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La petite Kurde

Pierre Perret
Language: French


Pierre Perret

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[1992]
Paroles et musique de Pierre Perret
Parole e musica di Pierre Perret

pierreperretguitare


"E, lo dico per inciso, bisognerebbe capire perché tanti artisti pieni di cuore ritengono di dover appesantire le loro opere di dichiarazioni di guerra, di recriminazioni e minacce, di ultimatum risibili e inconsistenti. Pierre Perret è agli antipodi di tutto ciò, l'odio non lo tocca. Liberatore perché già libero di per sé. Vero spirito popolare e generoso, buon mangiatore, buon bevitore, gaudente e sensuale, vorrebbe tutto il mondo, a cominciare dai bambini e dalle donne dei peggiori posti del mondo, alla sua tavola. La sua rivolta è l'atto d'amore di chi non si rassegna al realismo cornuto dei massacratori in guanti bianchi. Perret non accetta e non dichiara nessun atto di guerra, e ciò non di meno la sua condanna della società attuale è radicale e senza compromessi."

Alessio Lega, da "A- Rivista Anarchica", n° 303, novembre 2004: "Pierrot contro i Mostri - Il rigore e la tenerezza di Pierre Perret".
Petite si tu es kurde, écoute-moi
Il faut partir et quitter ton chez-toi
Moi, j'ai connu ton sort
J'ai tutoyé la mort
On n'a jamais raison contre un soldat.

Ils étaient cent autour de ma maison;
Aux murs, y avait de l'ail et des poivrons
Le vent était si doux
Le ciel était si clair
Et mon père est tombé dans un éclair.

C'était un matin calme de septembre,
Ils ont amené ma mère dans la chambre
Grand-père dans ses mains
Pleurait comme un enfant
Dehors on entendait hurler Maman.

Grand-mère faisait du pain dans la cuisine
Elle s'effondra le nez dans sa farine
Et sur son cœur éclôt
La fleur d'un géranium
Dernier hommage qu'elle ait reçu d'un homme.

Grand-père à coups de crosse dans le dos
Implora la pitié de ses bourreaux
J'entendais les soldats
Qui riaient tant et plus
Et Maman sur son lit ne criait plus.

Puis soudain le soleil s'est endeuillé
Les obus éclataient comme des œillets
La mort faisait ripaille
Jusque dans mon jardin
Il n'y poussait plus que des orphelins.

La pluie qui avait cousu tout l'horizon
Faisait fumer les ruines des maisons
Et tout en s'éloignant
Du ciel de Babylone
Je compris que je n'avais plus personne.

N'écoute pas les fous qui nous ont dit
Qu' la liberté est au bout du fusil
Ceux qui ont cru ces bêtises
Sont morts depuis longtemps
Les marchands d'armes ont tous de beaux enfants.

Depuis la nuit des temps c'est pour l'argent
Que l'on envoie mourir des pauvres gens
Les croyants, la patrie :
Prétextes et fariboles !
Combien de vies pour un puits de pétrole ?

Petite, si tu es kurde, il faut partir :
Les enfants morts ne peuvent plus grandir.
Nous irons en Europe,
Si tel est notre lot...
Là-bas ils ne tuent les gens qu'au boulot !

Contributed by Riccardo Venturi



Language: Italian

Versione italiana di Alessio Lega
da "A-Rivista Anarchica", n° 303, novembre 2004
LA PICCOLA KURDA

Bambina se sei kurda ascoltami
devi partire, lasciare casa tua
conosco il tuo destino, conosco la tua morte:
nessuno ha mai ragione contro un soldato.

"Erano cento intorno a casa mia
sul muro c'erano aglio e peperoni
il giorno era così dolce, il cielo così chiaro
e mio padre cadde in un tuono.

Era un mattino calmo di settembre
hanno portato mamma nella camera
il nonno con la faccia fra le mani
piangeva come un bambino
da fuori si sentivano gli urli di mamma.

Mia nonna impastava il pane nella cucina
ed affondò il naso nella farina
sul suo cuore sbocciò il fiore di un geranio:
l'ultimo omaggio ricevuto da un uomo!

Mio nonno preso a calci nella schiena
implorava la pietà dei suoi boia
sentivo i soldati che tornavano soddisfatti
e mamma dal suo letto non gridava più.

Poi anche il sole inorridì
le bombe scoppiavano come papaveri
la morte banchettava seduta nel mio giardino
in cui non crescevano più che orfani.
La pioggia che cuciva l'orizzonte
faceva fumare le rovine di casa mia
e mentre mi allontanavo dal cielo di Babilonia
capii che non avevo più nessuno."

Non ascoltare i pazzi che hanno detto
"La libertà è sulla canna del fucile"
chi ha credute queste cazzate è morto da cent'anni,
i mercanti d'armi hanno sempre dei bambini.

Piccola se sei kurda fuggi via
i bambini morti non possono più crescere
andremo in Europa se è l'unica speranza
laggiù non si uccide la gente che col lavoro.

La bellissima versione di Alessio Lega è liberamente scaricabile in questa paginadel suo blog

adriana - 2008/11/25 - 15:40


Alessio Lega al Folk Club La piccola curda (La petite kurde Pierre Perret)

adriana - 2009/3/1 - 09:20


gianni sartori - 2018/1/10 - 09:19




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