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El Salvador

Noel Paul Stookey
Langue: anglais


Noel Paul Stookey

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[1983]
Lyrics by Noel Paul Stookey and Jim Wallis
Testo di Noel Paul Stookey e Jim Wallis

Music by Noel Paul Stookey
Musica di Noel Paul Stookey

interpretata anche da Peter, Paul and Mary

http://www.mudcat.org

*

RomeroIl 24 marzo 1980, Monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo cattolico di San Salvador e primate del Salvador, nonché esponente della chiesa più progressista e seguace della Teologia della liberazione viene assassinato in cattedrale al momento dell’Elevazione. L’assassinio di mons. Romero, amatissimo dal popolo per le posizioni in sua difesa sempre assunte nei confronti del potere politico corrotto, viene considerato come il punto d’avvio della sanguinosissima guerra civile che funestò il piccolo, ma densamente popolato paese centroamericano per oltre dodici anni.

Poco dopo l’assassinio di mons. Romero, le manifestazioni pacifiche divennero via via occasione di violentissimi scontri quando la polizia cominciò ad aprire il fuoco sulla folla. Un numero sempre crescente di dimostranti inermi cominciarono ad essere abbattuti dalle forze di polizia ; il paese stava entrando in una fase di insurrezione popolare, situazione del tutto intollerabile agli occhi dell’amministrazione USA, che già, l’anno prima, aveva dovuto vedere la vittoria del Fronte Sandinista in Nicaragua e la fuga del dittatore fascista Anastasio Somoza Debayle (detto « Tachito »), poi assassinato l’anno dopo in Paraguay, dove si era rifugiato. Per evitare che anche nel Salvador trionfasse una rivoluzione popolare, gli Stati Uniti intervennero, dapprima per « tutelare i diritti umani ». Le violenze riguardarono anche cittadini americani : nel dicembre 1980 quattro suore americane furono rapite e poi uccise da squadroni della morte di estrema destra. Gli USA dell’amministrazione Carter risposero tagliando gli aiuti al Salvador, ma solo per il breve tempo necessario all’indagine. Nel 1981 due consiglieri agrari americani furono assassinati nell’Hotel Sheraton di San Salvador.

Contemporaneamente, la strategia di opposizione della sinistra salvadoregna era in fase di unificazione. Nel 1981, i partiti di sinistra si organizzarono assieme ai gruppi della guerriglia per coordinare gli sforzi, unendosi a formare il FMLN (Frente Farabundo Martí de Liberación Nacional), dal nome di Agustín Farabundo Martí, rivoluzionario dei decenni precedenti. La controffensiva del FMLN iniziò nel gennaio dello stesso anno. Nonostante il suo fallimento su diversi fronti, il Fronte riuscì a mantenere alcune roccheforti militari e contribuì a focalizzare l’attenzione internazionale sul Salvador. Durante lo stesso anno, la Francia del neoeletto presidente socialista François Mitterrand e il Messico riconoscono formalmente il FLMN come « Forza politica rappresentativa » e chiamano ad un accordo negoziato tra le due parti in guerra.

Nel 1980, Ronald Reagan viene eletto presidente degli Stati Uniti, e la politica USA nel Salvador e nell’intero continente cambia radicalmente. La nuova amministrazione di destra era assai preoccupata dell’espansione delle sinistre in Americ Centrale, e considerava il governo militare del Salvador come una potenziale « barriera contro il comunismo ». L’amministrazione Reagan aumentò quindi gli aiuti economici e militari al Salvador.

La guerra civile intanto imperversava nel piccolo paese, alimentata dalla politica reaganiana e dagli aiuti alla giunta. Il governo reprime con durezza ogni dissenso, ed almeno 70.000 persone perdono la vita nei combattimenti, in assassini di massa e bombardamenti contro i civili, effettuati soprattutto nelle campagne. Le infrastrutture del paese vengono sistematicamente distrutte, e il Salvador si ritrova presto in rovina. Così va avanti per anni, nella quasi completa indifferenza internazionale dopo i primi momenti di attenzione. Solo nel 1989, con l’assassinio di sei sacerdoti gesuiti, della loro cameriera e della figlia di costei, avvenuto presso l’Università Centroamericana (University of Central America), la comunità internazionale fu di nuovo scossa e ricominciò a interessarsi a quel che avveniva nel Salvador.

I continui rapporti sulle atrocità e sugli stermini della giunta militare salvadoregna, nella quale aveva preponderanza la formazione di estrema destra ARENA (Aliancia Republicana Nacional) del famigerato maggiore Roberto d’Aubuisson (1943-1992) e del corganizzatrice degli squadroni della morte (sull’attività dell’ARENA e degli squadroni si veda questa pagina in italiano e certa responsabile dell’assassinio di monsignor Romero, spinsero finalmente il Congresso USA a contraddire decisamente le affermazioni del Dipartimento di Stato. Lo speaker del Congresso, Tom Foley creò una speciale commissione per monitorare le indagini sugli assassinii commessi nel Salvador, mentre il deputato democratico Joe Moakley fu scelto per condurre le indagini. Durante l’investigazione e le sue visite nel Salvador, Moakley si trovò di fronte a massicci tentativi di depistaggio e insabbiamento, a enormi problemi con le forze armate salvadoregne, con menzogne e complotti di ogni tipo ; decise quindi, con un gesto di sfida, di denunciare pubblicamente la politica USA nel Savador. Le sue indagini portarono ad accertare senza ombra di dubbio che l’assassinio di Romero e quello dei sei Gesuiti erano dovuti alle stesse forze armate e all’ARENA di D’Aubuisson (e del terribile capo della Sicurezza Nazionale, Héctor Antonio Regalado). Quel che è più importante, le indagini di Moakley misero in luce tutto il coinvolgimento dell’amministrazione USA nella situazione.

