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Elle n'est pas morte!

Eugène Pottier
Language: French


Eugène Pottier

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Marc Ogeret: Elle n'est pas morte


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Le défilé de l'Empire
(Eugène Pottier)
500 connards sur la ligne de départ
(Renaud)
Don Quichotte
(Eugène Pottier)


[1885]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Eugène Pottier
Musica / Music / Musique / Sävel: Rémy Victor Parizot (1819-1866), T'en fais pas, Nicolas!

Prima pagina del quotidiano Le Populaire dopo la manifestazione al Mur des Féderés del 24 maggio 1936.
Prima pagina del quotidiano Le Populaire dopo la manifestazione al Mur des Féderés del 24 maggio 1936.



chantsrev Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.

Tra i tanti testi è degno di nota quel “Propaganda delle canzoni” che rappresentava, all’epoca, il suo manifesto politico: In tempo di pace, l’esercito è una morsa / Nelle mani di chi governa, / Per serrare la gogna al collo / Del popolo senza giberne. / ... Aderì all’Internazionale e nel 1870 organizzò una Camera del lavoro con 500 membri aderenti anch’essi all’Internazionale, fu uno strenuo antimilitarista, oltre che pacifista; partecipò attivamente alla Comune di Parigi nel marzo 1871 ed alla sua caduta venne ricercato e condannato a morte in contumacia ma riuscì ad espatriare rifugiandosi prima in Belgio e poi a Londra e negli Stati Uniti dove soggiornò poi sette anni continuando il suo impegno sociale.

Rientrò in Francia nel 1880, in seguito all’amnistia. La raccolta “Chants révolutionnaires" fu pubblicato per la prima volta solo nel 1887, stampato in 1.500 copie qualche mese prima della scomparsa dell’autore. “Muore il 6 novembre 1887. Seimila persone seguono, il giorno dopo, il suo funerale (tra gli oratori, per gli anarchici, Luisa Michel), la polizia interviene perchè non sopporta la bandiera rossa dietro al feretro ma dovette cedere, di fronte alla protesta di quei vecchi cospiratori ex galeotti, ex garibaldini, poeti e ribelli, che conducevano al finale riposo la salma di tanto battagliero militante”.

Caserne et forêt - Défends-toi, Paris !‎ - Don Quichotte - Elle n'est pas morte! - En avant la classe ouvrière - Guillaume et Paris - J’ai faim‎ - Jean Misère - L’anthropophage - L’auge - L'abolition de la peine de mort - L'insurgé - L'Internationale - La grève - La grève des femmes - La guerre - La mort d'un globe - Le pressoir - La Terreur Blanche - Laissez faire, laissez passer! - Le chômage - Le défilé de l'Empire - Le grand Krack - Le Moblot - Les classes dirigeantes - Leur bon Dieu - Madeleine et Marie‎ - N’en faut plus‎ - Propagande des chansons - Quand viendra-t-elle ?‎ - Tu ne sais donc rien ?‎




Parigi. Rue de Rivoli dopo i combattimenti della “Settimana di sangue”, 22-29 maggio 1871.
Parigi. Rue de Rivoli dopo i combattimenti della “Settimana di sangue”, 22-29 maggio 1871.


Dedicata "Aux survivants de La semaine sanglante, "Elle n'est pas morte!" fa parte del novero delle canzoni più celebri sortite dalla Comune di Parigi e dalla sua spietata repressione, ovviamente assieme a L'Internationale e a "Le temps des cerises" di Jean-Baptiste Clément nonché, naturalmente, all'Internazionale. Recentemente è stata interpretata anche da Renaud. Una prima versione fu pubblicata ne La Question Sociale n. 3, 1885; comportava ben nove strofe, che nella successiva (e definitiva) versione del 1886 (un anno prima della morte di Pottier, dopo il ritorno in Francia dal lungo esilio, avvenuto nel 1880 con l’amnistia decretata per i Comunardi) furono eliminate. Si trovavano tra le attuali VI e VII strofa; qui sono riportate tra [parentesi quadre]. I testi di Elle n’est pas morte! sono ripresi da: Eugène Pottier, Oeuvres complètes. Rassemblées, présentées at annotées par Pierre Brochon, Paris, François Maspero, 1966, p. 165 e
sgg. [RV]
On l'a tuée à coups de chassepot,
À coups de mitrailleuse
Et roulée avec son drapeau
Dans la terre argileuse.
Et la tourbe des bourreaux gras
Se croyait la plus forte.

Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte.
Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte !

Comme faucheurs rasant un pré,
Comme on abat des pommes,
Les Versaillais ont massacré
Pour le moins cent mille hommes.
Et les cent mille assassinats,
Voyez ce que ça rapporte.

Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte.
Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte !

On a bien fusillé Varlin,
Flourens, Duval, Millière,
Ferré, Rigault, Tony Moilin,
Gavé le cimetière.
On croyait lui couper les bras
Et lui vider l'aorte.

Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte.
Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte !

Ils ont fait acte de bandits,
Comptant sur le silence.
Achevés les blessés dans leur lit,
Dans leur lit d'ambulance
Et le sang inondant les draps
Ruisselait sous la porte.

Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte.
Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte !

Les journalistes policiers,
Marchands de calomnies,
Ont répandu sur nos charniers
Leurs flots d'ignominie.
Les Maxim' Ducamp, les Dumas
Ont vomi leur eau-forte.

Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte.
Tout ça n'empêche pas Nicolas
Qu' la Commune n'est pas morte !

C'est la hache de Damoclès
Qui plane sur leurs têtes.
À l'enterrement de Vallès,
Ils en étaient tout bêtes
Fait est qu'on était un fier tas
À lui servir d'escorte

C' qui prouve en tous cas Nicolas,
Qu'la Commune n'est pas morte.
C' qui prouve en tous cas Nicolas,
Qu'la Commune n'est pas morte !

[ Ils disaient comptant leur écus:
A présent nul ne bouge,
Mais au bout d’ quinze ans les vaincus
Débattent leur drapeau rouge,
Malgré Déroulède et ses gars
En plein jour on le porte

C’ qui vous prouve en tout cas, Nicolas,
Qu’ la Commune n’est pas morte!
C’ qui vous prouve en tout cas, Nicolas,
Qu’ la Commune n’est pas morte!

Avec nos femmes en bouquets,
Et malgré la misère,
Nous fêtons dans nos gais banquets
Le grand anniversaire:
Et la police a le nez bas
D’vant les toasts qu’on y porte,

C’ qui vous prouve en tout cas, Nicolas,
Qu’ la Commune n’est pas morte!
C’ qui vous prouve en tout cas, Nicolas,
Qu’ la Commune n’est pas morte!]

Bref tout ça prouve au combattant
Qu' Marianne a la peau brune,
Du chien dans l' ventre et qu'il est temps
D'crier vive la Commune !
Et ça prouve à tous les Judas
Qu'si ça marche de la sorte

Ils sentiront dans peu nom de Dieu,
Qu'la Commune n'est pas morte.
Ils sentiront dans peu nom de Dieu,
Qu'la Commune n'est pas morte !

Contributed by Riccardo Venturi - 2005/7/31 - 20:48




Language: Italian

Nuova traduzione integrale italiana / Nouvelle traduction intégrale en italien / New full Italian translation / Uusi täydellinen italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 26-9-2025 11:19

Due parole del traduttore. “Nuova” perché l’ho appena fatta; “integrale” perché vi sono comprese le due strofe che non vengono mai cantate (v.introduzione). Lo si capisce: come tutte le canzoni comunarde in generale, e quelle di Pottier in particolare, è già sterminatamente lunga con le sette strofe, figuriamoci con nove. Contiene anche qualche piccola nota esplicativa.
Non è morta!

L’hanno ammazzata a fucilate,
A colpi di mitraglia,
E avvolta con la sua bandiera
Nella terra fangosa.
E la turba dei grassi boia
Si credeva la più forte…

Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!
Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!

L’hanno falciata come un prato,
Come si abbatton le mele,
I Versagliesi han massacrato
Almeno centomila persone. [1]
E i centomila assassinati
Vedete quanto rendono…

Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!
Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!

