Τ΄αγιάζι μου τρυπάει τα μάτια
θά 'ναι δε θά 'ναι τέσσερις το πρωί
καρφώνουν οι φονιάδες την αυγή.
Μα ποιος μιλάει για δάκρυα;
Ο Λόγος ο στερνός θά 'ναι πουλί νεκρό στο χώμα
θά 'ναι η φωνή μας τρένο που έχει φύγει
τις ώρες που ξυπνούν οι τραυματίες δίχως μάτια
κι είναι τα όπλα πιο τυφλά στα χαρακώματα.
Να ξέρεις. Να ξέρεις. Να ξέρεις.
«Εγώ οδηγώ μεσ' στη θλιμμένη χώρα».
θά 'ναι δε θά 'ναι τέσσερις το πρωί
καρφώνουν οι φονιάδες την αυγή.
Μα ποιος μιλάει για δάκρυα;
Ο Λόγος ο στερνός θά 'ναι πουλί νεκρό στο χώμα
θά 'ναι η φωνή μας τρένο που έχει φύγει
τις ώρες που ξυπνούν οι τραυματίες δίχως μάτια
κι είναι τα όπλα πιο τυφλά στα χαρακώματα.
Να ξέρεις. Να ξέρεις. Να ξέρεις.
«Εγώ οδηγώ μεσ' στη θλιμμένη χώρα».
Contributed by Alessandro - 2010/3/4 - 10:19
Language: Italian
Versione italiana di Riccardo Venturi
(Direttamente dal testo greco)
17 marzo 2010
(Direttamente dal testo greco)
17 marzo 2010
L'ULTIMA PAROLA
La brina mi penetra negli occhi,
saranno forse le quattro del mattino.
Alba inchiodata dagli assassini,
ma chi parla di piangere?
L'ultima parola sarà un uccello morto, a terra,
sarà la nostra voce come un treno già partito.
Le ore che risvegliano feriti senza occhi,
e le armi sono ancor più cieche nelle trincee.
Devi saperlo, devi saperlo, devi.
“Per me si va nella città dolente”.
La brina mi penetra negli occhi,
saranno forse le quattro del mattino.
Alba inchiodata dagli assassini,
ma chi parla di piangere?
L'ultima parola sarà un uccello morto, a terra,
sarà la nostra voce come un treno già partito.
Le ore che risvegliano feriti senza occhi,
e le armi sono ancor più cieche nelle trincee.
Devi saperlo, devi saperlo, devi.
“Per me si va nella città dolente”.
Language: English
Traduzione inglese da www.mikis-theodorakis.net
THE LAST WORD
The hoarfrost bores holes in my eyes
it's about four in the morning
the killers nail the dawn.
But who speaks of tears?
The last word will be a bird dead on the soil
Our voice will be a train which has departed
The hours of the wounds' awakening eyeless
and the guns are even more blind in the trenches.
You ought to know
"I will lament in the grief-stricken land."
The hoarfrost bores holes in my eyes
it's about four in the morning
the killers nail the dawn.
But who speaks of tears?
The last word will be a bird dead on the soil
Our voice will be a train which has departed
The hours of the wounds' awakening eyeless
and the guns are even more blind in the trenches.
You ought to know
"I will lament in the grief-stricken land."
Contributed by Alessandro - 2010/3/4 - 10:20
In quest'impressionante poesia di Eleftheriou l'ultimo verso è rappresentato dalla resa greca del verso dantesco "Per me si va nella città dolente", dal canto III dell'Inferno (Inf. III, 1-3):
Si tratta della celeberrima iscrizione sulla porta dell'Inferno, che termina con l'ancor più celebre "Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate". In un ambientazione di guerra, sono parole che hanno un valore ed un effetto ancor più terribile.
La versione greca moderna classica della Commedia dantesca è quella di Nikos Kazantzakis, da cui riproduco la terzina intera:
La cosa sembra non essere stata minimamente colta dal traduttore inglese della canzone, che inserisce inoltre un "I will lament" per οδηγώ ("condurre, menare") totalmente errato.
"Per me si va nella città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente."
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente."
Si tratta della celeberrima iscrizione sulla porta dell'Inferno, che termina con l'ancor più celebre "Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate". In un ambientazione di guerra, sono parole che hanno un valore ed un effetto ancor più terribile.
La versione greca moderna classica della Commedia dantesca è quella di Nikos Kazantzakis, da cui riproduco la terzina intera:
"Εγώ οδηγώ προς τη θλιμμένη χώρα,
εγώ προς τον απέθαντο τον πόνο,
εγώ προς τις ψυχές τις κολασμένες."
εγώ προς τον απέθαντο τον πόνο,
εγώ προς τις ψυχές τις κολασμένες."
La cosa sembra non essere stata minimamente colta dal traduttore inglese della canzone, che inserisce inoltre un "I will lament" per οδηγώ ("condurre, menare") totalmente errato.
Riccardo Venturi - 2010/3/17 - 17:55
Forse questa dovrei scriverla in via privata: ma il Wagner che cura il sito di Mikis, a me pare che curi più se stesso che ogni altra cosa. Perfetto il tuo commento alla lirica di Eleftherìou: che ci dice che cose immense siano successe in Grecia, tra poeti e musicisti. E noi ci mettiamo il nostro cuore e quello che sappiamo, perché gli altri cantino e cantino con noi. Di fare i primi della classe, noi ce ne infischiamo, o no ?
Gian Piero Testa - 2010/3/19 - 00:08
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[1968/73]
Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτε εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
LP: Αρκαδία ΙΙ και ΙΙΙ
και: Νέα Τραγούδια (“New Songs”), Paredon Records
Testo di Manos Eleftheriou
Musica di Mikis Theodorakis
Primo interprete: Grigoris Bithikotsis
LP: Arcadia II e III
e: και: Νέα Τραγούδια (“New Songs”), Paredon Records
Trovata su www.stixoi.info
Theodorakis mise in musica questa e altre poesie di Eleftheriou tra il 1968 e il 1969, mentre si trovava agli arresti domiciliari a Zatouna, in Arcadia, dove la giunta militare lo aveva deportato con tutta la famiglia a causa della sua partecipazione al movimento “Lambrakidès” e al PAM, il Fronte Patriottico…