In seguito alle indagini di Moakley e alla crescente pressione internazionale, si venne a creare un vasto movimento che portò ad un processo di pace. Entrambe le parti in lotta si rivolsero quindi alle Nazioni Unite per negoziare un accordo , processo culminato nel gennaio del 1992 con la firma degli Accordi di pace che mettevano fine a 12 anni di guerra civile. Il 20 febbraio 1992 il maggiore d’Aubuisson moriva per un cancro.
There's a sunny little country south of Mexico
Where the winds are gentle and the waters flow.
But breezes aren't the only thing that blow
In El Salvador.

If you took the little lady on a moonlight drive
Odds are still good you'd come back alive.
But everyone is innocent until they arrive
In El Salvador.

If the rebels take a bus on the Grand Highway,
The government destroys a village miles away.
The man on the radio says now we'll play
"South of the Border"....
And in the morning the natives say,
"We're happy you have lived another day."
Last night a thousand more passed away
In El Salvador.

La, la, la, la....

There's a television crew here from ABC
Filming Rio Lempo and the refugees.
Calling murdered children the tragedy
Of El Salvador.

Before the government camera twenty feet away
Another man is asking for continued aid:
Food, and mediciine, and hand grenades
For El Salvador.

There's a thump, a rumble, and the buildings sway
A soldier fires the acid spray
The public address system starts to play
"South of the Border"....
You run for cover, and hide your eyes
You hear the screams from paradise
They've fallen further than you realize
In El Salvador.

La, la, la, la,...

Just like Poland is protected by her Russian friends,
The Junta is assisted by Americans.
And if sixty million dollars seems too much to spend
In El Salvador.

They say for, half-a-billion they can do it right.
Bomb all day, and burn all night.
Until there's not a living thing upright
In EI Salvador.

They'll continue training troops in the U.S.A
And watch the nuns that got away
And teach their military bands to play
"South of the Border"...
And kill the people to set them free
Who put this price on their liberty
Don't you think it's time to leave
El Salvador?

envoyé par Riccardo Venturi - 20/11/2005 - 00:22



Langue: italien

Versione italiana di Riccardo Venturi
22 novembre 2005
EL SALVADOR

C’è un piccolo paese assolato a sud del Messico
dove i venti soffiano lievi e scorrono i fiumi.
Ma i venti non son la sola cosa che soffiano
nel Salvador.

Se prendi la ragazza per un giro al chiardiluna
ti va già di lusso, se ritorni vivo.
Ma ognuno è innocente, finché non arriva
nel Salvador.

Se i ribelli catturano un bus sull’autostrada,
il governo distrugge un villaggio lontano miglia.
L’annunciatore radio dice : « Ora ascolteremo
‘South of the Border’… »
E, al mattino, quelli del posto dicono :
« Siamo contenti d’aver vissuto un altro giorno. »
La notte scorsa ne son morti ancora un migliaio
nel Salvador.

La, la, la, la....

C’è una troupe televisiva qui, dell’ABC
che filma il Río Lempo e i profughi,
chiamando ‘tragedia’ i bambini ammazzati
nel Salvador.

Davanti alla telecamera governativa, dieci metri più in là,
un altro tizio sta chiedendo aiuti continuativi :
cibo, medicinali e bombe a mano
per il Salvador.

Ecco una botta, un boato e le case ondeggiano,
un soldato spara dell’acido da una bomboletta spray.
E i mass media cominciano a suonare
‘South of the Border’…
Corri al riparo e ti tappi le orecchie,
senti le urla dal paradiso,
e sono andati ben oltre quanto ti era parso,
nel Salvador.

La, la, la, la,...

Proprio come la Polonia è protetta dai suoi amici russi,
la giunta militare, qui, è assistita dagli americani.
Se sessanta milioni di dollari sembrano troppi da spendere
nel Salvador.

Dicono che mezzo miliardo può andar bene.
Bombe tutto il giorno e incendi tutta la notte.
Finché non ci sarà più niente di vivo a giro
nel Salvador.

Continuano a addestrare truppe negli USA
a guardare le suore che se ne vanno
e a insegnare alle loro bande militari
‘South of the Border’…
E a ammazzare la gente per liberarla.
Chi ha fissato questo prezzo per la loro libertà ?
Non pensate che sia tempo di andarcene
dal Salvador ?

22/11/2005 - 18:29


Mons. Romero scriveva: "vedo con chiarezza che l'anticomunismo, fra di noi, molte volte è l'arma che usano i poteri economici e politici per continuare le loro ingiustizie sociali e politiche" (Diario, pag. 531).

30/10/2006 - 14:40




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