Hanno fucilato Varlin,
Flourens, Duval, Millière,
Ferré, Rigault, Tony Moilin
E stipato il cimitero.
Credevan di spezzarle le braccia
E di svuotarle l’aorta…

Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!
Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!

Si son comportati da banditi,
Contando sul silenzio,
Han finito i feriti sui loro letti,
Sulla lettiga dell’ambulanza
E il sangue che inondava i lenzuoli
Scorreva gocciolando sotto la porta

Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!
Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!

I giornalisti poliziotti,
Mercanti di calunnie,
Hanno sparso nei carnai
I loro fiotti d’ignominia.
I Maxime Ducamp, i Dumas [2]
Han vomitato la loro acquaforte. [3]

Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!
Ciononostante, Nicolas,
La Comune non è morta!

E’ la spada di Damocle
Che plana loro in testa.
Al funerale di Vallès
Eran tutti storditi.
Gli è che s’era in tantissimi
A fargli da scorta

Il che prova che, comunque, Nicolas,
La Comune non è morta!
Il che prova che, comunque, Nicolas,
La Comune non è morta!

[ Dicevan, contando i loro scudi: [4]
Ora nessuno si muove.
Ma dopo quindici anni, i vinti
Sventolano la bandiera rossa.
Nonostante Déroulède e i suoi scagnozzi
La si porta in pieno giorno

Il che prova che, comunque, Nicolas,
La Comune non è morta!
Il che prova che, comunque, Nicolas,
La Comune non è morta!

Con le nostre donne infiorate
E nonostante la miseria,
Festeggiamo con allegri banchetti
Il grande anniversario:
E la polizia sta a capo chino
Davanti ai brindisi che facciamo,

Il che prova che, comunque, Nicolas,
La Comune non è morta!
Il che prova che, comunque, Nicolas,
La Comune non è morta! ]

In breve, questo dimostra a chi combatte
Che la Francia ha la pelle dura! [5]
Che ha la rabbia dentro e che è tempo
Di gridare: Viva la Comune!
E questo dimostra a tutti i Giuda
Che se va come deve andare

Sentiranno fra poco, in nome di Dio,
Che la Comune non è morta,
Sentiranno fra poco, in nome di Dio,
Che la Comune non è morta!
[1] In realtà, le vittime della Settimana di Sangue furono circa e “soltanto” trentamila. Da ricordare che Parigi, nel 1870, contava circa 1.825.000 abitanti.

[2] Si tratta qui di Alexandre Dumas figlio (1824-1895). Proprio lui: l’autore della Signora delle Camelie (La dame aux camélias) da cui fu tratta la “Traviata”. Tra una camelia e una signora, il buon Dumas figlio trovava il tempo di scrivere articoli infiammati contro la Comune e dal gusto perfettamente reazionario. Ce l’aveva in particolare con le donne della Comune: una sua frase è passata alla storia, ”Nous ne dirons rien de leurs femelles par respect pour toutes les femmes à qui elles ressemblent quand elles sont mortes.” (“Non diremo nulla delle loro femmine per rispetto a tutte le donne alle quali rassomigliano quando sono morte”). Solo che, invece di camelie, portavano fucili.

[3] Vale per “acido” (espressione tratta dalla tecnica d’incisione dell’acqu]aforte, in cui le lastre da incidere sono trattate con acidi).

[4] Ambiguità forse voluta: come in italiano, écu è lo “scudo” protettivo di truppe, forze dell’ordine ecc., ed anche l’antica moneta. Quindi: contavano le loro truppe e i loro poliziotti, oppure contavano il denaro che facevano.

[5] L’espressione originale del testo, Marianne a la peau brune, significa alla lettera: “Marianna (= la Francia) ha la pelle scura”. Probabilmente la pelle scura è qui associata ai negri, che avevano la “pellaccia” più resistente.

