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Sheepfarming in the Falklands

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[1982]
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Nel 1982 si combatteva la guerra delle Falkland/Malvinas tra Argentina e Inghilterra. Questa guerra, per alcuni aspetti si potrebbe considerare una sorta di anticipazione di futuri teatri di guerra, visto che essa fu combattuta da un paese del Terzo Mondo contro una potenza coloniale in difesa degli ultimi coriandoli di quello che, una volta, fu un impero globale. Va, però, espressa una considerazione iniziale: la guerra fu possibile perché l'Inghilterra era ormai una potenza in decadenza.

Fu una guerra strana, un conflitto tra uno Stato dell'emisfero settentrionale della Terra con uno Stato dell'emisfero meridionale. Per gli inglesi si combatteva in primavera, per gli argentini e per il teatro di operazioni belliche si era in pieno autunno, alle porte di un freddo inverno polare. E' stata, inoltre, la guerra più "meridionale" della storia e la più vicina ad un polo, a poche centinaia di chilometri dall'Antartide. E' ovvio chiedersi, cosa ci sarà di tanto importante a quelle latitudini da combattersi una guerra con centinaia di morti? Nulla, assolutamente nulla. Solo la stupidità di un gruppo di criminali generali argentini può avere scatenato un conflitto del tutto inutile.

La materia del contendere tra Argentina e Inghilterra risale al 1833, quando gli inglesi occupano l'arcipelago delle Malvinas, cacciando la riottosa guarnigione argentina. Nella loro azione, già allora, gli inglesi erano sostenuti dagli Stati Uniti che non volevano riconoscere la sovranità argentina sull'arcipelago. Gli inglesi fecero valere, in pratica, il diritto di conquista. Dal 1833 ad oggi sulle isole vive una piccola popolazione inglese di circa 2.500 abitanti, tutti di origine gallese e inglese e che vengono chiamati "Kelpers". E da allora le isole hanno due nomi: Malvinas per gli argentini e Falkland per gli inglesi.

Il 24 marzo 1976 un golpe militare instaura la più feroce dittatura militare della storia dell'Argentina. Questa dittatura si macchia dei più feroci crimini contro l'umanità della storia moderna. Spariscono circa 30.000 cittadini argentini, più o meno coinvolti nella guerriglia di quegli anni. Costoro non soltanto vengono sottoposti a torture e umiliazioni, ma vengono anche inventate nuove forme di annichilazione del nemico. I Desaparecidos, come verranno tristemente definiti dal Presidente della Repubblica argentina, il generale Videla, sono anche narcotizzati e lanciati da aerei in volo o nell'oceano o nel Rio de la Plata. Le donne incinte si vedono sottratti i neonati, che vengono affidati alle famiglie di militari, prima di essere eliminate. Ancora oggi più di 600 di quei bambini vivono inconsapevolmente sotto falsa identità.

Tra le incomprensibili attività intraprese dai militari argentini vi era quella condotta sotto il controllo dell'ammiraglio Massera di formare gruppi di lavoro tra i prigionieri montoneros, i guerriglieri peronisti, al fine di elaborare progetti politici. Bizzarra idea quella di affidarsi al nemico per ottenere progetti politici da realizzare durante la dittatura militare che era stata instaurata proprio per annichilare quel nemico, che adesso si invitava a collaborare. Ma si sa che l'immaginazione di un militare è tanto prolifica quanto sterile è la sua intelligenza. Così Massera si vide proporre l'occupazione militare da quei suoi collaboratori/nemici, a loro volta intrisi di nazionalismo e populismo peronista, nonché di vaghi, incerti e confusi concetti di terzomondismo e guevarismo.

