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Der Gefangene (Sich Fügen heißt Lügen!)

Erich Mühsam
Langue: allemand


Erich Mühsam

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[1919]
Testo di Erich Mühsam
musica ripresa da un brano di Gregor Hause

Testo riprodotto dallo "Schwarz-rotes Liederbüchlein" dell'anarcosindacalismo tedesco", pagina 20. Scritto dopo l'incarceramento di Mühsam in seguito alla repressione della Repubblica dei Consigli di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg.
Ich hab mein Lebtag nicht gelernt
mich fremdem Zwang zu fügen.
Jetzt haben sie mich einkasernt,
von Heim und Weib und Werk entfernt.
Doch ob sie mich erschlügen:
|: Sich Fügen heißt Lügen!:|

Ich soll? Ich muß? Doch will ich nicht
nach jener Herrn Vergnügen.
Ich tu nicht was ein Frohnvogt spricht
Rebellen kennen bessere Pflicht
als sich ins Joch zu fügen.
|: Sich Fügen heißt Lügen!:|

Der Staat der mit die Freiheit nahm,
der folgt mich zu betrügen
mir in den Kerker ohne Scham
ich dem Paragraphenkram
mich noch in Fesseln fügen.
|: Sich Fügen heißt Lügen!:|

Stellt doch den Frevler an die Wand!
So kann’s euch wohl genügen.
Denn eher dorre meine Hand
ehe ich in Sklavenunverstand
der Geissel mich sollt fügen.
|: Sich Fügen heißt Lügen!:|

Doch bricht die Kette einst entzwei
darf ich in vollen Zügen
die Sonne atmen - Tyrannei!
Dann ruf’ ich’s in das Volk: Sei frei!
Verlern es dich zu fügen!
|: Sich Fügen heißt Lügen!:|

envoyé par Riccardo Venturi - 3/11/2005 - 01:38




Langue: italien

Versione italiana in :
Leonhard Schäfer: Erich Mühsam- C'era una volta un rivoluzionario (Chersi libri 2010)

è stata musicata dal Gruppo Punk CAUSA (che hanno musicato anche "Il pellegrino" ) nel giugno 2012:
IL PRIGIONIERO

Non ho imparato per tutta la mia vita
a piegarmi ad una costrizione estranea.
Adesso mi hanno incarcerato
allontanato da casa, moglie e lavoro.
Ma anche se mi ammazzano:
Piegarsi vuol dire mentire!

Io dovrei? Io devo? - ma non voglio
seguire i piaceri di quei signori.
Non faccio ciò che dice un castaldo.
i ribelli conoscono un dovere migliore
che piegarsi sotto il giogo.
Piegarsi vuol dire mentire!

Lo Stato, che mi tolse la libertà,
che continua a fregarmi
nel carcere e senza pudore.
Dovrei piegarmi ai codici anche
in catene.
Piegarsi vuol dire mentire!

Allora mettete l'empio al muro!
Così siete contenti.
Perché si secchi la mia mano
Prima che io mi pieghi alla frusta
nell'ignoranza di uno schiavo.
Piegarsi vuol dire mentire!

Ma se un giorno la catena si spezzerà
posso a pieni polmoni
respirare il sole – tirannia!
Lo griderò in mezzo al popolo: sii libero!
Disimpara a piegarti!
Piegarsi vuol dire mentire!

envoyé par leonhard schaefer - 9/7/2012 - 17:04




Langue: italien

Traduzione italiana di Francesco Raucea

La più famosa, delle poesie del grande anarchico, ma in cui in realtà l'ultimo verso d'ogni strofa, tradotto letteralmente é uno scarsamente comprensibile, non significativo e glaciale “rassegnarsi significa mentire!”

Ovviamente quel mentire é un mentirsi, un autoingannare se stessi da quindi rifiutare, da cui la mia sintesi, fatta col potere del traduttore-ermeneuta

(intendi: il traduttore simbiotico con l'autore e che quindi – mentre la scrittura può comunicare solo il definito – riesce a percepire anche il cosiddetto 'scritto tra le righe') io la sento così, emozionalmente; e, così aggiustata, a me piace di più e mi auguro che di più piaccia a Voi.

GROSZtorturanazi


Il disegno della tortura é di G. GROSZ, che gli era amico.
L'IMPRIGIONATO
(RASSEGNARSI SIGNIFICA MENTIRE!)

In vita mia ancora non appresi
a rassegnarmi alla coercizione esterna.
Ora mi hanno incasermato
lontano da casa, moglie e lavoro,
ed anche se mi hanno quasi ammazzato.....
boja chi molla!

Io dovrei? Io devo? - ma io non voglio
sottomettermi ad alcuno:
non faccio quanto sia gradito al prefetto!
I ribelli conoscono dovere ben diverso
dal sottomettersi al giogo.....
boja chi molla!

(Afferma) quello Stato - che mi tolse la libertà,
che continua a fregarmi
nel carcere e senza pudore -
che, ormai in catene, dovrei
piegarmi alle pandette'emerda, ma......
boja chi molla!

- Se questo possa soddisfarvi -
sbattete dunque l'empio al muro!
Perché han da seccarmisi le mani
prima che la frusta possa ridurmi
schiavo dell'ignoranza e sottomesso....
boja chi molla!

Ma - se, maledetta tirannia, si rompa
una qualche volta la tua catena -
possa io in ampie tirate bermi il sole
e gridare alla folla "Siate liberi!
Disimparate a sottomettervi! altrimenti....
boja chi molla!"

envoyé par Francesco RAUCEA - 14/4/2017 - 18:30




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