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Bonzen-Blues

Erich Mühsam
Langue: allemand


Erich Mühsam

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[1933]
testo di Erich Mühsam
musica improvvisata dai deportati del lager di Oranienburg

Testo riprodotto dallo "Schwarz-rotes Liederbüchlein" dell'anarcosindacalismo tedesco, pagina 15.
Sei dankbar, Volk, den Edlen die dich leiten,
der Obrigkeit, die stets dein Heil bedenkt.
Willst du dir selber dein Geschick bereiten,
bald wär die Karre in den Sumpf gelenkt.
Was weißt denn du, was für dein Wohlsein nötig ist?
Das Volk gehorche, weil es brägenklötig ist.
Der höhern Einsicht füge dich beizeiten,
und frag nicht lang, warum der Staat dich hängt.

Vertraue, Volk, den Bonzen der Parteien,
geborgen ist dein Glück in ihrem Schoß.
Wenn du sie wählst, wolln alle dich befreien,
wenn sie gewählt sind, melken sie dich bloß.
Stell dir doch vor, wenn niemand dich regieren soll,
wovon dein Bonze dann noch existieren soll.
Der ganze Landtag müßt vor Hunger schreien.
Selbst die Abortfrau wäre arbeitslos.

Sie haben nichts im Kopf als Paragraphen.
Die Bonzen sind, o Volk, die Jungs im Skat,
verhängen Steuern über dich und Strafen,
und wenn du aufmuckst, dann ist's Hochverrat.
Sie merken nie, wenn alles auf der Kippe steht,
sie merken immer, wo noch eine Krippe steht,
doch du, o Volk, du kannst geruhsam schlafen.
Die Bonzen wachen ja, es wacht der Staat.

envoyé par Riccardo Venturi - 3/11/2005 - 01:30


La più riuscita (o quantomeno una delle più riuscite) satira/e di Poteron de' Poteroni e dei 'pappaveri' politici. Solo non riesco a spiegarmi perché i compagni tedeschi ce l'abbiano coi bonzi che - nelle altre lingue - é invece termine di rispetto. Ci deve essere qualche assonanza o riferimento che mi sfugge, un po' come nell'italiano 'bojardo' (che in russo non era oltraggioso) il termine invece richiama il boja, stabilendo l'associazione indotta bojardo=fornitore del boja o qualcosa di simile.

Francesco RAUCEA - 8/4/2017 - 20:59



Langue: italien

Versione italiana di Francesco RAUCEA

"L'abominevole stato di sentinella mi fà pensare a quella vignetta d'ALTAN: primo personaggio "Lo stato non ti lascia mai solo"; secondo "Già, perché quando stai affogando spinge ad affogare con te anche tutta la tua famiglia!"
GERARCHI-BLUES

Sii grato, o Popolo, verso quei nobili che ti guidano,
quelle autorità che non pensano che alla tua salvezza.
Se vorrai predisporre da solo la tua sorte,
presto la tua carcassa finirebbe nella palude:
che ne sai infatti tu di ciò che sia necessario al tuo benessere?
Le persone quindi obbediscono perché ciò é cervellotico.
Poiché le migliori intuizioni avvengono nel tempo,
non chieder troppo allo Stato, perché é lui a tenerti in piedi.

Affidati, o Popolo, ai gerarchi partitici,
la tua felicità é custodita nel loro grembo.
Tu li eleggi perché promettono di far tutti liberi,
ma appena eletti pensan solo a mungerti.
Immaginati infatti - se nessuno dovesse governarti -
come farebbero i gerarchi a sopravvivere.
L'intero parlamento dovrebbe frignar per fame,
quella stessa madre delle nefandezze resterebbe disoccupata.

Null'altro hanno in testa che i paragrafi;
i gerarchi sono, o popolo, 'o professore del gioco 'e tre carte:
su di Voi impongono tasse e sanzioni
e se si recalcitra, allora è alto tradimento.
Verifica che quando tutto è a posto,
essi sempre s'accorgono di dove sia una mangiatoia.
Ma tu, o Popolo, puoi dormire tranquillo.
I gerarchi vegliano sì, e soprattutto veglia lo Stato!

envoyé par Francesco RAUCEA - 8/4/2017 - 21:10




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