Ti ho incontrato nel fondo di un sogno
io venivo da piazza del grano
c’era fango sopra i tuoi piedi
c’era l’ombra di un tuono lontano.
Eri quella che andava da sola,
eri sola fra tante spine,
ti ho incontrata nel fondo di un sogno,
fiore che vivi lungo il confine,
Iside odore di luna,
Iside stella del cuore,
Iside raggio di luce
che accechi la notte
con il tuo dolore.
Ti ho incontrata nel fondo,
io abitavo in ogni distanza,
c’era sangue nelle tue mani,
ci stringemmo nell’ultima danza.
Eri quella che andava da sola,
eri sola di fronte all’aurora
di fronte all’aurora.
Ti ho incontrata nel fondo di un sogno,
fiore che vivi oltre frontiera,
Iside odore di luna,
Iside stella del cuore,
Iside raggio di luce
che accechi la notte
con il tuo dolore.
Ti ho lasciata nel fondo di un sogno,
quando intorno si è fatto silenzio,
quando intorno non c’era riparo,
solo l’ombra di un tuono lontano.
Iside odore di luna,
Iside stella del cuore,
Iside raggio di luce
che accechi la notte
con il tuo dolore
Iside raggio di luce
che accechi la notte
con il tuo dolore.
io venivo da piazza del grano
c’era fango sopra i tuoi piedi
c’era l’ombra di un tuono lontano.
Eri quella che andava da sola,
eri sola fra tante spine,
ti ho incontrata nel fondo di un sogno,
fiore che vivi lungo il confine,
Iside odore di luna,
Iside stella del cuore,
Iside raggio di luce
che accechi la notte
con il tuo dolore.
Ti ho incontrata nel fondo,
io abitavo in ogni distanza,
c’era sangue nelle tue mani,
ci stringemmo nell’ultima danza.
Eri quella che andava da sola,
eri sola di fronte all’aurora
di fronte all’aurora.
Ti ho incontrata nel fondo di un sogno,
fiore che vivi oltre frontiera,
Iside odore di luna,
Iside stella del cuore,
Iside raggio di luce
che accechi la notte
con il tuo dolore.
Ti ho lasciata nel fondo di un sogno,
quando intorno si è fatto silenzio,
quando intorno non c’era riparo,
solo l’ombra di un tuono lontano.
Iside odore di luna,
Iside stella del cuore,
Iside raggio di luce
che accechi la notte
con il tuo dolore
Iside raggio di luce
che accechi la notte
con il tuo dolore.
Contributed by i fermentivivi - 2005/4/6 - 15:50
Iside Viana (“ISIDE”)
Una partigiana, una figura “minore” perché in bilico, una storia fragile, una donna che si lasciava attraversare dai sentimenti e questo non le permetteva di aderire alla morale eroica dei comunisti di allora, una grande solitudine. L’abbiamo conosciuta attraverso la lettura di un libro di Giovanni De Lima “Donne in oggetto”.
Iside": la storia di Iside Viana da cui abbiamo tratto questa canzone che traduce solo un sentimento di solidarietà verso una donna partigiana che in carcere chiede la grazia e diventa cattolica, questa sua "fragilità" fa si che venga isolata dalle compagne comuniste e cancellata dalla lista dei partigiani comunisti
da www.the-gang.it
Una partigiana, una figura “minore” perché in bilico, una storia fragile, una donna che si lasciava attraversare dai sentimenti e questo non le permetteva di aderire alla morale eroica dei comunisti di allora, una grande solitudine. L’abbiamo conosciuta attraverso la lettura di un libro di Giovanni De Lima “Donne in oggetto”.
Iside": la storia di Iside Viana da cui abbiamo tratto questa canzone che traduce solo un sentimento di solidarietà verso una donna partigiana che in carcere chiede la grazia e diventa cattolica, questa sua "fragilità" fa si che venga isolata dalle compagne comuniste e cancellata dalla lista dei partigiani comunisti
da www.the-gang.it
DonQuijote82 - 2011/8/24 - 15:31
c' è però un errore,un' inesattezza..io vivo nel paese di provenienza di Iside,e non era partigiana, morì negli anni 30,nel 1931,incarcerata comunque come antifascista
"Iside Viana (Candelo, 1902 - Perugia, 1931) studiò fino alla quinta elementare e iniziò a lavorare alla dolce età di dodici anni come sarta. Durante il cosiddetto Biennio Rosso rafforzò i suoi ideali politici avvicinandosi alla militanza politica: aderì prima al Psi e, dopo la Scissione di Livorno, al Pci.
Dopo un soggiorno di quasi sette mesi in Brasile (nel 1924), rientrata a Candelo per motivi di salute, decise di diventare funzionaria del partito e di entrare in clandestinità. Nel 1927 si trasferì a Milano come impiegata dell’ “Ufficio 8”, il fulcro italiano del movimento giovanile comunista, alle dipendenze dirette di Pietro Secchia.
Venne arrestata il 14 gennaio 1928 a Milano, dopo la scoperta della sede della federazione insieme a molti altri militanti. Processata davanti al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, venne condannata a quattro anni di reclusione nel carcere penale femminile di Perugia dove entrò il 5 marzo 1929.
La vita in carcere per Iside fu molto dura. Si ammalò quasi subito e venne ben presto isolata dalle compagne comuniste per aver accettato il ricatto delle suore che gestivano il carcere a partecipare alle funzioni religiose in cambio di cibo. Nel novembre 1931 si ammalò di una forte febbre influenzale che la condusse alla morte. Erano le 12.40 di domenica 22 novembre 1931."
(Estratto dalla pagina su Iside Viana su Dal carcere alla libertà
Dopo un soggiorno di quasi sette mesi in Brasile (nel 1924), rientrata a Candelo per motivi di salute, decise di diventare funzionaria del partito e di entrare in clandestinità. Nel 1927 si trasferì a Milano come impiegata dell’ “Ufficio 8”, il fulcro italiano del movimento giovanile comunista, alle dipendenze dirette di Pietro Secchia.
Venne arrestata il 14 gennaio 1928 a Milano, dopo la scoperta della sede della federazione insieme a molti altri militanti. Processata davanti al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, venne condannata a quattro anni di reclusione nel carcere penale femminile di Perugia dove entrò il 5 marzo 1929.
La vita in carcere per Iside fu molto dura. Si ammalò quasi subito e venne ben presto isolata dalle compagne comuniste per aver accettato il ricatto delle suore che gestivano il carcere a partecipare alle funzioni religiose in cambio di cibo. Nel novembre 1931 si ammalò di una forte febbre influenzale che la condusse alla morte. Erano le 12.40 di domenica 22 novembre 1931."
(Estratto dalla pagina su Iside Viana su Dal carcere alla libertà
B.B. - 2019/11/7 - 23:09
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Iside, una vecchia partigiana, con la sua storia di guerra e di dolore.
Viene da pensare a questi “giovani” di una volta e alla loro lotta impari nelle città e sulle montagne, tra mille difficoltà, senza rumori di fanfare e vuoti eroismi, ma con il quotidiano, faticoso impegno pieno solo di speranza, dove già anche il solo, semplice resistere per non farsi annientare significava già moltissimo.
Una lotta - pagata spesso a caro prezzo - per dare dignità, libertà, democrazia, futuro a tutti quelli che sono venuti dopo.
Cosa ne è stato oggi di tutti quei sacrifici e di tutti quegli ideali?
Oggi che abbiamo tutto, chi siamo?
La risposta, amico, soffia nel vento,
soffia nel vento e infuria la bufera…
e le scarpe oggi non sono rotte,
ma dove andiamo?