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Il mercenario di Lucera

Pino Caruso
Langue: italien


Pino Caruso

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Testo di Pier Francesco Pingitore
Musica di Dimitri Gribanowski
canta Pino Caruso
dal 45 giri "Le canzoni del Bagaglino" (1967)
le canzoni del bagaglino

Una "canzone maledetta", classico dei neofascisti italiani, una ballata struggente, ma un po' melensa interpretata dal grande Pino Caruso.

Le parole sono prese dalla versione cantata dal gruppo "Compagnia dell'Anello", "punta di diamante" della cosiddetta "musica alternativa" legata al Fronte della Gioventù missino e neofascista (Concerto per Almerigo, 1987).


Non sono del tutto sicuro che qualifichi per una "canzone contro la guerra". Secondo me si, ma giudicate voi...
(Piersante Sestini)

mercenario congo


Lo scenario della canzone è la provincia congolese separatista del Katanga, all'indomani dell'indipendenza dal Belgio teatro di una ribellione contro il presidente Patrice Lumumba (successivamente assassinato), appoggiata dagli stessi belgi. Al conflitto presero parte anche alcuni mercenari italiani, spesso ex repubblichini.

La tradizione dei mercenario persiste ancora oggi in alcuni settori della destra italiana, come dimostra il caso eclatante del rapimento di Agliana, Cupertino, Stefio e di Fabrizio Quattrocchi, quest'ultimo poi ucciso in Iraq.
Al mito del mercenario però non possiamo fare a meno di rispondere con un'altra canzone, American Dream dei Punkreas.

Lorenzo Masetti


Nel sottoscrivere quanto detto da Lorenzo Masetti a proposito di questa canzone, e ricordando anche che nel mondo della canzone neofascista e neonazista italiana esistono, ad esempio, anche molti testi che trattano della questione palestinese (ovviamente in funzione antisemita) scritti, tra gli altri, da Massimo Guido Ceccobeppe Ermenegildo Genesio Evaristo Calogero Ponziano Egesippo Morsello (il fondatore, assieme a Roberto Fiore, di Forza Nuova) (*VEDI COMMENTO), testi che -in linea di massima- potrebbero tranquillamente essere catalogati come "canzoni contro la guerra", vogliamo ribadire due cose. La prima è che il nostro sito, come già avvenuto in altri casi, non si fa alcun problema nell'inserire testi del tutto in contrasto con quello che è il pensiero dei curatori, pensiero che però sempre si vuole chiaramente espresso e specificato; la seconda è che, ai mercenari, al loro mito sanguinario e idiota e a tutti coloro che ancora intendono in qualche modo "esaltarli" o "compatirli", noi preferiremo sempre i D I S E R T O R I.

Riccardo Venturi.
Son morto nel Katanga
venivo da Lucera
avevo quarant'anni
e la fedina nera *

Di me la gente dice
ch'ero coi mercenari
soltanto per bottino
soltanto per denari

Ma ora che sono steso
guardate nel mio sacco
c'è solo una bottiglia
e un'oncia di tabacco

Invano cercherete
soldi nel tascapane
li ho spesi proprio tutti
insieme alle puttane

Viva la morte mia
viva la gioventù

Amavo un'entraîneuse
di razza congolese
però la persi ai dadi
con Jimmy, l'irlandese

Se rimanevo a casa
là nella mia Lucera
ora sarei arrivato
coi figli e la pancera

avrei la moglie grassa
le rate e la seicento
mutua, televisore,
salotto e doppio mento

Invece sono andato
in giro per il mondo
e adesso sto crepando
quaggiù nel basso Congo

Viva la morte mia
viva la gioventù

Salvai monache e frati
dal rogo del ribelle
ma l'ONU se ne frega,
se brucia la mia pelle

[Se la mia pelle brucia
è perché son mercenario
ma il papa se ne frega
e sgrana il suo rosario]

Addio amiche mie
dai fiori nei capelli
addio dolci compagne
trovate nei bordelli

Addio verdi colline
ormai scende la notte
i fuochi sono spenti
addio dolci mignotte

con le vostre guepières
ho fatto una bandiera
portatela agli amici
che invecchiano a Lucera
portatela agli amici
che invecchiano a Lucera

Viva la morte mia
viva la gioventù
* così l'originale inciso da Pino Caruso.
(NB la maggior parte canterebbe "e la camicia nera")

envoyé par Piersante Sestini - 21/8/2005 - 03:07



Langue: anglais

English Lyrics
I died in Katanga
I came from Lucera
I was 40 years old and my record was tarnished (or "I had a black ring", I'm Italian and I'm still not sure)

About me people say
I was with the mercenaries
just for the booty
just for money

But now I'm lying dead
look inside my pack
there's only a bottle
and an ounce of tobacco

Pointlessly you will look
for money in my pocket
I spent all of them
on whores

Hurray for my death
hurray for youth
lai lalalalala
lai, lalalala

I loved a prostitute
she was from Congo
but I lost her at dice
to Jimmy, the Irishman

I saved nuns and friars
from the rebel's pyre
but the UN doesn't care,
if my skin burns

If my skin burns
it's because I'm a mercenary
but the Pope doesn't care
he keeps fidgeting with his rosary

Hurray for my death
hurray for youth
lai lalalalala
lai, lalalala

Farewell my girl friends
with flowers in your hair
farewell sweet companions
met in brothels

farewell green hills
night is coming at last
the fires are dying down
farewell sweet whores

with your corset
I've fashioned a flag
carry it to my friends
growing old in Lucera

Hurray for my death
hurray for youth
lai lalalalala

lai, lalalala

Had I stayed at home
there, in my Lucera
by this time I would have
sons and a fat belly

i'd have a fat wife
a mortgage and a Seicento
living room, television,
health insurance and double chin


Instead I went
and traveled around the world
and now I'm dying
here in southern Congo

Hurray for my death
hurray for youth
lai lalalalala
lai, lalalala

envoyé par Johnny Porker - 10/6/2021 - 20:15


Capisco le prese di distanza degli editori, e forse avrei dovuto essere più esplicito nel farlo anch'io, come avrei dovuto forse contestualizzare meglio l'epoca storica cui si riferiva, cosa che hanno fatto benissimo.

Sottoponendo la canzone non era in alcun modo mia intenzione fare l'apologia dei mecenari o dei fascisti, tuttaltro.

Il punto è che la canzone (nata nel Cabaret, non nei campi Hobbit!) mette a mio avviso bene in risalto la ristrettezza della visione culturale e delle prospettive ideali del povero mercenario, ridotta ad una alternativa fra la moglie grassa, i figli e la pancera da una parte e le mignotte (in modo ossessivo), e una vita buttata dall'altra.

Comunque la si giri il povero mercenario non fa una bella figura!

Non ci troverete inni al fascismo, né al nazionalismo (neppure la bandiera!), né rimpianti per il duce. Insomma, al là del successo che ha avuto fra i neofascisti, più che una canzone fascista, è una canzone su un fascista che muore...

In ogni caso, IMHO, una canzone che chi è contro la guerra dovrebbe conoscere.

saluti

Piersante Sestini

Piersante Sestini - 25/8/2005 - 00:17


Caro Piersante, conoscendo i tuoi passati preziosi contributi a questo sito e ad altri con cui condividiamo la stessa passione, non ci ha neanche sfiorato l'idea che volessi fare un'apologia del mercenario fascista.

Grazie di quest'ultimo commento e per averci segnalato questa canzone che, nonostante tutto, merita di essere conosciuta se non altro come testimonianza anche al di fuori della cerchia ristretta (per fortuna!) dell'estrema destra italiana.

Non c'entra niente con la canzone, e non sono assolutamente un esperto in materia, ma mi sono sempre chiesto come mai la saga di Tolkien che nel mondo anglosassone ha avuto tanto successo nella cultura psichedelica (vedi Led Zeppelin) o addirittura tra gli hippies, in Italia (almeno prima dell'ultima ondata provocata dai film) sia diventata tanto popolare soprattutto tra i neofascisti.

(Lorenzo Masetti)

25/8/2005 - 10:02


[* ALL'INTRODUZIONE]

Il nostro sito vuole e deve essere un esempio di tolleranza, ma sicuramente ogni cosa ha un suo limite. Così, oggi, ad esempio, ci ha scritto un simpaticone qualificandosi come "militare e (orgogliosamente) neofascista", per correggere una nostra orribile svista: quella di aver sbagliato il nome di Morsello (lo avevamo chiamato Guido invece di Massimo, ohibò). Nel correggere tale imperdonabile errore, il simpaticone in questione non ha potuto fare a meno di dirci che, secondo lui, "questo sito non avrebbe nessuna ragione di esistere", e ha definito Morsello addirittura un "mito". Bene, allora al "mito" di costui ho deciso "motu proprio" (qui parlo al singolare) di appioppare tanti bei nomi. Tanti bei nomi per la stessa immonda testa di cazzo. Quando ci va, ci vuole, per Toutatis!

Riccardo Venturi - 4/1/2006 - 18:43


Venturi, scrivo questa mail per pregarti di non chiamare "immonda testa di cazzo" quello che è stato soprannominato il "De gregori nero" e del quale, sono sicuro, tu non hai mai sentito neanche una canzone.Torna a commentare quando saprai qualcosa di più su si lui. Ah tra l'altro vi pregherei di non confondere pacifista con antifascista.

no comment - 6/4/2006 - 21:11


Mi permetto di rispondere io, poi Riccardo se vuole dirà la sua.

In questo sito non confondiamo un bel niente. Infatti si può essere antifascista senza essere pacifista, ma un pacifista mi sembra che debba essere necessariamente antifascista.

Un fascista invece, secondo le loro stesse parole, non è pacifista ma pacificatore. E sappiamo bene quali metodi usano per pacificare i fascisti, vecchi e nuovi. Come il tuo "De Gregori Nero", molto probabilmente coinvolto nella strage di Bologna e rifugiatosi a Londra. Più che di un'"immonda testa di cazzo" si tratta di uno schifoso assassino. Questo è stato e questo resta. E di ascoltare le sue canzoni non m'ha neanche mai sfiorato l'idea.

