Noi che sui moli per cent'anni
di voci sparse e silenzi nelle attese
di pianti, che tutto si può piangere
speranze aperte e vite amare spese
Noi che nella scia di cento navi
di giorni lunghi, tracce sparse al sole
abbiamo appeso al colmo di ogni prua
stracci di sorrisi e di parole
Speranze appese e stracci di sorrisi
vite amare spese di parole
passi stesi intorno alla stazione
per figli dottori e case nuove.
Noi che abbiamo venduto i nostri figli
comprato sogni spenti all'imbrunire
e abbiamo accolto uomini già vinti
tornati alla terra per morire
Noi da sguardi freddi e pane duro
cresciuti di violenze senza nome
di cose amare e armati di paure
di passi stesi intorno alla stazione
Speranze appese, stracci di sorrisi
vite amare spese di parole
passi stesi intorno alla stazione
per figli dottori e case nuove.
Noi che con le mani o nelle strade
soldi avvelenati e salvatori
odiato prezzo dato e mal pagato
per case nuove e figli dottori
Ora dalle tavole imbandite
con la memoria corta, addormentata
abbiamo fretta di ricominciare
dall'altra parte della barricata.
Voglio cantare canti in nuove lingue
e ascoltare suoni mai suonati
voglio toccare gesti in nuovi giochi
perdermi con ritmi mai danzati
Voglio sentir pregare in cento lingue
cento dei diversi eppure uguali
voglio veder giocare cento giochi
da uomini diversi eppure uguali.
Cento dei diversi eppure uguali
uomini diversi eppure uguali
di voci sparse e silenzi nelle attese
di pianti, che tutto si può piangere
speranze aperte e vite amare spese
Noi che nella scia di cento navi
di giorni lunghi, tracce sparse al sole
abbiamo appeso al colmo di ogni prua
stracci di sorrisi e di parole
Speranze appese e stracci di sorrisi
vite amare spese di parole
passi stesi intorno alla stazione
per figli dottori e case nuove.
Noi che abbiamo venduto i nostri figli
comprato sogni spenti all'imbrunire
e abbiamo accolto uomini già vinti
tornati alla terra per morire
Noi da sguardi freddi e pane duro
cresciuti di violenze senza nome
di cose amare e armati di paure
di passi stesi intorno alla stazione
Speranze appese, stracci di sorrisi
vite amare spese di parole
passi stesi intorno alla stazione
per figli dottori e case nuove.
Noi che con le mani o nelle strade
soldi avvelenati e salvatori
odiato prezzo dato e mal pagato
per case nuove e figli dottori
Ora dalle tavole imbandite
con la memoria corta, addormentata
abbiamo fretta di ricominciare
dall'altra parte della barricata.
Voglio cantare canti in nuove lingue
e ascoltare suoni mai suonati
voglio toccare gesti in nuovi giochi
perdermi con ritmi mai danzati
Voglio sentir pregare in cento lingue
cento dei diversi eppure uguali
voglio veder giocare cento giochi
da uomini diversi eppure uguali.
Cento dei diversi eppure uguali
uomini diversi eppure uguali
Contributed by adriana - 2005/7/26 - 14:28
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Dal sito ufficiale di Isa http://www.nonsoloisa.it/
La musica evoca atmosfere acustiche, che si muovono dal folk al jazz, dove la sua chitarra è tratto distintivo.
Dopo una ricca attività live, anche in Francia, Isa arriva all’esordio discografico con “Disoriente” prodotto da Valter Colle per la Nota Music "
Ricordiamo qui volentieri anche il sodalizio artistico e umano di Isa con Alessio Lega.