2025/9/26 - 11:22




Language: Italian

Versione italiana / Version italienne / Italian version / Italiankielinen versio:
Giuseppe (Joe) Fallisi [2003]


Michèle Bernard et les Ogres de Barback


Tratta da L’uovo di Durruti (2003). Essendo praticamente una versione letterale, viene proposta come tale.
Non è morta

L'hanno ammazzata a fucilate,
A colpi di mitraglia,
E trascinata con la sua bandiera
Nella terra argillosa.
La grassa turba dei boia
Si credeva la più forte.

Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.
Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.

Come contadini che falciano un prato
O che fanno cadere le mele,
I Versagliesi han massacrato
Almeno centomila persone.
E i centomila assassinati
Vedete ora quanto rendono.

Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.
Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.

Certo, hanno fucilato Varlin,
Flourens, Duval, Millière,
Ferré, Rigault, Tony Moilin;
È pieno il cimitero.
Credevano di tagliarle le braccia,
Di vuotarle l'aorta.

Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.
Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.

Si son comportati da banditi
Contando sul silenzio,
Hanno finito i feriti sulle barelle,
Sulle barelle delle ambulanze;
Il sangue, inzuppando i vestiti,
Scorreva sotto la porta.

Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.
Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.

I giornalisti poliziotti,
Mercanti di calunnie,
Hanno sparso sui nostri morti
I loro fiotti d'ignominia;
I Maxim Ducamp, i Dumas
Hanno vomitato la loro acqua forte.

Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.
Tutto ciò non toglie, Nicola,
Che la Comune non è morta.

È la scure di Damocle
Che incombe sulla loro testa;
Ai funerali di Vallès
Erano tutti istupiditi.
È un fatto: eravamo una gran folla
A fargli da scorta!

E questo prova, in ogni caso, Nicola,
Che la Comune non è morta.
E questo prova, in ogni caso, Nicola,
Che la Comune non è morta.

Insomma, ciò dimostra ai combattenti
Che Marianna ha la pelle scura,
Ha un cane nel ventre ed è tempo
Di gridare: viva la Comune!
Dimostra a tutti i Giuda
Che se le cose vanno avanti così

Lo sentiranno fra poco, perdio,
Che la Comune non è morta,
Lo sentiranno fra poco, perdio,
Che la Comune non è morta.

Contributed by DonQuijote82 - 2011/5/5 - 01:41




Language: Italian

Versione italiana / Version italienne / Italian version / Italiankielinen versio:
Franco Coggiola

Franco Coggiola alla cascina del "Micio", la Lega di Cultura di Piadena di Gianfranco Azzali (Pontirolo, 1995)
Franco Coggiola alla cascina del "Micio", la Lega di Cultura di Piadena di Gianfranco Azzali (Pontirolo, 1995)


Si tratta della traduzione italiana pressoché letterale, dovuta a Franco Coggiola e al Nuovo Canzoniere Milanese.

Incisioni:
- Nuovo Canzoniere Milanese: Il bosco degli alberi (Antonio Catacchio)

Fonti:
- Libretto all. al disco "Il bosco degli alberi"

(Da "La musica dell'altra Italia")


LA COMUNE NON E' MORTA

Con i fucili le sparò
E a colpi di mitraglia
La sua bandiera calpestò
Del boia la sbirraglia.
L'infame borghesia
la volle vedere morta!

Malgrado tutto si vedrà,
La Comune non è morta!
Malgrado tutto si vedrà
Che la Comune non è morta!

Come si va prati a falciar
o ad abbattere pini
i versagliesi massacrar
anche donne e bambini.
Son centomila i morti già,
ma questo a cosa porta:

Malgrado tutto si vedrà
che la Comune non è morta!
Malgrado tutto si vedrà
che la Comune non è morta!

Assassinato hanno Varlin,
Flourens, Duval, Millière,
Ferré, Rigault, Tony Moilin
son tutti al cimitero;
credevano di smembrarla,
recidere l'aorta.

Malgrado tutto si vedrà
che la Comune non è morta!
Malgrado tutto si vedrà
che la Comune non è morta!


Per far tacere la città
vollero far la pelle
anche ai feriti di ogni età
perfin sulle barelle.
Il sangue inzuppava gli abiti,
scorreva sotto ogni porta...