L'opera più importante del "De Gregori nero"
L'opera più importante del "De Gregori nero"

Lorenzo Masetti - 7/4/2006 - 11:24


Si leggano, a proposito di Morsello e del suo socio Fiore, i resoconti stenografici della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, per esempio qui: http://www.parlamento.it/bicam/terror/...
http://www.parlamento.it/bicam/terror/...

Insomma, una vita trascorsa tra eversione nera, stragismo, copertura di assassini (i "camerati del Circeo", per intenderci), loschi affari e connivenze con i servizi segreti italiani e britannici...

E l'epitaffio di Morsello, deceduto nel 2001, è il seguente: "Ciò che si fa in vita, riecheggerà nell'eternità"... inquietante, no?

Alessandro - 7/4/2006 - 13:56


Torno a rispondere a chi vuole diffamare Morsello. Consiglierei a Masetti di leggersi gli atti processuali della strage di Bologna prima di gettare fango sul nome di un cantautore che, tra l'altro, è gia morto da un bel pò. Scoprirà, se li leggerà con la mente non chiusa dall' odio antifascista, che la Mambro, Fioravanti e Ciavardini, i tre accusati e condannati per la strage sono stati incastrati ad arte dalla magistratura (aiutata dai servizi segreti deviati); figuriamoci se può essere coinvolto un cantautore, uno che non faceva neanche parte dei N.A.R. (cui invece facevano parte i tre accusati)! Per questo ti chiedo di levare quella didascalia infame sotto la foto di Bologna.
P.S. : Morsello si è rifugiato a Londra perchè perseguitato dalla "Giustizia" Italiana, non perchè colpevole.
P.P.S. : ti consiglio di visitare il sito www.loradellaverita.org che può ampliare un pò le tue (scarse) conoscenze sulla strage più infame della repubblica italiana.

Per gli altri amministratori: guardate voi se approvare 'sta schifezza, io direi di no. Mi sembra che abbiamo fatto parlare abbastanza questa gentaglia, già hanno un sito tutto loro.

(Lorenzo)


Mi prendo la briga di approvare per l'ultima volta -ma garantisco che sarà l'ultima- i "commenti" d'o'kammerata no comment, così tanto per stoppare l'ennesima frignatina del fascistello vigliacchetto anonimo. È anche utile e istruttivo mettere a disposizione di tutti il modo di fare usuale di queste personcine. -RV-

7/4/2006 - 15:13


A prescindere dal fatto che abbia o meno mai ascoltato una canzone di Morsello (e, nella mia a volte malsana curiosità, l'ho pure fatto...), c'è ben poco da rispondere a uno che si firma "no comment". Lo hanno già fatto a dovere, comunque, sia Lorenzo Masetti che Alessandro, e non ho certamente né il tempo, né la voglia di aggiungere alcunché. Forse quello che dovrebbe aggiungere qualcosa sarebbe Francesco De Gregori, nel sentirsi paragonare per l'ennesima volta, e senza nessun motivo, a un fascista assassino.

Riccardo Venturi - 8/4/2006 - 17:59


Non voglio che approviate questo commento. Voglio solo dirvi che a mio modesto parere chi offende e calunnia un morto è parecchie migliaia di volte più vigliacco di chi cerca di difenderlo basandosi sui fatti.Ricordo a sua santità Venturi (da cui tutti i nostri umili commenti dipendono) che io non ho mai detto di essere fascista. Chissà secondo quale criterio chi alza la voce per difendere un nero deve essere per forza un fascista. Se io urlo il mio sdegno per la morte di Zicchieri (QUINDICENNE ucciso dai rossi negli anni di piombo) sono un fascista?
Sebbene l'intento di questo sito sia quanto meno lodevole mi dispiace che sia amministrato da delle tali teste di cazzo.
(sempre più no comment )

Non teste di cazzo ma coglioni! ;) (Lorenzo)


Io invece continuo imperterrito a approvare i commenti di questo qui. Continuo a dire che sono altamente istruttivi, esemplificativi, paradigmatici. Anzi, ti dirò: glieli approverò tutti. E' necessario, proprio per la natura di questo sito, mettere in libera visione la forma al tempo stesso più subdola e ridicola di fascismo: quella che nega persino di esserlo. [RV]

10/4/2006 - 14:33


Preciso per il signor Venturi che il mio precedente intervento non serviva a discolparmi dall'accusa di fascista (oh povero me, mi hanno chiamato addirittura "fascistello vigliacchetto"!) perchè io mi identifico orgogliosamente negli ideali (ma non per forza nell'operato) di quelli che si proclamarono fascisti o nazionalisti. Vi pregherei inoltre di non trattare i miei commenti come esternazioni di un folle, da pubblicare soltanto per rafforzare la tesi della sua pazzia. Bordiga, uno che fascista non lo era di certo, diceva che:"Il peggior prodotto del fascismo è stato l'antifascismo democratico".

Senti, caro, ti pregherei di credere che a me personalmente, ma mi spingo ad ipotizzare anche alla stragrande maggioranza dei frequentatori, collaboratori e fruitori di questo sito, di quel che tu sia o non sia non importa la classica & beatissima mazza. Nel frattempo io continuo a pubblicarti imperterritamente gli interventi; sia mai che tu abbia a farti pigliare dalla cosiddetta sindrome della vittimina censurata, lungi da me e da tutti noi. E poi anche perché, francamente, sei un autentico spasso :-PP. Direi che una presenza come la tua, su un sito come questo, è non solo auspicabile ma addirittura necessaria. Saluti! [RV]

no comment - 14/4/2006 - 17:01


Cit.:"Vi pregherei inoltre di non trattare i miei commenti come esternazioni di un folle, da pubblicare soltanto per rafforzare la tesi della sua pazzia." Che cazzo parlo a fare io.........

Tranquillo, nessuno ti piglia per pazzo o per folle: caso mai il sottoscritto, oramai, ha deciso di pigliarti un pochino bonariamente per i fondelli, tutto qui. E poi, comunque, oramai te ne stai facendo un po' una fissazione: ti ricordo che la questione iniziale verteva su tale Massimo Morsello, manco ti si fosse offesa la mamma o la squadra del cuore. A meno che, ovviamente, tu non sia il figlio o comunque un parente del defunto co-fondatore di Forza Nuova e di Easy London, nel qual caso tutto si spiegherebbe meglio. Di nuovo saluti!

no comment - 14/4/2006 - 17:56


Posto il mio ultimo commento salutando per l'ultima volta tutti quelli che mi hanno insultato e che hanno riso (bonariamente eh!) di me. Comunque molto bella la canzone di Caruso. Addio!

no comment - 15/4/2006 - 18:34


Possibile che voi in questa canzone non ne sapete (a prescindere dall'ideologia) vederne il lato comico, realistico , siete cosi ottusi da non uscire dalla dimensione ideologica e vedere le cose con un altra prospettiva. Comunque e' una canzone contro la guerra che come e' stato detto tutti coloro che odiano la guerra dovrebbero conoscere , Fascisti e non. Grande Pino Caruso.


Il mercenario di Lucera può essere senz'altro una canzone "realistica", dato che rispecchia senz'altro una realtà ed un modo di pensare. Casomai non ci vedo molta comicità, mi sembra anzi un testo abbastanza tragico e bisognerebbe a mio parere discutere sui motivi che possono spingere qualcuno a andare a fare la guerra a pagamento (dato che non mi sembra possano esserci dubbi su cosa significhi la parola "mercenario"). La canzone è stata comunque accolta nel sito (e non è neppure l'unica proveniente da una certa area; tra le altre cose è stata proposta da una persona che non è certamente di destra, e questo dovrebbe perlomeno far riflettere), anche se ovviamente e liberamente ci riserviamo tutte le considerazioni che riteniamo opportune. Una cosa che però non mi riesce capire, e che probabilmente non mi riuscirà mai, è quella particolare "sindrome da assedio" che sembra colpire chiunque ne intenda parlare, e che spinge ad usare certi termini (ad esempio "ottusi") quando proprio il nostro agire va in tutt'altra direzione. Ma non è un problema; o perlomeno non è un problema che ci riguarda eccessivamente.[RV]

Willy - 17/6/2006 - 21:40


Ragazzi siamo sempre alle solite, destra sinistra, tutti hanno scheletri negli armadi!!!!
Io sono ormai giunto ad una conclusione personale.....
" sono tutti una razza ".
Mi dispiace ma ho perso ormai i miei punti di riferimento, i valori e tutto quanto dia un senso alla mia vita (politica per fortuna) e non riesco più a trovarli specialmente con questi politici di oggi.
Comunque lasciando da parte la mia vita privata, complimenti per il sito!!! Veramente un bel lavoro.
(Claudio - Roma)

Prima di tutto, Claudio, grazie davvero di cuore per i complimenti che hai fatto al nostro sito.
Il quale sito, pur rispecchiando spesso le ben precise idee di chi lo ha creato, lo gestisce e lo manda avanti da tre anni e rotti (spesso in mezzo a peripezie inenarrabili), non è un sito di "politica", ma di memoria e di storia. Attraverso le canzoni e la musica. E' bene ricordarlo, credo. Per questo motivo accoglie ogni sorta di canzoni che siano comunque una testimonianza storica ("storica" nel senso più vasto del termine). Questo fa sì che, sovente, vi siano dei testi controversi che provocano una discussione (che auspichiamo sempre pacata anche se, lo dico chiaramente, non siamo tra quelli che porgono l'altra guancia agli insulti). Ciò che intendiamo colpire con questo sito è il militarismo e la guerra in tutte le sue forme, manifestazioni e derivazioni. E' il ricorso alla sopraffazione armata non solo genericamente "dell'uomo sull'uomo", ma anche degli eserciti, delle forze armate, delle organizzazioni militari sull'uomo e sulle collettività. Guerra alla guerra. Questo è quel che cerchiamo di fare. Saluti carissimi e torna a trovarci! [RV]

20/6/2006 - 10:08


Scusate se abusivamente mi reintrometto.
Ma per comicità mi riferisco non al contesto (certamente drammatico) ma alla singola situazione del mercenario
in bilico fra lo scegliere un esistenza piccolo borghese limitata, inutile (avrei la moglie grassa, mutua , e
la seicento ect...) e il morire giu nel basso Congo !
Quale alternativa è migliore?
(Willy)

Non so dirti quale sarebbe stata l'alternativa migliore per il mercenario, sicuramente per quelli che ha ammazzato giù nel basso Congo l'opzione della moglie grassa poteva essere significativamente preferibile.

