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La tradotta che parte da Torino

Anonymous
Language: Italian


List of versions


Related Songs

Sul ponte di Perati bandiera nera
(Anonymous)
Vita di trincea
(Massimo Bubola)
Dall'altra parte del cancello (GOAL !)
(Giorgio Gaber)


[ca. 1915/16]

La tradotta


Canto degli Alpini.
Testo ripreso da "La musica dell'altra Italia".
È all'origine dell'altro celebre canto La tradotta che parte da Novara.

Ricordiamo la versione di Giorgio Gaber e Vittorio Paltrinieri dal programma TV "Canzoniere minimo" del 1963. Più recentemente riproposta e riarrangiata dai Radiofiera.


2014
Il testamento del capitano
Il testamento del capitano


Quale guerra è veramente necessaria? Quale guerra si è mai dimostrata veramente giusta al punto da restituirci un mondo migliore? O ancora: quale guerra ha realmente raddrizzato il corso della storia giustificando il sacrificio di “alcuni” per il “bene” di tutto il mondo?
Il re del folk-rock Massimo Bubola torna a interpretare e rivisitare le canzoni della Grande Guerra con il nuovo album Il testamento del capitano a distanza di 9 anni dal successo di Quel lungo treno del 2005, proprio nel centesimo anniversario dall’inizio del conflitto mondiale.

Massimo Bubola riprende e riarrangia, caratterizzandoli profondamente col suo sound e la sua poetica grandi brani tradizionali come: Ta pum, Il Testamento del Capitano, Sul ponte di Perati, Monti Scarpazi, Bombardano Cortina, La tradotta e propone anche nuove e intense ballate, che nei testi e nelle sonorità riprendono il tema della Grande Guerra come: Da Caporetto al Piave, L'alba che verrà, Neve su neve, Vita di trincea.
Chiudono il disco le reinterpretazioni di due memorabili brani scritti da Massimo Bubola sul tema della Grande Guerra: Rosso su verde e Noi veniam dalle pianure cantati dal prestigioso coro ANA- Milano, diretto dal maestro Massimo Marchesotti.

Il tutto rivisitato con la sensibilità e l'esperienza di un grande autore, scrittore e musicista, autore di capolavori della canzone italiana e non, come Fiume Sand Creek, Don Raffaè e Il cielo d’Irlanda, solo per citarne alcuni.

“Molte di questi brani li conoscevo fin dalla più tenera età, sono stati il mio primo approccio con la canzone, le cantavo con mio nonno,con mio padre, coi miei zii. Tante volte mi è stato chiesto perché, negli anni, avessi io stesso scritto tante canzoni sulla guerra e in particolare sulla Prima Guerra Mondiale; riflettendo ho capito che mi è rimasto dentro una sorta di imprinting a partire da queste esperienze infantili, da questo primo approccio alla musica popolare. La mia prima canzone connessa con questa tematica fu Andrea, che poi cantò Fabrizio De André.

Dopo l’album Quel Lungo Treno, Il Testamento del Capitano è la seconda tappa di un percorso nella musica popolare di area veneta. Ho voluto anche qui unire canzoni tradizionali, che hanno cento anni, con mie canzoni nuove, che hanno un anno di vita, un po’ come in un film che accosta immagini di repertorio e immagini nuove, sotto un’unica regia. Un artificio realizzato anche nei due film sulla Prima Guerra Mondiale: Uomini contro di Rosi e La Grande Guerra di Monicelli.

Queste sono canzoni che ho voluto riportare ad una visione individuale, visto che oramai sono da sempre più un repertorio corale e, contemporaneamente, ho voluto portare alla coralità due mie nuove composizioni Rosso su verde e Noi Veniàm dalle painure, con l’esecuzione del coro Ana Milano con la direzione del maestro Massimo Marchesotti, per arricchire una letteratura dei canti di montagna e della Guerra, che in Italia è poco visitata - spiega Massimo Bubola – Il Testamento del Capitano è un’altra importante tappa del mio lungo lavoro di rivisitazione e riscoperta delle radici musicali e letterarie del folk di area lombardo-triveneta».

- Recensione di Salvatore Esposito su blogfoolk


Le canzoni dell'album:
Neve su neve - Bombardano Cortina - Sul ponte di Perati - Il testamento del capitano - Da Caporetto al Piave - Vita di trincea - Sui Monti Scarpazi - La tradotta che parte da Torino - Tapum - L'alba che verrà - Rosso su verde - Noi veniam dalle pianure

La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più
ma la va diretta al Piave,
ma la va diretta al Piave.

La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più
ma la va diretta al Piave,
cimitero della gioventù.

Siam partiti, siam partiti in ventisette,
solo in cinque siam tornati qua,
e gli altri ventidue?
E gli altri ventidue?

