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No More Auction Block For Me (Many Thousands Gone)

anonyme
Langue: anglais


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Voglio salutare la bellissima canzone n. 9999 e la splendida non-canzone n.10000, tutti i collaboratori di questo magnifico sito e anche gli ineffabili Admins, pure se perfidi, con un paio di contributi.

Questo è il secondo.

Prima metà del XIX secolo (?)

L’“auction block” era il luogo del mercato dove gli schiavi neri venivano battuti all’asta… la “merce” veniva fatta salire su di un masso, o un palco in pietra o legno, perché potesse essere visionata meglio dai possibili acquirenti…






Stando a quanto sostiene Alan Lomax nel suo “The Folk Songs of North America”, la canzone ebbe origine in Canada dove nell’800, attraverso la cosiddetta “Underground Railroad”, una rete segreta di strade di fuga e di case di accoglienza, si rifugiarono decine di migliaia di afroamericani provenienti dagli Stati schiavisti.
Il testo della canzone compare per la prima volta nella collezione di Negro Spirituals del politico e militare abolizionista Thomas Wentworth Higginson, pubblicata sulla rivista Atlantic Monthly del giugno 1867.

“No More Auction Block” è stata interpretata da molti artisti. Le versioni più belle sono quelle di Paul Robeson e di Odetta. Anche Bob Dylan ne diede una sua versione registrata dal vivo al Gaslight Cafe del Greenwich Village di New York City nell’ottobre del 1962 e pubblicata nel 1991 in “The Bootleg Series Volumes 1-3 (Rare & Unreleased) 1961-1991”.
Dylan stesso dichiarò che “No More Auction Block” era la canzone che gli aveva ispirato Blowin' in the Wind: “'Blowin' in the Wind' has always been a spiritual. I took it off a song called 'No More Auction Block' — that's a spiritual and 'Blowin' in the Wind' follows the same feeling" (da un’intervista con Marc Rowland nel 1978, riportato sulle note di copertina del citato bootleg del 1991)
No more auction block for me, no more, no more
No more auction block for me, many thousand gone.

No more peck ‘o corn for me, no more no more,
No more peck ‘o corn for me, many thousand gone.

No more driver’s lash for me, no more, no more,
No more driver’s lash for me, many thousand gone.

No more pint of salt for me, no more, no more,
No more pint of salt for me, many thousand gone.

No more hundred lash for me, no more, no more,
No more hundred lash for me, many thousand gone.

No more mistress’ call for me, no more, no more,
No more mistress’ call for me, many thousand gone.

No more auction block for me, no more, no more
No more auction block for me, many thousand gone.

envoyé par Alessandro - 8/12/2009 - 21:18




Langue: anglais

Versione di Bob Dylan, 1962.
No more auction block for me
No more, no more
No more auction block for me
Many thousands gone

No more driver's lash for me
No more, no more
No more driver's lash for me
Many thousands gone

No more whip lash for me
No more, no more
No more pint of salt for me
Many thousands gone

No more auction block for me
No more, no more
No more auction block for me
Many thousands gone

envoyé par Alessandro - 8/12/2009 - 21:19




Langue: italien

Versione tradotta da Francesco P. 09/08/2016
https://youtu.be/lqQBc76Abj0
Non più aste per me,
non più, non più
non più aste per me,
molte migliaia sono morte.

Non più vergate nel grano per me,
non più, non più,
non più vergate nel grano per me,
molte migliaia sono morte.

Non più frustate dal negriero per me,
non più, non più,
non più vergate dal negriero per me,
molte migliaia sono morte.

Non più catene ai piedi nel sale per me,
non più, non più,
non più catene ai piedi nel sale per me,
molte migliaia sono morte.

Non più centinaia di frustate per me,
non più, non più,
non più centinaia di frustate per me,
molte migliaia sono morte.

Non chiamo più padroni,
non di più, non di più,
Non più padroni per me,
molte migliaia andato.