Io comunque continuo a non vederci che una comicità, come succede spesso, molto amara: possibile che il protagonista della canzone non riesca a trovare una terza alternativa? nella tragicità di questa situazione sta secondo me tutto l'essere "contro la guerra" di questa canzone.

(Lorenzo Masetti)

25/6/2006 - 02:14


Per quello che avete scritto su Morsello meritate una denuncia.

Carissimo anonimo, puoi presentare la denuncia per leso nazista di merda a questo nominativo: Riccardo Venturi, via Federigo Tozzi 3, I-50135 Firenze. Naturalmente, poiché le denunce non possono essere anonime, vediamo se stavolta sarai un po' meno pusillanime da firmarti con nome e cognome. Saluti! [RV]

24/12/2006 - 13:16


"Nazista di merda" e' un attribuzione che a un defunto morto e sepolto proprio non si addice. Mi si permetta di dire che i suoi innocui testi: "Vandea", "Hironoda e la sua guerra", "Maastricht",
"Palestina","Aborto" etc...sono privi di contenuti xenofobi e razzisti...poi ovviamente per voi sono meglio un Gianni Morandi,un Lolli, un Venditti che fanno la fortuna($) alle major supercapitaliste, e ovviamente ricavandone un bel assegno a sei zeri. Partendo dal fatto che il Morsello i dischi se li
faceva coi soldi suoi...avete mai provato ad ascoltare un suo brano prima di giudicare...?
Buon Natale !

(Willy)

Non intendo riprendere il discorso su Morsello, e vorrei che la cosa fosse ben chiara e definitiva. Mi sia usata la cortesia di prendere uno spazio Internet (ce ne sono di assai economici e addirittura di gratuiti) e di fare un sito interamente dedicato al personaggio in questione. Questo non è posto per lui, né per discuterne né tantomeno per ospitarne canzoni. Fine del discorso e grazie per gli auguri, sebbene detesti vivamente il Natale. [RV]

25/12/2006 - 14:50


Che schifo, prendersela con i morti.
Tipico dei comunisti.
Venturi, vergognati di esistere.


(Vincenzo Gioia)

E perché mai dovrei vergognarmi di esistere, quando l'esistenza riserva...la Gioia di leggere simili esternazioni? Insomma, come dire, le indignazioni del fascistellonzolo itagliano hanno qui dentro la stessa funzione delle due pagine finali di barzellette della "Settimana Enigmistica", "Per rinfrancar lo spirito fra una canzone e l'altra"; mi sento quindi di ringraziare il sig. Vincenzo per questo momento di autentico buonumore! [RV]

18/2/2007 - 22:36


Scusate, io non appartengo all'ambito pacifista, quindi è più che possibile che io ignori i criteri di appartenenza, ma avrei forti dubbi sul fatto che questa sia una canzone contro la guerra. Non dubito che possa mostrare la tragicità della condizione del protagonista, ma a me pare più che altro che esalti il combattimento e la morte in battaglia, addirittura svincolati dagli ideali, in quanto legati a una retribuzione, o meglio alla filosofia dell'azione compiuta di per sè stessa. Quindi, qui la guerra non è combattuta, bensì proprio accettata come modus vivendi, alternativo a una squallida vita borghese.
Lungi da me l'idea di voler pretendere alcunchè, mi pareva comunque onesto esprimere la mia perplessità personale.
Grazie, comunque, per l'aver messo a disposizione l'ampio materiale presente sul sito.
(Andrea V.)

Senz'altro questo è un commento di cui tenere conto, e che ritengo anche condivisibile nella sua sostanza. Vorrei però cogliere l'occasione per una comunicazione a Andrea V. Come forse avrà notato, ho tolto dalla raccolta i suoi contribuiti relativi al gruppo "ZPM" (esattamente due canzoni). Non avendo modo di mettermi in comunicazione con lui in altro modo, spero che Andrea legga queste righe. Le due canzoni degli ZPM -particolarmente quella sulla primavera di Praga- potevano senz'altro, come argomento, far parte di questa raccolta; però, da ormai diverso tempo, questo sito non accoglie più canzoni provenienti da autori (singoli o gruppi) riconducibili all'area della destra, estrema o meno. Restano dentro le canzoni già presenti, ma non ne verranno più accolte di nuove. Vorrei farlo gentilmente presente a Andrea V., in modo che possa prenderne cognizione. Si tratta ovviamente di un criterio opinabile, e forse anche ingiusto; ma questo non è un sito neutrale. Spero davvero che Andrea V. comprenda, e colgo l'occasione comunque per ringraziarlo. [RV]

2/5/2007 - 23:52


Grazie per la risposta.
Devo ammettere che quando ho proposto le canzoni degli ZPM, non avevo letto i commenti sparsi qua e là nel sito, dove si annunciava l'intenzione di non accettare altre canzoni appartenenti a una determinata area di pensiero, ma anzi avevo notato la presenza di diverse canzoni del genere, per cui ritenevo fosse possibile contribuire sempre in questo senso.
Quanto alla canzone "Boia chi molla", ero io stesso decisamente perplesso, a causa del sunnominato slogan. Più speranzoso ero per le altre due, in particolare "Io Credo" che era piaciuta a miei amici e amiche di differenti orientamenti politici (anarchici, sinistra, estrema destra).
Ringrazio Riccardo Venturi per le precisazioni in merito ai criteri d'inclusione, anche perchè riconosco che l'inserimento di queste canzoni costituirebbe un po' una forzatura rispetto al pensiero degli autori.
Quanto alla linea del sito, apprezzo la franchezza. Non spetta certo a me criticare.
(Andrea V.)

Grazie a te, Andrea, per aver colto alla perfezione quel che intendevo dire. Ciò non toglie che i tuoi contributi siano stati assai apprezzati, con la speranza che ce ne saranno altri. Tutto questo per dire: a risentirci. [RV]

3/5/2007 - 08:34


MA ANDATE INCULO!

P.S. sono anarchico, ma avete detto solo una montagna di puttanate!
(Punk)

Sarai mica uno di quelli tipo "Heil Anarkitler"?... Ad ogni modo, argomenta quel che hai detto e magari se ne discute. Quanto all'andare in culo, a Livorno si dice: "Co' un mazzo di 'arte e una 'andela, è un bel posto anco 'vello." Saluti. [RV]

21/6/2007 - 21:05


Concordo che la canzone, più che antimilitarista, sia un omaggio all'idea della "bella morte", un pò più nichilista, forse. Carina anche la strofa anticlericale, tipica del primo fascismo. Segnalo una sicura alternativa alla "bella morte" nel Congo e la vita piccolo borghese, con moglie e panciera.

Fare i radical chic anarchici sul web (peraltro cosa molto di moda), rischiando nulla.

Andrea Lombardi
Genova
(Andrea Lombardi)

Carissimo Andrea Lombardi da Genova, sicuramente mi sbaglierò (ma a pensare un po' male spesso ci si azzecca, come diceva non ricordo chi), ma nelle tue parole leggo una critica neppure tanto velata a chi fa i "radical chic anarchici sul web". E te lo dico da anarchico, seppure niente affatto "radical" e ancor meno "chic". La tua, in effetti, è una presa di posizione molto comune, e sicuramente in qualche caso anche giustificata. In altrettanti casi, però, non puoi sapere -a meno che tu non sia Echelon in persona- chi c'è dietro una data attività in rete. Non puoi sapere chi sia, che cosa faccia, e soprattutto se le sue azioni si limitino al "web" e che cosa rischi effettivamente (a parte che viviamo in un paese dove attualmente si rischia per una scritta su un muro, figurati quindi un po' per siti o blog interi!). Insomma, come dirti: il tuo intervento, se lo si dovesse analizzare, è il classico esempio di qualcuno che aveva voglia di "dire una certa cosa" (--> i "radical chic anarchici") e che ha preso la palla al balzo. Ripeto: magari mi sbaglierò, sono una persona umana e quindi soggetto ad errori. Però almeno il sospetto me lo tengo. E allora ti dico: se per caso ti riferisci a noi e a questo sito, hai sbagliato indirizzo. Se naturalmente non ti riferivi a noi, forse avresti fatto meglio a spedire questa tua considerazione altrove. La cosa non ci tange minimamente.

Per il resto, direi che questa canzone, che teniamo qui dentro oramai da tempo, sia semplicemente una canzone fascista. Ci fu inviata a suo tempo da Piersante Sestini come "testimonianza",e la teniamo oramai quasi più per tutta la discussione che si è sviluppata "ai margini" che per altro. La canzone in sé fa cacare, è un concentrato di luoghi comuni e sul "grande Pino Caruso" frequentatore del Bagaglino dei repubblichini Castellacci e Pingitore e di Pippo Franco ci avrei da dire diverse cose. Non è una "canzone contro la guerra", è una canzone che casomai testimonia di uno dei "miti" del fascismo (la "bella morte", giustappunto, senza ovviamente minimamente preoccuparsi di coloro ai quali viene data dai mercenari una morte bruttissima; ma mi scordavo che sono solo degli sporchi negri). Come tale la teniamo, anche se personalmente ho sempre avuto molti dubbi. Ti venisse comunque la voglia di proseguire la discussione, facciamola seriamente e lascia perdere le "frecciatine" più o meno velate. Saluti cari, RV.