Tra i militari e i montoneros paradossalmente non erano pochi gli elementi in comune. Anche i militari argentini credevano di combattere per qualcosa che era più di una lotta armata contro la guerriglia di sinistra. Essi credevano di stare per compiere una missione di salvezza dell'Occidente, dei suoi soliti "valori fondamentali": patria, religione e famiglia. Inoltre non appena preso il potere i militari argentini, con la collaborazione di alcuni neofascisti italiani come Delle Chiaie, Balbi, Ciolini e Antonelli o il narcoterrorista Pagliai, coinvolto nella strage di Bologna, e l'ex-capo della Gestapo di Lione, Klaus Barbie avevano organizzato un golpe in Bolivia nel luglio 1980. Erano anche intervenuti direttamente a sostegno della guerriglia anti-sandinista in Nicaragua e avevano organizzato gli squadroni della morte in Honduras e Guatemala. Avevano dato vita, insieme a cileni, uruguayani, brasiliani, paraguaiani al cosiddetto "Piano Condor" per eliminare fisicamente gli esponenti di sinistra nei rispettivi paesi. Insomma avevano fondato una vera e propria Internazionale del terrore con l'appoggio riconoscente e compiacente degli Stati Uniti.

Gli anni peggiori di repressione violenta e selvaggia furono a ridosso dei campionati del mondo di calcio che si svolsero proprio in Argentina nel 1978 e che videro la nazionale locale vincere fraudolentamente la Coppa del Mondo. La vittoria calcistica servì a far dimenticare alla popolazione i desaparecidos e l'iniqua politica economica dei militari. Passata l'euforia della vittoria, nel 1979 le proteste dei parenti dei desaparecidos si fecero più forti e insistenti e cominciarono a trovare ascolto presso l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter. La politica di Carter di difesa dei diritti umani non si conciliava con l'eliminazione fisica dei desaparecidos, né tantomeno con l'intervento negli affari interni di altri Stati latinoamericani. I militari argentini reagirono dimostrandosi più realisti del re: sostenevano che Carter stava tradendo l'Occidente.

Nella riconquista delle Malvinas i militari argentini videro la convergenza di due loro aspettative: rafforzare il loro ruolo di guardiani dell'Occidente nell'emisfero sud del pianeta e la definitiva chiusura di un passato coloniale che agli argentini risultava scomodo.
Dal 1981 a Washington governava Reagan, un interlocutore più consono al loro modo di concepire l'Occidente. Cominciarono a ideare la formazione di un patto militare dell'Atlantico del Sud che li avrebbe visti alleati del Sud Africa, dell'Uruguay, del Brasile e del Cile in una posizione di protagonisti.
Anche per riguadagnare il consenso interno della popolazione argentina, che fu sempre molto forte verso la dittatura militare, nonostante il genocidio, i militari idearono e realizzarono l'occupazione delle isole Malvinas. Il 2 aprile un corpo di spedizione argentino sbarcava a Port Stanley, la capitale delle isole (che gli argentini chiamano "Puerto Argentino"). Gli argentini si riversarono in massa nelle piazze per festeggiare una vittoria che valeva quella al Mondiale di calcio, ma non si immaginavano che l'Inghilterra avrebbe reagito. I militari argentini ritrovavano così il primigenio consenso verso la loro dittatura. Subito iniziò la propaganda ideologica: la conquista delle Malvinas era una guerra della cattolicità occidentale contro il protestantesimo inglese. Il sostegno della Chiesa argentina fu assicurato. Il generale Galtieri, l'allora Presidente della Repubblica, era convinto che il governo inglese, presieduto da Margaret Thatcher non avrebbe reagito. Galtieri contava anche sull'eventuale appoggio di Reagan, che aveva lasciato capire che avrebbe sostenuto l'azione argentina. Inoltre i militari argentini erano sicuri che gli inglesi non avrebbero combattuto una guerra per 2.500 compatrioti a 12.000 chilometri di distanza. Naturalmente soltanto dei militari abituati a massacrare i propri concittadini potevano ritenere superflua la difesa di 2500 concittadini.

