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(Davide Giromini)


Jennifer Katharine Griffin Chesney.
Jennifer Katharine Griffin Chesney.
[Jennifer Katharine Griffin]
Free in Internet.
Agosto 2001
Sometimes words are not enough...
This song is dedicated to Carlo Giuliani and to those protesters still missing.
Please feel free to pass it on and make copies.


Written: July, 30, 2001 at La Casella, Montisi, Italy
First live performance: August 1, 2001 at La Casella, Montisi, Italy
Recorded: August 2, 2001 at Pearson Studio, New York, NY, USA
Words and music, vocals: JK Griffin
Music, guitar, jembe: S Pearson
Mixed and mastered: S Pearson
For more information, contact us at pastydrone@newstrolls.com.

Testo da piazzacarlogiuliani.org

piacarlo


"Ma sono innumerevoli le canzoni ispirate a quell'estate del 2001. Rimasto fuori dalla compilation di cui sopra, il pezzo che ha dato il via all'operazione. Poco tempo dopo la morte del figlio, Heidi Giuliani ricevette da due newyorkesi, Jennifer Katharine Griffin and Sean Pearson, una canzone intitolata "Viva Carlo", ma perse i contatti con loro al momento di dover concedere la liberatoria. Ora la canzone è disponibile e liberamente scaricabile da vari siti."
(Rivist@ - Portale d'inchiesta e informazione)
[UPDATE August 11: Some friends of Carlo's family in Genoa have graciously donated their artistic skills to create cover art and the insert for VIVA CARLO on CD. If you would like a free, higher-quality format copy of the song on CD with the CD art, please email us at pastydrone@newstrolls.com with your name and mailing address and we will mail one out to you. (We only ask that you can pay the cost of shipping the CD to you; we'll pay for burning the CD and printing the artwork.)]
Bands on of black, pink, white
Travelling across the night
People from every state
Witness and delegate
of Earth in its silent pain
of children in chains again
Gathered in Genoa
to mourn for our whole sick world

Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo

But the 'crowned heads' of Italy
turned blind eyes to fascisti
letting them infiltrate,
agreeing to leash their hate
Carlo, our Labor's son,
took action without a gun
Now crumpled beneath a sheet
His blood flows into the street

Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo

Later the youth all slept
off shouting and tears they'd wept
Thugs crept into their lull
and woke them by cracking skulls
What of the sixty-three
savaged in Italy?
And what of the dozen more
no one's heard from?

Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo

Violence is not the way
they'll hear what we have to say
They use it to twist the truth
and split apart every group
But we hold the deeper power
It's growing with every hour
We are their economy
and we own our destiny.

Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo

envoyé par steu - 26/7/2005 - 12:02



Langue: italien

Versione italiana di Riccardo Venturi
17 luglio 2008
VIVA CARLO

Gruppi neri, rosa, bianchi
che girano attraverso la notte.
Gente da ogni nazione
testimoni e delegati
della Terra nel suo dolore silente
dei bambini ancora in catene
si sono radunati a Genova
a piangere per tutto il nostro mondo malato

Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo

Ma la 'testa coronata' dell'Italia
è rimasta cieca davanti ai fascisti
lasciandoli infiltrare, permettendo loro
di scatenare il loro odio.
Carlo, figlio della nostra Fatica,
è entrato in azione disarmato,
ora è ricurvo sotto un lenzuolo
e il suo sangue scorre per la strada

Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo

Più tardi, tutti quei giovani dormivano
per tutte le grida e le lacrime che avevano versato
quando i tagliagole sono entrati nella loro quiete
e li hanno svegliati spezzando loro il cranio.
E che cosa dire di quei sessantatré
brutalizzati in Italia?
E che cosa di quell'altra dozzina
di cui nessuno ha più sentito nulla?

Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo

La violenza non è la via,
ascolteranno quel che abbiamo da dire.
La usano per sviare la verità
e per dividere ogni gruppo.
Ma noi abbiamo un potere più profondo,
sta crescendo ogni ora che passa,
siamo la loro economia,
e abbiamo in mano il nostro destino.

Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo
Viva, viva, viva Carlo

17/7/2008 - 21:17


Vediamo adesso come manderanno assolti i tagliagole

Più tardi, tutti quei giovani dormivano
per tutte le grida e le lacrime che avevano versato
quando i tagliagole sono entrati nella loro quiete
e li hanno svegliati spezzando loro il cranio.
E che cosa dire di quei sessantatré
brutalizzati in Italia?
E che cosa di quell'altra dozzina
di cui nessuno ha più sentito nulla?


- Jennifer Katharine Griffin, "VIVA Carlo"


G8 chiesti 110 di condanne per blitz alla Diaz

Dal Secolo XIX online, 17 luglio 200

Pene complessive per circa 110 anni sono state chieste oggi dai pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini per 28 poliziotti, tra cui i vertici della Polizia, Francesco Gratteri (Direzione anticrimine centrale) e Giovanni Luperi (Servizi Segreti) per il sanguinoso blitz nelle scuole Diaz e Pascoli, avvenuto la notte del 21 luglio del 2001, durante il G8. Per un solo poliziotto, Alfredo Fabbrocini, difeso dall’avv. Alfredo Biondi, è stata chiesta l’assoluzione. Le richieste variano complessivamente da tre mesi a cinque anni di reclusione, ma per quasi tutti gli imputati sono state chieste le attenuanti generiche.

«La richiesta delle attenuanti generiche - ha commentato amaramente l’avv. Stefano Bigliazzi, rappresentante di parte civile - accorcerà anche i tempi della prescrizione». Per Luperi e Gratteri, accusati di falso ideologico, calunnia e arresto illegale (che ha sostituito il reato di abuso d’ufficio), i pm hanno chiesto 4 anni e 6 mesi ciascuno. «Non sono rimasti dietro la scrivania ad aspettare - ha sottolineato il pm Zucca - ma sono generali scesi in campo con casco e manganello a fianco della truppa». Il pm ha anche aggiunto:«Comportamenti come questi minacciano di più la democrazia che il lancio delle molotov».

La pena più alta (5 anni) è stata chiesta per il vice questore romano Pietro Troiani, accusato di calunnia, falso e porto di armi da guerra. Il funzionario è accusato di aver portato le due molotov nella scuola insieme all’autista Michele Burgio, per il quale i pm hanno chiesto 4 anni di reclusione. Le bottiglie incendiarie infatti, secondo l’accusa, sono state utilizzate dalla polizia come false prove nei confronti dei 93 no global presenti nella scuola Diaz, picchiati e poi arrestati con l’accusa di associazione per delinquere. I 93 no global erano stati poi prosciolti dal Gip.

Per i “falsi” verbali sottoscritti sono accusati di falso e calunnia, oltre a Luperi e Gratteri, anche Gilberto Caldarozzi, all’ epoca vice dello Sco, Filippo Ferri, dirigente della squadra mobile della Spezia, Massimiliano Di Bernardini, romano, vice questore aggiunto, Fabio Ciccimarra, napoletano, vice questore aggiunto, Nando Dominici, capo della squadra mobile di Genova, Spartaco Mortola, dirigente all’epoca della Digos di Genova e Carlo Di Sarro vice questore aggiunto presso la Digos di Genova. L’accusa ha chiesto per loro, accusati anche di arresto illegale, 4 anni e sei mesi.