3/9/2007 - 09:52


Io questa canzone la toglierei definitivamente. Sto dalla parte di Brassens di "Mourir pour des idées", che secondo me esprime l'esatto contrario della bella morte, e non è, come pensano alcuni, una canzone qualunquista, ma solo una canzone contro il fanatismo.
Essere contro il fanatismo non vuol dire essere opportunisti e non saper fare anche scelte difficili. Amo e ammiro il partigiano, ma detesto il kamikaze che si fa esplodere e ancor di più detesto chi lo ha convinto ad andare (guarda caso si tratta sempre di giovani o giovanissimi)

Silva - 3/9/2007 - 16:16


Al signor Venturi andrebbe passata la sveglia perchè evidentemente dorme, come la stragrande maggioranza dei suoi "correligionari". Parlare di un presunto coinvolgimento di Morsello nella strage di Bologna, stanti gli atti processuali, è lesivo della sua dignità ancor più delle parole da trivio usate dal Venturi, che manifesta (su un sito peraltro "pacifista") ben scarsa considerazione per la vita ed altrettanto scarso rispetto per la morte.
Le auguro che i suoi figli non si imbattano un domani (come potrebbero fare i figli di Massimo Morsello oggi) nel web in un altro Venturi aduso a sputare fiele sulla sua memoria.

Ma come, sig. AF (Anonimo Fascista), mi vuole passare soltanto la sveglia e non un po' di olio di ricino o di manganello? Ach so, non ci sono più i fascisti di una volta... Ad ogni modo, come dirle, io di tutta questa discussione decisamente imbecille mi sarei anche vagamente fracassato i coglioni; anche perché del sig. Morsello non me ne frega sinceramente un accidente, né di lui, né delle sue canzoni, né di quel che ha fatto o non ha fatto, né della sua memoria. Se la coltivino, la sua memoria, le persone che gli corrispondono e che gli attengono; io non sono fra queste. Ergo, annuntio vobis gaudium magnum: con decisione squisitamente unilaterale e "motu proprio" non interverrò più su questa pagina. Saluti! [RV]

17/9/2007 - 15:37


Sono annichilito. Attribuire a Pino Caruso una canzone del Bagaglino che fu scritta da Nini Pingitore, mi sembra il massimo. Pino Caruso è stato sempre, posso confermarlo, un fervente socialista e fu anche candidato per quelle liste. Ah benedetta ignoranza! Se volete vi racconto come nacque il Mercenario....
(Leo Valeriano)


Il mercenario di Lucera è stata inequivocabilmente interpretata da Pino Caruso; ma se hai, caro Leo Valeriano (che, fra l'altro, sei ospitato con alcune canzoni in questa raccolta) informazioni maggiori sulla canzone, certamente sei pregato di comunicarcele e le inseriremo. Una sola cosa: questo è un sito di libera contribuzione senza nessuna pretesa di conoscere tutte le vicende di ogni singola canzone che contiene (e sono circa 6200 a tutt'oggi). Proprio dalla libera contribuzione ci attendiamo di ricostruirne la storia esatta. Sei quindi pregato di limitarti a comunicare quel che hai da dire al riguardo senza nessuna esclamazione sulla "beata ignoranza". Saluti. [CCG Staff]

8/11/2007 - 18:13


canzone contro la guerra questa di pino caruso?
Ma l'avete ascoltata?
Ne avete letto il testo?
Capite l'italiano e il senso dei discorsi?
Questo è un sito dove poveri deficienti di sinistra e altrettanti mentecatti di destra celebrano la vittoria dell'ignoranza.
Povero caruso,onore ai mercenari.
(luca)

Deficienti di sinistra e mentecatti di destra... E tu a quale delle due categorie appartieni?

24/11/2007 - 18:34


Allora ... con ritardo, ma puntualmente torno ad intervenire per far conoscere come stanno le cose riguardo al Mercenario di Lucera. E non offendetevi se parlo di ignoranza. Ignoranza nel senso di ignorare le cose, non come offesa. Dunque, un giorno il Barone De Boccard, uno dei fondatori del Bagaglino, portò un curioso personaggio nel nostro cabaret. Era, appunto, un mercenario. Fu una lunga nottata, durante la quale ci raccontò molte cose. Da quei racconti, Pierfrancesco Pingitore trasse la ormai famosa ballata che fu musicata da Dimitri Gribanowski. La canzone fu affidata a Pino Caruso che la incise anche su un 45 giri con sul retro "La ballata del Che" cantata da Gabriella Ferri. (di questa ultima canzone non sono certo del titolo). Indubbiamente, nel testo, c'è un certo modo di affrontare la vita in modo anarco menefreghista. Ma vrei voluto farvi ascoltare quello che disse, in quella notte, il mercenario di cui parla la canzone. Gli ideali sono elementi indisponsabili (e nobili) nella vita di ognuno di noi. Confrontiamoci sempre, ma evitiamo di punzecchiarci continuamente (e soprattutto inutilmente) anche per una canzone. Anche se, tutto sommato, anche una canzone può servire come spunto per una discussione.
(Leo Valeriano)

Da questa pagina con la discografia di Gabriella Ferri sembra che il titolo della canzone, del 1967, sia Addio Che

4/3/2008 - 09:54


Mi permetto io, anonimo navigatore el web, di intervenire in una discussione alquanto animata e se mi si permette, colorata. Non sono proprio convinto che questa canzone possa essere definita contro la guerra, in quanto le sue origini la pongono inequivocabilmente in un contesto militare. E' piuttosto, a mio avviso, un'esaltazione dell'ardimento, del desiderio di vivere nel modo più assoluto la vocazione all'essere guerriero. Lungi da me il dare una qualsiasi forma di valenza a tutto questo, e lungi da me l'esternare la mia fede politica o i miei ideali esistenziali per evitare di diventare bersaglio di un attacco da qualsiasi fronte, desideravo solo fare presente questa (almeno per me) incogruenza, aggiungendo un link a supporto della mia tesi: http://www.brigatafolgore.com/canzoni/...
Ringrazio per l'attenzione

Ema - 29/1/2009 - 22:57


Ai gloriosi paracadutisti d'Italia della Brigata Folgore dedichiamo volentieri questa canzone!

CCG / AWS Staff - 30/1/2009 - 01:06


Ecco i nostri cari paracadutisti folgorati, belli come il sole, che manifestano tutto il loro ardimento, la loro acuta intelligenza, il loro spiccato spirito democratico e la loro fedeltà ai valori dell'Italia repubblicana nata dall'Antifascismo e dalla Resistenza!

immagine da Indymedia
immagine da Indymedia


Compagni folgorati!... ma vaffa 'n culo!

Alessandro - 30/1/2009 - 09:25


Da http://www.uomofolgore.it/citazioni.htm

Le vicende della Folgore cessano d'essere storia e divengono leggenda.

Il nemico così si espresse:

- Il giorno 8 novembre 1942 il nemico comunica dal Cairo:

" La resistenza opposta dalla divisione di paracadutisti Folgore è invero ammirevole" -

- Il giorno 11 novembre 1942:

" I resti della divisione italiana Folgore hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane" -

- Londra B.B.C. 3 dicembre 1942:

" Gli ultimi superstiti della Folgore sono stati raccolti esanimi nel deserto" -


- W. Churchill alla Camera dei Deputati, 21 novembre 1942:

" Dobbiamo davvero inchinarci di fronte ai resti di quelli che furono i Leoni della Folgore" -


- Un ufficiale del Corpo d'Armata, riuscito fortunosamente a prendere contatto con la colonna dei paracadutisti, così scriveva al suo comando:

" Ho percorso tutta la linea della Folgore. E' commovente vedere questi ragazzi scarni, affaticati, dagli occhi lucidi, scavare buche, pulire i fucili mitragliatori e prepararsi all'estrema resistenza.
E' la più bella prova del dominio della volontà.
E' manifestazione di virtù incomparabile." -

- In un incontro organizzato dalla Sezione A.N.P.d'I. di Monza presso il Rotary Club Monza Nord di Lissone il 13 febbraio 2001, il Tenente Francesco Tomasina già comandante di una Compagnia del Rgt. Paracadutisti “Folgore” dell’Aeronautica della R.S.I., affermava:

"Essere Paracadutista in pace è un titolo di coraggio, di passione per il cielo e l’ebbrezza del lancio, ed è anche e soprattutto una distinzione che impone, sempre ed in ogni circostanza, non l’esibizione ma un comportamento civile ed esemplare." -

Don Curzio Nitoglia - 31/1/2009 - 02:01


Ci perdonerà Don Curzio se facciamo presenti un paio di cosine. Il valore bellico della "Folgore" non è messo in discussione, anche se ovviamente un sito antimilitarista non è e non deve essere in grado di pronunciarsi eccessivamente su tale cosa. Così come non possono essere messe in discussione certe tendenze (chiamiamole così) fasciste dei "folgorini", del resto mai nascoste dai diretti interessati. Chi parla ha risieduto a lungo a Livorno, dove per l'appunto la Folgore è di stanza, e ben si ricorda di certi episodietti (per visione diretta e/o per racconto preciso di testimoni) di cui la Folgore, installata di proposito a Livorno per "contrastare" la rossa città toscana, si è resa protagonista (comprese sfilate per il centro al passo dell'oca e con i regolari saluti romani -non quelli consistenti in un ahò regazzi come ve butta); e gli è stato raccontato anche della reazione delle popolane livornesi, che dalle finestre gettavano sul capo dei folgorini interi orinali di piscio, catinellate di risciacquatura dei piatti, ciotolate di avanzi del mangiar de' cani ed altre piacevoli sostanze liquide & solide. Ci fa invero piacere che un' "associazione di partigiani" abbia invitato a parlare un ex repubblichino, in un impeto di "riconciliazione nazionale" che così tanto va di moda, ed accogliamo con garbo e interesse ogni tipo di testimonianza, ma la "Folgore" è quella che è, e tale rimane. Peraltro devo far notare che, sempre a Livorno, la sede della "Fiamma Tricolore", fino a pochi anni fa (quando ci stavo) era a trenta metri di distanza da un circolo di Rifondazione Comunista (via delle Lastre/via del Leone), senza che ci sia mai stato il benché minimo screzio o problema. Segno forse che a Livorno si tollerano maggiormente i fascisti "old style" piuttosto che quelli in doppio petto e che fanno finta di essere "democratici". Saluti cordiali!