Non più aste per me, niente più, niente più
Non più aste per me, molte migliaia sono morte.

envoyé par Francesco P. - 9/8/2016 - 13:52


Abbiamo qui un brano di ribellione, dalla forza straziante, poche frasi in cui si rivendica la libertà dalla schiavitù. La prima pubblicazione con il titolo "No more auction block" (in italiano "niente più vendita all'asta") è del 1873 in Gustavus D. Pike, “The Jubilee Singers” ma già nel 1867 Thomas Wentworth Higginson pubblicò una raccolta di canti "Negro Spirituals" sulla rivista Atlantic Monthly che egli stesso trascrisse ascoltando i soldati afroamericani del 51esimo reggimento di fanteria del Massachusetts mentre li cantavano la sera attorno al fuoco o durante le marce (era il 1861) e al numero 35 troviamo con il titolo Many Thousand Go, quasi lo stesso brano in cui manca però il verso d'apertura "No more auction block" (cf)
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No more auction block, dallo spiritual a Bob Dylan, passando per la sea shanty | Terre Celtiche Blog

Abbiamo qui un brano di ribellione, dalla forza straziante, un canto di libertà, che prende il suo avvio come spiritual durante la Guerra Civile

Cattia Salto - 20/6/2020 - 23:09


ci sono alcune inesattezze nella traduzione italiana del testo, colgo anche l'occasione per sottolineare alcune "sfumature linguistiche"
Many thousands gone= a migliaia se ne sono andati
anche se viene da tradurre come "sono morti" il senso iniziale della frase riguardava gli schiavi che erano riusciti a fuggire e a ottenere la libertà. Un ulteriore significato si è stratificato in omaggio alle migliaia di africani schiavizzati e afro-americani che hanno combattuto e sono morti nella lotta per i diritti civili
No more pint of salt for me= Niente più pinta di sale per me
potrebbe trattarsi di un riferimento alle misere razioni di cibo riservate agli schiavi delle piantagioni, ma più inteso in senso di "lacrime amare" da mandare giù quotidianamente tra soprusi e umiliazioni. Del resto il sale non era compreso nelle razioni del rancio e il termine pinta è riferito a una bevanda, casomai si sarebbe usato il termine oncia di sale (vedasi più sotto)
No more driver's lash for me= Niente più frusta del sorvegliante per me
il sorvegliante era generalmente un bianco (ma anche uno schiavo nero che aveva ottenuto la fiducia del suo padrone) e nella piantagione aveva il compito di direttore dei lavori, per farsi ubbidire ricorreva alle frustate da 40 e fino a 100 colpi anche per le più piccole negligenze
No more peck of corn for me= Niente più staio di mais per me
Era compito dei proprietari della piantagione nutrire gli schiavi anche se con misere razioni di cibo. La frase unisce senso di libertà con la preoccupazione di riuscire a sfamarsi con le proprie forze.
il peck è un'antica unità di misura, equivalente a circa 9 litri, l'avevo già trovata come unità di misura per le mele, ma veniva usata anche per i cereali, e in questo contesto corn si traduce come mais e non come grano. Equivale grosso modo allo staio romano, una misura agraria di peso per cereali, corrispondeva ad un contenitore particolare, in genere a tronco di cono
La razione di cibo da schiavo. Si veda il libro autobiografico di Salomon Northup (da cui è stato ricavato il film 12 anni schiavo di Steve McQueen) Nel libro, Salomon parla anche di alimentazione e questa, scrive, “… consiste in granturco e pancetta o lardo affumicato che vengono distribuiti la domenica mattina nel magazzino e nei locali dove viene affumicata la carne; per tutta la settimana ciascuno riceve tre libbre e mezzo di pancetta e il grano che serve a fare un peck di alimenti cotti. Questo è tutto: non ci sono né tè, né caffè, né zucchero, e neppure sale, salvo un pizzico di quando in quando.."

Cattia Salto - 20/6/2020 - 23:18


21/6/2020 - 00:24


Pretty Calico

Cattia Salto - 22/6/2020 - 17:44




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