Ci sono notti lontane
passate ad osservare
solo realtà apparente
sfiorare nel silenzio
di una candela
il dolore di una donna
del suo corpo che non mostra i segni
di un abuso taciuto
ai bordi di una tenda innevata
accanto ad un fiume saturo di sangue
un bambino piange, ancora piange
il sonno spezzato da una solitudine imposta
Sono notti trascorse insonni
quelle delle vittime di questo mondo
e tu dormi sonni tranquilli
su quella poltrona di pelle di coccodrillo
Lacrime amare vengono giù dritte
a inondare la tua bianca casa
e sotto una tenda squarciata da un cannone
piove il tuo fuoco piangono i bambini
Sono notti prive di stelle
quelle trascorse ad aspettare la morte
L’odore della paura ovatta le emozioni
E’ un canto ipnotico che non trova ragioni
Dormi pure i tuoi sonni tranquilli
sul tuo letto di morbide piume
mentre un proiettile squarcia una tenda
ed una donna cade colpita da un’avversa sorte
Dietro una parola che noi chiamiamo pace
Ci sta la cura più immediata alla crudeltà dell’uomo
L’uomo che non conosce perdono
L’uomo che non sa amare
L’uomo che si nasconde in una montagna
Solo per poter sparare solo per poter trovare
Quel riscatto che gli neghi chiamato libertà.
Quel riscatto di ogni uomo chiamato libertà
Sono notti lontane nel tempo
quelle di una donna che attende il suo uomo
uscito a fare una guerra che non ha voluto
caduto sotto un cannone che non ha temuto
Piangono i bambini piangono le donne
violentati sotto gli occhi di tutti
Piangono i potenti lacrime da coccodrillo
dormono sereni sopra un letto di piume
Vola una colomba alta nel cielo grigio
squarcia l’arcobaleno dai colori del mondo
Protestano i poeti al grido di battaglia
vola alto nel cielo il desiderio di pace
La stanza dei bottoni è inondata di lacrime
amare le ferite che una donna non vuol mostrare
nel silenzio di una candela ormai smunta
una tenda è caduta sotto il fuoco d’un cannone
passate ad osservare
solo realtà apparente
sfiorare nel silenzio
di una candela
il dolore di una donna
del suo corpo che non mostra i segni
di un abuso taciuto
ai bordi di una tenda innevata
accanto ad un fiume saturo di sangue
un bambino piange, ancora piange
il sonno spezzato da una solitudine imposta
Sono notti trascorse insonni
quelle delle vittime di questo mondo
e tu dormi sonni tranquilli
su quella poltrona di pelle di coccodrillo
Lacrime amare vengono giù dritte
a inondare la tua bianca casa
e sotto una tenda squarciata da un cannone
piove il tuo fuoco piangono i bambini
Sono notti prive di stelle
quelle trascorse ad aspettare la morte
L’odore della paura ovatta le emozioni
E’ un canto ipnotico che non trova ragioni
Dormi pure i tuoi sonni tranquilli
sul tuo letto di morbide piume
mentre un proiettile squarcia una tenda
ed una donna cade colpita da un’avversa sorte
Dietro una parola che noi chiamiamo pace
Ci sta la cura più immediata alla crudeltà dell’uomo
L’uomo che non conosce perdono
L’uomo che non sa amare
L’uomo che si nasconde in una montagna
Solo per poter sparare solo per poter trovare
Quel riscatto che gli neghi chiamato libertà.
Quel riscatto di ogni uomo chiamato libertà
Sono notti lontane nel tempo
quelle di una donna che attende il suo uomo
uscito a fare una guerra che non ha voluto
caduto sotto un cannone che non ha temuto
Piangono i bambini piangono le donne
violentati sotto gli occhi di tutti
Piangono i potenti lacrime da coccodrillo
dormono sereni sopra un letto di piume
Vola una colomba alta nel cielo grigio
squarcia l’arcobaleno dai colori del mondo
Protestano i poeti al grido di battaglia
vola alto nel cielo il desiderio di pace
La stanza dei bottoni è inondata di lacrime
amare le ferite che una donna non vuol mostrare
nel silenzio di una candela ormai smunta
una tenda è caduta sotto il fuoco d’un cannone
Contributed by paoletta - 2005/9/16 - 14:10
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