Riccardo Venturi - 31/1/2009 - 11:39


Tengo presente che quelle affermazioni sono state fatte proprio dagli avversari della Folgore, da quelli che ci hanno combattutto sul fronte faccia a faccia. Per questo credo che le loro affermazioni siano piu da tenere in considerazione rispetto alle mie come alle tue a riguardo che sono di parte.
Per il resto non aggiungo altro. Mi ritrovai durante le ultime elezioni ad un comizio di FN ad Aquino(Fr) e coloro i quali dovevano parlare dopo erano quelli della Sinistra Arcobaleno.
Ne scontri ne insulti, ognuno fece il suo bel comizio(con banchetto l'uno di fronte all'altro) e poi tutti a casa...non sono mai stato a Livorno, ma visto la calorosa accoglienza dei livornesi evitero' di farci due passi. Saluti e buona giornata !

Don Curzio - 31/1/2009 - 12:32


Sono incorso peraltro in un esecrabile errore, quando ho scambiato, nel messaggio precedente, l'ANPdI (Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia) per l'ANPI. Mi scuso sia con eventuali iscritti all'ANPI (tra i quali...me stesso) sia coi paracadutisti.

Quanto ai livornesi, c'è da dire che i "folgorini" si recavano spesso a far parata nel centro cittadino a mo' di provocazione, e questo -spesso- su ben precisi ordini & comandi superiori. Sono però cose principalmente degli anni '60 e '70, ora come ora i rapporti della popolazione con la Folgore sono decisamente di indifferenza. Io stesso, quando abitavo a Livorno, avevo nel condominio un para' della Folgore, un umbro coi quali avevo relazioni di cortesia. I problemi erano piuttosto con la moglie, un'autentica scòrfana livornese perennemente incazzata col mondo intero e dai modi degni di un caterpillar sbiellato.

Saluti!

Riccardo Venturi - 31/1/2009 - 13:44


1.

invece evviva evviva !!!


... dato che preferite il disertore ! senza offesa a B.Vian ... come da inizio pagina .
evviva la gioventu' e il primo a morire sarai propio tu , che rinneghi il patriottismo .

ho visto strane pagine web stereotipizzate come siti di canzoni contro la guerra dove avete fatto cattivo uso di testi quali : Brassen , Brel , Ferre , De Andre .

Non mi sembra che cantassero la pace giustamente ... ma cantavano due colori .

Per cui uno schiaffo e una carezza ... e due schiaffi a chi ancora tollera e specula pace e solidarieta' .

2.

penso a questo punto che avete stereotipizzato un po' troppi cantautori .

da queste vostre pagine web noto spesso confusione su testi di BREL , BRASSEN , FERRE' , DE ANDRE' , RENAUD , ecc ecc ... spesso da ascoltare come album completi mentre voi commentate il singolo brano , oltreche' la traduzione dal francese all'italiano non è legittima e neanche ritmica ... inadeguata una parola ... distorce senso e altro . tutto direi .

non mi sembra dal mio basso sapere musicale che cantassero contro la guerra ! o la pace ! o che si possano stereotipizzare brani singoli quando il senso è ingarbugliato come una matassa in tutta la discografia ... ma neanche cosi difficile da capire .

come dire uno schiaffo e una carezza , due colori , e due schiaffi a chi ancora tollera e specula solidarieta e pace .

per cui come da inizio pagina evviva evviva la gioventu' e il primo a morire sarai propio tu che preferisci il disertore ... nota e bellissima canzone di B VIAN ... ma mi sembra di aver captato che si preferisce propio il disertore qui non il testo di B VIAN .

io mi chiedo ; ma tu dove vivi ? senza fare troppe sofie politiche che non sono di nostra competenza o perlomeno mia , se vuoi puoi farle tu .
... l'italia la vuoi regalare ?

adesso datemi del nero o del rosso ... conferma questa se avviene che non capite i testi come non capite altro .

per cui qualcuno disse ... e voi che la musica la ben conoscete ; è possibile che siete tanto coglioni da non capire ...

3.

mi scuso per il doppio ora terzo commento ... non sapevo ci fosse attesa da selezione ... poi da voi pacifisti ... cmq ... ho solo voluto scrivere la mia libera opinione ora vediamo quanto tolleri o quanto sei battagliero .

in tal caso è solo un'opinione e se vuoi non accetare nessuna delle due ... forse meglio per entrambi .

∆ & Anonimo Δ - 26/9/2009 - 22:10


Innanzitutto avverto che i tre commenti consecutivi di questo tale "Δ" o "Anonimo Δ" sono stati compressi in uno solo per motivi di spazio. Sono stati comunque mantenuti nella loro interezza.

Li manteniamo e li pubblichiamo non tanto per "raccogliere la sfida" o "essere battaglieri", quanto a testimonianza di una evidente e preoccupante stato di confusione mentale di chi li ha scritti.

Rispondere a proposito di De André, Brel, "Brassen" e anche del "Mercenario di Lucera", oppure intavolare una discussione para-politica, qui, non avrebbe alcun senso. È utile invece pubblicare un documento che avverta dei pericoli che Internet può rappresentare per menti troppo fragili che, una sera, trovandosi davanti a una tastiera, le affidano i loro deliri con un pretesto qualsiasi.

Qui non è questione di contrapposizioni, ma di sanità mentale e forse anche di eccessivo tasso alcoolico. Questa cosa serva dunque come monito, perché anche a questo sito possono -legittimamente- accedere matti e ubriachi; e in questo caso mi sembra che le due cose siano presenti entrambe.

In un sito che ha tra i suoi "percorsi" uno sulla follia e sui vergognosi lager che un tempo erano chiamati "manicomi", non ci pareva opportuno respingere il messaggio di una persona con palesi problemi psichiatrici. Gli auguriamo invece di potere risolverli affidandosi ad esperti del settore e all'amore di chi gli vuole bene.

Lasci momentaneamente perdere cose, persone e canzoni sulle quali non ha alcuna competenza e alcun dominio, e si occupi piuttosto di recuperare il pieno dominio di sé.

Cercando con questo di trovare un appiglio razionale e in un certo qual modo rispettoso per le sue elucubrazioni senza né capo e né coda.

Altrimenti ne dovremmo concludere che si tratta soltanto di un povero mentecatto semianalfabeta che è voluto intervenire, in un sabato sera qualsiasi, su cose di cui non ha mai sentito parlare neanche da lontano. E la cosa ci sembrerebbe assai peggiore, perché significherebbe che ha voluto usare della solita, stupida arroganza tipica di tutte le più autentiche nullità.

Preferiamo quindi persistere nell'ipotesi del rinvio ad un serio reparto di psichiatria. La malattia non è una vergogna, l'imbecillità sì.

CCG/AWS Staff - 26/9/2009 - 23:44


si dai ... affidatemi al dottore di antonin artaud ... voi pacifisti che ben pregiudicate . siete i primi intolleranti . e questo volevo dimostrare come ho dimostrato ... io pazzo , io folle .

... e ci sara' allegria anche in agonia con il vino rosso ... gesucri' mi vuoi affidare alle mani della manipolazione mentale del braccio della psic -logia -atria , ... o fai buon viso a cattivo gioco ?

cmq in ogni modo ... a presto vi offro anche il mio brano voce e chitarra che canta propio di voi cosi' il vostro ego andra' alle stelle ... eh ? va bene ?

voi non capite la musica ma non capite neanche il contemporaneo che vivete ... mi scuso per la mia non sapienza e malattia mentale ...

guardami con gli occhi del buon borghese e poi condannami a ... piu' le spese !

hehehe ... disertori da salotto vi saluto
(∆)

Guarda, non so se lo hai capito: l'unica cosa che hai inequivocabilmente dimostrato è quella di essere un povero bischero. Non scomodare, ti prego, degli innocenti come Antonin Artaud, e non citare "La città vecchia" ché qui non ti si condanna nemmeno a cinquemila secondi e nemmeno a mezza lira bucata: non crediamo del resto che tu la valga. Come si suol dire, volevi il tuo mezzo minuto di "notorietà" e lo hai avuto, volevi sparare il classico "X da salotto" (basta prendere qualsiasi parola ed aggiungere "da salotto" per "creare l'effetto") e volevi comunicare al mondo che hai un "brano voce e chitarra" che, per quel che ci riguarda, ti puoi pure cacciare nel culo assieme ai tuoi luoghi comunissimi travestiti da deliri. Detto questo, ti puoi pure accomodare nel dimenticatoio. [CCG/AWS Staff]

27/9/2009 - 11:33


∆, se proprio ti annoi così tanto puoi sempre prendere in considerazione l'idea di intraprendere una qualsivoglia attività retribuita.
Il problema è che ad un elemento del tuo genere neppure nel più cieco degli slanci di generosità affiderei la parte di lavascale per il condominio in cui abito.
(Io non sto con Oriana)

Lascia perdere. A ripensarci bene mi sembra proprio una vecchia conoscenza di questo sito, un decerebrato che qualche anno fa impestò il Guestbook con quotidiani deliri finché un bel giorno non mi presero i cinque minuti e gli cancellai ogni cosa, scientificamente. Lo "stile" è precisamente quello. Al mondo c'è anche gente del genere. Saluti! [RV]

27/9/2009 - 11:48


Divertentissima Nota

Naturalmente, e scusandoci con gli altri frequentatori e frequentatrici di questo sito, gli ennesimi commenti del boriosissimo grullerello che si è firmato "Δ" sono stati cassati e non compariranno più su questo sito.

Così per curiosità, però, poiché insisteva sulle "traduzioni malfatte" presenti in questo sito, siamo andati a pescare quelle per una delle canzoni cui si riferiva nei suoi "interventi": Le déserteur. Il "Δ" si sente quindi immensamente superiore, col suo chitarrino e i suoi puntini di sospensione, ai seguenti traduttori e interpreti di quella canzone:



Soltanto per dirne alcuni, anche se siamo ragionevolmente certi che un semianalfabeta che non sa scrivere nemmeno in italiano (leggere i "commenti" inviati) non solo non sia capace di giudicare una traduzione, ma nemmeno la lista della spesa di quella poveraccia di sua madre che deve sopportarlo col chitarrino.

Così, tanto per un quarto d'ora di sano divertimento. Ma il gioco è bello quando dura poco e torniamo a cose un po' più serie e degne.