In quel aprile del 1982 il governo della Thatcher era impegnato dal tenace sciopero dei minatori. La popolazione inglese reagì compatta insieme al proprio governo: mentre soltanto il 27% degli argentini era favorevole ad una guerra contro gli inglesi, il 20% degli inglesi era contrario alla guerra di liberazione dei loro 2500 concittadini. Gli Stati Uniti si proposero come mediatori e l'ONU votò una risoluzione che imponeva il ritiro degli argentini e l'apertura di un negoziato per mettere fine alla contesa. Ma a rendere più complicate le cose fu l'atteggiamento di aperta ostilità dei "Kelpers" verso gli argentini, anche se l'ostilità non passò mai a una resistenza armata. Ciò che preoccupava i Kelpers era l'atteggiamento di disprezzo degli ufficiali argentini verso la stessa truppa, considerata sempre e comunque inetta e incapace. I Kelpers temevano di essere trattati dal governo di Buenos Aires negli stessi modi, nel caso che fossero rimasti cittadini argentini.

Il segretario di Stato statunitense Alexander Haig provò ad aprire una trattativa che impedisse il confronto militare tra due fedeli alleati degli Stati Uniti, ma da un lato la risolutezza della Tatcher di liberare i 2.500 cittadini inglesi e dall'altra la divisione della Giunta militare argentina, impedirono di raggiungere un accordo. I militari argentini condussero praticamente tre guerre separate, una della Marina, una dell'Aviazione e una dell'Esercito, senza alcuna coordinazione tra le tre armi e senza neanche un piano comune contro la flotta inglese, che era partita da Portsmouth alla volta delle Falkland. La Marina, comandata da Massera, praticamente non ebbe alcun ruolo attivo, se non per il tragico affondamento dell'incrociatore "General Belgrano", visto che rimase ferma nei porti temendo i sommergibili nucleari britannici. L'aviazione, comandata da Galtieri, ebbe un ruolo più attivo e fu in grado anche di ottenere qualche effimero successo. L'esercito, comandato da Videla, invece, diede la peggiore prova di disorganizzazione. Il governo tentò di trovare aiuti in qualsiasi direzione, con l'URSS, con Cuba e con la Libia di Gheddafi, ma nessuno si mostrò disposto ad aiutare un regime genocida.

Gli inglesi fissarono unilateralmente alcune regole di guerra. Tracciarono una linea di operazioni belliche, la "Zona di esclusione", che lasciava fuori il continente e limitava la guerra agli arcipelaghi delle Falkland e della Georgia del sud, a voler indicare che essi si limitavano alla riconquista delle isole e non volevano colpire la popolazione argentina che ritenevano incolpevole. Inoltre contavano con l'appoggio segreto del sistema radar cileno offerto dal generale Pinochet, che era a parole un alleato del regime argentino, ma in realtà un tradizionale nemico dell'Argentina (da qui anche l' "amicizia" che ha sempre legato Margaret Thatcher a Pinochet).

Il 25 aprile gli inglesi sbarcarono nelle isole della Georgia del sud, che erano state a sua volta occupate dagli argentini. La marina argentina aveva mandato nelle isole il suo corpo migliore: i Lagartos (lucertole), una sorta di marines. Il comandante era il tenente di vascello Astiz, già allora sospettato di avere ucciso due suore francesi e una cittadina svedese e per ciò ricercato dalle magistrature di quei due paesi. Astiz aveva promesso a Massera una resistenza estrema, fino alla morte. Cercò di attirare gli inglesi in una trappola: fingendo di arrendersi chiese agli elicotteri inglesi di atterrare nel campo di calcio delle isole. Il campo era stato minato. Gli inglesi non caddero nella trappola e dopo un attacco violentissimo costrinsero Astiz ad arrendersi. La resistenza estrema non durò più di qualche ora e il temuto Astiz, "l'uomo allenato ad uccidere un giornalista o un oppositore" - come si definì in un'intervista concessa qualche anno fa - fu fotografato mentre firmava la resa al comandante inglese. Soltanto il rispetto del codice di guerra da parte degli inglesi, che non permette la detenzione di un prigioniero di guerra se non per il tempo necessario all'espletamento delle operazioni belliche, sottrasse Astiz alla giustizia francese e svedese e gli consentì il ritorno in Argentina.

