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Un blog che si chiama come questa canzone Fortress Europe è una reportage dalla vera e propria guerra che la Fortezza Europa conduce alle sue frontiere. Dal 1988 questa guerra ha causato almeno 14.794 morti documentate, tra cui si contano 6.417 dispersi.

Come si evince dalla mappa (pubblicata sul mensile francese “Le Monde Diplomatique” e ampiamente basata sulla ricerca condotta da UNITED), gran parte dei decessi documentati di rifugiati avviene tra l’Africa e la Spagna nello Stretto di Gibilterra, intorno a Malta e verso l’Italia. Molti muoiono per annegamento nel Mediterraneo prima di raggiungere l’Europa. <br />
Fonte no-fortress-europe.org
Come si evince dalla mappa (pubblicata sul mensile francese “Le Monde Diplomatique” e ampiamente basata sulla ricerca condotta da UNITED), gran parte dei decessi documentati di rifugiati avviene tra l’Africa e la Spagna nello Stretto di Gibilterra, intorno a Malta e verso l’Italia. Molti muoiono per annegamento nel Mediterraneo prima di raggiungere l’Europa.
Fonte no-fortress-europe.org
Keep bangin' on the wall
Keep bangin' on the wall
OF FORTRESS EUROPE!

2022 -A new European order
Robot guards patrolling the border
Cybernetic dogs are getting closer and closer
Armoured cars and immigration officers
A burning village in Kosovo
You bombed it out now you're telling us go home
Machine guns strut on the cliffs of Dover
Heads down people look out! we're going over
Burnin up! can we survive re-entry
Past the mines and the cybernetic sentries
Safe european homes built on wars
You don't like the effect don't produce the cause
The chip is in your head not on my shoulder
Total control just around the corner
Open up the floodgates Time's nearly up

Keep banging on the wall of Fortress Europe
Keep banging
Keep banging on the wall of Fortress Europe

We got a right, know the situation
We're the children of globalisation
No borders only true connection
Light the fuse of the insurrection
This generation has no nation
Grass roots pressure the only solution
We're sitting tight
Cos assylum is a right
Put an end to this confusion
Dis is a 21st century Exodus
Dis is a 21st century Exodus
Burnin' up can we survive re-entry
Past the landmines and cybernetic sentries
Plane, train, car , ferry boat or bus
The future is bleeding coming back at us
The chip is in your head not on my shoulder
Total control around the corner
Open up the floodgates Time's nearly up

Keep banging on the wall of Fortress Europe
Keep banging
Keep banging on the wall of Fortress Europe

Dis is a 21st century Exodus
Dis is a 21st century Exodus
They got a right - listen not to de scaremonger
Who doesn't run when they're feel the hunger
From where to what to when to here to there
People caught up in red tape nightmare
Break out of the detention centres
Cut the wires and tear up the vouchers
People get ready it's time to wake up
Tear down the walls of Fortress Europe

envoyé par Lorenzo Masetti - 30/8/2009 - 00:50



Langue: italien

Traduzione italiana di Abesibé
FORTEZZA EUROPA

Continua a battere contro i muri
continua a battere contro i muri
della FORTEZZA EUROPA!

2022 - Un nuovo ordine europeo
Guardie robot pattugliano il confine
cani cibernetici si avvicinano sempre più
Macchine blindate e agenti antiimmigrazione
Brucia un villaggio in Kosovo
Ci avete raso al suolo e ora ci dite di andare a casa
Batterie di mitragliatrici tronfie sulle scogliere di Dover
Giù la testa gente, attenti! Vi teniamo d'occhio
Al rogo! Possiamo sopravvivere al rientro
oltre le mine e le sentinelle cibernetiche
Le sicure case europee [1] costruite sulle guerre
Se non ti piace l'effetto non produrre la causa
Il chip ce l'hai nella testa, non nell'orecchio [2]
Il controllo totale è proprio dietro l'angolo [3]
Spalanca le chiuse antialluvione, il tempo sta per scadere

