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Inno dei soldati

Anonymous
Language: Italian




Ci carpiscono ai ginocchi
delle madri affettuose
ci rivoltano negl'occhi
una benda di viltà.

E poi ci armano la mano
che non seppe mai ferir
ci ubbriacano e lontano
poi ci spingono a pugnar.

Cade ognun per lo stendardo
che la Patria all'aria dà
se vedesse il nostro sguardo
tremerebbe di pietà.

Ma la mischia fratricida
è più atroce nelle piazze
ove il popolo con grida
chiede pane e libertà.

Son pezzenti scamiciati
sono i nostri genitori
che sfruttati ed affamati
son costretti a scioperar.

I vigliacchi gallonati
ci costringono a sparar
son da noi assassinati
quei che avremmo a vendicar.

Siamo ciechi paladini
di color che ci fan servi
siamo schiavi ed assassini
pel dominio dei signor.

Siamo poveri e incoscienti
strumentacci di conquista
siamo sciabole viventi
nelle man dell'oppressor.

Su soldati alla rivolta!
Il Dover deve cascar
ammazziamo questa volta
chi c'ingiunge d'ammazzar!

Abbiam noi la forza in mano
per poterci liberar
vinceremo se vogliamo
le nostr'armi bene oprar.

E strappandoci la benda
che ci fece vili e schiavi
la plebea lama tremenda
impugnare noi saprem!

Su avanti o miei fratelli
su venite via con me
coi moschetti e coi martelli
cadon l'are cadono i re!

Contributed by Riccardo Venturi




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