Intanto i "valorosi" militari argentini, difensori dell'Occidente, temendo l'offensiva inglese, fuggivano dalle Malvinas, mandandovi a combattere coscritti di leva, spesso di origine india e proveniente dalle zone tropicali del paese, male armati, senza alcuna preparazione bellica, privi di viveri sufficienti a una lunga campagna bellica.
Il 2 maggio, fu affondato l'incrociatore "General Belgrano", La stessa nave in passato, sotto il nome di Missouri, aveva subito una sorte analoga durante l'attacco giapponese di Pearl Harbour. Questa volta l'affondamento fu definitivo e costò la vita a più di 300 argentini. In questo tragico evento la marina argentina mostrò tutte le sue deficienze. Il General Belgrano fu colpito fuori della "Zona di esclusione" e il comandante inglese del sommergibile responsabile dell'affondamento fu sottoposto a processo e condannato, una volta terminata la guerra. Ma la nave argentina fu colta con le porte stagne aperte e il sonar distaccato, il che accelerò i tempi di affondamento e permise al sommergibile di colpire senza essere segnalato. L'affondamento del General Belgrano e l'alto numero di morti resero impossibile ogni negoziazione.

Il 21 maggio iniziava lo sbarco inglese nell'isola Soledad, la maggiore delle isole Falkland. Gli argentini resistettero e riuscirono ad ottenere anche qualche successo. Ma l'aviazione era costretta a decollare dal continente, perché i comandi temevano di perdere gli aerei, se questi avessero operato dall'aeroporto sulle isole Malvinas, e quindi avevano un'autonomia di combattimento di pochi minuti. Il confronto con i temibili Sea Harrier a decollo verticale dalle portaerei "tascabili" inglesi era a sfavore degli argentini. Si verificò il caso anche di un pilota argentino, che disubbidendo agli ordini del comando, si impegnò in combattimento più a lungo, riuscendo ad affondare la fregata Ardent, contando di atterrare sull'aeroporto argentino delle Malvinas. Ma una volta arrivato sulla pista fu scambiato per un aereo nemico ed abbattuto. L'aviazione argentina, usando i missili francesi Exocet ottenne qualche successo affondando alcune navi inglesi nella battaglia di Bahia Agradable.

L'esercito argentino riteneva che gli inglesi non sarebbero mai riusciti a sbarcare sulla spiaggia di San Carlos, dove poi in effetti avvenne lo sbarco. Dopo aver consolidato la testa di ponte, gli inglesi lanciarono l'offensiva verso Port Stanley, dove era il nucleo delle truppe argentine, ormai isolate dal continente, prive di armamenti pesanti, perché i comandi avevano preferito lasciarli sul continente, temendo di perderli in battaglia. Di fronte i giovani coscritti argentini si trovarono i temutissimi gurkhas, mercenari nepalesi, abituati per i loro costumi di guerra a non fare prigionieri e armati con le più moderne armi del tempo. Il 14 giugno i 10.000 argentini si arresero. Si contarono 649 morti e 1.000 feriti tra gli argentini e 255 morti e 800 feriti tra gli inglesi. Per qualche anno, dopo la fine della guerra, agli angoli di Buenos Aires si potevano vedere i reduci mutilati chiedendo l'elemosina. Il governo Menem concesse una pensione ai mutilati e ai reduci di guerra, causando un vertiginoso aumento del loro numero. I generali, invece, considerarono i soldati e la popolazione argentina la causa della sconfitta. Il numero dei suicidi tra i reduci, negli anni successivi, è straordinariamente alto: 265.

