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I lupi

Ivan Graziani
Language: Italian


Ivan Graziani

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Guerra civile
(Tre Allegri Ragazzi Morti)
Colombo
(Loredana Bertè)
Il lupo e il bracconiere
(Ivan Graziani)


[1977]
Dall'album omonimo
Testo e musica di Ivan Graziani

Proseguendo (con lentezza) nella ristrutturazione totale delle pagine delle "CCG primitive", ci si imbatte continuamente in capolavori dimenticati, come questa canzone. Una pagina vuota, soltanto il testo e una data. Una canzone di trent'anni fa, la storia di un superstite dell'ARMIR, e della guerra di Spagna, che "torna a respirare" quando "spezza il suo fucile". Ivan Graziani. Chi se ne ricorda adesso; forse a malapena "Lugano addio" o "Firenze canzone triste". Un cantautore morto di serie B. Chissà, forse paga l'ermetismo di certi suoi testi, o il non essersi peritato neppure di andare a cantare a Sanremo. Vorremmo rendergli l'omaggio che merita con queste poche parole, ma sicuramente non ci riusciremmo mai. Gli abbiamo riservato una traduzione. E magari diciamo anche che, davanti a questa canzone, ovunque si trovino, Vladimir Vysotskij, uno che di lupi se ne intendeva, gli offre un bicchiere di qualcosa. [RV]

Guarda arrivano i lupi
sulla campagna addormentata
hanno fame e sono in tanti
guarda arrivano i lupi
guarda arrivano i lupi

Uh! Guarda arrivano i lupi
Uh! Guarda arrivano i lupi

E hanno le zanne come candidi pugnali
e gli occhi rossi da assassini
e la montagna li ha vomitati
sono sempre più vicini

Uh! Guarda arrivano i lupi
Uh! Guarda arrivano i lupi

Pantaloni e scarpe rotte
e la cravatta del matrimonio
i ricordi li ho portati in guerra
col profumo della terra
E lunga e bianca è la strada
che attraversa la Brianza
da cento giorni sul postale
ed il cuore mi fa male

Guarda arrivano i lupi
Guarda arrivano i lupi

"No signora no,
suo figlio non l'ho conosciuto no signora no
il sole sotto al ghiaccio
eravamo in centomila e siam tornati solo in sei !"

Guarda arrivano i lupi

Questa notte stai con me
sono stanco di lottare
Tra i cespugli della Spagna
ho sepolto la mia divisa
Sette anni militare
per la patria vilipesa
ed io lì ho presi sì di sputi
e non ero peggio degli altri degli altri i lupi

Le mie braccia dentro al fango
se vuoi puoi nascondere i tuoi occhi
ed io non voglio camminare
a quattro zampe come un animale

Guarda arrivano i lupi Guarda arrivano i lupi
Guarda arrivano i lupi Guarda arrivano i lupi

E questa è la mia casa
e il tavolo di marmo sta annegando nel letame
In fondo alla campagna
qualcuno sta cantando a squarcia gola
nella mia mente confusa
Lacrime e miseria
ritorno a respirare e ho spezzato il mio fucile



Language: English

English Version by Riccardo Venturi
August 25, 2007
THE WOLVES

See the wolves are coming
on the sleeping countryside
they're hungry, they're many
see the wolves are coming
see the wolves are coming

Hey! See the wolves are coming
Hey! See the wolves are coming

Their fangs like snow white daggers
their eyes red like killers' eyes
the mountain vomited them
they're getting closer and closer

Hey! See the wolves are coming
Hey! See the wolves are coming

With my trousers and worn out shoes
and my wedding day tie
I took my memories to the war
together with the smell of my land
Long and white is the way
crossing through Brianza
on this mail train off hundred days
and I feel pain in my heart

See the wolves are coming
See the wolves are coming

"No, Ma'am, oh no
I haven't never met your son, no, ma'am, no
the sun was covered with ice,
we were 100,000, we're back only six"