Nei confronti dei presunti “picchiatori”, una richiesta di condanna di 4 anni e 6 mesi, è stata avanzata per Vincenzo Canterini, all’epoca comandante del I Reparto Mobile di Roma, per il suo vice Michelangelo Fournier (3 anni e 6 mesi) e per otto capisquadra. Fournier fu il primo che descrisse ai pm come una «macelleria messicana» i pestaggi fatti dai poliziotti dentro la scuola. Il poliziotto urlò anche, come riferito da alcune parti lese, «Basta, basta» mentre si toglieva con rabbia il casco. Per il finto accoltellamento - altro episodio «sospetto» contestato dai pm alla polizia - dell’agente scelto Massimo Nucera, avallato in un verbale dal suo superiore Maurizio Panzieri, i pm hanno chiesto 4 anni di reclusione a testa. Per Luigi Fazio, sovrintendente Ps, accusato di percosse, i pm hanno chiesto tre mesi di reclusione. Per l’ irruzione arbitraria nella scuola Pascoli, sede del media center del Genoa Social Forum, i pm hanno chiesto quattro anni di reclusione per il commissario capo Salvatore Gava.

La stessa pena è stata chiesta per l’ispettore Massimo Mazzoni (Sco), il sovrintendente Renzo Cerchi e l’ispettore superiore Davide Di Novi, accusati di falso, calunnia e arresto illegale. Tra le parti lese, era presente oggi al processo Mark Covell, il giornalista free lance inglese picchiato dai poliziotti davanti alla scuola Diaz, prima dell’irruzione Genova. «Non sono contento - ha commentato - anche se capisco che i pm hanno fatto un ottimo lavoro». «Capisco anche però - ha aggiunto - la situazione politica che c’è adesso in Italia». Un altro giornalista picchiato alla Diaz, Lorenzo Guadagnucci ha affermato: «È molto importante quello che ha detto oggi il pm Enrico Zucca e cioè che comportamenti come questi minacciano la democrazia molto più del lancio delle molotov». Per Vittorio Agnoletto, eurodeputato, portavoce del Genoa Social Forum ai tempi del G8, ´«le richieste dei pm sembrano proporzionate all’estrema gravita´ dei fatti contestati ai rappresentanti delle forze dell’ordine». La sentenza del tribunale, presieduto da Gabrio Barone, è prevista in autunno.

Riccardo Venturi - 17/7/2008 - 21:26


Il Guardian accusa: Polizia italiana fascista
Dal Secolo XIX online

Per il Guardian la vera storia che nessuno vuole raccontare sul G8 di Genova è «il comportamento fascista della polizia italiana». Il quotidiano progressista britannico giunge a questa conclusione in un lungo reportage sui fatti accaduti quel luglio del 2001 per le strade del capoluogo ligure. «Nessun politico italiano è stato portato in tribunale benchè vi sia il forte sospetto che la polizia abbia agito come ha agito perché qualcuno gli ha promesso l’impunita»`, accusa il giornale. Che oltre a ricostruire gli episodi della Diaz e di Bolzaneto, raccoglie le testimonianze di chi era presente quei giorni a Genova e di chi ha ´`combattuto´` perche´ i responsabili di quella «macelleria messicana» fossero infine condannati. «Se non fosse stato per il coraggio del PM Emilio Zucca, della fermezza del tribunale, e dell’aiuto fornito da Mark Covell la polizia sarebbe forse riuscita a farla franca», scrive ancora il Guardian.

E solo ieri Covell - il giornalista inglese picchiato a sangue dai poliziotti italiani prima del raid alla Diaz - commentando la sentenza del processo Bolzaneto aveva detto: «Ho perso gli anni migliori della mia vita quel 21 luglio: i risarcimenti in denaro vanno bene ma non ci si può riprendere dopo una cosa del genere. Io morirò 10 anni più giovane del dovuto a causa dei traumi subiti e ognuno di noi soffre di crisi direttamente connesse allo stress subito».

Il Guardian ha poi fatto notare come «nessuno dei 15 poliziotti condannati sconterà mai la pena inflitta grazie a indulto e prescrizione» e che «nessuno ha mai chiesto a Gianfranco Fini - l’allora vice primo ministro, che secondo alcuni giornali era in quei giorni al quartier generale della polizia - di spiegare quali ordini abbia dato, ammesso che ne abbia dati».

Riccardo Venturi - 17/7/2008 - 21:29


carlo vive

Alessandro - 18/7/2008 - 11:24




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