CCG/AWS Staff - 28/9/2009 - 01:00


La " beata ignoranza" a cui facevo riferimento non riguarda coloro che portano avanti questo sito, ma quelli che comunicano notizie. Non ho questo tipo di atteggiamento. Dunque: per quanto riguarda questa canzone. Avvenne che, quando eravamo al Bagaglino di Via Panico, il Barone De Boccard portò un suo amico a vedere lo spettacolo. Si trattennero fino a notte tarda e .. quell'ospite era, appunto, IL MERCENARIO. Dai suoi racconti, Nini Pingitore trasse la sua canzone, che fu, poi, interpretata da Pino Caruso. Conoscendo Pingitore (autore, tra l'altro, di una canzone sul CHE Guevara) non credo che ci fosse altra intenzione, oltre quella di cantare una storia "anticonformista" ... in un mondo di "grigi". Può fare dispiacere a "qualcuno" ma erano questi gli "anarchici di destra". Peccato che, oltre Pingitore, siano tutti morti!

Leo Valeriano - 3/2/2010 - 15:47


Prima di tutto, un saluto a Leo Valeriano. E lo saluto con piacere, perché interloquire con gli autori, quali che siano i loro orientamenti, è sempre una bella cosa.

Direi prima di tutto una cosa fondamentale: questa canzone, su questo sito, c'è. Può sembrare lapalissiano, ma non lo è poi così tanto: la scelta di ospitare alcune canzoni senz'altro riconducibili all'area di destra in un sito come questo può apparire controversa e, per molti, "indigesta", ma a mio modesto parere sarebbe ancor più indigesto rinunciarvi.

Le parole di Leo Valeriano aiutano senz'altro a ricostruire il "percorso" e la genesi di questa canzone, e per via diretta. Quanto al resto, in un sito che ha come criterio fondante la lotta contro il "rifiuto dell'altro", del diverso, del non conforme, sarebbe appunto una contraddizione oscurare chi è diverso da noi.

Vorrei anche ricordare che il primitivo invio di questa canzone al sito è dovuto ad un collaboratore di cui tutto si potrebbe dire fuorché appartenga ad una qualsiasi componente della destra. E non è il solo caso del genere.

Grazie ancora a Leo per i suoi civilissimi interventi, che saranno sempre graditi.

Riccardo Venturi - 3/2/2010 - 18:38


Grazie Riccardo. Credo che questo sito sia interessante e, comunque, ricco di spunti per pensare. Per quello che serve, credo di poter dire che il confronto è veramente l'anima del vivere civile. Le "parti" esistono da sempre e, riconosciamocelo, a volte c'è anche un po' di gusto nel mettersi da una parte o dall'altra. Qualunque essa sia. Bianchi e Neri,Guelfi e Ghibellini, Repubblicani e Monarchici sono stati "gruppi" che, indubbiamente, esprimevano loro idee; ma ho qualche dubbio che si siano mai messi a discutere su quelle. Credo di poter essere definito (e mi ci definiscono)come un "Cantautore di destra". Alcuni ragazzi di "destra", però, mi definirono di "sinistra" per la mia canzone "Un ragazzo". A questo proposito invito chiunque a riascoltarsi la canzone di Gaber "Destra e sinistra". Questo non toglie che tra i miei amici ne abbia diversi che si definiscono "di sinistra". E non so, realmente, quanti di questi amici di sinistra lo siano veramente ... e quanti miei amici di destra lo siano con la mente, oltre che col cuore. Tutto questo per dire che apprezzo il confronto e il lavoro che fate.
Ma queste sono solo le parole (e le idee) di un vecchio cantautore ....

Leo Valeriano - 22/2/2010 - 16:34


Riguardo al rapporto fra Tolkien e la destra, consiglio a Riccardo una piccola ricerca su internet, dove troverà alcuni articoli sull'argomento. Il tutto comuqnue nasce dalle idee di Tolkien stesso, un conservatore antifascista.

xander - 30/9/2010 - 06:49


Ma i mercenari come Simonetti a cui la canzone è riferita combattevano con o contro il governo socialista eletto democraticamente di Lubumba ? Cambia tutto !

Fabrizio - 29/10/2010 - 23:00


Chiaramente gli ex repubblichini si arruolarono contro Lumumba, visto come "bolscevico". La rivolta separatista nel Katanga era fomentata dalla CIA e dai belgi, dai quali il Congo si era appena liberato.

30/10/2010 - 15:26


Ma ora che sono steso
guardate nel mio sacco
ci troverete un MITRA
e un'oncia di tabacco.

Noi abbiamo sempre cantato questa meravigliosa ballata con la parola MITRA.
Il mercenario è un combattente non un briacone.

Scheggia - 25/12/2010 - 23:09


Mi scuso ovviamente per aver erroneamente attribuito il testo della canzone a Pino Caruso invece che a Pingitore. Si tratta, come è stato giustamente notato, di pura ignoranza, dovuta al fatto che non ho frequentato quel "giro" e che, a suo tempo, non avevo trovato altre notizie cercando su Internet.

Trovo interessante (esclusi alcuni eccessi) la discussione che si è sviluppata. Personalmente, continuo a non trovarla una canzone che faccia venire voglia di emulare il mercenario, ma capisco che ad altri potrà fare un effetto diverso.

Piersante Sestini - 26/2/2011 - 11:57


un paio di precisazioni, primo si può esser disertori e pure mercenari, si disertava dalle forze armate perchè fare il militare era un'imposizione una costrizione,imposta dallo stato che ti rubava una fetta di vita, imponendoti come portare i capelli, di indossare una divisa c'erano delle regole da rispettare, una bandiera da salutare una "patria e una bandiera a cui giurare fedeltà" dei superiori che ti rompevano le palle per 18 mesi il tutto in cambio di 30 merdosissime mila lire, si diventava mercenari per il gusto dell'avventura, per il denaro, per giocare con la propria vita disprezzandola e rischiandola, senza aver padroni se non chi ti pagava il contratto, ma i contratti spesso e volentieri si potevano anche rompere ed il padrone di ieri diventava il nemico di domani come scrisse qualcuno uomo senza volto e senza nome, senza patria, senza ideali e senza bandiera fedele solo alla sua arma ed al denaro! la seconda l'equazione mercenario uguale fascista è un pò stiracchiata, non credo che i mercenari cubani mandati in angola o dell'est fossero fascisti, così come gli "istruttori militari" cinesi o russi, io personalmente fascista non lo son mai stato, comunista marxista convinto si, disertore e rinnegato anche e orgoglioso mercenario pure.

aurelien "loco" le loup - 1/3/2011 - 20:35


....ricordavo poche parole del testo di questa canzone e digitandole sul motore di ricerca sono capitato qui.......e ho trovato quanto sopra: uno spaccato sull'eterna contrapposizione ideologica. Io ho una mia chiara idea politica (assolutamente non partitica) maturata nell'adolescenza (ebbene si, parlo degli anni '70)frequentando amabilmente davanti ad una birra o una coppa di gelato persone di Avanguardia Nazionale, Democrazia Proletaria, Movimento Sociale Italiano, Partito Comunista, Democrazia Cristiana e quanto di più e di meglio questi e altri hanno prodotto negli anni fino ai giorni nostri. L'unico movimento al quale sento di dover fedeltà per tutta la vita (con giuramento solenne e mano sul cuore)è la mia coscienza e quindi, se le mie scelte politiche sono coerenti negli anni (ma potrebbero sempre cambiare, non smetto di discuterle) quelle partitiche non lo sono.
E' inutile cercare di capire qualcuno da quello che ne dicono gli altri, sono le sue stesse parole a qualificarlo.
I vari commenti che si sono succeduti qui sopra sono stati una comoda opportunità per capire quali valori contino per alcuni e come li realizzino, quale sia il rispetto per le idee altrui, quali gli argomenti che sappia trovare per fondare le proprie. Riguardo al povero mercenario della canzone, questa era la sua visione della vita e non avrebbe potuto avere morte diversa da quella, probabilmente non l'avrebbe nemmeno desiderata, in coerenza coi valori espressi nella canzone. Se uno ha valori diversi avrebbe una vita diversa e una morte che forse nessuno canterebbe.
Nei miei deliri di onnipotenza e notorietà, comunque, io preferirie che qualcuno cantasse la mia vita per i valori che l'hanno permeata, anziché la mia morte!

Wally - Trieste - 8/4/2011 - 13:13


Cercare su google ''mercenario di Lucera'' e trovarlo in una pagina contro la guerra è uno spasso, anche perché non c'è nulla, nel testo, che faccia pensare che sia una canzone contro la guerra. Ascoltate ''mercenario'' dei non nobis domine, canta le stesse cose, anche li, come ha detto qualcuno nei posto precedenti, ''il mercenario fa una brutta fine'', ma non venitemi a dire che è contro la guerra.

Andrea - 15/9/2011 - 18:38


Ad Andrea, distratto visitatore di passaggio,

Staremmo freschi se ogni CcG per essere tale dovesse sempre esprimere chiarissimi, esplicitissimi e direttissimi contenuti anti-guerra. La canzone, come sta scritto nell'intestazione, fa parte di un percorso. Se cerchi canzoni più esplicitam. contro la guerra vai negli appositi percorsi per es. "Vietnam" o "Hiroshima" o "Disertori", etc.

Rodolfo - 19/9/2011 - 09:31


Sono capitato per purissimo caso in questo sito cercando il testo integrale di questa canzone.... effettivamente non riesco bene a capire cosa ci sia di "contro la guerra" in questa canzone... posto che tra l' altro non riesco nemmeno a capire come qualcuno possa ricondurla a bandiera o vessillo di una frangia politica io semplicemente la trovo....divertente :-) Non fraintendetemi è lontano da me il pensiero pacifista (non nel senso che non mi piacerebbe un mondo in pace e dove tutti siamo uguali ma che trovo questa idea una semplice utopia) non sono nemmeno di quelli che dichiarano che la guerra è una cosa bella e giusta. Un pensiero però mi ha colpito, in tutto questo miasma di proclami pseudo politici ideologici partiti da questa canzone e di cui onestamente poco mi importa, e cito

Il mercenario di Lucera può essere senz'altro una canzone "realistica", dato che rispecchia senz'altro una realtà ed un modo di pensare. Casomai non ci vedo molta comicità, mi sembra anzi un testo abbastanza tragico e bisognerebbe a mio parere discutere sui motivi che possono spingere qualcuno a andare a fare la guerra a pagamento (dato che non mi sembra possano esserci dubbi su cosa significhi la parola "mercenario")...