Continua a battere contro i muri della Fortezza Europa
continua a battere
continua a battere contro i muri della Fortezza Europa

Abbiamo un diritto, conosci la situazione
Siamo i figli della globalizzazione
Niente confini, solo vera connessione
Accendi il fusibile dell'insurrezione
Questa generazione non ha nazione
Pressione dal basso è l'unica soluzione
Teniamo duro
Perché l'asilo è un diritto
Mettiamo fine a questa confusione
Questo è un Esodo del 21° secolo [4]
Questo è un Esodo del 21° secolo
Al rogo! Possiamo sopravvivere al rientro
oltre le mine e le sentinelle cibernetiche
Aereo, treno, auto, traghetto o bus
Il futuro sta sanguinando sta tornandoci indietro
Il microchip ce l'hai nella testa, non nell'orecchio
Il controllo totale è proprio dietro l'angolo
Spalanca le chiuse antialluvione, il tempo sta per scadere

Continua a battere contro i muri della Fortezza Europa
continua a battere
continua a battere contro i muri della Fortezza Europa

Questo è un Esodo del 21° secolo
Questo è un Esodo del 21° secolo
Hanno un diritto - non ascoltate i semiunatori di terrore
Chi non correrebbe quando sente la fame
Da dove a per cosa a quando a là a qua
Persone intrappolate in un incubo di burocrazia
Evadono dai centri di detenzione
Tagliano i fili e strappano i vouchers
Popolo tienti pronto è ora di svegliarsi [5]
e di abbattere i muri della Fortezza Europa
[1] Safe European Home era la canzone in cui i Clash si confrontavano per la prima volta con "il Terzo mondo" e consideravano amaramente i privilegi del vivere in occidente (anche i Gang di Esilio la citano)

[2] to have a chip on your shoulder sta per "avercela con qualcuno". Il gioco di parole è con l'ormai famoso microhip nella testa.

[3] "Total Control" ancora i Clash! "Just around the corner" parafrasa il famigerato motto "Prosperity is just around the corner" attribuito a Hoover e risalente proprio alla vigilia della Grande Depressione!

[4] Ovviamente il riferimento è a Exodus di Bob Marley, non a caso proprio in questo punto il brano rallenta e diventa reggae...

[5] la citazione di People Get Ready immane classico di Curtis Mayfield è l'ultimo dei ponti gettati con la più nobile tradizione della black music da questo formidabile combo di figli di immigrati.

envoyé par Abesibé - 13/7/2018 - 12:33


Riassumiamo: L'Italia, anzi i contribuenti italiani, hanno REGALATO alla Libia una motovedetta, a bordo ci sono militari italiani che stanno addestrando i libici. A fare cosa? a sparare sui pescatori italiani. E il ministro dell'interno cosa risponde? "Io immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave che trasportava clandestini.".

Il che significa che se avessero sparato ad un barcone di clandestini, la cosa sarebbe stata normale. Quindi siamo arrivati al punto in cui motovedette, su cui prestano servizio militari italiani, possono sparare sui barconi di clandestini in mare. Per quelli che in Italia ci arrivano ci sono i campi di concentramento, mancano solo le camere a gas e i forni crematori. O no?

da vari commenti sul sito di Repubblica, più interessanti dell'articolo.

CCG/AWS Staff - 14/9/2010 - 10:48


"Ma stavolta, cattivi !". Qualcuno la racconta come una barzelletta per deliziare la gioventù neolittoria; ma rinascendo ai tempi nostri nella semenza dei suoi epigoni, l'Imbianchino non scherza affatto. Però si faccia prima un po' d'esercizio in corpore vili, mica come l'altra volta. Gradus ad Parnassum. Latino superinfusum alla faccia della Gelmini, che vagheggia le radici cristiane mentre fa fuori quella latina. Ma non è una radice europea anche quella ? Boh.

