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CCCP - Fedeli alla linea
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CCCP - Fedeli alla linea

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(Giovanni Lindo Ferretti)


nell'EP "Compagni, cittadini, fratelli, partigiani" (1985)
e nell'LP "Affinità-divergenze tra il compagno Togliatti e noi (Del conseguimento della maggiore età)" (1985)

Ferretti e Annarella. Monza, 1985
Ferretti e Annarella. Monza, 1985


Dice Ferretti a proposito del titolo (dell'album):
- Doveva diventare il nostro manifesto politico, a cominciare dal titolo. La frase riecheggiava il titolo del documento ("Sulle divergenze tra il compagno Togliatti e noi") che aveva decretato la nascita dell'estrema sinistra in giro per l'Europa: un trattato redatto dai cinesi nei primi anni Sessanta. Aggiungendoci le "affinità" che noi sentivamo con la tradizione comunista italiana, mi sembrava di riassumere con una frase tutta quanta la storia. Senza dimenticare che il sottotitolo precisava: "Del conseguimento della maggiore età". Era il distacco dalla politica come era stata fino ad allora: continuavamo a pensare che l'unico messaggio possibile fosse "no future", non c'è futuro se il mondo continua ad andare avanti a questo modo. La Terra non ha futuro, il comunismo non ha futuro.

da Rude Pravda
Non so dei vostri buoni propositi perchè non mi riguardano
Esiste una sconfitta pari al venire corroso
Che non ho scelto io ma è dell'epoca in cui vivo
La morte è insopportabile per chi non riesce a vivere
La morte è insopportabile per chi non deve vivere

Lode a Mishima e a Majakovskij
Lode a Mishima e a Majakovskij
Lode a Mishima e a Majakovskij
Tu devi scomparire anche se non ne hai voglia
E puoi contare solo su te

Produci consuma crepa produci consuma crepa produci consuma crepa
Sbattiti fatti crepa sbattiti fatti crepa sbattiti fatti crepa
Cotonati i capelli riempiti di borchie rompiti le palle rasati i capelli
Crepa crepa crepa

Cotonati i capelli riempiti di borchie
Rompiti le palle rasati i capelli crepa crepa crepa crepa crepa...

15/7/2005 - 12:24


MISHIMA E MAJAKOWSKIJ

Yukio Mishima (1925-1970) è lo pseudonimo dello scrittore giapponese Hiraoka Kimitake.
Radicato nella tradizione classica del suo paese, mostra fin dalle sue prime opere amore per la parola ricercata e gusto per la metafora.
Ventenne, al momento della sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale reagisce insieme a molti della sua generazione, con un marcato disinteresse per i drammatici problemi aperti nella società dalle recenti vicende storiche, dando invece la preferenza, nei suoi scritti, a temi autobiografici e all'analisi psicologica.
Agli inizi degli anni Sessanta, di fronte all'occidentalizzazione crescente e alla perdita di identità della società giapponese, diventa acceso fautore di idee nazionaliste e militariste, dando vita a un'associazione paramilitare conservatrice, Tate-no-kai ("Società dello scudo") basata sull'etica degli antichi samurai.
Interessato da sempre al tema della reincarnazione, ne fa il motivo ispiratore di una tetralogia dal titolo generale "Il mare della fertilità". Al completamento di quest'opera, considerato concluso il suo compito di scrittore, il 25 novembre del 1970 mette fine alla sua esistenza con uno spettacolare suicidio rituale (harakiri) nel quartiere generale delle forze di autodifesa (dove aveva fatto irruzione alla testa dei suoi seguaci), dopo aver arringato un gruppo di soldati, invitandoli a farsi restauratori dei tradizionali valori spirituali del Giappone.

*

Vladimir Majakovskij (1893-1930) poeta e drammaturgo, è uno dei principali esponenti del futurismo russo, corrente artistica e letteraria d'avanguardia dei primi del '900. Frequenta la Scuola d'Arte di Mosca e ancora studente compie un lungo giro di propaganda dell'arte futurista in diverse città del paese, fra il 1913 e il 1914, creando e diffondendo una lunga serie di manifesti. Già nelle sue prime opere emergono i nuovi mezzi espressivi e l'impetuosa carica polemica contro l'accademia e l'arte del passato.
Aderisce con entusiasmo, insieme ad altri futuristi russi, alla Rivoluzione del 1917; molti artisti russi infatti erano profondamente impegnati nella realtà politica dell'epoca e sostenevano la rivoluzione bolscevica in quanto promotrice di una trasformazione politica legata al bisogno di giustizia sociale.
Lavora all'agenzia telegrafica di Stato, e realizza migliaia di manifesti di propaganda con immagini e slogan. Si appassiona di cinema e scrive soggetti e sceneggiature. L'impegno di questi anni nella realtà sociale russa favorisce il legame fra le sperimentazioni della sua nuova poesia e i fermenti di rinnovamento nella società.
Tuttavia col passare del tempo la sua fiducia nella rivoluzione è scossa da dubbi e incertezze.
Guarda con profondo turbamento alla progressiva burocratizzazione della società comunista, dopo l'avvento di Stalin. In due feroci commedie ("La cimice" e soprattutto "Il bagno", ironica rappresentazione di un mondo popolato da burocrati stupidi e ottusi) si scatena con forza contro questa involuzione.
Sempre più isolato anche sul piano affettivo e personale si suicida con un colpo di pistola nel 1930.

15/7/2005 - 12:28


Altra canzone che non ha niente a che fare con la guerra...

fedele alla linea gotica . - 20/3/2013 - 15:30


felice che ci sia questa canzone, ma in effetti non c'entra proprio niente con la guerra, né pro, né contro.

ma grazie a voi riesco ad interpretare i sibillini "la morte è insopportabile per chi..."

Difficile davvero senza questi riferimenti.

Sascio Greio - 25/2/2024 - 05:40


Che non c'entri nulla con la guerra è vero solo se si cercano nelle canzoni riferimenti precisi a conflitti specifici. Produci consuma crepa era una descrizione precisa di quegli anni 80 e quaranta anni dopo non mi sembra sia cambiato molto. La triade imperante è sempre quella.

Lorenzo - 25/2/2024 - 10:57




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