è sicuramente una cosa su cui riflettere anche se nel senso più ampio del termine mercenario "militare" potrebbe essere inteso chiunque presti servizio in un esercito e riceva per questo una paga... ovviamente la canzone si riferisce a chi il mercenario lo fa senza una bandiera.... insomma quelli del "mercenaries never die they just go to hell to regroup".... perchè essere uno di loro o casa li spinge? non saprei dirlo in poche e brevi parole (io di mestiere faccio il progettista e non il mercenario giusto per essere chiari) però dico questo... chiunque voglia o tenti di ridurre il pensiero umano in schemi e scatole di solito si trova di fronte a muri insormontabili, i mercenari non sono per forza dei disadattati sociali rozzi o ignoranti e le motivazioni per cui scelgono quella vita non sono per forza legate a scelte di bivio tra vite insignificanti o quella vita… sicuramente non sono come la maggior parte della gente anche se Egitto, Sparta, Atene, Roma ecc… per finire ai grandi imperi dell’ ‘800 hanno sempre esaltato e messo in risalto “romantico” la vita dell’avventuriero-mercenario contribuendo in alcuni casi a sviste madornali.
Io personalmente tre volte alla settimana salgo su un tatami e combatto con gente che considero miei amici ma quando siamo lì siamo rivali e facciamo il possibile per vincere, il fatto che poi ci si possa fare male non viene molto preso in considerazione e accettato come parte possibile di ciò che facciamo, così come prendo come sfida il fare immersioni (non tanto per vedere i pesci che sono molti di più e più accessibili in un acquario ma immersioni in corrente) o come quando faccio rafting o hydrospeed…. È la sfida in se a muovermi…. Non so come spiegare a parole cosa spinge a fare certe cose ma in un certo senso, anche se non lo condivido, riesco a capire il mestiere del mercenario. Quando poi si afferma che per il congolese ucciso era meglio se sceglieva la vita con la moglie grassa è vero ma solo per quel congolese che era dalla pare avversaria, per quello che invece ha salvato era un santo.
Ok mi fermo qui o viene fuori una filippica madornale anche se di per se l’argomento mi appassiona e ci sarebbero molte altre cose che vorrei scrivere :-P
Ciao a tutti

P.S. solo una precisazione doverosa i mercenari non hanno bandiera e sono pro e contro qualsiasi ideologia, sono eterogenei come pensiero e volontà politico-morali quindi direi che voler assolutamente ricondurre la figura del mercenario ad uno di destra lo trovo forzato e molto limitante. È anche vero che sarebbe stato più giusto cantare camicia nera e non fedina nera ma per il semplice motivo che i “contractors” (storicamente forse il gruppo più famoso di mercenari) come uniforme adottano una divisa completamente nera.

Federico Berton - 26/10/2011 - 09:51


Il mercenario di Lucera non è stato scritto da Pino Caruso
ma da Pier Francesco Pingitore. Caruso, la cantò splendidamente, ma secondo con me, appena arrivato a Roma dalla Sicilia, dove la resistenza non c'era stata, non capì a pieno quello che stava cantando. Comunque, ripeto, non la scritta lui. Grazie, Antonio Diliberto

Antonio Diliberto - 3/11/2011 - 02:15


Cosa c'entra la Resistenza? Il Fascismo c'è stato in ogni parte d'Italia e quindi anche in Sicilia

Two Faces - 4/11/2011 - 21:43


Salve, dal testo di una canzone,mi sono trovato dinanzi a sproloqui di ogni genere, che come al solito sono andati fuori tema...come avrebbe detto il mio professore. Allora permettetemi di dire una cosa circa a chi parla male dei mercenari..il signore in camicia rossa che era al servizio di cavour ed del piemontese e,che una volta finito il lavoro è stato esiliato; cosa era per voi? Si studia ancora come un eroe...quindi vedete sono solo punti di vista...in quanto a me sebbene ora sessantunenne sono fiero di essere stato uno di loro.(Soldato di ventura) Vi saluto scrivendo un passo dalle " Cronache" di Froissart,
Frati ( porgendo il saluto ai viandanti )Iddio ti dia la pace!
Hawkwood: Iddio si prenda le vostre elemosine!
Frati: Non intendevamo recarti offesa signore.
Hawkwood: Ecchè, quando mi sfilate innanzi pregando vorreste che Iddio mi faccia perire di fame? Non sapete che io vivo della guerra e che la pace mi manderebbe in rovina?...

Bob - 1/12/2011 - 17:55


Sono Pino Caruso, e non ho scritto io Il Mercenario di Lucera, l'ho soltanto cantata. Vi racconto come fu. Nel 1965 arrivo a Roma. Sono un perfetto sconosciuto in cerca di scritture e di attenzione. In uno spettacolo da me interpretato al teatro dei Satiri, Luciano Cirri, critico del "Borghese", mi nota e mi scrittura per il nascente Bagaglino. In Sicilia, la guerra è finita nel '43, mentre in Italia è andata avanti sino al 1945 e c'è stata la Resistenza. Io non so nulla né della Resistenza (in Sicilia non c'è stata) né di politica. Sono povero di mezzi e ho appena la quinta elementare. Non so nulla nemmeno di politica e distinguo solo tra occupazione e disoccupazione. Mi si offre un lavoro e lo accetto. Mi si dice di cantare una canzone e la canto, senza sapere né capire che ha implicazioni ideologiche. Tra l'altro, ho conosciuto poche persone così poco fascista come Cirri; capivo che fuggiva ogni conformismo e amava andare controcorrente. Per il resto, il suo comportamento nei confronti delle persone di ogni genere, non aveva nulla di fascista; aveva rispetto per chiunque, ed era persona leale e di garnde civiltà. Il mercenario è canzone scritta, credo o da Pingitore, al quale mi lega ancora buona amicizia, o da Cirri stesso, al quale mi legò altrettanta amicizia. In conclusione non sono fascista né di idee né di modi. Appena, cominciai ad acquisire coscienza civile e un po' di cultura (sono autodidatta) che mi consentisse di leggere e capire la politica, scopersi di avere ideee di sinistra (idee che avevo anche prima,benché non sapessidove collocarle). D'altronde chi professa un'ideologia, non nasconde di professarla, anche se è sbagliata,(e forse perché non sa che è sbagliata). Insomma, se fossi fascista lo direi. Non lo sono e non lo sono mai stato. Tutto qua. Grazie per l'ospitalità. Buon lavoro e cordiali saluti. Pino caruso

Pino Caruso - 4/10/2012 - 20:57


Buon giorno Pino Caruso,‎

lo sapevo fin da piccolo che Lei non è e non è mai stato un fascista, semmai un socialista, ma un ‎socialista di “quelli di una volta”, quelli di prima del “nuovo corso” di Craxi, un corso che ha ‎regalato alla nostra democrazia una malattia cronica – la corruzione come sistema politico – e un ‎cancro – Berlusconi.‎
Mi ricordo di quando mio padre – socialista come Lei, e della corrente “lombardiana” – nei primi ‎anni 70 mi portò ad una riunione del partito. Si usavano ancora i banchetti con gadget e “santini” ed ‎io mi feci regalare una serigrafia in rosso che ritraeva un altro vecchio socialista, Salvador Allende, ‎ed un 45 giri con un ironico monologo di Pino Caruso sulla libertà che si intitolava “Basta con la ‎libertà!”…‎
Sono passati ormai decenni da quel dì e anche il Partito Socialista non esiste più, credo dal 1976, ‎però ricordo molto volentieri quel giorno con mio padre, giovane socialista pieno di speranza, oggi ‎un po’ più vecchio e certamente – forse un po’ come Lei - parecchio deluso…‎
La saluto e stia bene.‎

Dead End - 5/10/2012 - 13:37


La canzone "Il mercenario di Lucera" vecchie rivendicazioni a parte non mi sembra molto politica. Il mercenario è uno che combatte a pagamento senza farsi troppi scrupoli. Ovvio che sia meglio per lui combattere per il più forte e ricco non per dei poveri che vivono nella jungla. Ideali politici? Solo delle donne altrettanto mercenarie e l'esaltazione del suo sacrificio ("Viva la morte mia e la gioventù"). Sembra la ballata di uno che si lascia alle spalle il suo paese dopo guai con la giustizia(di nero c'è solo la sua fedina)facendo il militare di professione anziché il bandito senza farsi troppi rimpianti per una vita qualunque ma più normale della sua.