See the wolves are coming

Stay with me tonight
I'm weary of fighting
in the Spanish bushland
I've buried my uniform
Serving seven years
for my offended fatherland
I've been spat at in my face
yet I wasn't worse than others, the other wolves

My arms in the mud
you can hide your eyes won't you
and I don't want to walk
on all fours like an animal

See the wolves are coming See the wolves are coming
See the wolves are coming See the wolves are coming

This is my home
and the marble table's drowning in dung
deep away in the countryside
someone's singing aloud
in my confused mind
tears and misery
I'm breathing anew, I've crashed my gun

2007/8/25 - 17:24




Language: French

Version française – LES LOUPS – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson italienne – I lupi – Ivan Graziani – 1977

En avançant (lentement) dans la restructuration totale des pages des « CCG primitives », on se heurte continuellement à des chefs-d’œuvre oubliés, comme cette chanson. Une page vide, seulement le texte et une date. Une chanson d'il y a trente ans, l'histoire d'un survivant de l'ARMIR (Armée italienne en Russie), et de la guerre d'Espagne, qui « recommence à respirer » lorsque « il a brisé son fusil ». Ivan Graziani. Qui s'en souvient maintenant ; peut-être à peine « Lugano addio » ou « Firenze canzone triste ». Un auteur-compositeur mort de série B. Peut-être, peut-être paye-t-il l'hermétisme de certains ses textes, ou ne pas s'être trahi jusqu'à aller chanter à Sanremo. Nous voudrions lui rendre l'hommage qu'il mérite avec ces quelques mots, mais nous n'y réussirions sûrement jamais. Nous lui avons réservé une traduction. Et peut-être disons aussi que, devant cette chanson, où qu'ils se retrouvent, Vladimir Vysotskij, qui des loups s'y entendait, lui offrira un verre de quelque chose. [RV]
LES LOUPS

Attention, les loups arrivent
Dans le village sommeilleux
Ils ont faim et sont nombreux
Attention, les loups arrivent
Attention, les loups arrivent

Hou ! Attention, les loups arrivent
Hou ! Attention, les loups arrivent

Et ils ont des dents comme des dagues blanches
Et des yeux rouges d'assassins
Et la montagne en vomit plein
Ils sont toujours plus proches

Hou ! Attention, les loups arrivent
Hou ! Attention, les loups arrivent

Chaussures cassées et pantalon sale
Et la cravate du mariage
Mes souvenirs emmenés à la guerre
Avec le parfum de la terre
Et longue et blanche est la route
Qui à la Brianza ramène
Cent jours déjà sur le postal
Et mon cœur me fait mal

Attention, les loups arrivent
Attention, les loups arrivent

« Non, madame, non,
Je n'ai pas connu votre fils,
Le soleil sous la glace, non, madame, non.
Nous étions cent mille et au retour, seulement six ! »

Attention, les loups arrivent

Cette nuit reste avec moi
Je suis fatigué des combats
Sous les taillis d'Espagne
J'ai enterré mon uniforme
Sept ans militaire
Pour une patrie méprisable
J'en essuyé des crachats de dégoût
Et je n'étais pas pire que les autres loups

Mes bras dans la fange
Si tu veux tu peux te cacher
Mais moi, je ne veux pas marcher
À quatre pattes comme une bête

Attention, les loups arrivent
Attention, les loups arrivent
Attention, les loups arrivent
Attention, les loups arrivent

Voici ma demeure
Dans le fumier, coule le marbre
Au fond de la campagne
Quelqu'un chante à tue-tête
Tout va de travers dans mon esprit
Misère et larmes
Je recommence à respirer et j'ai brisé mon fusil

Contributed by Marco Valdo M.I. - 2014/3/27 - 10:02


C'è un errore nella parte di presentazione. Ivan Graziani è andato ben due volte al Festival di Sanremo. La prima nel 1985 con "Franca ti amo" e nel 1994 con "Maledette malelingue"...