Alla notizia della resa gli argentini si riversarono un'altra volta nelle piazze, questa volta chiedendo la fine della dittatura, la quale terminò mestamente un anno dopo, nell'ottobre 1983, con elezioni libere, che portarono alla presidenza della Repubblica il radicale Raul Alfonsín, che iniziò subito trattative diplomatiche con il governo inglese per la restituzione delle isole. Gli inglesi si rifiutano di aprire le trattative anteponendo alla sovranità argentina sulle isole, il principio di autodeterminazione dei 1.500 kelpers che desiderano restare cittadini inglesi. L'unico dei due contendenti a potere sbloccare la situazione sarebbe l'Argentina che potrebbe avanzare proposte tali da permettere ai kelpers di mantenere una loro autonomia, come nel caso di Hong Kong o del Sud Tirolo italiano. Ma nessun passo è stato compiuto dai governi argentini in questa direzione. I 649 morti pesano ed è praticamente un'altra eredità scomoda, insieme ai 30.000 desaparecidos, che ha lasciato la dittatura militare. Un'eredità dalla quale in fondo non ci si vuole liberare, perché condiziona pesantemente ogni ulteriore sviluppo democratico della società civile argentina. Un paese che non si libera dal passato è condannato a riviverlo, magari come farsa.

Antonino Infranca
da: http://www.intermarx.com/ossinter/Falk...
Sheep farming in the Falklands, re-arming in the fucklands
Fucking sheep in the homelands, her majesty's forces are coming
Sheep farming in the Falklands, re-arming in the fucklands
Fucking sheep in the homelands, her majesty's forces are coming
Sheep farming in the Falklands, re-arming in the fucklands
Fucking sheep in the homelands, her majesty's forces are coming

Fuck off to the Falklands for your sea-faring fun
Big man's jerk off dreamland, looking down the barrel of a gun
Friggin' in the riggin' another imperialist farce
Another page of British history to wipe the national arse
The royals donated Prince Andrew as a show of their support
Was it just luck the only ship that wasn't struck was the one on which he fought?
Three cheers for good old Andy, let's take a pic for his mum
And stick it up the royal, stick it up the royal, stick it up the royal album

Sheep farming in the Falklands, re-arming in the fucklands
Fucking sheep in the homelands, her majesty's forces are coming

Onward Thatcher's soldiers, it's your job to fight...
"And, you know, I don't really give a toss if the cause is wrong or right,
My political neck means more to me than the lives of a thousand men,
If I felt it might be of use to me I'd do it all over again.
The Falklands was really a coverup job to obscured the mistakes I've made,
And you know I think gamble I took could certainly be said to have paid.
With unemployment at an all-time high and the country falling apart
I, Winston Thatcher, reign supreme in this great nations' heart."

Sheep farming in the Falklands, re-arming in the fucklands
Fucking sheep in the homelands, her majesty's forces are coming

While the men who fought her battles are still expected to suffer
Thatcher proves in parliament that she's just a fucking nutter
The iron lady's proved her metal, has struck with her fist of steel
Has proved that a heart that is made out of lead is a heart that doesn't feel

Sheep farming in the Falklands, re-arming in the fucklands
Fucking sheep in the homelands, her majesty's forces are coming

Now Thatcher says... "Oh raunchy Ron, we've fought our war
Now it's your turn to prove yourself in El Salvador
I've employed Micheal Heseltine to deal with P.R.
He's an absolute prick, but a media star
He'll advocate the wisdom of our cruise missile plan
Then at last I'll have a penis just like every other man
They can call it penis envy, but they'll pay the price for it...
But the peasants are hungry Mags, "Let them eat shit"

Sheep farming in the Falklands, re-arming in the fucklands
Fucking sheep in the homelands, her majesty's forces are coming

Who the fuck cares, we're all having fun?
Mums and dads happy as their kids play with guns
The media loved it, when all's said and done...
"Britain's bulldog's off the leash" said the Sun
As the Argies and Brits got crippled or died
The bulldog turned around and crapped in our eyes.
Brit wit, hypocrite, don't you yet realise
You're not playing with toys, you're playing with lives...
You piss straight up in your self-righteous rage
Wilfs, goms and gimps in the nuclear age
Four minute warning, what a shock,
Well balls to you rocket cock
You're old and you're ill and you're soon going to die
You've got nothing to lose if you fill up the skies
You'd take us all with you, yeah, it's tough at the top
You slop bucket, shit filled, puss ridden, death pimp snot..YAH FUCK

envoyé par Riccardo Venturi - 1/8/2005 - 17:55




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