Gian Piero Testa - 14/9/2010 - 22:15


E mentre quel bastardo del ministro Maroni giustifica una mancata strage di pescatori affermando, di fatto, che se invece erano clandestini non ci sarebbe stato problema a mitragliarli, il comandante del peschereccio aggredito da una motovedetta libico-italiana al largo di Lampedusa, tale Gaspare Marrone, ha dichiarato stasera al TG di Mentana: "Ma cosa vuol dire che ci hanno scambiato per clandestini? E ai clandestini ci sparano addosso? Io di clandestini ne ho salvati tanti, altro che spararci addosso!"
Ed è vero. Il comandante Gaspare Marrone due anni fa ha ricevuto dalle mani di Laura Boldrini e di Andrea Camilleri il premio "Per Mare" assegnato dall'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati "al coraggio di chi salva vite umane".
La Boldrini, portavoce dell'UNHCR, in quella occasione ha dichiarato che "Marrone, assieme a tanti altri marinai e pescatori, in questi anni hanno dato un esempio di grande senso responsabilità e generosità nel salvare vite umane in mare, che fa onore al Paese". (fonte: Repubblica)

Insomma, un pescatore, un lavoratore, un uomo qualunque possiede un'umanità ed un senso della giustizia che al nostro ministro istigatore di stragi mancano completamente.
Un pescatore che fa onore al Paese salvando altri esseri umani; un ministro che invece disonora il Paese, coprendolo del sangue di innocenti disperati: chi dovrebbe stare al governo?

Bartleby - 14/9/2010 - 23:41


Hanno insabbiato tutto. Prove di regime a Lampedusa

un ragazzo al sit in del 21 settembre a Lampedusa prima del pestaggio, foto Alessio Genovese
un ragazzo al sit in del 21 settembre a Lampedusa prima del pestaggio, foto Alessio Genovese


Sapevate che alcuni agenti della Guardia di Finanza a Lampedusa andavano a caccia dei tunisini indossando maglietta con su scritto “G8 2001, IO C'ERO"? E che tra i poliziotti c'era chi sotto l'uniforme indossava la maglietta con l'aquila nera e la scritta “MERCENARI”? Qualcuno penserà che siano dettagli. Secondo me invece dà la misura di dove siamo arrivati. La frontiera è ormai fuori controllo. Senza legge e senza informazione. Affidata a squadre di picchiatori esaltati. Gli stessi torturatori responsabili del macello di Genova, delle continue morti sospette in carcere e nei commissariati (vedi Cucchi, Uva, Aldrovandi...), e dei sempre più frequenti pestaggi nei centri di identificazione e espulsione (Cie). Anche se poi va detto che nei giorni della reconquista lampedusana gli agenti non erano gli unici a picchiare. Perché con le spranghe in mano c'erano anche gli operatori della "Lampedusa accoglienza". I testimoni però sono pochi. Perché i giornalisti sono stati tenuti alla larga: intimiditi e addirittura malmenati. Tanto le immagini alle redazioni le forniva direttamente la questura. A spiegarci come ha funzionato la censura in quei giorni è di nuovo Alessio Genovese, uno dei pochi fotografi che era sull'isola e che è rimasto insieme ai ragazzi tunisini fino alle violentissime cariche della polizia. Gli abbiamo chiesto di ritornare su quei fatti. La gravità di quanto accaduto lo impone. Quella che segue è la sua testimonianza.

... continua su Fortress Europe

1/10/2011 - 15:09


I picchiatori con relative magliette truculente non sono da ascrivere ad iniziativa personale di alcuni più fascisti degli altri... Si tratta purtroppo di precise disposizioni che arrivano dai vertici più alti delle cosiddette forze dell'ordine...
Ricordo che due o tre anni dopo Genova, portato mio malgrado lungo i corridoi della questura di Torino, vidi attonito che in ogni ufficio dei più stretti collaboratori del questore campeggiavano appesi ai muri scudi artigianali, protezioni, caschi ed altre "chincaglierie", trofei di guerra sottratti ai manifestanti durante le terribili giornate genovesi...

Bartleby - 4/10/2011 - 10:10




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