Carlo - 7/7/2014 - 16:12


Sono Pino Caruso. Il testo della canzone "Il mercenario di Lucera" è di Ninni Pingitore. Dico questo solo per ripsetto alla verità, non per scansare una eventuale critica. Mi spiego meglio: la mia avventura al Bagaglino comincia nel 1965. Venivo da Palermo, dove la guerra, come in tutta la Sicilia era finita nel 1943, mentre nel resto del Paese continuava sino al 1945. La resistenza, i partigiani che l'avevano fatta, lo spirito che l'aveva animata, mi erano sconosciuti. Ero moltio povero e anche molto ignorante (sono un autodidatta), non c'erano i mezzi d'informazione che ci sono oggi. Insomma, quando arrivo a Roma ho un solo problema: quello della sopravvivenza. Nulla sapevo di politica, di partiti, etc. Cercavo lavoro. Me lo offrì Luciano Cirri che insieme ad altri giornalisti, stava dando vita al Bagaglino.
Preciso subito per onestà che fu la mia fortuna, perché da lì partì il mio successo. Mi dettero dei testi e io li recitavo senza capirne il senso. In alcuni monologhi o duetti facevo i nomi di Ferrarotti (sociologo famoso) e di Moravia, e non sapevo chi fossero: Ferrarotti per me poteva essere un amaro (l'amaro Ferrarotti) e Moravia un vermoout. Poi mi dttero una canzone (Il mercenario) e io la cantai. Non rinnego nulla. Sono tutt'ora amico di Pingitore che l'ha scritta. Dico solo che appena ho cominciato ad acquisire una conoscenza minima della politica, ed una coscienza politica, ho capito che ero (e sono) socialista ma di sinistra - apparente pleonasmo, ma solo apparente: oggi i socilaisti stanno a destra. Questo è quanto. pino caruso

telamonio@iol.it - 28/10/2015 - 15:04


E direi che si tratta di una testimonianza preziosa, questa, e anche parecchio ma parecchio umana, e che non dà adito a critiche di sorta alcuna. Del resto, poi, vedo che sulla copertina delle "Canzoni del Bagaglino" c'è anche il nome di Gabriella Ferri, e vorrà dire pure qualcosa. Carissimo Pino Caruso, ricordandomi di quando ti vedevo a volte in TV cantare "Venga a prendere il caffè da noi, Ucciardone cella trentasei", mi sia permesso un saluto davvero caro da parte mia e di tutto lo staff di questo sito per il tuo intervento, che, seppur breve, è tutta quanta una storia. Forse, chissà, siamo troppo abituati a pensare che gli uomini di spettacolo non abbiano, o abbiano mai avuto, il problema della sopravvivenza e del mangiare; al di là di che cosa sia e cosa significhi questa canzone da te cantata, ti ricordiamo poi che è stata inserita nel sito (oramai dieci anni fa...) da una persona come Piersante Sestini che tutto è fuorché di destra. Aggiungerei anche che questo tuo intervento diretto, oltre a farci piacere, è, lo ripeto, una testimonianza davvero significativa non solo della tua vita, ma, probabilmente, di tutto un ambiente e di tutto un "clima", per chiamarlo così. Si vede, tra l'altro, ancora bene la tua famosa verve ironica con l'amaro Ferrarotti e il vermuth Moravia ("un Ferrarotti fa sembre bene", parafrasando il Ramazzotti...). In mezzo a tanti "resistenti" che lo sono stati soltanto a parole e senza aver mai fatto nulla, fa bene sentire qualcuno che ha l'onestà e la sincerità di dire che certe cose gli erano estranee. Un carissimo saluto, Pino Caruso, ultimo socialista di sinistra sulla terra (:-PP) e torna ancora a trovarci perché sarai sempre il benvenuto.

Riccardo Venturi (CCG/AWS Staff) - 29/10/2015 - 15:55


contro la guerra, insomma...

errico - 8/7/2016 - 14:54


intendevo dire a che a me fun insegnata mentre facevo il militare e la cantavamo prima di andare in mensa, facevo il parà a pisa... (non sono fascista) volevo solo testimoniare che in fondo è sicuramente un pzzo anticonformista in stile irwine welsh :)

errico - 8/7/2016 - 14:57


Se chi scrive sul blog lo facesse cum grano salis saprebbe che la maggior parte dei canti nazionalisti (e quindi anche fascisti) inneggia alla morte. La canzone del mercenario ne è prova insieme ad altre centinaia di canzoni simili di reparti militari o paramilitari. Questo perchè, al contrario dei pacifinti, i nazionalisti non combattono ad una tastiera o facendo sfilate arcobaleno in paesi dove c'è democrazia, ma vanno a combattere rischiando la vita. C'è una sostanziale differenza di intenti: i pacifinti fanno filosofia su come spaccare un capello in una paese democratico dove secondo loro non c'è mai abbastanza democrazia, mentre i nazionalisti si armano e cambiano le cose nei paesi dove la democrazia non esiste o è mascherata. Poi se vengono chiamati fascisti perchè fa scena, nessun problema, ma i "fassisti" si sono estinti con la seconda guerra mondiale, e gli unici governi autoritari rimasti oggi sono tutti di matrice comunista.

DioPatriaFamiglia - 11/6/2018 - 11:27


"Dio, Patria e Famiglia riducono l'uomo in poltiglia." (dal "Balordo" di Piero Chiara).

L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 11/6/2018 - 12:33


"Chi 'Dio Patria e Famiglia', tosto o tardi, nel gnau se lo piglia."

B.B. - 11/6/2018 - 12:49


"Chi troppo invocò Dio Patria e Famiglia, finì a rosolar sulla griglia." (Chef Rubio)

(P.S. Autore della citazione nel post precedente è Bartolomeo Pestalozzi da Pinerolo, allievo prediletto del grande Stanislao Moulinsky, asso dei travestimenti)

B.B. - 11/6/2018 - 13:50


"Chi sempre strepita Dio Patria e Famiglia, poi non gli tira più e più non figlia." (John LaMattina, ex dirigente della casa farmaceutica Pfizer, quella del Viagra)

B.B. - 11/6/2018 - 14:14


"Chi ha sempre in bocca il Dio Patria e Famiglia, facilmente è una canaglia." (Groucho Marx)

B.B. - 11/6/2018 - 15:13


Ok BB ma quest'ultima non torna la rima. O è una famaglia, o è una caniglia!

Riccardo Venturi - 11/6/2018 - 18:26


Daiii! Famiglia, canaglia, era la migliore! Non baciata, ma la più vera... E tu dovresti essere assolutamente d'accordirrimo con me!

B.B. - 11/6/2018 - 18:30


Internet è utilissima perché permette a un DioPatriaFamiglia qualsiasi di fare, e di ripetere, affermazioni che gli costerebbero l'isolamento al bancone di qualsiasi mescita.
Con questo, DioPatriaFamiglia è padronissimo di scrivere quello che vuole; basta che non avanzi pretese irricevibili, prima fra tutte quella di essere preso sul serio.

A proposito; per Dio e per la Patria non ho rimedi di sicura efficacia da proporre.
Per la Famiglia, non mi stancherò mai di ripeterlo, un preservativo costa un euro.
E ti saluto ambasce e grattacapi.

Io non sto con Oriana - 11/6/2018 - 19:10


Si potrebbe fare: "Dio Patria e Famiglia, più che in bocca ni' culo se lo piglia"....?

L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 11/6/2018 - 19:31


Vari cantautori e gruppi tra cui De Gregori ma anche i Mercanti di liquore hanno scritto svariate canzoni basate su assonanze tipo famiglia/canaglia

Lorenzo - 11/6/2018 - 19:48


È sociologicamente interessante vedere la gente di sinistra che riesce a rispondere solamente con rime da quinta elementare... La canzone del mercenario è chiaramente fascista, si riferisce ai tanti repubblichini che non riuscivano ad adattarsi alla vita borghese dell'Italia repubblicana o che, caduto il fascismo e finita la guerra, non riuscivano a portare a casa il pane, e partirono per il mondo a combattere per denaro.

22/7/2018 - 21:31


Aggiungo una citazione di Edmondo Ferrario, autore del libro Mercenari, gli italiani in Congo 1960:

I mercenari, chiamiamoli così, erano italiani, ragazzi che allora non digerirono l’atteggiamento buonista e codardo del governo italiano che di fronte al massacro degli aviatori italiani di Kindu proseguì nella missione di pace come se nulla fosse accaduto. Ricordiamo che a Kindu furono massacrati, fatti a pezzi e poi mangiati tredici aviatori italiani impegnati nella missione Onu per portare generi di primo soccorso ai civili congolesi. Bene, molti ex paracadutisti che frequentavano le sezioni ANPDI (Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia) di allora, non tollerarono che il governo proseguisse la missione Onu senza batter ciglio. Sentivano il bisogno di giustizia, di vendicare i propri commilitoni uccisi perché inermi. A questo desiderio di giustizia subentrarono altri fattori: il fascino dell’avventura e l’insofferenza per il mito dell’Italia borghese di quegli anni riassumibile nella triade posto di lavoro sicuro, macchina, mutuo per la casa. Questi ragazzi, ribelli nel senso migliore del termine, nel Congo intravidero una possibilità di riscatto e di avventura. Non dimentichiamo, poi, che c’era per loro la possibilità di impugnare le armi e di combattere contro lo spettro del comunismo che anche e già nell’allora Africa dilagava.

22/7/2018 - 21:32


E' sociologicamente altrettanto interessante constatare che gli "òmini di destra" restano anonimi e nascosti come topi di fogna anche nel momento in cui, sembra, tornano a trionfare. Sul resto delle "considerazioni" è opportuno sorvolare, anche se non è niente che debba stupire. Allo "spettro del comunismo" in Africa ci aveva già pensato l'eroico DVCE a base di armi chimiche e quant'altro. E non era nemmeno di Lucera! Un maestro nelle rime da quinta elementare, tipo "Libro e moschetto, fascista perfetto!".

Riccardo Venturi - 23/7/2018 - 08:12


Pino Caruso, interprete di questa controversa canzone, e che ha interagito personalmente con noi qualche anno fa su questa stessa pagina, con un commento chiarificatore in tono amabile, da signore quale egli era, Pino Caruso, attore palermitano, si è spento ieri sera a Roma. Aveva 84 anni.

B.B. - 8/3/2019 - 13:51


Un ricordo commosso anche da parte mia, che a suo tempo gli avevo risposto su questa pagina. Un ricordo lontanissimo dei beceri rumori "social", dalla volgarità chiassosa di questi tempi, e vicino alla semplicità e alla sincerità che ci ostiniamo a perseguire.

pinocaruso

Riccardo Venturi - 8/3/2019 - 15:39


Per rispetto all'interprete di questa canzone, scomparso recentemente, ho rimesso a posto il testo seguendo l'incisione originale (l'ordine delle strofe era sbagliato nel testo che riportavamo prima). Una quartina che Pino Caruso non ha cantato l'ho indicata tra parentesi.

Lorenzo - 9/3/2019 - 22:39


Amavo un'entraîneuse / di razza congolese / però la persi ai dadi / con Jimmy, l'irlandese (...) Invece Montanelli, la sua, la cedette «al generale Pirzio Biroli, un vecchio coloniale che era abituato ad avere il suo piccolo harem, a differenza di me che ero monogamo perché non potevo consentirmi grandi lussi». [Grandissimo porco anche lui, questo Pirzio Biroli: andatevi a leggere che cosa ha fatto in Montenegro]

L.L. - 9/4/2019 - 15:55




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