Malgrado tutto si vedrà
che la Comune non è morta!
Malgrado tutto si vedrà
che la Comune non è morta!

Giornalisti venduti
mercanti di menzogna
sopra i nostri caduti
vomitarono vergogna.
I Maxim Ducamp e i Dumas
l'han fatta proprio sporca.

Malgrado tutto si vedrà
che la Comune non è morta!
Malgrado tutto si vedrà
che la Comune non è morta!

Già la spada di Damocle
gli cala sulla testa
ai funerali di Vallès
erano tutti in bestia
perché eravamo in tanti
a fargli ultima scorta.

E questo fatto prova già
che la Comune non è morta!
E questo fatto prova già
che la Comune non è morta!

E rabbia e forze ancora abbiam
e sono più di alcune
perché sia tempo di gridar:
«Evviva la Comune!»
E questo prova ai venduti
traditori di ogni sorta

che essi sapranno presto ormai:
la Comune non è morta.
Che essi sapranno presto ormai
che la Comune non è morta!

Contributed by Riccardo Venturi - 2005/7/31 - 20:50




Language: Italian

Versione italiana / Version italienne / Italian version / Italiankielinen versio: Beppe Chierici [1967]

"Canzone della Comune di Parigi 1871
Testo italiano di Beppe Chierici - Elaborazione musicale di Daisy Lumini
(Parole di E. Pottier)
Canzone scritta nel 1886 in ricordo della Comune di Parigi 1871"


"La Comune di Parigi del 1871 fu certo uno dei momenti-chiave nella storia del movimento operaio e democratico. Il suo ricordo non si estinse con la terribile repressione del governo di Thiers, anzi restò intatto nella coscienza popolare. Tra le numerose canzoni che si ispirano alla Comune, questa, composta da Pottier nel 1886, è forse la più nota. La versione italiana di Chierici ne mette in risalto tutta la carica aggressiva e rabbiosa, attribuendole al tempo stesso una cadenza un po' sbracata da cantastorie, sorretta da un accompagnamento musicale che sa di osteria e di piazza di paese."

Questa seta che filiamo


La Comune non è morta

L'han fatta fuori a cannonate
E a colpi di mitraglia,
Le sue bandiere han trascinate
Fra lo sterco e la paglia.
E quella banda di assassini
la credono sepolta…

Ma la Comune, amico mio
No, non è ancora morta!
Ma la Comune amico mio
No, non è ancora morta

E han falciato come grano
Gli uomini a migliaia,
I Versagliesi han calpestato
U corpi come ghiaia
Ma questo orribile massacro
In fondo a cosa porta?

Che la Comune, amico mio
No, non è ancora morta!
Che la Comune, amico mio
No, non è ancora morta

Son stati peggio dei banditi
Ci han presi di sorpresa,
Nei letti uccisero i feriti
Ormai senza difesa.
E il sangue a fiumi straripò,
Usci fuor dalla porta…

Ma la Comune, amico mio,
No, non è ancora morta !
Ma la Comune, amico mio,
No, non è ancora morta!
>
Dei giornalisti e certi artisti
Mercanti di calunnie
Han vomitato su di noi
Fiotti di ignominie
E inneggiato hanno poi
La schiavitù risorta...

Ciò non vuol dire, amico mio,
Che la Comune è morta!
Ciò non vuol dire, amico mio,
Che la Comune è morta!

Di Damocle la spada ormai
Sta sopra il loro capo
E al funeral dei comunardi
Erano senza fiato.
Sai, tutto il popolo era là
A far loro da scorta…

Perché, amico, la Comune
No, non è ancora morta!
Perché, amico, la Comune
No, non è ancora morta!

Malgrado ci abbian messi al bando
E i colpi del sicario
Noi festeggiamo banchettando
Questo anniversario.
E ognun di noi alla Comune
Un brindisi le porta!

Oerché, amico, la Comune
No, no, non è mai morta!
Perché, amico, la Comune
No, no, non è mai morta!

