduti ai migliori offerenti: pezzi di ricambio per malati ricchi, potenti, e in giro troppi senza diritto, sconfitto il sole della libertà dal buio della viltà e marcisce il senso del reale, in un Mondo drogato, malato, virtuale, dove si nasconde bene il male, pensieri di averi supremi, senza freni l’odio svuota la mente, mentre riempie il ventre; intanto padroni ladroni, lunghi denti, macinano genti, soldi su bambini innocenti, Dottor Jeckill regala mitra e caramelle e Mister Hyde brucia la pelle e stupri nella notte delle botte, pagare, baciare, tagliare, usare, vendere e comprare, fare stare male, sfogare i sadismi latenti di ricchi potenti e impotenti, insospettabili e con l’alibi della provocazione; disperazione di ogni ragione, tra i poveri senza ricoveri, senza pane, miseria infame, strade latrine, sogni e vetrine sui prodotti indotti dalla pubblicità, simboli di alta società, beni inutili, futili, surrogati costosi della felicità, la seduzione dell’oro, ma i senza lavoro possono solo guardarli in TV, per loro niente di più, sognare di acquistare, aspettare e crepare o rubare e scontare dentro prigioni le loro illusioni, niente pietà in questa realtà, mentre nel Mondo, dal cielo fino al fondo, i poteri trasversali totali delle multinazionali con le loro immonde azioni governano nazioni; dettano legge, dirigono il gregge, innalzano il vitello d’oro in mezzo al coro e il Mondo gira in tondo sopra gente malata mai curata, vita sfinita, svilita, finita dentro tane, è la fame l’epidemia più vasta e, se non basta, veleno di strategie politiche, di nuovo pulizie etniche e campi di concentramento e di nuovo quel fumo che sale nel vento di questo tempo, tempo, tempo, tempo violento, tempo, tempo, tempo, tempo violento…
E’ un atto di guerra contro la Terra l’inquinamento, i venti di rapina del profitto un infame delitto sulla speranza che avanza verso un muro di cose sbagliate, insabbiate, in faccia alla storia, come se fosse senza memoria, scorie radioattive, vive di calore malato, incrostato di danni per mille anni, periferie reticoli di miseria dentro le vie, quarto mondo che affonda sotto l’onda dell’oppressione, depressione, desolazione, desertificazione, distruzione di antiche culture, trame oscure, ingoiano risorse le borse dei paesi più ricchi e forti, ci sono morti sulla via, ovunque sia il liberismo massacra la libertà: è normale cinismo da capitalismo, qualunquismo da servi del potere senza sapere, impegnati a detenere soprattutto il verbo avere, clandestini dai confini, fughe della speranza arrestate, in stanze bagnate, la disperazione di gente comprata, braccata, circondata, tenerezza tagliata, onestà rinviata, stagioni di macelleria in mezzo alla via, si regolano conti, racconti di vittime, dignità che non c’è più, tutto buono per la TV, nessuna vergogna, scolo verso la fogna, manipolazione genetica per un’estetica perfetta della razza eletta, aspetta: l’etica è finita nel modo peggiore, in fondo all’orrore, vita derisa, recisa da chi è sempre bene nascosto, da chi comanda ad ogni costo la banda della propaganda bugiarda che rimanda l’evoluzione, di chi ha fermato il vento del cambiamento con un muro di gomma e di potere, con le bombe, le tombe di chi è caduto sotto la repressione, assassini senza nome, Piazza Fontana, ormai così lontana, Piazza della Loggia, nessun indiziato, stragi di Stato, Italicus, San Benedetto Val di Sambro, Bologna Stazione, solo tanta parole sui morti e sulla distruzione, vergogna della democrazia, sabbia su sabbia e così sia, su Ustica e su Cavallese inchieste arrese, non si può fare di più, resta il sangue in bianco e nero TV, diritto archiviato, segreto di Stato, mentre tutto tace, ma senza giustizia non c’è pace e l’amore brucia piano nel dolore, mentre il “nuovo” avanza tra eleganza e Finanza, ma sui confini della speranza c’è chi resiste e insiste e spera nella vita infinita che cresce ancora dentro questo nostro tempo, tempo, tempo, tempo violento, tempo, tempo, tempo, tempo violento…
Contributed by i.fermentivivi - 2010/6/8 - 12:25
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Un viaggio nelle parole che definiscono il tempo della globalizzazione, dove gli esseri umani e le cose si muovono in uno spazio e in un significato che ancora non riusciamo a comprendere. Solo il dolore atroce - da una parte all’altra del mondo - di chi soffre solo per il fatto di essere vivo rimane ogni giorno a interrogarci sul vero significato che stiamo dando alla Vita.