Siam partiti, siam partiti in ventisette,
solo in cinque siam tornati qua,
e gli altri ventidue
sono morti tutti a San Donà.

Contributed by Riccardo Venturi - 2005/7/31 - 22:35




Language: Italian

Ulteriore versione:
LA TRADOTTA

La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più,
ma la va diretta al Piave,
cimitero della gioventù.
Siam partiti siam partiti in ventisette,
solo in cinque siam tornati qua,
e gli altri ventidue
son morti tutti a San Donà.

A Nervesa a Nervesa c'è una croce,
mio fratello l'è disteso là,
io ci ho scritto su "Ninetto"
che la Mamma lo ritroverà.
Cara suora cara suora son ferito,
a domani non ci arrivo più;
se non c'è qui la mia mamma,
un bel fiore me lo porti tu

Contributed by Riccardo Venturi - 2005/7/31 - 22:39




Language: Italian

In questa ulteriore versione, la tradotta parte da Milano e non da Torino:
La tradotta che parte da Milano
a Verona non si ferma più,
ma la va diretta al Piave,
ma la va diretta al Piave.
La tradotta che parte da Milano
a Verona non si ferma più,
ma la va diretta al Piave,
cimitero della gioventù.

Siam partiti, siam partiti in ventinove,
solo in sette siam tornati qua,
e gli altri ventidue…
son sepolti tutti a San Donà.

Cara suora, cara suora, son ferito,
a domani non ci arrivo più.
Se non c'è qui la mia mamma…
un bel fiore glielo porti tu!

A Nervesa, a Nervesa c'è una croce.
Mio fratello l'è sepolto là,
io ci ho scritto su: «Ninetto»…
che la mamma lo ritroverà.

2007/11/13 - 16:01


la seconda è quella più bella

fere - 2009/9/26 - 11:10




Language: French

Version française – LE CONVOI QUI PART DE TURIN – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – La Tradotta che parte da Torino – anonyme – 1915/16

Chanson des Alpini – texte repris de « La Musica dell'altra Italia ». Elle est à l'origine de l'autre célèbre chanson « La tradotta che parte da Novara », d'une autre version où le convoi part de Milan. Mais tous les convois déposent leurs voyageurs à la Piave pour (presque tous) y mourir.
LE CONVOI QUI PART DE TURIN


Le convoi qui part de Turin
Ne s'arrête plus à Milan
Mais il va directement à la Piave
Mais il va directement à la Piave

Le convoi qui part de Turin
Ne s'arrête plus à Milan
Mais il va directement à la Piave
Cimetière de la jeunesse.

Nous sommes, nous sommes partis à vingt-sept
Cinq seulement sont revenus
Et les vingt-deux autres ?
Et les vingt-deux autres ?

Nous sommes, nous sommes partis à vingt-sept
Cinq seulement sont revenus
Et les vingt-deux autres ?
Ils sont tous morts à San Donà.

*

LE CONVOI

Le convoi qui part de Turin
Ne s'arrête plus à Milan
Mais il va directement à la Piave
Cimetière de la jeunesse.

Nous sommes, nous sommes partis à vingt-sept
Cinq seulement sont revenus
Et les vingt-deux autres ?
Ils sont tous morts à San Donà.

À Nervesa, à Nervesa, il y a une croix
Mon frère est étendu là
Moi, j'ai écrit dessus “Ninetto”
Pour la Mamma le retrouve.

Chère soeur chère soeur, je suis blessé
Je n'arriverai pas jusqu'à demain
Si Maman ne vient pas
Apporte-moi une belle fleur, toi.

*

LE CONVOI QUI PART DE MILAN

Le convoi qui part de Milan
Ne s'arrête plus à Vérone,
Mais il va directement à la Piave
Mais il va directement à la Piave

Le convoi qui part de Milan
Ne s'arrête plus à Vérone,
Mais il va directement à la Piave
Cimetière de la jeunesse.

Nous sommes partis à vingt-neuf,
Sept seulement sont revenus
Et les vingt-deux autres...
Sont tous enterrés à San Donà.

Chère soeur chère soeur, je suis blessé
Je n'arriverai plus jusqu'à demain
Si Maman ne vient pas
Porte-lui une belle fleur, toi.

À Nervesa, à Nervesa, il y a une croix
Mon frère est enterré là
Moi, j'ai écrit dessus “Ninetto”...
Pour que la Mamma le retrouve.

Contributed by Marco Valdo M.I. - 2009/11/19 - 10:41




Language: Italian

Ci sono alcuni errori.
La riscrivo.

Questa canzone la cantava mio papà, classe 1899 (i ragazzi del '99) e io me la ricordo benissimo, come tante altre: sono del 1939, però la memoria ce l'ho, eccome...
Elena
elenasagone@virgilio.it
LA TRADOTTA CHE PARTE DA TORINO

La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più
ora va diretta al Piave
cimitero della gioventù.