Gianni - 2015/3/15 - 11:37


Dopo che ho letto il romanzo di Eugenio Corti, Il cavallo rosso, ho avuto l'impressione che Ivan si fosse in parte ispirato a un episodio di quel romanzo. Qualcuno ne sa qualcosa?

Un'altra cosa, senza polemica: penso che non sia corretto dire che Ivan sia stato un cantautore di serie B. Lo amiamo ancora in molti e molti ragazzi lo riscoprono ancora oggi.

Oltretutto i suoi testi non sono assolutamente ermetici: le sue sono storie molto chiare, e ciascuna potrebbe essere la sceneggiatura di uno splendido film. Basta ascoltarle e leggere i testi.

Grazie dell'ospitalità.

Stefano Sgad - 2016/3/5 - 11:49


Caro Stefano, nell'introduzione c'è scritto che Graziani è generalmente considerato un cantautore di serie B o minore, ma naturalmente noi siamo d'accordo con te: è invece un cantautore tra i più bravi a scrivere testi interessanti, oltre ad essere stato un musicista più dotato di tanti illustri colleghi.

Lorenzo - 2016/3/5 - 13:21


Io sarei per evitare le classificazioni di cantautori di serie A o B... Direi che Ivan è stato semplicemente un grande!

Leti - 2017/8/3 - 12:43


Sono d'accordo con Leti e Stefano Sgad, Ivan è stato il più grande cantastorie tra i cantautori italiani (e non sono d'accordo con RV sull'ermetismo dei testi, che sono in genere molto comprensibili). "I lupi" sono un racconto per quadri del secolo breve italiano, almeno fino ai primi anni del secondo dopoguerra.
L'episodio della signora che chiede al reduce dalla Russia se ha visto suo figlio si ritrova molto simile nel libro di Eugenio Corti. Però il libro di Corti esce nel 1983, "I lupi" esce nel 1977. Può darsi che tutti e due si siano ispirati allo stesso episodio. Oppure Ivan conobbe Corti che gli raccontò l'episodio (Corti effettivamente fu un reduce dalla campagna di Russia, e probabilmente quell'episodio è autobiografico). Oppure Ivan lo lesse in qualche altro scritto di Corti. Corti cominciò a scrivere "Il cavallo rosso" nel 1972, anche a partire da materiale precedente (ad esempio nel 1947 aveva pubblicato "I più non ritornano" sui fatti della ritirata dalla Russia).
Spero di non essere stato troppo pedante, però sarebbe bello che si potesse approfondire la questione del collegamento tra Graziani e Corti (due intellettuali peraltro molto differenti).

Stefano Deponti - 2019/1/10 - 11:45


Scusate, ho conosciuto questa canzone dopo la morte di Ivan, grazie a una delle tante raccolte postume.
Il testo mi ha sempre incuriosito ed inquietato, perché a parte i chiari riferimenti storici (le aggressioni nazifasciste di Spagna e Russia) il personaggio narrante non pare prendere le distanze da quei fatti, se non nel finale, quando spezza il fucile e ricomincia a respirare.

Prendiamo ad esempio i versi:

Sette anni militare
per la patria vilipesa
ed io lì ho presi sì di sputi
e non ero peggio degli altri degli altri

Io qui ci leggo un certo orgoglio revanscista, non certo una critica e una presa di distanza dai fatti a cui ha partecipato.

E messa insieme a questa, come non pensare che l'immagine dei "lupi con gli occhi rossi da assassini vomitati dalla montagna" possa riferirsi ai partigiani vittoriosi dell'aprile '45?

Ma poi ci sono le strofe dolenti in cui il protagonista inizia a prendere coscienza dell'orrore della guerra...

E questa ambiguità, con la presa di coscienza finale, rende paradossalmente molto più vero questo testo.
Grandi personaggi che poi hanno partecipato attivamente alla resistenza come Davide Lajolo o Angelo Del Boca hanno passato lo stesso travaglio, da militari convintamente fascisti ad antifascisti militanti.

Voi che ne pensate?

Massimo Bartolini - 2020/8/6 - 07:01




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