All night long I sat in my cell and cried
All night long I sat in my cell and cried
'Cause this old jail got lonesome,
And I can't be satisfied.
I tried to eat my breakfast, but I couldn’t for shedding tears.
I tried to eat my breakfast, but I couldn’t for shedding tears.
It almost breaks my heart
Just to think of these five long years.
Oh lordy, lord, what am I gonna do?
Oh lordy, lord, what am I gonna do?
I have walked this old jail cell
'Til I have worn out all my shoes.
I wouldn't treat a dog like some people are treating me.
I wouldn't treat a dog like some people are treating me.
They treat me like some animal
That they can’t even see.
Well I don ’t know Alabama, 'cause Alabama's not my home,
Well I don ’t know Alabama, 'cause Alabama's not my home,
But ever since I been here,
I'm sorry for the day I was born.
Well I'm singing this song 'cause I want everyone to know
How one poor boy feels
Who has been held down so low.
All night long I sat in my cell and cried
'Cause this old jail got lonesome,
And I can't be satisfied.
I tried to eat my breakfast, but I couldn’t for shedding tears.
I tried to eat my breakfast, but I couldn’t for shedding tears.
It almost breaks my heart
Just to think of these five long years.
Oh lordy, lord, what am I gonna do?
Oh lordy, lord, what am I gonna do?
I have walked this old jail cell
'Til I have worn out all my shoes.
I wouldn't treat a dog like some people are treating me.
I wouldn't treat a dog like some people are treating me.
They treat me like some animal
That they can’t even see.
Well I don ’t know Alabama, 'cause Alabama's not my home,
Well I don ’t know Alabama, 'cause Alabama's not my home,
But ever since I been here,
I'm sorry for the day I was born.
Well I'm singing this song 'cause I want everyone to know
How one poor boy feels
Who has been held down so low.
envoyé par Alessandro - 16/3/2010 - 15:08
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Scritta da Olen Montgomery.
Dall’album “I Hate the Capitalist System”, Paredon Records, 1973.
25 marzo 1931, sulla linea ferroviaria tra Chattanooga e Memphis, Tennessee.
C’è un sacco di gente su quel treno, tantissimi giovani e meno giovani, bianchi e neri, senza un soldo in tasca, che si spostano come “hobos” alla ricerca di qualche lavoro stagionale, come nei campi di cotone a Chattanooga… Su uno dei vagoni scoppia una rissa tra neri e bianchi… i secondi hanno la peggio, saltano giù dal treno e raccontano l’accaduto ad un capo-stazione che avverte lo sceriffo… Intanto sul vagone sono rimasti nove giovani neri e due ragazze bianche… Quando lo sceriffo di Paint Rock, Alabama, li ferma, queste due, per paura di essere arrestate per vagabondaggio, raccontano di essere state sequestrate e ripetutamente stuprate dai ragazzi neri, tutti tra i 13 e i 19 anni.
Siamo nel profondo sud degli States, siamo nel 1931, e due ragazze bianche dicono di essere state violentate da dei negri… Peggio di così…
I nove presunti stupratori furono imprigionati a Scottsboro, in attesa di un processo dal verdetto scontato: a morte!... e fuori dal carcere una folla di bianchi inferociti avrebbe subito proceduto – come da usanza - ad “eseguire la sentenza”, non fosse stato per la presenza di un intero reggimento della guardia nazionale incaricato dell'ordine pubblico
Ma il caso attirò l’attenzione dei media e subito fu chiaro che gli imputati, assistiti da un avvocato d’ufficio senza esperienza e condannati da una giuria composta da soli bianchi, non avevano avuto un processo equo. Il Partito Comunista ed il suo ufficio legale, l’International Labor Defense, offrirono ai nove di Scottsboro di assisterli negli appelli e, dopo una battaglia giudiziaria estenuante condotta con ostinazione dall’avvocato difensore Samuel Leibowitz (bianco, ebreo e di origine rumena), alla fine la verità venne a galla: le due troie bianche, figlie dei loro tempi bui, si erano inventate tutto e nove ragazzi neri avevano passato in galera parecchi anni della loro vita, rischiando pure di essere linciati o giustiziati dallo Stato, e senza aver commesso nulla.
Questo blues fu scritto da uno degli “Scottsboro Boys”, Olen Montgomery, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni e che trascorse in carcere ben 5 anni prima di essere prosciolto da ogni accusa e liberato.
Nell’introduzione alla canzone Barbara Dane ricorda che la eseguì il 17 maggio 1970 durante un meeting del GIs Movement, il movimento dei soldati americani contro la guerra in Vietnam, in un momento in cui molti di loro, bianchi e neri, stavano in galera per essersi ribellati ed essersi rifiutati di andare a combattere una guerra ingiusta… In galera, come gli innocenti di Scottsboro.