Siam partiti siam partiti in ventinove
ora in sette siam tornati qua
e gli altri ventidue
son rimasti tutti a San Donà

A Milano a Milano c'è una croce
mio fratello è steso là
io ci ho scritto su Ninetto
perché mamma lo possa trovà...

Cara suora cara suora son ferito
a domani non ci arrivo più
e alla mia mamma
un saluto glielo porti tu...

2013/8/12 - 11:06


Carissima signora Elena,

Prima di tutto...complimenti per la memoria e grazie per il contributo, anche in ricordo di Suo padre che ha fatto parte di quella generazione di ragazzi mandati al macello nella "grande guerra". Il Suo contributo è ancora più gradito, considerando che non è mediato, vale a dire proviene direttamente da un ricordo di famiglia.

Un'unica ulteriore considerazione, però; come tutti i canti della tradizione popolare, nati "sul campo" (e trattandosi di un canto di guerra, il termine "campo" ha un valore palese), non si può parlare di "errori" per quanto riguarda i testi. Si tratta di intelaiature testuali che presentano decine di varianti, le quali sono tutte autentiche; sia quella che Lei ha sentito da Suo padre, sia tutte le altre che sono state raccolte via via da folkloristi, ricercatori, studiosi e appassionati. La tradizione popolare funziona del resto così per ogni sua testimonianza: non si tratta di testi letterari che possono essere sottoposti a un trattamento filologico di ricostruzione del "testo esatto". Il testo che lei ha ascoltato da Suo padre è una versione tra le tante, e non ho alcun dubbio che ne esistano ancora chissà quante perse nella memoria e nella storia.

Con tutto questo, ancora grazie: in un sito come questo, ogni goccia di memoria lontana è come un mare. Un saluto caloroso da tutto il sito.

Riccardo Venturi - 2013/8/13 - 10:52


Concordo con Venturi; era così per i canti di guerra come per molti altri canti della tradizione popolare. Personalmente ho sempre cantato la seconda versione proposta; immagino perchè la sentivo a mia volta cantare dagli anziani del paese (sono giovincello, ho solo passato i 60), dunque per forza di cose anche le mie sono memorie indirette. Cordialità.
Francesco Brazzale, Vicenza

(A Dio piacendo, o a chi per esso, il Bomba day è finito bene, alleluja....)

Francesco Brazzale - 2014/4/26 - 00:39


La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine
terra e pace

dq82 - 2014/12/5 - 14:10




Language: Italian

Canto narrativo diffuso in tutta l'Italia settentrionale all'epoca dei lavori per il traforo del San Gottardo (1872-1880), lunga galleria che collega l'Italia alla Svizzera. Nel testo noto con il titolo "La tradotta", i minatori si lamentano per il gran numero di morti che ci furono durante la realizzazione dell'opera. In alcune versioni si fa anche riferimento al traforo del Sempione. Il canto si conclude con la maledizione alla montagna e all'ingegnere che disegnò la galleria. Nel corso della Prima guerra mondiale il testo è stato adattato dagli alpini all'azione di guerra relativa al Son Pòuses: nel giugno del 1915 nel Cadore le truppe italiane guadagnarono in un sanguinoso combattimento la fortificazione di Son Pòuses e il borgo di Podestagno, intercettando così la strada delle Dolomiti fra Trento e Dobbiacco [Savona - Straniero 1981].
Alle sei le sei e mezza
minatore che va a lavorar
péna giunti all'esercizio
sotto i colpi son resta'

Eravamo in ventinove
solo in sette noi siamo resta'
e li altri ventidue
e li altri ventidue
eravamo in ventinove
solo in sette noi siamo resta'
e li altri ventidue
sotto i colpi son resta'

Maledetto sia il Gottardo
l'ingegner che la disegnò
e na galleria sì lunga
e na galleria sì lunga
maledetto sia il Gottardo
l'ingegner che la disegnò
e na galleria sì lunga
del Gottardo e del Sempión

Contributed by dq82 - 2016/4/7 - 10:27




Language: Italian

Versione accompagnata dal commento riportato da dq82 il 7/4/2016 ma più lunga, come ripresa dal sito dell'Archivio Provinciale della Tradizione Orale del MUCGT – Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Università di Trento.
LA TRADOTTA

Tra le sei le sei e mezza
minatori che vanno al lavoro
incomincia l'esercizio
sotto i colpi son resta' (scopià)

Eravamo in ventinove
solo in sette noi siamo resta'
e li altri ventidue
sotto i colpi son resta'

L'Italia la richiama
la richiama i suoi minator
sono morti tutti quanti
sul Gottardo e sul Sempión

Maledetto sia il Gottardo
l ingignér che lo disegnò
l'è una galleria sì lunga
molta gente vi restò