Contributed by Gianfranco + CCG/AWS Staff - 2014/10/20 - 03:29




Language: Italian

Versione italiana / Version italienne / Italian version / Italiankielinen versio: Salvo Lo Galbo
Canta / Chante / Singer / Laulaa: Margot Galante Garrone

Non è morta (e non dorme)

L’hanno repressa nei falò,
Nei colpi di mitraglia,
La sua bandiera si gettò
Nel fango e nella paglia,
E l’alta borghesia, di ciò,
Adesso si conforta...

Ma la Comune, Nicolò,
No, non è ancora morta!
Ma la Comune, Nicolò,
No, non è ancora morta!

Come a veder cadere giù
Del grano ormai falciato,
Caddero in centomila e più
Quei corpi sul selciato.
Uno dei nostri, ora, però
Cento a loro ne porta!

Se la Comune, Nicolò,
No, non è ancora morta!
Se la Comune, Nicolò,
No, non è ancora morta!

Contando sull’oscurità,
Ci tennero a mattanza
E uccisero senza pietà
Feriti in ambulanza;
In strada il sangue a fiotti uscì
Da sotto a quella porta.

Ma la Comune, anche così,
No, non è ancora morta!
Ma la Comune, anche così,
No, non è ancora morta!

Al soldo delle Autorità,
Giornalisti bugiardi
Di tutte le ignominie han già
Coperto i comunardi.
E contro noi la verità
Han subito ritorta.

Ma la Comune, fatto sta
Che non è ancora morta!
Ma la Comune, fatto sta
Che non è ancora morta!

La spada di Damocle sta
Pendendo su di loro!
Ai funerali stavan già
Tremando al nostro coro,
A quanta folla c’era, più
Di ogni loro scorta!

E la Comune, prova fu,
Che non è ancora morta!
E la Comune, prova fu,
Che non è ancora morta!

Se è chiaro al comunardo che,
Malgrado le sfortune,
Ha un canto da cantare ed è:
“Evviva la Comune!”
La borghesia s’accorgerà,
Se ancora non s’è accorta...

Che la Comune non morrà
E che non è mai morta!
Che la Comune non morrà
E che non è mai morta!

Contributed by Parvus - 2015/7/15 - 17:23




Language: English

English version / Versione inglese / Version anglaise / Englanninkielinen versio: Mitchell Abidor
The Commune isn't dead

Mitchell Abidor.
Mitchell Abidor.
For the survivors of the Bloody Week

They killed it with rifle shots,
With machine gun shots
And rolled it in its flag
Into the clay-like earth.
And the mob of fat executioners
Thought themselves the stronger,

But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!
But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!

Just as harvesters clear a field,
Just as apples fall to earth,
The Versaillais massacred
At least a hundred thousand men.
And these hundred thousand murders,
See what they bring.

But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!
But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!

Though they killed Varlin,
Flourens, Duval, Millière,
Ferré, Rigault, Tony Moilin,
Filling the cemeteries.
They thought they cut off its arms,
Emptied its aorta.

But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!
But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!

They acted like bandits,
Counting on silence.
They killed the wounded in their hospital beds,
And the blood, flooding the sheets
Flowed under the door.

But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!
But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!

Bought-off journalists,
Merchants of slander
Spread over our mass graves
Their flood of ignominies.
Maxim Ducamp, Dumas
Vomited up their booze.

But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!
But none of this changes anything, Nicolas,
For the Commune isn’t dead!

It’s Damocles’ sword
That floats over their heads.
At Vallès’ funeral
They were made mute.
The fact is there were many of us
Who served as his escort;

Which proves, in any case, Nicolas,
That the Commune isn’t dead!
Which proves, in any case, Nicolas,
That the Commune isn’t dead!

And so, all this proves to the fighters,
That Marianne’s skin is tanned;
She’s ready to fight and it’s time to cry out:
Long Live the Commune!
And this proves to all the Judases
That this is how things are!

And in a short while they'll know, God damn!
That the Commune isn’t dead!
And in a short while they'll know, God damn!
That the Commune isn’t dead!

Contributed by Riccardo Venturi - 2025/10/15 - 18:15




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