Ste povere vedovelle
le va in césa sól per pregàr
se ghe capita il macaco
le se tórna a maridàr

E quando saremo morti
sulle nostre tombe sacre
pianteremo stampi e mazze
in onor dei minator

Contributed by Bernart Bartleby - 2016/12/12 - 12:49




Language: Spanish

Traduzione spagnola di Viola Ortes su Lyrics Translate
EL TREN DE TROPAS QUE SALE DE TURIN

El tren de tropas que sale de Turin
Ya no pasa por Milán
Sino que va directo al rìo Piave
Sino que va directo al río Piave
El tren de tropas que sale de Turin
Ya no pasa por Milán
Sino que va directo al rìo Piave
El cementerio de la juventud

Nos fuimos, nos fuimos
en veintinueve
Y en siete volvimos acá
¿Y los otros veintidós?
¿Y los otros veintidós?
Nos fuimos, nos fuimos
en veintinueve
Y en siete volvimos acá
¿Y los otros veintidós?
Se murieron todos a San Donà.

Querida enfermera, querida enfermera, me hirieron
No llegaré al amanecer
Si aquí no está mi mamá
Si aquí no está mi mamá.
Querida enfermera, querida enfermera, me hirieron
No llegaré al amanecer
Si aquí no está mi mamá
Una bella flor me la portas tú

En Nervesa, en Nervesa hay una cruz
Mi hermano está enterrado allá
Encima escribí "Ninetto"
Encima escribí "Ninetto",
En Nervesa, en Nervesa hay una cruz
Mi hermano está enterrado allá
Encima escribí "Ninetto"
Para que mi mamá lo encuentre.

Contributed by Luke Atreides - 2023/6/7 - 23:02




Language: Italian

Traduzione inglese di Viola Ortes su Lyrics Translate
THE TROOP TRAIN THAT STARTS FROM TURIN

The troop train that starts from Turin
doesn't stop in Milan anymore
But it goes straight to the Piave river
But it goes straight to the Piave river
The troop train that starts from Turin
doesn't stop in Milan anymore
But it goes straight to the Piave river
The cemetery of young people.

We left, we left
In twenty nine,
And seven of us came back
And the other twenty two?
And the other twenty two?
We left, we left
In twenty nine,
And seven of us came back
And the other twenty two?
They all died in San Donà [1]

Dear Sister, dear Sister, I'm wounded
I won't live till tomorrow
If mum is not here
If my mum is not here
Dear Sister, dear Sister, I'm wounded
I won't live till tomorrow
If mum is not here
You'll bring a flower to me.

in Nervesa, in Nervesa there's a cross [2]
My brother has been buried there
I wrote upon it "Ninetto"
I wrote upon it "Ninetto"
In Nervesa, in Nervesa there's a cross
My brother has been buried there
I wrote upon it "Ninetto"
So mum will find him.
[1] San Donà, Town in the province of Venice.

[2] Nervesa della Battaglia, town in the province of Treviso theatre of a big battle during WWI. This song reminds the Battle of the Montello.

Contributed by Luke Atreides - 2023/6/7 - 23:05




Language: Italian

Traduzione francese di Viola Ortes su Lyrics Translate
LE CONVOI MILITAIRE QUI PART DE TURIN

Le convoi militaire qui part de Turin
Ne s'arrête plus à Milan
Mais il va directement au Piave
Mais il va directement au Piave
Le convoi militaire qui part de Turin
Ne s'arrête plus à Milan
Mais il va directement au Piave
Le cimetière des jeunes.

On est partis, on est partis
À vingt-neuf,
Seulement à sept on est rentrés
Et les autres vingt-deux ?
Et les autres vingt-deux ?
On est partis , on est partis
À vingt-neuf,
Seulement à sept on est rentrés
Et les autres vingt-deux ?
Ils sont tous morts à San Donà. [1]

Chère nonne, chère nonne, j'ai été blessé
Demain, je n'y arriverai plus
Si ma maman n'est pas ici
Si ma maman n'est pas ici.
Chère nonne, chère nonne, j'ai été blessé
Demain, je n'y arriverai plus
Si ma maman n'est pas ici
Tu m'apporteras une belle fleur.

À Nervesa, à Nervesa il y a une croix [2]
Mon frère est enterré lá-bas
J'y ai écrit dessus Ninetto
J'y ai écrit dessus Ninetto.
À Nervesa, à Nervesa il y a une croix
Mon frère est enterré lá-bas
J'y ai écrit dessus Ninetto
ainsi maman le retrouvera.
[1] San Donà di Piave, centre de la province de Venise.

[2] Nervesa della Battaglia, localité dans la province de Treviso qui vu une grande bataille pendant la première guerre mondiale. Cette chanson évoque la bataille du Montello.

Contributed by Luke Atreides - 2023/6/7 - 23:10




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